Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
LA DIFESA DELLA SINDACA: “ASSEGNATA AL MIO PORTAVOCE CONTRO LA MIA VOLONTA’ E A MIA INSAPUTA”
La consulenza della Fondazione per il Libro a Luca Pasquaretta, all’epoca portavoce di Chiara Appendino, è stata assegnata “contro la mia volontà e a mia insaputa”.
Lo ha affermato la sindaca di Torino ai magistrati che questa mattina l’hanno interrogata in procura. Appendino rende noto di avere anche “prodotto ai Pubblici Ministeri materiale attestante quanto da me riferito”.
“Ho dimostrato agli inquirenti, richiamando il mio intervento in Consiglio del febbraio 2017 dove avevo chiaramente espresso la mia contrarietà a qualunque tipo di assegnazione di incarico consulenziale con retribuzione economica — ha aggiunto Appendino -, di non essere stata a conoscenza del successivo sviluppo”.
I torinesi sanno, ad esempio, che la Appendino aveva espresso ad esempio la sua contrarietà alla costruzione di supermercati per avere gli oneri accessori, eppure poi la sua giunta li ha fatti fare. E quindi? “Ero convinta che tutti avessero preso atto di tale mia ferma posizione — ha insistito la prima cittadina — e quando invece il 4 maggio del 2018, cioè un anno dopo la fine dell’incarico, venni a sapere da una testata giornalistica che la consulenza era stata assegnata, immediatamente reagii — ha ribadito — lamentando l’assegnazione dell’incarico contro la mia volontà e a mia insaputa”.
La storia riguarda Pasquaretta, detto Pitbull per il suo atteggiamento non propriamente socievole nei confronti dei giornalisti, il quale dopo essere stato cacciato ha detto che si è preso l’avviso di garanzia destinato alla sindaca: il fatto che si trattasse di una sciocchezza è testimoniato dall’avviso di garanzia di oggi.
Per il pm Gianfranco Colace, titolare del fascicolo, Appendino era informata dell’incarico da 5 mila euro chiesto (e ricevuto) dal suo principale collaboratore dell’epoca, e lo era anche della sua natura fittizia, dal momento che nei 17 giorni della consulenza — durante l’edizione 2017 del Salone — Pasquaretta trascorse almeno dieci ore al giorno in Comune (come dimostrano le bollature) e fu molto presente anche tra gli stand del Lingotto ma sempre seguendo come un’ombra la sindaca.
Pasquaretta faceva parte del trittico che avrebbe dovuto governare Torino insieme a quel talento indiscusso della comunicazione che risponde al nome di Paolo Giordana, che invece era il Rasputin della sindaca: lui è stato beccato a chiamare la municipalizzata dei trasporti torinese per far togliere la multa a un amico.
Pasquaretta è indagato nella vicenda di un evento collegato a Piazza San Carlo, che sta diventando ormai l’evento pubblico attorno al quale ruotano i destini dell’intera giunta grillina.
I pm hanno scoperto che quello di Parco Dora è stato un evento “fantasma”, messo in piedi senza chiedere nemmeno l’occupazione del suolo pubblico e a quanto risulta non ci fu neppure il sopralluogo della Commissione di vigilanza della prefettura, a differenza di quanto avvenne per piazza San Carlo, sebbene la proiezione sotto la tettoia dello strippaggio di Parco Dora fosse inserita nei comunicati ufficiali del Comune.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: Giustizia | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
PORTI CHIUSI PER BARCHINI E BARCONI? NE ARRIVANO A DECINE ALLA FACCIA DI SALVINI… E INIZIANO LE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA A LAMPEDUSA PERCHE’ SI ACCOLGANO I MIGRANTI DELLA SEA WATCH E SI PONGA FINE A UN DIVIETO ILLEGALE
Poco fa 45 migranti sono arrivati autonomamente a bordo di una piccola barca in legno a Lampedusa.
Sono stati portati a terra da una motovedetta della Guardia di finanza che li ha avvistati quando erano già in prossimità dell’isola.
I migranti ( tra cui due bambini ed una donna incinta) provengono da Kenya, Somalia, Costa d’Avorio e Senegal. Molte delle persone sbarcate erano visibilmente disidratate per il viaggio. I migranti sono stati portati nell’hotspot dell’isola. A darne notizia i volontari di Mediterranean hope.
