Ottobre 16th, 2010 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA IN CALABRIA NEL QUINTO ANNIVERSARIO DEL DELITTO DI FORTUGNO…AI GIOVANI: “NON CHIEDETE FAVORI, NON BUSSATE, FATE VEDERE IL VOSTRO VALORE SENZA CHIEDERE NULLA A NESSUNO”
Con la deposizione di alcune corone di fiori a Palazzo del Rio sono iniziate a Locri le iniziative in ricordo del quinto anniversario della morte di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso dalla ‘ndrangheta davanti al seggio allestito per le allora primarie del centrosinistra con 5 colpi di pistola.
Fortugno, esponente della Margherita, morì il 16 ottobre 2005, in Corso Vittorio Emanuele, nel centro cittadino di Locri. Ai funerali partecipò anche l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
La pista seguita dagli inquirenti ha portato quasi subito tra gli affari della sanità calabrese. Fortugno era stato anche primario del pronto soccorso di Locri prima di essere eletto e si occupava dei problemi del settore sia da politico che da sindacalista.
«Ogni qual volta viene assassinato un martire, una vittima della mafia, deve essere sentito come cittadino d’Italia, simbolo di tutti gli italiani. Dividere, come a volte si fa, è il regalo più grande alla criminalità , non devono mai esistere vittime di serie A e B».
Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini nel corso del suo intervento al convegno “Legalità è”, in corso a Locri, nel quinto anniversario del delitto di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale calabrese ucciso cinque anni fa.
«Il principale problema del Meridione, oltre ovviamente alle mafie, alla disoccupazione ed alla carenza di infrastrutture, è l’abitudine, distillata nel tempo, di chiedere, di bussare» ha aggiunto Gianfranco Fini che ha invitato i molti studenti presenti «a non chiedere favori, a non bussare. Voi giovani dovete far vedere il vostro valore senza chiedere nulla a nessuno»
«Occorre fare fronte comune non solo in occasione delle tragedie o nelle commemorazioni. Il problema è fare fronte comune per recepire le istanze della magistratura e delle forze di polizia», ha aggiunto ancora Fini.
Che ha concluso: «Non bisogna far cadere nel vuoto il grido di dolore che arriva dalle Procure per mancanze di mezzi o dalle forze dell’ordine, che a volte hanno numeri inferiori rispetto alle necessità . Bisogna non far mancare mezzi e risorse a chi è in prima line. E serve infine perseguire non solo chi commette i delitti, “i killer”, ma chi c’è dietro, “i colletti bianchi”, chi “c’è dietro ai killer” ».
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Ottobre 16th, 2010 Riccardo Fucile
BERTOLASO PARLA DI 14 MILIARDI PER LA RICOSTRUZIONE, MA IL GOVERNO PER ORA HA PREVISTO UNA TRANCHE DI 714 MILIONI, DI CUI SOLO 80,5 A BREVE… ALLA FINE FORSE NE ARRIVERANNO 42, QUANDO SOLO PER PAGARE GLI ALBERGATORI NE SERVIREBBERO 60
“Prima il governo ci ha promesso il miracolo, dicendo che la città sarebbe rinata in un attimo. Poi, siccome la ricostruzione è ferma e non hanno fatto uno straccio di legge quadro, abbiamo osato protestare e ci hanno subito dato degli ingrati e dei piagnoni, oltre a qualche manganellata. Adesso siamo in balia di chi ha un credito da incassare”.
E’ solo uno degli amari sfoghi dei tanti terremotati sistemati negli alberghi della provincia dell’Aquila, soggetti alle rimostranze degli albergatori che li ospitano, da una vita in attesa che lo Stato saldi il conto delle camere.
Dopo aver minacciato di non provvedere più alla ristorazione e ai servizi connessi, i titolari degli alberghi si sono anche quasi sentiti insultare dal Commissario straordinario, nonchè presidente della Regione Abruzzo, Chiodi, in quanto “metterebbero sulla strada” i terremotati.
Facile fare la carità coi soldi degli altri, verrebbe da rispondere a Chiodi, visto che solo ora promette di pagare le camere e badate bene “fino a febbraio 2010”.
Ovvero gli ultimi otto mesi restrerebbero fuori.
Viene da porsi la domanda: chi è il vero straccione?
L’albergatore che fa credito da una vita o una Repubblica delle banane che non salda neanche i conti degli alberghi?
Dove sono finite le promesse, le passerelle dei vip, le sceneggiate padane della consegna di una “casa per tutti”?
I dati ufficiali, aggiornati a pochi giorni fa, parlano chiaro: nelle Ca.s.e. e nei M.a.p hanno trovato sistemazione solo 21.005 persone.
