Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
LA SCHIACCIATRICE ITALIANA CHE IN ELEVAZIONE ARRIVA A TRE METRI E QUARANTA CENTIMETRI
Tre metri e quaranta centimetri rappresentano un’altezza da missione impossibile.
Per arrivare, con la punta delle dita, fin lassù occorrerebbe essere almeno imparentati con un angelo.
Probabilmente Paola Egonu, anche se non lo confessa, deve avere qualche ottima conoscenza con quelli che “sanno volare”. Pur non possedendo ali riesce a sollevarsi da terra quasi che la forza di gravità per lei fosse un’opinione teorica.
Quando è in cima, bel oltre la rete che divide la sua parte di campo da quella delle avversarie, accade l’incredibile. Per un momento lungo come un desiderio epico, la sua figura rimane come per incanto fissata nello spazio del nulla. Come in un fermo immagine di un film.
Soltanto la sua mano destra si muove articolandosi per un gesto la cui potenza è impressionante provvede a schiacciare il pallone che, in quel momenti, si trasforma in una magica sfera quasi invisibile e quindi inafferrabile per coloro i quali dovrebbero opporsi a quel viaggio siderale.
E’ così che, ancora una volta, Paola Egonu ha dato un senso compiuto alla sua presenza di “girl winner” su quel palcoscenico mondiale dove domani l’Italia potrebbe verosimilmente venir incoronata come regina grazie alle sue incredibili ragazze del volley.
La Cina rappresentava il penultimo ostacolo per le azzurre di questo sport bistrattato che “fa titolo” soltanto quando ci si avvicina all’impresa. La Cina è stata battuta.
Ora soltanto la Serbia ci sta tra noi e l’oro mondiale e l’attesa non sarà lunga visto che le due pretendenti saranno sul parquet già domani.
Intanto, tra le cronache sempre meno felici di un’Italia affannata e contraddittoria lungo la strada della quotidianità politica e sociale, possiamo goderci un attimo di autentica felicità condita con una buona dose di sano orgoglio.
E il perno di questa emozione ruota intorno a Paola Egonu, il nostro “angelo nero”.
La ragazza il cui colore della pelle non lascia dubbi sulle sue origini nigeriane anche se il suo cognome potrebbe indurre a immaginare discendenze sarde. Invece lei fa parte di quel mondo innestato nella nostra terra di Europa dopo un viaggio a scavalcare il mare.
Dalla Nigeria, infatti, arrivarono il papà e la mamma di Paola per stabilirsi e lavorare a Cittadella, vicino a Padova, dove i Colli Euganei fanno da corona alle case della brava gente che non fa differenze tra persone per il colore della pelle.
E coloro i quali, invece, dividono i “buoni” dai “cattivi” per ignoranza culturale e per miseria interiore ora faranno lesto dietrofront e diranno che anche loro sono orgogliosi di un “angelo nero” di appena diciannove anni e con l’ambizione di poter fare un giorno l’avvocato grazie al cui “volo” l’Italia ha già compiuto davanti agli occhi del mondo un mezzo miracolo sportivo.
Un miracolo che potrebbe completarsi domani contro la Serbia.
Nel nome di un Paese, il nostro, dipinto con tutti i colori del mondo e privo di barriere.
(da agenzie)
argomento: Costume | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
DALLA SCHIACCATRICE PAOLA EGONU ALLA VETERANA PAOLA DE GENNARO FINO ALLA CAPITANA CRISTINA CHIRICHELLA
Insieme alle altre “ragazze terribili” sono le protagoniste della cavalcata che ha trascinato
l’Italia fino ad un’insperata finale ai campionati del mondo di volley in Giappone.
Dalla schiacciatrice Paola Egonu alla “veterana” Monica De Gennaro fino alla capitana Cristina Chirichella: ecco le protagoniste dell’exploit giapponese.
