Agosto 3rd, 2016 Riccardo Fucile
DA VIGNAROLI AL GIRO ALEMANNO… CON MARITO COLONNELLO DEI CARABINIERI
Virginia Raggi non ha scelto Paola Muraro, questo è un dato di fatto. 
Gliel’hanno piazzata due sponsor politici del Movimento cinque stelle nella spartizione delle cariche interne alla giunta, Stefano Vignaroli, in primis, e Paola Taverna; la quale negli ultimi tempi dice troppo spesso in giro – anche al ristorante dove sono soliti andare, dietro Montecitorio – «Virginia deve fare come diciamo noi», frase pronunciata sfoggiando il suo gusto per la battuta in romanesco.
Il primo sponsor della Muraro è dunque il cinque stelle che più s’è occupato di rifiuti, un deputato cresciuto peraltro a pochi chilometri dalla discarica di Malagrotta, a Roma.
Vignaroli ha combattuto per anni contro discarica e inceneritori; già è curioso, dunque, che si affidi a un’esperta che è pro-inceneritori.
Muraro è diventata una delle consigliere di Vignaroli fin dalla fine del 2013. A mettere in contatto, involontariamente, i due è stata una deputata del Pd, Laura Puppato, che è amica della Muraro.
Da allora Vignaroli – che non è uno specialista in senso tecnico, diciamo così – s’è sempre più affidato alla consulente di lungo corso dell’Ama (e di altre aziende).
E qui dobbiamo chiederci: la storia è soltanto Vignaroli e Taverna che portano la Muraro alla Raggi (cosa in effetti avvenuta), o è anche la Muraro che, per se stessa e i suoi mondi, si conquista la fiducia di Vignaroli, facendo da trait d’union di fatto tra Movimento e mondo delle imprese romane (municipalizzate o private) e dei tecnici sugli inceneritori?
A Roma la partita dei rifiuti è ghiottissima, e totalmente trasversale.
Vi hanno partecipato nel corso degli anni le gestioni Pd, e quella Alemanno, nessuno di loro può dirsi puro politicamente. Ma, pur cambiando le stagioni politiche, i soggetti (gli attori reali) del sottopotere romano sono rimasti altri, gli stessi: le imprese e i tecnici, o gli alti burocrati.
Uno di questi era Giovanni Fiscon, direttore generale e braccio destro di Franco Panzironi all’Ama – l’azienda municipale dell’ambiente. Fiscon era vicino di stanza della Muraro quando lei era consulente sui Tmb, gli impianti per il trattamento meccanico della spazzatura.
Un mondo che torna, quello alemanniano, un po’ troppo spesso dalle parti della giunta Raggi per non indicare qualche legame assai resistente al tempo e al mutar del vento. Un terzo ambiente che in qualche modo emerge studiando il caso-Muraro è quello dei carabinieri: il marito, Gianfranco Lusito, ex comandante provinciale dei carabinieri di Treviso (Muraro è di origini venete, rovigina, per l’esattezza), è oggi colonnello con incarico direttivo a Roma, dov’è andato a fare il capo dell’Ufficio addestramento delle scuole dell’Arma.
Il Messaggero ha scritto, fino a ieri sera non smentito, anche di un pranzo al circolo ufficiali, frequentato dalla coppia, al quale parteciparono Fiscon e il prefetto, allora commissario dei rifiuti, Goffredo Sottile.
Entrambi, Fiscon e Sottile, furono definiti dal Corriere «il cerchio magico di Cerroni», e indagati in vicende legate a Mafia Capitale.
Certo è Vignaroli che va con la Muraro, non ancora assessora, a incontrare un emissario della Colari, l’azienda di Cerroni, poco prima delle ultime elezioni comunali, per scongiurare una prima emergenza di rifiuti.
Incontro al quale, al di là di ogni altra considerazione, non aveva un titolo formale per accedere, e che lo pone in conflitto con il lavoro nella bicamerale sui rifiuti: ragione per la quale oggi il Pd chiede le sue dimissioni dalla Commissione.