Da questa sera intanto a Lampedusa partirà una manifestazione di protesta per chiedere lo sbarco dei 43 a bordo della Sea Watch.
“Dormiremo sul sagrato della Parrocchia San Gerlando a Lampedusa, fino a quando i naufraghi e l’equipaggio a bordo della Sea-Watch non verranno fatti scendere a terra, in un porto sicuro, come è giusto che sia – dicono gli attivisti del Forum Lampedusa solidale – A Lampedusa, decine e decine di volte in questi anni le persone migranti hanno scelto la parrocchia di San Gerlando come luogo in cui riunirsi e incontrare chiunque fosse disponibile a conoscerli, parlare con loro e ascoltarli. A 15 miglia da Lampedusa, i passeggeri della SeaWatch3 non hanno quella stessa opportunità – sottolinea il Forum -, guardano le luci dell’isola e aspettano di conoscere il proprio destino. L’Europa e l’Italia continuano a negare loro il permesso di toccare terra”.
Anche l’Oim ( l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) lancia un appello “affinchè sia garantito quanto prima un luogo di sbarco sicuro per migranti soccorsi lo scorso 12 giugno nel Mediterraneo dalla nave SeaWatch3. La situazione nel paese resta ancora estremamente pericolosa a cause dei violenti scontri militari che anche in questi giorni stanno continuando intorno alla capitale e che dall’inizio di aprile hanno causato oltre 90.000 sfollati”, afferma Federico Soda, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento Oim del Mediterraneo.
“Si tratta di un contesto molto drammatico, confermato anche dai migranti sbarcati recentemente in Italia. Inoltre è necessario ancora sottolineare come, dopo lo sbarco sulle coste libiche, i migranti – compresi i bambini – sono inviati in centri di detenzione le cui condizioni sono ancora da considerarsi inaccettabili e inumane. Resta ancora impossibile garantire la protezione dei diritti dei migranti trasferiti in questi centri. Suscita inoltre grave preoccupazione che in assenza di interventi da parte dei governi per ridurre i morti in mare, le operazioni di soccorso delle organizzazioni non governative siano deliberatamente scoraggiate”.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
“BENE TUTTI IN GALERA, ANCHE CHI HA RUBATO 49 MILIONI”…”GUARDA IN CASA TUA”… “FATELE 80 ANNI DI RATEIZZAZIONE”…”STERILIZZAZIONE OBBLIGATORIA? E QUESTO SAREBBE UN MINISTRO?
“Questa maledetta ladra in carcere per trent’anni, messa in condizione di non avere più figli, e i suoi poveri bimbi dati in adozione a famiglie perbene. Punto”.
Critiche sui social per un violentissimo tweet di Matteo Salvini a commento di un articolo del sito del Giornale dedicato alla storia di una donna rom dal titolo “Viene liberata perchè è incinta: madame furto’ deruba un’invalida”.
§Ma il feroce tweet che evoca anche la sterilizzazione in carcere ha un effetto boomerang per il leader leghista.
Numerosi sono infatti i commenti di chi rinfaccia a Salvini ministro dell’Interno di prendersela con una rom lui che non ha mai voluto dire che fine abbiano fatto i 49 milioni di soldi di contributi elettorali truffati dalla Lega.
“Hai ragione capitano, i LADRI dovrebbero stare TUTTI in galera, anche quelli che hanno rubato milioni di euro!” afferma Pietro Ingargiola.
I ministro dell’Interno leghista viene subito ‘impallinato’ dal primo commento sotto il suo cinguettio. “Tra ladri!”, ri-cinguetta Tigreca.
“Pensa a quanti politici rubano da anni, la gamma delle ruberie come ben sai è molto vasta, non sono incinti e sono ancora in giro….!”, incalza Algio.
“Il Ministro degli Interni della Repubblica Italiana, ancora una volta tratta la Costituzione Italiana come carta igienica. Art. 54: ‘I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore'”, dice J-wise.
“Propongo di concederle 80 anni di rate per permetterle di restituire il bottino”, interviene Chiara Giovanelli riferendosi alle rate concesse alla Lega per restituire il 49 milioni di contributi elettorali truffati agli italiani, soldi che Salvini non ha mai detto dove siano finiti.