Cristina Chirichella
Cristina gioca centrale nella Igor Gorgonzola Novara ed è il capitano della nazionale. È soprannominata “la principessa” per via dei suoi modi di fare. Cristina frequenta l’università ed è molto legata ai suoi genitori ed al fratello tanto da essersi tatuata sul braccio destro un simbolo dell’infinito con all’interno le iniziali sue e del fratello
Anna Danesi
Centrale della Imoco volley di Conegliano, ha 22 anni e una buona esperienza internazionale. Di se stessa dice: “A primo impatto sembro una persona noiosa perchè non ho hobby e sono anche timida ma quando mi apro poi sono tutto il contrario di quel che sembra. Amo stare con la mia famiglia e il mio ragazzo. Mi piace viaggiare e se avessi più tempo libero andrei in giro, soprattutto America del Sud, in particolare adoro il Brasile”
Paola Egonu
È nata il 18 dicembre 1998 a Cittadella da genitori nigeriani. Con 291 punti è la miglior realizzatrice dei Mondiali. Alta 1,93 cm, ha cominciato a giocare nel Club Italia, come schiacciatrice. Dal 2017 gioca all’Agil di Novara, con cui ha vinto Coppa Italia e Supercoppa. Schiaccia a una velocità di 100 km/h e si definisce pigra: è stato suo padre Ambi a convincerla a trovarsi un hobby. Da grande vuole fare l’avvocata
Ofelia Malinov
Ha 22 anni, è nata a Bergamo ed è figlia d’arte. I genitori si sono trasferiti in Italia dalla Bulgaria per il volley: papà Atanas da allenatore, mamma Kamelia da giocatrice. Lo sport è una questione di famiglia, ci giocano anche le sue sorelle più piccole, le gemelle Emma e Michela. “Lia”, dal 2011 al 2015 ha giocato a Bassano, in squadra con sua mamma e sotto la guida del padre.Giocherà a Scandicci, è a pochi esami dalla laurea in Scienze giuridiche
Miriam Sylla
È di Palermo ed è orgogliosa di essere siciliana. I genitori, Abdoulaye e Salimata, vengono dalla Costa D’Avorio. Sua mamma ha fatto parte della Nazionale ivoriana di pallamano. Miriam, 23 anni, schiacciatrice dell’Imoco, gioca perchè vuole che i genitori siano orgogliosi di lei. Ha due nonni adottivi, Maria e Paolo, i primi ad aiutare la famiglia appena arrivata in Italia. Per i Mondiali si è colorata le punte dei capelli di azzurro
Lucia Bosetti
Schiacciatrice, altra figlia d’arte. Suo papà è Giuseppe Bosetti, ex allenatore della Nazionale italiana, e la mamma, Franca Bardelli, è un’ex giocatrice di pallavolo. A completare la rosa di una famiglia stellare, la sorella Caterina. Anche il marito Matteo Carancini è un tecnico, manco a dirlo, della pallavolo.
Monica De Gennaro
E’ il libero della nazionale e dell’Imoco. Amici e colleghi la chiamano Moko ed ha sposato il suo allenatore Daniele Santarelli. Nata a Piana di Sorrento ha esordito in serie A a 16 anni e può vantare un ricco palmares. Legatissima al nipotino e alle sorelle con le quali condivide una stella tatuata
(da agenzie)
argomento: Costume | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
FAZIO PUO’ INVITARE CHI GLI PARE, NON SIAMO ANCORA IN RUSSIA DOVE GLI OPPOSITORI FINISCONO CON UN COLPO ALLA NUCA … PARLANO LORO QUANDO UN INDAGATO PER REATO BEN PIU’ GRAVE COMPARE CENTO VOLTE IN TV OGNI GIORNO IN RAI PER DENUNCIARE CHE UN IMMIGRATO HA PISCIATO CONTROVENTO
Fabio Fazio invita in trasmissione Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, “esiliato” per decisione del tribunale del Riesame dopo la revoca degli arresti domiciliari. Ma la Lega si oppone e chiede al conduttore di non invitarlo nel programma.
