Gennaio 20th, 2010 Riccardo Fucile
IL NOME DEL PREMIER “FA PERDERE VOTI”: MA NON ERANO I LEGHISTI “GLI ALLEATI FEDELI”?…. LITE SUL SIMBOLO UNITARIO DA AFFIANCARE AL NOME DI ZAIA…METTETECI L’IMMAGINE DELLA PISCINA DELLA VILLA DI ZAIA, POTREBBE ESSERE UNA SOLUZIONE UNITARIA
La notizia è che la Lega non vuole la parola “Berlusconi” nel simbolo della coalizione, sia in Veneto che in Piemonte, dove sono candidati presidenti i leghisti Zaia e Cota.
Dopo mesi di incontri intimi ad Arcore per i lunedì da “lingua in bocca” tra Silvio e Umberto, dopo i giuramenti di fedeltà alla causa del centrodestra, ecco che, come la Lega è riuscita a estorcere coi ricatti due candidature pesanti, comincia a giocare solo per se stessa.
Ritenendo dannosa la presenza del nome del premier nel simbolo della coalizione che appoggia i loro candidati, in quanto potrebbe sottrarre voti alla Lega.
D’altronde due note personalità come Zaia e Cota non hanno certo bisogno del traino del premier: il primo è noto ormai per le marchette fatte ai produttori di parmigiano reggiano e al mondo dell’ippica, il secondo, oltre che per essere stato trombato come candidato sindaco a Novara a suo tempo, per fare brutte figure in Tv quando dimostra tutta la sua pochezza nei dibattiti.
Ma veniamo al motivo del contrasto di queste ore, che dimostra che i “casini” veri nel Pdl non li crea in fondo Pier Ferdinando, ma altri arroganti soggetti. Nella scheda elettorale per le Regionali i cittadini troveranno a sinistra i simboli dei vari partiti di una coalizione e a destra il nome del candidato presidente scelto in comune.
Accanto al nome di tale candidato vi sarà il simbolo della coalizione che lo appoggia.
Nel caso specifico del Veneto e del Piemonte si pensava a un tondo diviso a metà : sopra il Pdl, sotto la Lega.
Il rischio quale sarebbe?
Intanto che l’elettore pensi sia sufficiente votare il candidato presidente e il simbolo della coalizione e non apponga poi la croce anche sulla sinistra, scegliendo tra i vari partiti. Continua »
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Gennaio 20th, 2010 Riccardo Fucile
LE DODICI CANZONI SARANNO L’IDEALE COLONNA SONORA DEL PARTITO DELL’AMORE…”MA SE TI PERDO” E’ DEDICATA A FINI? …”STAY WITH ME” FORSE A CASINI? …IL BRANO FORTE “C’E’ AMORE” FORSE NON E’ DEDICATO AI MAGISTRATI
Notoriamente Silvio è più per “il fare” che per il “pensare cosa fare” e notoriamente dà il meglio di sè quando si tramuta in ferroviere, operaio, capomastro.
Per non parlare di quando, accompagnato dal fido Apicella, intrattiene i commensali tra video documentaristici e apologetici ed esibizioni canore.
Ci piace pertanto poter annunciare da queste modeste colonne che a breve, per la goduria dei suoi fans, uscirà il nuovo cd targato Silvio-Apicella: otto canzoni ci sono già , ne mancano ancora quattro, ma “ci stiamo lavorando”, direbbe Silvio.
L’uscita è prevista per marzo, prima delle elezioni regionali, così potete prenotarvi in tempo presso il negozio di fiducia.
Si preannuncia una perfetta colonna sonora del neopartito dell’amore: i brani infatti, come le precedenti incisioni, parlano di sentimenti e si adatteranno perfettamente al nuovo corso del Pdl: un partito senza falchi, pronto a dialogare sulle riforme con l’opposizione, a non ad alzare i toni dello scontro politico, fino ad arrivare a perdonare gi alleati che sbagliano.
Sulle nuove canzoni scritte e musicate con il fido Apicella c’è ancora il massimo riserbo, ma alcuni titoli siamo in grado di anticiparveli.
“Se tu non fossi tu”, ad esempio, parla d’amore, chissà forse sarà dedicata a Bossi e alla sua raffinata sensualità .
“Ma se ti perdo” sembra invece ispirata da Gianfranco Fini, negli ultimi mesi spina nel fianco del Cavaliere.
Magari è un romantico tentativo di ricomporre le divergenze quello che emerge nell’afflato del testo. Continua »
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Gennaio 20th, 2010 Riccardo Fucile
SESSANTA MILIARDI DI CAPITALIZZAZIONE, CINQUE INCASSATI: L’INGLESE GSK HA GUADAGNATO 3 MILIARDI, LA NOVARTIS, LA SANOFI E LA BAXTER 1 MILIARDO A TESTA…IN BORSA LE AZIONI VOLANO DEL 35%…. E L’ITALIA PAGA NOVARTIS PER UN VACCINO INUTILE E CON UN CONTRATTO CAPESTRO
Avevamo due giorni fa segnalato la denuncia del presidente della commissione Sanità al Consiglio d’Europa circa quella che appare ormai come una falsa pandemia, pilotata dalle cause farmaceutiche che avrebbero ricavato enormi guadagni dall’allarme influenza, attraverso la vendita di milioni di vaccini ora inutilizzati.
Come in passato avevamo altresì parlato dell’iniquo contratto che il nostro governo aveva stipulato con la svizzera Novartis, produttrice del vaccino, con condizioni capestro: possibilità per la Novartis di ritardare la consegna delle dosi senza alcuna penale, pagamento di 24.080.000 euro anche nel caso che il vaccino non avesse ottenuto l’ok per il commercio, contratto segretato, eventuali effetti collaterali del vaccino sui pazienti a carico del ministero, nel caso di danni a terzi a pagare avrebbe dovuto essere lo Stato italiano.
Ora siamo in grado di precisare anche i guadagni che la corsa all’antidoto ha permesso ai big dell’industria farmaceutica internazionale.
I titoli dei quattro colossi principali del vaccino hanno guadagnato in sei mesi in borsa il 35% del valore, pari a 60 miliardi di euro di capitalizzazione.
A cui vanno aggiunti i 5 miliardi già incassati grazie alla vendita di oltre 600 milioni di dosi dei vaccini.
A cui va sommato qualche miliardo guadagnato con il boom degli optional pandemici, come anti-virali, mascherine protettive e disinfettanti igienici per le mani.
Mentre l’influenza A va in archivio con un numero di vittime ben inferiore al previsto, gli unici veri vincitori risultano i colossi farmaceutici, i cui conti scoppiano di salute.
L’inglese Gsk ha incassato 3 miliardi di euro con il suo vaccino Pandemrix, venduto in 440 milioni di dosi a 42 Paesi differenti. Continua »
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