“A buttare fango sei molto bravo, guarda in casa tua, c’è peggio”, risponde Francesco Biancheri. “Ho letto bene? Stiamo davvero parlando di sterilizzazione obbligatoria?? Che Paese siamo diventati”, chiede Marco Isceri.
(da agenzie)
argomento: Razzismo | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA DEL CLIMATOLOGO DANESE OLSEN, GLI STUDI SCIENTIFICI SUL RISCALDAMENTO GLOBALE E QUEI COGLIONI SOVRANISTI CHE LO NEGANO
Il riscaldamento globale non esiste e tutti quelli che ci credono sono dei gretini? Provate a raccontarlo a Steffen Olsen, il climatologo danese che giovedì scorso (13 giugno) ha scattato in Groenlandia (vicino a Qaanaaq) una foto che sta facendo il giro del mondo.
Nella foto si vedono due mute di cani da slitta che “camminano sull’acqua”. Invece che trainare le slitte sul ghiaccio i cani sono costretti ad avanzare su una specie di “lago” che ricopre lo strato di ghiaccio sottostante.
Cosa mostra quella foto e cosa stava facendo Olsen? La spedizione stava andando a recuperare una stazione climatologica e oceanografica e nel farlo ha attraversato un fiordo, il fiordo di Inglefield, nel Nord Ovest della Groenlandia e poco al di sotto del Circolo Polare Artico.
Sotto le slitte e le zampe dei cani c’è poco più di un metro di ghiaccio ricoperto da una ventina di centimetri d’acqua. L’acqua è risalita da alcune crepe nella superficie del ghiaccio, al di sotto del quale l’oceano si estende fino ad una profondità di 800 metri. È la stagione dello scioglimento dei ghiacci, ma quest’anno il fenomeno è avvenuto più rapidamente del solito e per questo motivo l’acqua è rimasta sulla superficie. Proprio per questo motivo i ricercatori non sono riusciti a recuperare il materiale scientifico che è andato perduto.
Cosa c’è quindi di strano, se anche i ghiacci si sciolgono durante l’estate artica allora il fenomeno è perfettamente normale. La risposta è no.
Perchè — spiega oggi Olsen a Repubblica — la situazione è molto diversa da quella usuale. «Mercoledì scorso abbiamo registrato un nuovo primato. La temperatura è infatti salita di ben 40 gradi al di sopra di quella stagionale, raggiungendo i 17,3 gradi», dice il ricercatore danese che ricorda che lo scioglimento dei ghiacci è sì un fenomeno “naturale” ma che in genere una situazione simile si verifica a fine estate e non all’inizio.
Alla data del 13 giugno il 40% della Groenlandia ha già perso notevoli quantità di ghiaccio, più di 2 miliardi di tonnellate.
Su Twitter Olsen racconta anche il lato umano della foto. Le popolazioni che vivono in Groenlandia utilizzano il ghiaccio che si forma sul mare come strada per spostarsi da un punto all’altro (ad esempio attraversare i fiordi) oppure per cacciare o pescare (attraverso fori praticati nel ghiaccio).
Le nuove condizioni climatiche come appunto l’inondazione del ghiaccio dell’acqua che si trova sotto la superficie ghiacciata possono mettere a rischio le capacità di sopravvivenza di quelle comunità . Un problema locale che ha ripercussioni globali, perchè lo scioglimento dei ghiacci dell Groenlandia è una delle cause dell’innalzamento del livello dei mari. E a rischiare a quel punto sono altre comunità costiere.
Eppure c’è ancora chi nega che il global warming sia una cosa vera.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: criminalità | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
IL COMUNICATO DEI LEGALI DEI PATRIOTI EUROPEI DELLA SEA WATCH
Il TAR Lazio non ha rigettato nel merito il ricorso presentato dagli avvocati del team legale di Mediterranea Saving Humans in favore di Sea Watch 3. Ciò significa che non si è pronunciato sulla legittimità del provvedimento, il primo a discendere direttamente dal Decreto sicurezza bis, che ad oggi impedisce alla nave di fare ingresso in acque territoriali italiane.
Il tribunale amministrativo si è infatti limitato a respingere la richiesta di sospendere temporaneamente gli effetti del provvedimento in questione.
Ciò appare comunque gravissimo.