L’intervista sarà in diretta, a Milano, domenica sera (il 21 ottobre) su Rai Uno. Sarà centrata sul tema dell’immigrazione e del cosiddetto “modello Riace”, di fatto cancellato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e in difesa del quale in questi giorni si stanno mobilitando intellettuali, artisti (come Beppe Fiorello) e società civile.
Al termine della puntata ci sarà sempre il punto economico sulla manovra dell’economista Carlo Cottarelli, attaccato nelle scorse settimane dalla maggioranza per i suoi commenti critici sulla manovra.
Come detto il Carroccio chiede a Fazio di non invitare il sindaco: “Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull’accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione – scrivono in una nota i parlamentari della Lega membri della commissione di Vigilanza – La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai”.
Ovvero un sindaco accusato di un reato minimo è un cattivo esempio e non puo’ accedere alla Rai, un ministro indagato per un reato da 15 anni di galera può comparire cento volte al giorno in Rai a propinarci le sue tesi xenofobe.
E’ il sovranismo alla russa, dove gli oppositori finiscono o in galera o assassinati con un colpo alla nuca.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
RETROMARCIA IN CAMBIO DI RCA AUTO, LEGITTIMA DIFESA E NIENTE CONDONI A ISCHIA.. LA PAURA DI PERDERE LA POLTRONA (E DI TROVARSI UN LAVORO) INDUCE SALVINI E DI MAIO AL COMPROMESSO
Salvini in diretta Facebook, prova a nascondere il naso di Pinocchio: 
“Non possiamo stare due giorni sui giornali europei dando l’immagine di un governo diviso, con lo spread che sale. Comunque domani andiamo al cdm non per bisticciare, io non voglio far saltare niente. Riscriviamo pure tutto, chi se ne frega dei condoni. Basta che poi nessuno cambi idea un’altra volta”.
E ancora, a proposito del Dl sicurezza: “La scadenza per la presentazione degli emendamenti è oggi: perchè i 5Stelle hanno presentato 81 emendamenti come se fossero all’opposizione?
Se tre indizi fanno una prova, il compromesso sul condono fiscale che Di Maio e Salvini dovranno trovare al vertice di Governo di sabato è già definito nelle concessioni da farsi l’un l’altro.
Appurata l’inesistenza della “manina” che avrebbe allargato le maglie della “dichiarazione integrativa” prevista dal decreto fiscale, i due vicepremier hanno fissato i loro paletti.
Chiari quelli del Movimento 5 Stelle: nessun ‘perdono’ per le condotte penalmente rilevanti dei contribuenti “distratti” e nessun rientro di capitali dall’estero. Altrimenti, il partito di Luigi Di Maio non voterà il decreto, con tutte le conseguenze che ne possono derivare sulla tenuta del Governo.
Ma ora è la Lega a fissare il prezzo. Con una batteria di dichiarazioni di esponenti di primo piano del partito, il Carroccio ha altrettanto chiaramente messo sul tavolo tre contropartite, nello schema più classico della trattativa politica, beffarda nei toni ma categorica nelle richieste. E sono: norma sulla Rc Auto, legittima difesa e condono edilizio per Ischia.
Partiamo dall’ultimo. Il Carroccio ha annunciato che presenterà un emendamento alla legge di conversione del Dl Genova per “evitare regali a migliaia di abusi edilizi commessi a Ischia, “siamo sicuri che gli amici dei 5 Stelle lo appoggeranno”, ha beffardamente dichiarato il presidente della Commissione Traporti Riccardo Molinari. La questione ischitana è molto cara a Di Maio, che ha recentemente visitato l’isola promettendo di sbloccare la ricostruzione degli immobili colpiti dal terremoto di Casamicciola un anno e mezzo fa.
Il decreto prevede la possibilità di finanziare la ricostruzione con soldi pubblici anche per le case abusive, purchè non lo siano totalmente. Il rischio che diventi un condono tombale è dietro l’angolo.