Ma poi Vignaroli, dotato di una sua schietta simpatia e capacità di persuasione, fu anche quello che convinse Beppe Grillo a fare nel 2014 l’iniziativa di scendere in visita alla discarica di Malagrotta.
È lo stesso Grillo che adesso, ci raccontano, comincia a essere arrabbiato per la piega che sta prendendo la vicenda rifiuti romana.
Vignaroli è poi entrato stabilmente nella cordata Di Maio, quella della scalata a Gianroberto Casaleggio, fin da quando, nel 2014, riuscì grazie all’appoggio di Di Maio, e al sostegno e i voti anche del Pd, non solo a entrare nella Commissione parlamentare sugli illeciti nel ciclo dei rifiuti, ma a diventarne il vicepresidente.
Erano i tempi, ormai lontani, del dialogo Di Maio-Renzi.
Jacopo Iacoboni
(da “La Stampa”)
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Agosto 3rd, 2016 Riccardo Fucile
“NON ESISTE UN CICLO DI SMALTIMENTO, AZIENDA ANCORA SOGGETTA A INFILTRAZIONI CRIMINALI”
“La dottoressa Paola Muraro in Ama non era semplice consulente, era una persona influente”. Così il presidente di Ama Daniele Fortini in commissione Eco-Mafie confermando la volontà di lasciare Ama “inderogabilmente” giovedì.
Fortini ricorda il “reclutamento di quattro capi impianto” da parte di Ama nel 2010: racconta che tra 10 figure candidate, selezionate da Obiettivo Lavoro su richiesta dell’ex ad Franco Panzironi, la commissione di valutazione (che si “avvale di un esperto selezionatore” poi “condannato nel processo per parentopoli”) ne individua quattro.
L’ultimo ad essere assunto, sottolinea il vertice Ama, “conosce Paola Muraro”, con cui c’è “una consolidata amicizia riconosciuta da entrambe le parti. Si può dire caso fortuito, penso di sì assolutamente”.
Ma poi aggiunge: “E’ elemento dirimente per l’assunzione a tempo indeterminato che la persona dichiari le vicende giudiziarie che potrebbero interessarlo”, di cui, invece, per questa persona “si viene a conoscenza solo dopo l’assunzione”.
“Ci sono solo congetture – aggiunge -, però certamente io penso che se la dottoressa Muraro era amica di questa persona da 15 anni non poteva non sapere che aveva qualche problema giudiziario”.
Poi Fortini racconta un’altra vicenda, “particolarmente scabrosa perchè un innocente è stato arrestato ingiustamente” per un “errore giudiziario”.
Il caso risale al 2008 quando “la procura di Velletri che indagava su un impianto incenerimento di rifiuti di Colleferro si accorge che lì vengono bruciati rifiuti che non dovrebbero” e “ordina arresti”.
Fortini parla di “una intercettazione molto grave di persone con utenza Ama” e getta ombre su un dirigente aziendale.
“Vedere che nel blitz a Rocca Cencia affianco al sindaco di Roma e all’assessore Paola Muraro l’unico dirigente dell’azienda presente era” costui “mi convince ancora di più che giovedì prossimo io inderogabilmente lascerò l’incarico”, dice Fortini. Fortini torna ad avvertire: “Quando affermiamo che l’azienda può essere ancora infiltrata da fenomeni criminali, non lanciamo propaganda”.
Sul tema degli impianti sostiene: “Inevitabilmente se restano gli impianti Tmb come oggi sono configurati e previsti nella pianificazione regionali, come accade in qualunque parte del mondo, si avrà bisogno di discariche e inceneritori. Resta il tema delle discariche e giustamente la Regione Lazio dice a Roma Capitale ‘devi trovare un sito entro settembre'”
A Roma “non esiste un ciclo integrato rifiuti urbani non esiste, non esiste un ciclo e tantomeno è integrato”.
Questo rappresenta “un punto di vulnerabilità molto forte alla possibilità di messa in sicurezza igienica e sanitaria della capitale”. spiega il presidente dimissionario del Consiglio di amministrazione di Ama. Sui rifiuti a Roma c’è un “pericolo di condizionamento dall’esterno dell’attuale amministrazione capitolina”.