Il TAR ha infatti paradossalmente sostenuto che lasciare in mare 43 persone inclusi dei minorenni, più l’equipaggio della nave, per giorni e giorni, non rappresenti quelle condizioni di eccezionale gravità e urgenza che consentono di approntare misure cautelari come quella richiesta.
Lo stesso tribunale amministrativo, affermando che tutte le persone vulnerabili siano state già fatte sbarcare, non considera evidentemente come vulnerabili nè i minori nè i naufraghi che fuggono dalla guerra libica e dalle torture già subite in quel paese.
Rispetto ai minori, fin dai primi momenti successivi al soccorso la SW3 ha segnalato a tutti i centri di coordinamento e soccorso la presenza di minori non accompagnati a bordo; questa circostanza è stata dettagliatamente segnalata anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo.
Appare gravissimo dunque che il tar ritenga che nulla possa imputarsi alle autorità italiane in merito alla loro protezione.
Affermare, legittimamente, che il tribunale amministrativo non può entrare nel merito di questioni riguardanti i diritti soggettivi, non significa però che lo stesso tribunale, nel valutare la posizione della nave, non sia tenuto anche a considerare che essa è determinata anche dalle condizioni individuali dei singoli naufraghi e il loro effettivo status giuridico, ad esempio di potenziali richiedenti asilo.
Il TAR non accenna mai, inoltre, al diritto internazionale del mare, che impone l’obbligo di sbarcare i naufraghi soccorso nel porto sicuro più vicino e più rapidamente possibile, e al quale ogni provvedimento come quello emanato contro Sea Watch è e deve essere subordinato.
Ribadiamo quindi che non si tratta di una decisione sul merito dei provvedimenti impugnati, la cui legittimità continuiamo a contestare, così come abbiamo intenzione di usare tutti gli strumenti che il diritto ci mette a disposizione per tutelare i diritti di chi coraggiosamente fugge dalla Libia e di chi attraversa il mediterraneo e le soccorre.
È invece crudele e irresponsabile continuare oggi ad affermare che le persone soccorse vadano riportate in una zona di guerra, mentre l’ONU e il Consiglio d’Europa continuano a ricordare al governo italiano che si tratterebbe di un reato terribile.
La paradossale e assurda guerra contro l’umanità e il diritto internazionale nasconde accordi e finanziamenti a quelle che di fatto sono milizie armate e continua a testare, in mezzo al Mediterraneo, quanto l’opinione pubblica italiana ed europea sia disposta a sopportare il disprezzo della dignità delle persone, oltre che offrire ai governi un’arma di distrazione di massa che permette loro di non occuparsi dei veri problemi delle popolazioni di cui sono responsabili: il lavoro, il reddito, il welfare, l’impoverimento di paesi alla deriva.
Distruggere i diritti umani e lo stato di diritto nel Mediterraneo significa renderli fragilissimi anche in terra. Dal futuro delle nostre navi dipende il futuro delle nostre società .
Sea-Watch
Mediterranea Saving Humans
argomento: Giustizia | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
GLI AGENTI DI POLIZIA USATI COME GUARDIE PRIVATE PER TUTELARE AZIENDE CHE VIOLANO I CONTRATTI: DI MAIO NON HAI NULLA DA DIRE?
Ci sono proteste sindacali di cui il ministro del Lavoro e lo Sviluppo Economico non parla. La prima è quella dei lavoratori di Italpizza, a Modena. La seconda è quella dei facchini di Finiper a Soresina.
Eppure quello che sta accadendo dovrebbe suscitare l’interesse di Luigi Di Maio, non solo in quanto ministro ma come politico che ha più volte promesso e giurato di voler difendere la dignità dei lavoratori.
Ma c’è un altro ministro che dovrebbe dare delle risposte. Quel ministro è il titolare del Viminale, Matteo Salvini. Entrambi i vicepremier dovrebbero spiegare quello che sta succedendo.
A Modena i Cobas denunciano in un comunicato che «per aggirare lo sciopero Italpizza tenta di far entrare dei lavoratori esterni in sostituzione di quelli davanti ai cancelli, pratica proibita dalla legge italiana come pratica antisindacale: alcuni addetti aprono un cancello provvisorio sul retro dello stabilimento, mentre in uno stradello adiacente i lavoratori esterni aspettano che il padrone della cooperativa li venga a prendere».