Ed è un nervo scoperto per i Cinque Stelle che la Lega, in una fase di forte frizione tra i contraenti di Governo, non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di toccare. “Anche noi riteniamo che alcune norme, come ad esempio il condono edilizio per Ischia, non sia una buona cosa. Non è un bel segnale”, ha chiarito Salvini.
Altra norma cara ai grillini è quella sulla differenziazione per territorio dei canoni della Rc Auto.
Inserita nel decreto di semplificazione approvato insieme alla manovra, il suo obiettivo è di stoppare i vincoli di trasferimento della polizza e far calare i prezzi delle assicurazioni nel sud Italia. Il maggior vincolo, oggi, è rappresentato dalla scatola nera, elemento che permette una forte scontistica sui premi, ma legato alla singola compagnia.
Quando si cambia assicurazione bisogna cioè smontare la vecchia scatola e, se si vuole ottenere uno sconto sulla nuova polizza, rimontare un altro apparecchio omologato dalla nuova società . Un’operazione laboriosa per l’assicurato, sulla quale ha provato a intervenire la legge sulla Concorrenza del precedente Governo che ha attribuito all’Ivass il compito di definire i criteri con cui le compagnie dovranno applicare riduzioni di prezzo “aggiuntive e significative”.
Ma abbassare i prezzi al Sud, dove sono oggettivamente maggiori gli indicatori di rischio, per le compagnie significherebbe cercare l’equilibrio finanziario aumentando quelli del Nord, dove il rischio di incidenti è invece inferiore e dove assicurare auto e moto costa quindi meno.
Com’è ovvio, la Lega è fortemente contraria a un rincaro delle assicurazioni nel Nord, soprattutto se per compensare i prezzi elevati al Sud: “In nessuno dei provvedimenti del governo ci saranno aumenti delle assicurazioni auto nelle aree in cui oggi si paga meno”, ha detto il sottosegretario al Mise Dario Galli. Mentre il viceministro all’Economia Garavaglia ha parlato di una norma “mai vista nè condivisa”.
C’è poi il capitolo della legittima difesa, dove le resistenze dei grillini sono note da tempo così come le loro battaglie contro “le lobby delle armi”.
Il disegno di legge a firma Molteni comincerà il suo iter al Senato martedì “e siamo certi che non ci saranno scherzi da parte degli avversari o degli alleati”, ha detto il sottosegretario del Carroccio all’Interno.
Malumori nei 5 Stelle circolano anche sulla stretta sui permessi umanitari prevista dal decreto Sicurezza, per i grillini è contraria alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nel calderone delle trattative può finirci di tutto.
E appena un punto di scontro appare di facile risoluzione, ecco che ne appare un altro: “Riteniamo opportuno che il Mise sblocchi con sollecitudine i fondi già approvati destinati al sistema Difesa e all’Industria di riferimento per i progetti già in corso, con la stessa tempestività si proceda alla registrazione dei contratti già sottoscritti. Siamo certi che la comune sensibilità di questo Governo consentirà una rapida ed improrogabile azione in tal senso”.
La richiesta arriva dal sottosegretario alla Difesa Volpi. E il destinatario è sempre Luigi Di Maio, l’autore della piazzata sulla “manina” dal salotto di Bruno Vespa che ha aperto la prima vera crisi politica nel Governo Conte.
(da “Huffingtonpost“)
argomento: Costume | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
LA FESTA PENTASTELLATA NON POTEVA CAPITARE IN UN MOMENTO PEGGIORE TRA CONDONO FISCALE E GASDOTTO DELLA DISCORDIA
Dalla Puglia partono pullman direzione Circo Massimo. A bordo ci sono i grillini No-Tap, attivisti 5Stelle che fanno parte anche dei comitati contro il gasdotto.