“Dotare Roma di impianti moderni per il recupero di materia dalla raccolta differenziata, impianti efficienti, a freddo e senza puzza, e non spreconi e maleodoranti come i tmb, costerebbe “30-35 milioni” ma inviare le stesse quantità a un inceneritore costerebbe “tre volte di più” spiega Fortini.
A Roma “abbiamo bisogno di impianti di compostaggio di prossimità per almeno 200mila tonnellate anni rifiuti urbani generati dalla capitale”, ma “invece abbiamo solo un piccolo impianto a Maccarese da 20 mila tonnellate”.
“Abbiamo progettato un impianto di compostaggio a Rocca Cencia, depositato ad aprile 2015 e oggi ad agosto 2016 in attesa di sapere se è stato autorizzato”.
Intervenendo con gli impianti si otterrebbero “due milioni l’anno di risparmio” se non si trasportano centinaia di migliaia di tonnnellate a distanze siderali”, avverte il presidente ama, infatti oggi i rifiuti li “esportiamo in 62 siti diversi dislocati in 10 regioni e 3 Paesi esteri (Bulgaria, Romania, Portogallo)”.
Gli impianti di trattamento meccanico biologico, “i Tmb, creano rifiuti da rifiuti” e sono “il più grande impedimento all’economia circolare, al creare prodotti da riciclo”.
(da “La Repubblica”)
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Agosto 3rd, 2016 Riccardo Fucile
LE ATROCI UCCISIONI DI VANIA E ROSARIA SI AGGIUNGONO A UN BOLLETTINO DI GUERRA, I NUMERI SONO IMPRESSIONANTI
Un tempo solo in Asia, oggi anche in Italia. A Roma, a Napoli, a Lecce, a Lucca. 
Un liquido infiammabile, un accendino e via: così, col fuoco, si cerca di ‘punire’ la donna che ci ha lasciato, che ci ha tradito, che ci ha abbandonato.
A giugno la giovane Sara, oggi Vania. Vittime di fidanzati, mariti, compagni che non accettano la loro libera scelta di vita.
Sono più di 60 le donne uccise dal partner in Italia dall’inizio dell’anno. Oltre 160 da gennaio 2015. Un vero ‘bollettino di guerra’. Ma ora preoccupa questa nuova tendenza: almeno cinque casi negli ultimi mesi.
Il 9 giugno Sara Di Pietrantonio, studentessa universitaria romana di 22 anni, viene strangolata e poi bruciata dal suo ex fidanzato, Vincenzo Paduano, che non accettava che la ragazza si fosse rifatta una vita con un altro e che per settimane, prima dell’incontro fatale per il destino di Sara, l’aveva minacciata e perseguitata.
Il 3 luglio, a Tuglie nel leccese, Alexandru Edec Ionut, romeno di 24 anni, lancia del liquido infiammabile addosso alla sua compagna, davanti ai loro figli di uno e tre anni. Poi le dà fuoco. La donna riposta ustioni gravi su tutto il corpo.
Il 2 febbraio scorso, a Pozzuoli (Napoli), Paolo Pietropaolo dà fuoco alla compagna, incinta, perchè aveva avuto la conferma che la donna aveva un’altra relazione. La giovane è stata ricoverata in gravissime condizioni.
Più indietro nel tempo, il 20 novembre scorso, nel bresciano, un uomo di origine indiana ha cosparso di benzina la moglie e le ha dato fuoco. Motivo del gesto, il fatto che al marito non andava bene il modo in cui la donna si vestiva.
Oggi, la vicenda di Vania, quarantaseienne di Lucca data alle fiamme dall’uomo con cui aveva una relazione: la ‘colpa’, ancora una volta, quella di aver messo fine al rapporto. A Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, Rosaria Lentini è stata accoltellata dal marito.
Ma non c’e’ solo il femminicidio. Da gennaio 2015 quasi novemila donne sono state vittime di violenza e almeno 1.260 di stalking.
Ed e’ solo la punta dell’iceberg, visto che il 90% delle donne non denuncia.
(da “Huffingtonpost“)
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Agosto 3rd, 2016 Riccardo Fucile
DA OGGI SCATTA IL “TUTTI AL MARE”, L’ITALIA PUO’ ATTENDERE
Quaranta giorni di vacanza.