Di Maio in quanto ministro del Lavoro non ha nulla da dire?
Per il ministro della dignità è perfettamente normale che su 600 dipendenti solo un’ottantina siano assunti direttamente. I restanti sono tutti precari che lavorano per alcune cooperative riconducibili alla proprietà .
Salvini invece dovrebbe chiarire come mai da qualche mese è la Polizia a garantire la continuità produttiva dell’azienda. Come raccontava Giovanni Iozzoli qualche tempo fa su Carmilla un reparto della Celere assicura che sindacalisti e picchetti non turbino il regolare svolgimento delle attività lavorative. La proprietà decide con quali sindacati trattare il S.I. Cobas è stato escluso.
Risultato: un sindacalista dei Cobas ieri è stato preso per il collo da un agente. Un mese fa un altro sindacalista del S.I. Cobas di Bologna, Simone Carpeggiani, era stato pestato da sei agenti.
Eppure i lavoratori non chiedono chissà cosa: protestano contro la decisione di dare in appalto alle cooperative «lavoratori che erano inizialmente assunti direttamente, con contratto Alimentare, passando a contratto Logistica (facchinaggio) e infine, con un accordo firmato da Cgil-Cisl-Uil, a gennaio 2016 passano tutti al contratto Pulizie/Multiservizi (che per legge non potrebbe essere applicato a chi manipola alimenti», un contratto che comporta la compressione del 40% dei salari.
A Soresina la musica è la stessa. Ed è la musica prodotta dalla manganellate, dalle cariche e dallo scoppio dei lacrimogeni.
Lì Polizia e Carabinieri hanno caricato con violenza i 170 facchini licenziati da Finiper — la ditta proprietaria dei supermercati Iper — che stavano protestando assieme alle loro famiglie. La presenza di donne e bambini non ha fermato la carica delle forze dell’ordine. Eppure fino a quel momento la manifestazione, seppur tesa, era stata pacifica.
C’è chi punta il dito contro i due decreti voluti da Matteo Salvini e approvati dal Governo: il decreto sicurezza e il decreto sicurezza bis.
I provvedimenti contengono norme che inaspriscono le pene nei confronti di chi protesta. Dai due ai dodici anni di carcere per blocchi stradali (ad esempio per un picchetto ai cancelli) e ferroviari, quattro anni per chi fa esplodere petardi e accende fumogeni durante i cortei, inasprimento delle pene e delle sanzioni per il reato di resistenza a pubblico ufficiale (senza dimenticare che gli agenti ti possono manganellare senza troppi complimenti).
Tutte disposizioni che si traducono in una criminalizzazione e repressione violenta delle lotte sindacali e sociali.
C’è chi ritiene che il nuovo decreto Salvini serva solo per impedire gli sbarchi dei migranti, punire le Ong e chiudere i porti. Ma in realtà è uno strumento di repressione che limita la libertà di tutti i cittadini e lavoratori italiani. Forse è per questo che il ministro dell’Interno, che nelle ultime settimane ha iniziato a parlare di lavoro, lavoro, lavoro non si è fatto vedere ai cancelli delle aziende presidiate dalla Celere.
Ed è un peccato, sarebbe stata un’occasione fantastica per indossare la maglietta della Polizia. E forse così i lavoratori avrebbero capito da che parte stanno quelli che fanno parte del governo dell’Avvocato del Popolo.
(da “NexQuotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
GOVERNO VERGOGNOSO E INCAPACE DI GARANTIRE SICUREZZA AI CITTADINI… I FERMATI PER LA PRECEDENTE AGGRESSIONE SONO ADERENTI A CASAPOUND, MA GLI ISTIGATORI QUOTIDIANI ALL’ODIO SONO ANCORA A PIEDE LIBERO
Una nuova aggressione la scorsa notte ha preso di mira i ragazzi del Cinema America, ovvero l’associazione che negli ultimi anni a Roma ha riportato il cinema in piazza. Vittima l’ex ragazza del presidente dell’Associazione ‘Piccolo America’, Valerio Carocci. La donna è stata aggredita ieri sera nei pressi di piazza San Cosimato, nel quartiere romano di Trastevere.
Sulla vicenda indaga la Digos impegnata già , con i carabinieri, nelle indagini sull’altra aggressione avvenuta sabato ai danni di quattro giovani che indossavano la maglia del Cinema America per la quale sono stati identificati e denunciati quattro appartenenti a movimenti dell’estrema destra Blocco studentesco e Casapound.