Quei comitati che nelle scorse edizioni di Italia 5 Stelle erano stati invitati come compagni di battaglia e invece adesso, senza invito, lo spirito è cambiato: “Stiamo preparando volantini e striscioni. E porteremo anche le nostre bandiere 5Stelle con lo stemma No-Tap”, riferisce uno di loro.
Tutto sembra essere pronto per contestare, nel giorno della sua festa, il governo grillino che non ha bloccato l’opera.
Italia 5 Stelle non poteva arrivare in un momento più insidioso di questo. Luigi Di Maio, e anche il premier Giuseppe Conte, rischiano inoltre di passeggiare per il pratone del Circo Massimo con in tasca una sconfitta sul condono fiscale.
Ed è anche per questo che organizzatori della kermesse preferiscono non sbilanciarsi sul numero di persone attese sabato e domenica a Roma: “Ci aspettiamo almeno 10mila partecipanti”. Per adesso si è prudenti.
Dunque l’Italia 5 Stelle di governo, che nell’immaginario grillino dovrebbe servire a rivendicare i successi e a lanciare la campagna elettorale per le Europee, potrebbe trasformarsi in un boomerang se davvero passerà la norma di uno scudo fiscale fino a 2,5 milioni che il vicepremier pentastellato dice essere stata inserita da “una manina”.
La due giorni si annuncia quindi ad alta tensione.
Basti pensare che quando apriranno i battenti del Circo Massimo il capo politico M5s sarà impegnato in un complicatissimo consiglio dei ministri con la consapevolezza che poche ore più tardi dovrà parlare sul palco davanti alla sua base. E anche se Luigi Di Maio ci scherza su dicendo che “non ci facciamo mancare nulla” la tensione nel quartier generale dell’organizzazione è palpabile.
Che sarà un’Italia a 5 Stelle molto diversa dalle origini lo racconta lo stesso programma.
Ed è inevitabile se si pensa che da forza di opposizione al grido di “vaffa” ora M5s è una forza di governo in alleanza con la Lega. Se prima c’era un’agorà dedicata alla battaglia sulle grandi opere, volute dal Carroccio, con tanto di bandiera bianca e rossa contro l’Alta velocità Torino-Lione sullo sfondo e i parlamentari Diego De Lorenzin e Marco Scibona invitavano tutti i No-Tap e tutti i No-Tav ad accorrere numerosi, di tutto questo nel programma adesso non c’è traccia.
È stata invitata una rappresentanza dei risparmiatori vittime del Salva-banche, sostenuti dai 5Stelle in maniera convinta quando erano all’opposizione, ma non ci saranno gli sfollati di Genova.
La storia raccontata sarà dunque molto diversa. Grande spazio ai risultati ottenuti, il taglio dei vitalizi anche al Senato sarà il cavallo di battaglia, e in sordina tutte le questioni in sospeso, come per esempio il gasdotto Trans-Adriatico la cui decisione è stata rimandata non a caso a dopo Italia 5 Stelle.
Piuttosto, annuncia Di Maio, “ci sarà un palco rotondo, con la gente intorno: festeggeremo il taglio dei vitalizi, delle pensioni d’oro, l’essere il primo paese in Europa ad aver abolito il gioco d’azzardo, la manovra del popolo”.
A parlarne dal palco ci penseranno i ministri M5s. “Quelli leghisti non sono invitati. È la nostra festa”, come ha detto all’Huffpost giorni fa Sergio Battelli, organizzatore della Kermesse, che punta la massima attenzione sui temi europei: “Diciamo no a Italexit e all’uscita dall’euro, faremo una campagna diversa da quella della Lega”. Campagna che partirà dal Circo Massimo dove Beppe Grillo chiuderà duettando con Edoardo Bennato.
