Maggio 31st, 2019 Riccardo Fucile
BERLUSCONI ORA ATTACCA SALVINI E LA MELONI: “STIA AL VIMINALE INVECE DI FARE SEMPRE CAMPAGNA ELETTORALE E LASCI STARE LA DIVISA DELLA POLIZIA”
La domanda è: sarà troppo tardi? Forza Italia vara la sua mini-rivoluzione con il via libera al primo congresso nazionale che si terrà in autunno per decidere la linea, con un gruppo di cinque persone – nominate da Silvio Berlusconi – che preparerà l’appuntamento.
È la fine della leadership incontrastata del Cavaliere, complice il risultato deludente del voto europeo (8,8 per cento, ben sotto la soglia psicologica del 10)?
In realtà Berlusconi ha strigliato i suoi: “Basta con le dichiarazioni, le persone che mi hanno accompato in campagna elettorale le ho scelte io. Non voglio più vedere un’altra dichiarazione”.
Una difesa, insomma, dello staff finito sotto accusa: in particolare, nel mirino di molti il duo Tajani-Ronzulli.
Quello di ieri è comunque stato un comitato politico molto agitato, con diversi esponenti che hanno chiesto più spazio e più democrazia nel partito.
Insomma, le divisioni vengono sedate con la speranza che il governo giallo-verde si sgretoli e possa tornare il sogno di un centrodestra unito. Non a caso alla riunione ha partecipato il neo governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Non si fa vedere, invece, un altro presidente di Regione, Giovanni Toti, troppo filo-leghista.
E proprio contro Lega e Fratelli d’Italia il partito di Berlusconi sembra pronto ad avere toni più duri: “Alla signora Meloni possiamo dirlo chiaro e tondo: sono stato io a metterla al governo, altro che Fini, che me ne indicò una ventina…”, avrebbe detto Berlusconi ai suoi.
E sul leader del Carroccio: “Da Salvini ho sentito molte parole fuori luogo: è stato solo 17 giorni a lavorare e 240 a fare campagna elettorale. Gli ho detto che sbagliava a mettere la tuta della polizia, lanciava un brutto messaggio. Credo di aver fatto bene. Con lui possiamo essere più duri”.
Fino a un mese dal congresso, versando un contributo di pochi euro, sarà possibile votare per la nascita del nuovo partito. Magari facendo emergere volti nuovi. Tutto potrà essere messo in discussione, tranne il ruolo del fondatore.
(da agenzie)
argomento: Forza Italia | Commenta »
Maggio 31st, 2019 Riccardo Fucile
LO SCOLLAMENTO TRA IL MONDO OLIGARCHICO DI ROUSSEAU E LA REALTA’ DEL POPOLO GRILLINO
L’esito del voto, diciamocelo pure, era scontato. La piattaforma Rousseau ha sancito il
salvataggio di Luigi Di Maio, in quello che era stato considerato un referendum su se stesso.
Da ieri, gli appoggi ricevuti da Beppe Grillo, da Davide Casaleggio, ma anche da tutti i big del Movimento 5 Stelle avevano lasciato intendere che il leader pentastellato sarebbe stato riconfermato anche dagli iscritti che, in 56mila hanno votato sulla piattaforma Rousseau, rispondendo al quesito: «Confermi Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle?».
Tra questi iscritti, ben 44.849 hanno votato la rinnovata fiducia a Luigi Di Maio. Ma non possiamo raccontarci che, dopo questa votazione, il leader del Movimento 5 Stelle sia uscito più forte di prima.
La consultazione telematica su Rousseau ha messo per l’ennesima volta in evidenza i limiti della democrazia diretta tanto propagandata dal Movimento 5 Stelle.
Alcune decine di migliaia di iscritti, infatti, hanno deciso di mandare avanti un percorso — quello della leadership di Luigi Di Maio — che ben 6 milioni di elettori avevano bocciato.
Non si può escludere una responsabilità del capo politico in questa emorragia di voti (quantificabile proprio in una diminuzione di 6 milioni di consensi) che si è verificata nello spazio di pochi mesi, dalle elezioni politiche del 2018 a quelle europee del 2019.
