Maggio 22nd, 2017 Riccardo Fucile
DIVERSE SIGLIE STORICHE ADERISCONO AL MOVIMENTO FONDATO DA BRAMBILLA E BERLUSCONI… GLI AMBIENTALISTI: “CI SIAMO FATTI SFILARE UN TEMA NOSTRO”… MA PER MOLTI “E’ SOLO UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE E PER GARANTIRE QUALCHE POLTRONA IN PARLAMENTO”
Il lancio del nuovo partito in difesa degli animali di Michela Brambilla, fondato assieme al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ha creato scompiglio e aperto spaccature nel variegato mondo animalista.
Le associazioni sono divise, infatti, fra chi sostiene con entusiasmo l’iniziativa della deputata azzurra e chi invece la respinge come inopportuna se non addirittura dannosa per il volontariato.
Per quanto, poi, il “Movimento animalista” sia stato dipinto dai fondatori come una forza «trasversale» e «indipendente», il colore politico dell’iniziativa, promossa dal Cavaliere in persona, sembra difficile da confondere.
E allora la questione diventa anche stabilire se l’animalismo, e più in generale l’ambientalismo, in Italia guardi ancora a sinistra o se piuttosto, in questa fine legislatura, la destra stia riuscendo a cavalcare il tema con più abilità a fini elettorali. Perchè secondo le stime dei sondaggisti, il bacino di voti degli animalisti potrebbe avere un peso non trascurabile (dal 5% fino addirittura al 20%) nelle alleanze per le prossime elezioni.
«Di certo per il Pd l’animalismo è un’occasione mancata», afferma la giornalista e scrittrice impegnata per i diritti degli animali Margherita D’Amico: «Sui voti degli animalisti Matteo Renzi ci ha letteralmente sputato sopra, preferendo il consenso della lobby dei cacciatori».
Insomma per D’Amico il centrosinistra ha dato per scontato che «la sensibilità ambientalista fosse una sua proprietà , ma di fatto ora non è più così». Per la scrittrice presidenti ed esponenti di spicco delle associazioni dovrebbero pensarci bene prima di entrare nel partito della rossa amazzone berlusconiana: «Potrebbero appoggiare dall’esterno qualunque buona iniziativa politica a favore degli animali. Mi viene da pensare che l’unica aspirazione per qualcuno possa essere ottenere un seggio in Parlamento».
Contrario è anche Michele Visone, presidente di Assocanili: «Il movimento di Brambilla farà danni al vero volontariato, che ha tutt’altra identità e non usa gli animali come strumento politico di propaganda, facendosi fotografare con cuccioli in grembo. Lo sa che, quando studiamo lo stress animale, nove volte su dieci usiamo filmati o foto di cani in braccio a politici o persone famose?».
Per Visone, sarebbe stato più opportuno «fare una lista contro le false associazioni», che oggi controllano il 75% del business del randagismo. «Non serve un partito – conclude – ma stabilire regole chiare per affrontare problemi come il traffico illegale di animali o i canili lager».
Di diverso avviso è invece Carla Rocchi, presidente Enpa (Ente nazionale protezione animali) e parlamentare dei Verdi negli anni ’90: «Sono totalmente favorevole al movimento di Brambilla, finalmente si apre uno spazio nelle istituzioni per gli animali, vista la completa inerzia dei partiti da vent’anni a questa parte».
Quanto al posizionamento politico dell’animalismo, Rocchi non ha dubbi: «Non è di destra nè di sinistra. Del resto appena i Verdi si sono fatti etichettare a sinistra, sono finiti. A me basta che al prossimo giro chi è in Parlamento si confronti con qualcuno che metta temi animalisti in calendario».
Infine c’è chi per il momento sta a guardare. Come Stefano Fuccelli, presidente del Partito animalista europeo: «Finchè non vedo i nomi di chi c’è dentro, non mi esprimo sulla credibilità di questo nuovo soggetto politico. Non vorrei fosse il solito specchietto delle allodole in una campagna elettorale già iniziata».
(da “La Repubblica”)
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Maggio 22nd, 2017 Riccardo Fucile
CONTINUA LA DERIVA DEL POLIZIOTTO MANCATO CHE PENSA CHE LA POVERTA’ SI COMBATTA COSTRUENDO MURI
Ciad e Niger sono i due principali paesi di transito delle migliaia di migranti che dall’Africa sub sahariana raggiungono la Libia per poi imbarcarsi verso l’Italia per scappare chi dai massacri delle guerre locali, chi dalla fame.