Ma agli attivisti più agguerriti non sfuggirà il tema del condono fiscale e quello delle grandi opere. Difficile che il governo possa smarcarsi dalle contestazioni.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: governo | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
PRENOTATA SOLO UN QUARTO DELL’AREA RISPETTO AL 2014, DA 177 GAZEBO SI E’ PASSATI A SOLO 5 PADIGLIONI E 3 PICCOLI PALCHI
Italia 5 Stelle al Circo Massimo è a rischio flop. Nonostante il M5S al governo per la
kermesse del week end è stato prenotato solo un quarto dell’area utilizzata nel 2014 ed è allarme affluenza:
È allarme affluenza nei vertici M5S. Le previsioni più rosee parlano di 50mila presenze questo weekend. C’è chi è molto è più prudente e spera in almeno 10mila. Quattro anni fa c’erano 177 gazebo disposti a formare il profilo dell’Italia. Domani compariranno solo 5 padiglioni e tre piccoli palchi, le «agorà ».
Era l’epoca dell’uno vale uno e quindi ognuno, seduto nel suo posto all’opposizione contribuiva a formare la linea politica del M5S.
Ora è tutta un’altra storia: il Movimento è approdato al governo, ci sarà un unico palco centrale rotondo a cui è permesso salire solo ai ministri M5S e tanti maxi schermi che moltiplichino l’effetto rock star.
Hanno assicurato la loro presenza Beppe Grillo, che canterà sul palco con Edoardo Bennato, e Davide Casaleggio. Ed è previsto anche un intervento del premier Giuseppe Conte ma è giallo sul come e quando visto che ieri è stata l’ennesima giornata di passione condita persino da voci di sue dimissioni.
Tutti gli altri esponenti istituzionali dovranno accontentarsi delle agorà (palchi minori e lontani da quello centrale), anche Virginia Raggi che parlerà domenica pomeriggio. Nei padiglioni si racconterà la storia del Movimento dalle origini fino a palazzo Chigi ma soprattutto sarà svelato il futuro: Rousseau 2050 che descrive bene evoluzione, nome e simboli del M5S che sarà .
Nonostante le poche presenze attese e gli spazi ridotti, quest’anno le spese sono lievitate. Per l’occupazione del suolo pubblico gli organizzatori hanno dovuto spendere 36-37mila euro: praticamente il quadruplo rispetto a quattro anni fa.
Ci sono anche imponenti misure di sicurezza.-
(da “NextQuotidiano”)
argomento: governo | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
DA MAGGIO EMORRAGIA DI 81 MILIARDI, GRAZIE A UN GOVERNO DI PERSONAGGI NON CREDIBILI
Gli investitori stranieri sono tornati a ‘scaricare’ l’Italia.
La rappresentazione plastica sta nei dati pubblicati da Bce e Banca d’Italia, relativi al mese di agosto, e piovuti su una giornata già di tensione per lo spread tra Btp e Bund, capace di vedere quota 340 punti base come non accadeva dalla primavera del 2013.
Le tabelle aggiornate dicono che nel mese estivo – quindi prima che si surriscaldasse il clima sul mercato, con la presentazione della Manovra – le vendite nette di obbligazioni da parte di investitori stranieri, prevalentemente titoli di Stato ma anche bond societari, sono tornate ad essere copiose e il saldo è stato di -17,9 miliardi, dopo il doppio maxi ribasso di maggio e giugno.
Se si guarda al dato complessivo degli investimenti di portafoglio degli stranieri da inizio anno (azioni e partecipazioni, fondi di investimento e titoli di debito, tra i quali i titoli di Stato), il saldo è negativo per oltre 42 miliardi e ben 24 miliardi di questi capitali in uscita sono relativi a vendite di titoli di Stato.
Numeri che peggiorano sensibilmente se si restringe la lente di osservazione su quanto avvenuto da maggio in poi, con i portafogli esteri che si sono liberati di 81 miliardi di asset italiani, 66,5 miliardi dei quali erano titoli di Stato.
Tra gli investimenti stranieri ad essere oggetto delle vendite siano stati soprattutto i nostri Bot e Btp (17,4 miliardi sui 17,9 totali), mentre per quanto riguarda le azioni, sempre ad agosto, il dato è invece positivo (+139 milioni).