Nonostante questo, lo specchietto per le allodole della piattaforma Rousseau ha fornito una ulteriore sponda a Luigi Di Maio per andare avanti.
Il Movimento 5 Stelle ha salutato il voto su Rousseau come un grande record per la piattaforma. Ma ha dimostrato ancora una volta quanto sia scollata la realtà dal mondo ovattato del Blog delle Stelle e della stessa piattaforma di democrazia diretta.
Dove la nuova oligarchia decide e rovescia quello che il popolo aveva stabilito con l’antico strumento del voto.
Uno valeva uno. Ora 44.849 mila valgono 6 milioni.
(da “Giornalettismo”)
argomento: denuncia | Commenta »
Maggio 31st, 2019 Riccardo Fucile
GLI ITALIANI SI SONO ACCORTI DEL BIDONE DI SALVINI
Matteo Salvini aveva promesso di abolire la legge Fornero (e cancellare le accise sulla benzina) ma finora ha partorito la “provvisoria” Quota 100 e poco altro.
E i numeri del provvedimento non sono esaltanti:
Finora 131 mila domande, non si sa quante respinte. Donne poche, un quarto. E pochi con la quota esatta 62+38, tra età e contributi. Prevalgono quote 103, 104, 105. Perchè si preferisce anticipare il giusto, per non tagliare troppo l’assegno, visto che prima esci, meno contributi versi. Agli aspiranti quotisti le penalizzazioni non piacciono, anche se implicite.
E non piace l’idea di trovarsi in panchina, dove il governo li mette vietando il cumulo con i lavoretti. E poi tra tre anni? Si torna alla Fornero, in verità mai tramontata.
I malcapitati sullo scalino tra l’una e l’altra potrebbero lavorare anche sei anni in più di un coetaneo, fino a 68 anzichè 62 anni. renault.it
Ma il problema vero è che gli assegni poi sono tutti più poveri.
Due conti li ha fatti lo Spi Cgil. Se si fosse sempre applicato il metodo Prodi (legge 388 del 2000) per rivalutare le pensioni all’inflazione, una da 1.500 euro lordi al mese sarebbe cresciuta in complesso di 10.612 euro (lordi) tra 2012 e 2019. E invece ne ha incassati appena 3.330.
Una bella differenza, tra zero perequazione di Monti-Fornero, quando i prezzi salivano del 3% e le pensioni erano ferme.
E parzialissimi recuperi da Letta in poi, con il governo Renzi a restituire briciole dopo la sentenza della Consulta che dichiarava illegittimo il blocco Monti.
Una pensione da 3 mila euro lordi lamenta quasi 17.700 euro di ammanco. E così via. Senza pensare agli assegni alti – le cosiddette pensioni d’oro – con prelievi a più non posso per solidarietà fatti da tutti i governi.
Fino a questo che le voleva ricalcolare anche in modo retroattivo con il metodo contributivo. Soluzione tramontata perchè incostituzionale.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: Pensioni | Commenta »
Maggio 31st, 2019 Riccardo Fucile
ASSOLOMBARDA BOCCIA LEGA E M5S: “HANNO FATTO SCHIZZARE LO SPREAD DA 130 A 292”
“Siamo un Paese con capacità straordinarie, ma oggi stiamo giocando con il fuoco della nostra
credibilità . E il tempo per cambiare rotta potrebbe essere inferiore rispetto a quello che crediamo”.
In una lunga intervista sul Foglio il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, dà giudizi taglienti sul modo di operare in economia da parte di questo governo. Ed è preoccupato:
“Quando dico di non scherzare con il fuoco non mi riferisco a qualche concetto astratto, bensì a un dato purtroppo drammatico che è quello relativo allo stato di salute della fiducia italiana – dice Bonomi al Foglio-. E’ ormai un anno che chi guida il nostro paese offre con buona continuità ragioni per terrorizzare chi ogni giorno deve decidere se investire o meno in Italia.
