Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
NON HA CAPITO CHE ESSERE SERVI SIA DI TRUMP CHE DI PUTIN PER UN SOVRANISTA TAROCCO SENZA IDEALI E’ NORMALE… C’E’ UNA GRANDE TRADIZIONE ITALIANA DI VENDUTI AD INTERESSI STRANIERI
Ieri Marco Travaglio aveva un pensiero stupendo in testa: l’alleanza tra Lega e Partito Democratico con il M5S (e il Fatto) all’opposizione. Oggi invece il direttore se la prende con i giornaloni (un termine caro al suo maestro Montanelli) che sventolano il pericolo Trump nei confronti del povero Matteo Salvini. Perchè, è la tesi di Travaglio, Corriere, Repubblica e Stampa così si autosmentiscono visto che fino a ieri dicevano che il Capitano era agli ordini di Putin:
Immaginate il nostro spaesamento quando ieri abbiamo scoperto che era tutto uno scherzo. “Salvini si piega all’agenda Trump”,“Pompeo fa accettare al vicepremier l’agenda di Trump su Cinae Russia”(La Stampa ), “L’amicone americano…non incontra Trump, ma si offre come unico partner italiano affidabile”,“Salvini a lezione da Trump: ‘Noi i più vicini agli Usa’” (Repubblica), “Salvini a Washington vede Pence e Pompeo: i nostri Paesi mai così vicini”(Corriere della Sera), “Salvini porta a Trump la testa dei grillini”(il Giornale).
Ma come, quel gran figlio di Putin si mette il parrucchino color pannocchia e si trumpizza così, di punto in bianco
E i fiumi d’inchiostro versati dai nostri strateghi sulla quinta colonna dei russi per scardinare l’Europa e l’Occidente: non avranno disboscato mezza Amazzonia per niente? E i signorini grandi firme che annunciavano l’imminente sbarco dei cosacchi in Italia a bordo del Carroccio per abbeverare i cavalli alla fontana di piazza San Pietro: non ci avranno spaventati invano?
E i troll russi che— non contenti di aver subornato gli inglesi pro Brexit e il popolo italiano contro Renzi e pro M5S&Lega —la notte del 27 maggio 2018 avevano assaltato il Quirinale per spodestare il nostro Presidente con l’hashtag eversivo #Mattarella dimettiti in combutta con Salvini, Di Maio, la Casaleggio e l’Internazionale Sovranista?
Ora, ad occhio si potrebbe rispondere con grande semplicità a Travaglio ricordando che, Russiagate alla mano, non si capisce perchè l’una cosa (l’esser servo di Putin) smentisca l’altra (l’esser servo di Trump), visto che i due vanno d’amore e d’accordo al limite dell’impeachment.
Ma soprattutto, come gli accaduto per il caso Marra (quando lui magnificava le doti del boiardo romano mentre i suoi giornalisti lo prendevano a schiaffi mettendone in luce i lati oscuri), forse Marco dovrebbe dare un’occhiata al Fatto Quotidiano di ieri. Per lo meno al titolo di prima pagina:
Pare infatti piuttosto chiaro che a dipingere un Matteo Salvini agli ordini di Donald Trump è stato anche Il Fatto Quotidiano. Ovvero lo stesso giornale che ha parlato a più riprese anche della vicinanza del Capitano a Putin e che il 2 marzo scorso apriva la sua prima pagina con siffatto titolone (da giornalone):
E insomma, a leggere i titoli del Fatto pare proprio che “quel gran figlio di Putin” si sia messo “il parrucchino color pannocchia” e si sia trumpizzato “così, di punto in bianco”. Esattamente come dicevano i giornaloni. Ma non è mica questo il punto.
Il punto è sempre lo stesso: ma Travaglio lo legge il Fatto, almeno ogni tanto?
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
MAGGIORANZA SI SPACCA. M5S E PD VOTANO INSIEME
Dopo il caos in commissione Vigilanza Rai la settimana scorsa, la maggioranza si divide nuovamente sulla risoluzione proposta da M5S contro il doppio incarico al presidente Rai Marcello Foa.
Il testo è passato con 21 voti a favore (oltre che M5S hanno votato sì Pd e il rappresentante di Leu) e 9 voti contrari, tra cui quelli della Lega.
La risoluzione impegna Foa a lasciare immediatamente l’incarico di presidente di Rai Com.
La decisione di oggi non è vincolante ai fini del mantenimento dell’incarico di Foa nell’una o nell’altra presidenza, ovvero non implica la decadenza, ma di certo costituisce un significativo segnale politico.
Prima della risoluzione proposta dal Movimento 5 Stelle è stato messo ai voti un analogo testo messo a punto dal Pd, che non ha ottenuto la maggioranza necessaria, essendo stato votato solo dai dem.
E nella dichiarazione di voto il Pd ha detto che Foa si deve dimettere. Concetto ribadito dal capogruppo dem in commissione Davide Faraone anche su Twitter: “Passata risoluzione dimissioni #Foa #Raicom la maggioranza non esiste più. Foa prenda atto del voto e si dimetta, incapace di guidare la Rai”.