Negli ultimi due mesi tracciati (luglio e agosto) le dinamiche degli investimenti stranieri sono state probabilmente influenzate anche dalle emissioni nette del Tesoro, che sono state appunto positive a luglio e negative ad agosto
In ogni caso, con buona pace degli appelli agli italiani che acquistino Bot e Btp, affidarsi al mercato sarà sempre più importante per l’Italia nel prossimo futuro.
Con lo spegnimento del Quantitative easing della Bce, che si limiterà a riacquistare titoli di Stato per un ammontare pari a quello dei titoli in scadenza nel suo portafoglio, verrà meno un importante attore sul mercato del nostro debito, che oggi è ancora in mano per un terzo circa ad investitori stranieri
Già a giugno – quindi prima di decidere di innalzare il fabbisogno italiano per il 2019, con la Manovra ora in discussione – l’Ufficio parlamentare di bilancio stimava che per il prossimo anno “il rifinanziamento dei titoli a medio e lungo termine presso privati passerà dai 165 miliardi del 2017 ai 201 del 2019”.
Rispetto al 2018, ci saranno oltre 30 miliardi di debito in più da collocare presso i privati, che in questo momento non sembrano molto propensi ad accordare fiducia all’Italia.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
LA RISPOSTA UE: “NON ESISTONO VITALIZI, QUINDI DIFFICILE ABOLIRLI”
Il Fatto Quotidiano racconta oggi un’altra mirabolante iniziativa di Rosa D’Amato,
europarlamentare M5S già protagonista di grandi performance politiche con la Xylella e Purcell.
L’europarlamentare M5S Rosa D’Amato, ricordando come “prima la Camera dei Deputati e poi il Senato della Repubblica hanno tagliato i vitalizi riservati alla classe politica” si è rivolta in una lettera a tutti i parlamentari di Strasburgo invitandoli a “seguire l’esempio virtuoso che arriva dall’Italia e adeguare il trattamento previdenziale anche dei parlamentari europei”.
“La nostra proposta — ha spiegato- è semplice: cambiare al più presto l’articolo 14 dello Statuto dei deputati del Parlamento europeo che disciplina il trattamento pensionistico degli eletti. Abbiamo presentato una proposta di risoluzione e inviato una lettera al Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ma non abbiamo avuto nessuna risposta”.
Il servizio stampa del Parlamento Europeo ha finalmente replicato alla povera euroonorevole:
La risposta è arrivata invece dal servizio stampa del Parlamento Europeo, che in riferimento alla nota ha precisato che “Gli eurodeputati non hanno diritto ad alcun vitalizio, cioè un’erogazione mensile godibile alla fine del mandato parlamentare,ma solo a un trattamento pensionistico che inizia ad essere erogato al 63esimo anno di età ”.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »
Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA MARCA LE DISTANZE DAGLI ALLEATI DI GOVERNO: “NON POSSIAMO VOTARE CONDONI E SCUDI FISCALI”
“Se rimane il condono, mi sembra ovvio che ci sia un problema”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando con i giornalisti a margine di un convegno sulla sanità a Napoli.
“Si agisce all’interno di un filo rosso che è quello del contratto – ha proseguito Fico – perchè se fossimo stati uguali alla Lega, ci saremmo candidati con la Lega ma noi non siamo uguali alla Lega e non ci candideremo nemmeno con la Lega”.
“Per me tutto ciò che non è all’interno del contratto di governo non può essere nelle leggi e nelle norme”.
Risponde così ai giornalisti il presidente della Camera per il quale “il condono, lo scudo fiscale, non sono all’interno del contratto e quindi non vanno approvati”.
“Il Movimento non solo non capirebbe – conclude – ma non potrebbe proprio in alcun modo votarli”.
(da “Huffingtonpost“)
argomento: governo | Commenta »