Bonomi parte dallo spread, ma non solo. “Il termometro che misura ogni giorno il grado di fiducia del nostro paese un anno fa segnava quota 130 e oggi quello stesso termometro si trova a un passo da quota 300 – osserva Bonomi-. Solo nel 2018 questo balzo ci è costato 1,8 miliardi di euro di spesa aggiuntiva per gli interessi da pagare sui titoli di stato. Solo nel 2019, questo balzo ci costerà 4,5 miliardi di euro. Solo nel 2020 questo balzo ci costerà 6,5 miliardi. E ciò che più mi preoccupa è che più ci avviciniamo alla prossima legge di Stabilità e più l’atteggiamento del governo mi sembra simile a quello irresponsabile imboccato nei mesi che hanno preceduto l’ultima Finanziaria. Occorerebbe ricordarsi che difendere i conti pubblici, rispettare le regole, non giocare con il deficit e interessarsi alla riduzione del debito pubblico non è una richiesta da burocrati, ma è una richiesta da persone con la testa sulle spalle, una richiesta di chi sa perfettamente cosa vuol dire alimentare una spirale di sfiducia in un paese che cresce poco, che spende tanto e che si indebita ogni giorni di più”.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Maggio 31st, 2019 Riccardo Fucile
DATO TENDENZIALE PRIMA VOLTA IN NEGATIVO DAL 2013
L’Italia cresce meno di quanto inizialmente previsto.
L’Istat ha rivisto le proprie stime di crescita relative al primi trimestre: il Pil italiano è salito dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti mentre è calato dello 0,1% su base annua, come non accadeva dal quarto trimestre del 2013.
A fine aprile aveva invece indicato un +0,2% su base congiunturale, cioè rispetto al trimestre precedente, e un +0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel suo commento, l’istituto parla di “Andamento stagnante”, riferendosi alle oscillazioni del Pil degli ultimi trimestri.
I nuovi dati, destagionalizzati e corretti per gli effetti del calendario, rivedono anche il dato sulla crescita acquisita, quella cioè che si raggiungerebbe se i prossimi tre trimestri fossero piatti. Il dato è ora pari a zero, contro il + 0,1% indicato il mese scorso.
Guardando alle singole componenti, rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dello 0,2%, mentre le importazioni sono diminuite dell’1,5%. Marcata flessione invece per le scorte il cui contributo (-0,6%) è negativo.
Sempre l’Istat in giornata segnala anche la frenata dell’inflazione a maggio. Secondo le stime preliminari diffuse oggi, la crescita annua del’indice dei prezzi al consumo rallenta allo 0,9% a fronte del + 1,1% di aprile, ritornando così ai livelli di gennaio. Su base congiunturale il rialzo si ferma allo 0,1%.
Alla base della “lieve” decelerazione, spiega l’Istat, c’è un effetto di rientro rispetto ai balzi dovuti ai ‘ponti’ di aprile. Ma sul dato influisce anche la frenata registrata per i beni energetici non regolamentati, che coincidono in sostanza con i carburanti.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Maggio 31st, 2019 Riccardo Fucile
LA NOTA AGENZIA FUNEBRE ROMANA LANCIA LA CANZONE INTERPRETATA DA ROMINA FALCONI
Con Taffo, il funerale è sempre più pop.
L’ormai nota agenzia di onoranze funebri della Capitale, che si sta inserendo con maggiore forza nel dibattito sui social network anche legato all’attualità e alla politica, sta provando anche la scalata alle hit parade dell’estate.
In collaborazione con la cantante Romina Falconi, Taffo ha lanciato il suo tormentone sotto l’ombrellone. Il titolo è macabro, ma il ritmo può essere travolgente: Magari Muori.
Il testo della canzone non sarà certo da Premio Tenco, ma si annuncia lo stesso come la novità del panorama musicale dell’estate 2019:
Il brano è stato presentato per la prima volta il 28 Maggio all’After Party dei Diversity Awards ed è uscito quest’oggi — come annunciato dall’agenzia funebre — su Spotify, Apple Music e YouTube
L’artista scelta da Taffo si chiama Romina Falconi: si tratta di una cantautrice italiana, nata e cresciuta nel quartiere romano di Torpignattara.
All’attivo ha una partecipazione al 57mo Festival di Sanremo (categoria Giovani) con il brano Ama, ha realizzato due album in studio e la raccolta ‘In certi giorni sogno nuda’. Una carriera nella musica d’èlite e adesso il tentativo social pop, in collaborazione con Taffo.
(da “Giornalettismo”)
argomento: Costume | Commenta »