Per i parlamentari italiani sarà una lunga estate lontana dai palazzi di Camera e Senato: le super ferie, come spiega il Messaggero, scatteranno oggi e termineranno lunedì 12 settembre per i deputati e martedì 13 settembre per i senatori.
I più ‘sfortunati’ dovranno rientrare prima dato che i lavori di alcune commissioni riprenderanno a Montecitorio il 5 settembre.
A Montecitorio i lavori riprenderanno a settembre con l’esame di un provvedimento per il contrasto del cyberbullismo e di alcuni documenti di bilancio e di ratifica di accordi internazionali, oltre alla relazione della commissione parlamentare sui rifiuti per quanto riguarda il Veneto e la Sicilia.
A palazzo Madama, invece, i senatori si occuperanno di alcuni provvedimenti in materia di giustizia, tra cui le nuove norme sulla prescrizione.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 3rd, 2016 Riccardo Fucile
“SE OGNUNO DI NOI AIUTASSE GLI ALTRI SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO SAREMMO IN GRADO DI CAMBIARE IL MONDO”
Pettine e forbici. Sguardo concentrato. Scambiare due chiacchiere per conoscere e capire la vita del
tuo “cliente”. Apprezzare il risultato del lavoro svolto. Apparentemente Joshua Coombes è un normale barbiere inglese, ma in realtà gestisce uno dei saloni più grandi al mondo: Londra.
Non è difficile trovarlo impegnato nel suo lavoro, magari alla fermata della metro, mentre taglia i capelli dei senzatetto.
Ed è proprio a loro che Joshua regala una nuova acconciatura, senza chiedere nulla in cambio. Una campagna iniziata un anno fa, dopo un viaggio a New York, chiamata #DoSomethingforNothing, ideata assieme agli amici Matt Spracklen e Dave Burt: un hashtag che serve a incoraggiare le persone ad aiutare gli altri, in ogni modo possibile.
“Se ognuno di noi, in tutte le città , aiutasse gli altri senza chiedere nulla in cambio, saremmo in grado di cambiare il mondo”, spiega Coombes.
“Tagliare i capelli è il mio modo di comunicare con le persone, ma questo è qualcosa di più: è un modo per fare la differenza”. Il barbiere 29enne lavora in un salone di Exeter, nel Devon, e regala acconciature nuove ai senzatetto mentre gira per le strade di Londra e altre città inglesi con il suo amico fotografo Matt, che tiene costantemente aggiornato il profilo Instagram, accompagnando gli scatti con l’hashtag #DoSomethingForNothing. “Prende solo una piccola parte del mio tempo, ma è una grande esperienza”, racconta Joshua.
Dopo ogni taglio, il barbiere solleva uno specchio per mostrare il risultato del suo lavoro e le espressioni di questi uomini e donne sono semplicemente impagabili.
Joshua si avvicina ai clochard raccontando loro di se stesso e di ciò che fa.
Dopo aver vinto il primo momento di diffidenza, questi capiscono le sue buone intenzioni e gli permettono di mettere mano sui loro capelli.
“Dopo che si guardano allo specchio – afferma Joshua – realizzo ogni volta che è quella la parte più importante del mio lavoro”. “Sembra quasi che dicano ‘Ok, ho capito, mi sono trascurato per più di un anno, sono stato duro con me stesso, ma ora posso provare ad andare a quel colloquio di lavoro, più sicuro che mai di me stesso'”, racconta entusiasta il barbiere.
La campagna di Joshua è nata durante il suo soggiorno a New York, dove ha visto un ragazzo fare la stessa cosa. Da lì l’ispirazione, poi trasportata nel Vecchio Continente. “Facile dare soldi a organizzazioni o fare la carità . Generare coscienza nelle persone, invece, è una sensazione impagabile”, conclude il giovane barbiere.
“La vostra voce, le mani, un sorriso: pochi semplici gesti per restituire fiducia nell’umanità a chi l’ha persa, a chi si sente relegato ai margini della società “.
(da “Huffingtonpost”)
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