Il capogruppo della Lega, Massimiliamo Capitanio, ha annunciato, inoltre, il ritiro dell’emendamento al testo proposto dal M5S, che eliminava in sostanza l’invito a rimuovere Foa dal doppio incarico. La scorsa settimana il Movimento 5 Stelle aveva deciso all’ultimo momento di non votarlo, proprio mentre gli alleati di governo davano il via libera con il Pd allo stanziamento per Radio Radicale, contro il quale si è sempre battuto il Movimento.
“Oggi è ufficialmente nata una nuova maggioranza targata M5s e Pd”, commentano Daniela Santanchè e Federico Mollicone di Fratelli d’Italia.
“Mi auguro che l’Azienda agisca rapidamente adeguandosi all’invito della Commissione di Vigilanza, tributando così al Parlamento il rispetto che gli è dovuto” scrive su Facebook il consigliere d’amministrazione della Rai in quota Pd Rita Borioni.
(da agenzie)
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Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
DUE VIDEO RICOSTRUISCONO L’AGGRESSIONE
Quattro i giovani individuati per il pestaggio dei ragazzi con la maglia del Cinema America. Tra di loro anche il coordinatore romano del Blocco Studentesco, vicino a CasaPound. Sui suoi profili social riferimenti alle Tartarughe e vignette di Hitler
Le telecamere di sicurezza piazzate nella zona di Trastevere hanno aiutato i Carabinieri e gli agenti della Digos a isolare le immagini del pestaggio della scorsa notte a Roma, quando alcuni giovani sono stati aggrediti e picchiati perchè indossavano a «maglia antifascista» del Cinema America.
Sarebbero quattro i responsabili delle violenze, tutti appartenenti e vicini ai movimenti dell’estrema destra capitolina. Tra di loro, secondo quanto riportato da Il Messaggero, anche il coordinatore del Blocco Studentesco romano, molto vicino a CasaPound e con una bacheca social esplicita.
Marco Ciurleo, coordinatore di Blocco Studentesco (Casapound), Stefano Borgese (nato nel 1981) e Matteo Mecucci (classe 1998) sono tre dei quattro identificati per l’aggressione ai ragazzi del Cinema America a Trastevere.
Lo scrive il Messaggero che precisa che Mecucci non è accusato di aver partecipato al pestaggio.
Alcuni di loro hanno precedenti penali e partecipazioni a manifestazioni dell’estrema destra. Hanno dai 20 ai 38 anni e vivono a Casalotti, Balduina e Trionfale.
Sono stati riconosciuti grazie ai tatuaggi come il numero 4 in caratteri romani, il taglio dei capelli e i tratti salienti del volto.
Vincenzo Bisbiglia sul Fatto aggiunge che a fare nuova luce sulla ricostruzione dei fatti ci sono due video, acquisiti dai carabinieri della stazione Trastevere da altrettante telecamere di sorveglianza.
Nel primo filmato, si vedono chiaramente i quattro presunti aggressori pedinare le loro vittime per una strada limitrofa a quella della rissa, via di San Francesco a Ripa; nella seconda sequenza, ci sono i due gruppi che parlottano e poi uno dei quattro “pedinatori” che rifila un pugno ai giovani, con una rissa che si conclude quasi subito con la fuga delle vittime e, successivamente, degli aggressori.
Secondo gli inquirenti, i due video messi insieme — non consecutivi — lascerebbero pensare alla premeditazione.
(da agenzie)
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Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
IL BAVARESE SEEHOFER COMMENTA L’ASSASSINIO DEL POLITICO LUEBCKE AD OPERA DI UN ESTREMISTA RAZZISTA
Pericolo neonazista: l’uccisione di un deputato regionale pro-migranti, esponente del partito di Angela Merkel (Cdu), per il quale è sospettato un simpatizzante neonazista, costituisce un “segnale d’allarme” per tutta la Germania. Lo ha affermato il ministro dell’Interno tedesco, il bavarese Horst Seehofer.
“Un attacco di estrema destra contro un rappresentante di alto rango dello Stato costituisce un segnale d’allarme ed è rivolto contro noi tutti”, ha affermato Seehofer in conferenza stampa a Berlino
Il deputato locale e alto funzionario dell’Assia, Walter Luebcke, è stato ritrovato con una pallottola nella testa il 2 giugno nella sua abitazione a Kassel.
Era noto per le sue prese di posizione favorevoli a una politica di accoglienza dei richiedenti asilo promossa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel nel 2015 e 2016.
Nel fine settimana la polizia ha arrestato un uomo di 45 anni, noto per avere fatto parte del movimento neonazista Combat 18 e già condannato in passato per avere accoltellato un uomo di origini straniere a Wiesbaden e avere fatto esplodere una bomba artigianale davanti a un centro profughi. “Non sappiamo se abbia agito da solo o se si tratti di una rete”, ha aggiunto Seehofer.
(da agenzie)
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