Un intervento intelligente dovrebbe portare gli Stati occidentali da un lato a rimuovere le cause dei conflitti locali, agendo sulle fazioni in guerra, dall’altro investendo in strade, case, infrastrutture, servizi per creare occupazione in loco e garantire un minimo tenore di vita a chi attualmente cerca rimedio alla povertà .
Invece di agire sulle cause, l’Italia del poliziotto mancato Minniti pensa solo a tamponare gli effetti, con spot elettorali sul modello “la sicurezza è di sinistra”.
Da qui il vertice voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti con i ministri dell’Interno di Libia, Niger e Ciad che si è da poco concluso Viminale.
I quattro ministri hanno siglato una dichiarazione congiunta.
I ministri hanno convenuto sulla necessità di
1. Cooperare congiuntamente nel contrasto al terrorismo ed al traffico di esseri umani con l’obiettivo di assicurare la sicurezza dei confini;
2. Sostenere la formazione ed il rafforzamento delle guardie di frontiera attraverso la creazione di una rete di contatto tra le forze di controllo dei confini;
3. Sostenere la costruzione in niger e ciad e la gestione dei centri di accoglienza per migranti irregolari, conformemente agli standard umanitari internazionali;
In pratica prigione meno orrende delle attuali, ma senza alcun controllo sulla gestione delle stesse.
Poi un vago riferimento alla necessità di “promuovere lo sviluppo di una economia legale alternativa a quella collegata ai traffici illeciti. A tale scopo, i ministri dell’interno hanno istituito una cabina di regia che opererà attraverso una consultazione periodica “… la solita presa per i fondelli, in Italia siamo specializzati nelle cabine di regia mentre migliaia di esseri umani muoiono di stenti o affogati nel Mediterraneoi.
Basta che muoiano lontano dai nostri occhi.
(da agenzie)
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Maggio 22nd, 2017 Riccardo Fucile
L’INDICAZIONE NELLE RACCOMANDAZIONI ECONOMICHE PER L’ITALIA… NON SANNO CHE DESTRA E SINISTRA IN ITALIA FANNO SOLO MANOVRE PER FAVORIRLI, I RICCHI
Reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi più elevati e le famiglie più abbienti.
Secondo quanto riferiscono Il Sole 24 ore e La Stampa sarà questa una delle indicazioni che la Commissione europea darà all’Italia nelle raccomandazioni economiche che saranno rese note stamattina.
Scrive La Stampa:
“Più in generale, Bruxelles chiederà all’Italia di spostare l’imposizione fiscale dai fattori di produzione (per esempio le imposte sul lavoro) ai fattori che hanno messo impatto sulla crescita (come la tassa sulla prima casa per i redditi alti)”
Secondo quanto spiega Il Sole, l’Italia “eviterà sanzioni sul fronte dei conti pubblici, ma sarà oggetto di una serie raccomandazioni che metteranno il dito nella piaga, ricordando il ritardo di competitività “.
Non ci sarà , quindi, una sanzione sui conti pubblici, ma la Commissione europea metterà nero su bianco una serie di raccomandazioni su come proseguire il percorso di risanamento.
La partita dei conti italiani si giocherà in autunno, quando il governo dovrà tirare su una manovra robusta, che sia in grado da una parte di rispettare gli impegni presi sul fronte dei conti e dall’altra di non soffocare la crescita.
Flessibilità esclusa, al momento l’Italia dovrebbe fare uno sforzo strutturale pari allo 0,6% del Pil, ovvero poco più di 10 miliardi di euro.
Le raccomandazioni di oggi dovrebbero dare il via libera definitivo di Bruxelles al Programma nazionale delle riforme e alla manovrina approvata dal governo italiano.
(da “Huffingtonpostpost”)
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Maggio 22nd, 2017 Riccardo Fucile
COSA ASPETTA SALVINI A CHIEDERE DI FERMARE TUTTE LE CORSE IPPICHE?
Il movente non è ancora chiaro, ma i carabinieri sono certi che a uccidere Olindo Pinciaroli, veterinario 53enne di Montelupone (Macerata), sia stato il suo giovane assistente.
Interrogato per l’intera notte, la versione fornita da Valerio Andreucci, 23 anni, non ha infatti convinto il pm Marco Puccilli. Sotto torchio per quasi dieci ore, nel suo racconto sarebbero emerse tutta una serie di contraddizioni. Così stamattina il giovane è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e portato nel carcere di Montacuto.