Gli altri sono a spasso: 36.105 terremotati si sono dovuti arrangiare da soli e percepiscono circa 500 euro di aiuto (perennemente in arretrato di tre mesi almeno), ben 3.000 sono ancora in albergo, 457 nelle caserme, 2.195 in affitto.
In pratica i due terzi non hanno affatto usufruito dei moduli abitativi tanto promessi per tutti.
Andiamo avanti: pochi giorni fa, Bertolaso continua a parlare di 14 miliardi stanziati ( senza dire in 15–20 anni).
In realtà il governo ha stanziato (in teoria) solo 714 milioni, ma a breve sarebbero appena 80,5 .
Non solo: alla fine sono realmente disponibili solo 42 milioni che dovrebbero servire per il rimborso parziale a chi trova una sistemazione da solo, per i puntellamenti delle case, per le attività amministrative, per pagare gli alberghi e per mille altre cose.
Quando solo per pagare gli albergatori occorrerebbero 60 milioni.
E lo Stato ne manda (forse) 42 per tutti.
Ma chi vogliamo prendere per il culo?
Non solo : la Protezione civile ha pure informato chi sta in albergo che entro l’8 dicembre dovranno sloggiare: e dove vanno?
Nel piedaterre di Bertolaso a Roma o a Palazzo Grazioli dal premier?
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Ottobre 16th, 2010 Riccardo Fucile
LE COMMISSIONI CULTURA E BILANCIO DELLA CAMERA REGALANO 120 MILIONI DA RIPARTIRE TRA I SINGOLI PARLAMENTARI PER FINANZIARE INTERVENTI SU EDIFICI SCOLASTICI NEL PROPRIO TERRITORIO ELETTORALE…SIAMO ANCORA AI TEMPI DEL PRINCIPE CHE ELARGIVA LE BRICIOLE DI PANE DAL BALCONE DELLA REGGIA
Arriva la “legge mancia” per gli edifici scolastici.
Le commissioni Cultura e Bilancio della Camera hanno a disposizione 120 milioni di euro circa, stanziati nell’ultima finanziaria, per ristrutturare edifici scolastici, modernizzarli, migliorarli.
Una misura che sarebbe assolutamente normale, anzi meritoria, viste le condizioni in cui si trovano i 42 mila edifici scolastici presenti nell’intero territorio nazionale, se non fosse per un piccolo particolare: la somma sarà ripartita tra i singoli parlamentari delle commissioni e ognuno potrà spenderli come vuole.
Il riferimento alla “legge mancia” per il deputato è quasi obbligatorio.
Nel 2004 l’allora governo Berlusconi inventò una legge che consente a deputati e senatori di assegnare risorse a enti e associazioni (anche private) per gli scopi più disparati: il “Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio”.
Lo scorso mese di il Senato varò la norma per gli anni 2009, 2010 e 2011: 165 milioni in totale, che sono andati a parrocchie, scuole private, associazioni sportive, ma anche Comuni e Province.
A fare scalpore, quest’anno, è stato il finanziamento di 800 mila euro (300 mila per il 2009 e 500 mila per il 2010) elargito “per ampliamento e ristrutturazione” della scuola Bosina di Varese.
Un istituto paritario fondato nel 1998 dalla signora Manuela Marrone, maestra di scuola elementare di lunga esperienza, in opposizione alla riforma, allora attuata e tuttora in vigore, che prevede fino a sette insegnanti diversi a partire dal primo anno della scuola primaria invece della maestra unica.
La signora Marrone, oltre ad essere una maestra di scuola primaria, è anche la moglie del leader della Lega, Umberto Bossi.
La “legge mancia” per gli edifici scolastici servirà in concreto a finanziare opere che garantiscono al parlamentare un ritorno elettorale.
Non è stato stabilito alcun criterio per l’assegnazione dei fondi, nè il parlamentare dovrà rendere conto a qualcuno.
E non essendoci criteri di priorità e di emergenza, quei soldi sono a disposizione, di fatto, per una sorta di campagna elettorale pagata con i soldi dei cittadini.
La situazione degli edifici scolastici in Italia è abbastanza preoccupante.
I plessi scolastici individuati di recente dal ministero dell’Istruzione come bisognosi di interventi urgenti, anche su elementi non strutturali, sono quasi 13 mila: il record con il 54 per cento di scuole “sgarrupate” è della Calabria, seguita dal Lazio, che conta 42 edifici su 100 a rischio.
Ma dei 13 miliardi di euro, individuati dal sottosegretario Guido Bertolaso all’indomani della tragedia del liceo Darwin di Torino in cui morì il diciassettenne Vito Scafidi , ne sono stati stanziati una minima parte e spesi ancora meno.
Lo Stato dovrebbe avere il dovere di amministrare nell’interesse di tutti i cittadini e di gestire i fondi con oculatezza,in base a reali esigenze, e non di distribuire prebende clientelari.
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