Già ieri sera la tesi secondo cui ad aggredire e assassinare il veterinario fossero stati quattro rapinatori era parsa fragile.
L’assistente di Pinciaroli, poche ore dopo il delitto, avvenuto sulla strada tra Osimo e Polverigi mentre viaggiavano su un’ambulanza veterinaria, aveva raccontato: “Il nostro mezzo è stato affiancato da un’auto, sono scese quattro persone e ci hanno aggredito, io sono riuscito a scappare”.
Un racconto apparso subito lacunoso e contraddittorio. Il 23enne, leggermente ferito anche lui, è stato medicato e portato in caserma, mentre i carabinieri sono stati impegnati per l’intero pomeriggio di ieri a cercare riscontri al suo racconto, evidentemente inesistenti.
Ieri mattina, intorno alle 9, Pinciaroli e il suo collaboratore erano diretti in un maneggio di Polverigi, dove il medico avrebbe dovuto visitare un cavallo. Viaggiavano a bordo di un’ambulanza veterinaria condotta dal ragazzo.
Cosa sia successo durante il tragitto non è ancora chiaro. Il medico, sposato e padre di una bambina, è stato colpito al torace, all’addome, ad un gluteo e al collo.
Sarà l’autopsia a stabilire quali siano stati i fendenti mortali. Cosa abbia fatto scattare la furia omicida del giovane collaboratore è ancora un mistero. Tra i due pare vi fossero buoni rapporti. Il veterinario era molto noto nel suo campo. I colleghi lo ricordano come un professionista “serissimo, molto preparato, lui stesso allevatore di cavalli”.
Oltre al movente della rapina, ieri era emersa anche l’ipotesi che il delitto fosse legato al mondo dell’ippica e degli allevamenti di cavalli.
Qualcuno si era persino spinto a ipotizzare che era stato ucciso perchè “aveva visto qualcosa che non doveva vedere, o per non essersi prestato a operazioni illegali o scorrette” nel mondo delle corse, della compravendita di purosangue, delle scommesse.
(da agenzie)
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Maggio 22nd, 2017 Riccardo Fucile
ALL’ORIGINE DELL’OMICIDIO UN BANALE DIVERBIO PER DROGA
Un ragazzo di 17 anni è in stato di fermo con l’accusa di aver ucciso un suo amico coetaneo, Matteo Barbalinardo, il cui cadavere è stato trovato domenica 21 maggio in un cantiere a Marconia di Pisticci (Matera), a poca distanza dalla sua abitazione.
Il 17enne è stato trovato morto in un cantiere a poche centinaia di metri da casa sua, con diverse ferite di arma da taglio sul corpo
Nella notte il 17enne è stato a lungo ascoltato nel commissariato di Pisticci della polizia, diretto da Domenico Di Vittorio, e alla presenza del pm della Procura della Repubblica dei minori di Potenza, Carmine Olivieri, ha ammesso le sue responsabilità .
Secondo una prima ricostruzione, il movente dell’omicidio sarebbe stato una lite su un debito di pochi euro per della droga. Ma gli investigatori al momento preferiscono non sbilanciarsi sul punto, date le poche indicazioni fornite durante l’interrogatorio dal ragazzo, che è apparso provato per l’accaduto.
I due 17enni avevano trascorso insieme gran parte della serata di giovedì e il fermato inizialmente aveva detto agli inquirenti di aver visto l’amico per l’ultima volta intorno alla mezzanotte.
A dare l’allarme sulla scomparsa di Barbalindo era stata la madre preoccupata perchè quella sera non era tornato a casa. Inizialmente non si era esclusa l’ipotesi di un allontanamento volontario, ma le ricerche sono proseguite incessanti fino alla scoperta di domenica pomeriggio.
“E’ un evento che ci addolora e ci preoccupa perchè coinvolge un ragazzo giovane che purtroppo viveva una situazione difficile”. E’ stato il commento a caldo della sindaca di Pisticci, Viviana Verri. “Non sappiamo ancora cosa sia successo e aspettiamo l’esito degli accertamenti per valutare se l’episodio sia sintomatico di fenomeni che destano allarme sociale. Al momento non abbiamo contezza delle sue frequentazioni e del contesto in cui sono avvenuti i fatti”.
Barbalinardo, figlio di genitori separati, aveva lasciato la scuola ma non aveva ancora iniziato a lavorare.
(da agenzie)
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