Vittime di quel raid, alcuni ragazzi colpevoli di indossare magliette “antifasciste”
La questura di Roma “ha attivato adeguate misure di vigilanza in tutta l’area interessata dagli eventi dell’associazione ‘Piccolo America’, tese ad assicurare -si legge in una nota- che le attività culturali e ricreative si svolgano in assoluta serenità “.
“Prima 4 ragazzi ‘colpevoli’ solo di indossare una maglietta, ora anche una ragazza. Che vigliacchi. Gli episodi di violenza che, come ha accertato la Digos,sono collegati a militanti di #CasaPound sono vergognosi e non verranno mai tollerati in questa città . Vicini al #CinemaAmerica”. Così su Twitter la sindaca di Raggi.
(da agenzie)
argomento: Giustizia | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
MAX BUGANI AL FATTO MAGNIFICA DI BATTISTA, SEGNALE DI UN CAMBIO DI VERTICE IMMINENTE?
Quando parla Max Bugani di solito si ricorda sempre che il socio di Rousseau è molto vicino a Davide Casaleggio. E quindi se Bugani rilascia un’intervista al Fatto nella quale magnifica il ruolo di Alessandro Di Battista e dice che Luigi Di Maio non può fare tutto da solo, questo significa che la decisione è presa: Giggetto inizi a tremare. Ecco una parte del colloquio della voce di Casaleggio con Luca De Carolis
Ha usato parole molto dure, ma Alessandro è una voce importante del M5S. Nel momento in cui dice certe cose dà sfogo a quello che pensano tantissimi elettori e iscritti che aspettavano quelle parole, e che finora erano stati un po’ in apnea
C’è malessere nei suoi confronti. Temono voglia togliere il posto a Di Maio. Non ha mai pensato di sostituire Luigi
Chi lo dice non conosce Alessandro.
Che ruolo dovrebbe avere Di Battista?
Questo si può vedere, in base alla situazione. Ma di certo ci serve.
Di Maio gli ha risposto a muso duro: “Se Alessandro torna a lavorare per il M5S siamo felici, è più utile chi lavora che gli opinionisti”.
Sono due persone di spessore, con caratteri forti. Ma non sono alternativi, sono complementari.
Avrete davvero la forza? Sembrate terrorizzati dal voto anticipato.
Abbiamo quella forza. E comunque ora sarà fondamentale la riorganizzazione, perchè non può essere tutto sulle spalle di Di Maio, che ha fatto il massimo per una forza politica senza struttura
(da “NextQuotidiano”)
argomento: Politica | Commenta »
Giugno 19th, 2019 Riccardo Fucile
COME I SOVRANISTI SONO AL SERVIZIO DI INTERESSI STRANIERI, MAI DELL’ITALIA
Matteo Salvini in visita a Washington ha incontrato il numero due della Casa Bianca, il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence che lo ha invitato a completare il Tap «ad ogni costo», annullando quindi le possibili opposizioni del Movimento 5 stelle.
Matteo Salvini dovrà calibrare bene l’incitamento di Mike Pence sul Tap, il Gasdotto Trans-Adriatico.
Infatti non piace per nulla al Movimento 5 stelle, ma nell’ottica di una alleanza con gli Usa si rivela fondamentale. Glielo ha detto chiaramente Mike Pence, che gli ha detto di fare «tutto il necessario».
E se questa frase arriva dall’amministrazione Trump, ha un certo peso. La costruzione del tratto italiano del gasdotto che porterà il metano dall’Azerbaigian fin dentro l’Europa, potrebbe quindi cementare una alleanza anti Russia, ma minare quell’equilibrio già di per è instabile con il movimento partner di governo.
L’interesse americano non è tanto economico quanto geopolitico: il Tap indebolirebbe la Russia, e Pence ha presentato a Salvini un dossier, inaspettato, solo sul gasdotto.
Se ne era già discusso con Giuseppe Conte, ma ora la Casa Bianca mira a portare dalla sua il leader leghista. Non interessano agli Usa le cause legali intentate a Lecce da chi ha presentato ricorsi, e nemmeno sembra essere interessata alle critiche e agli ostacoli del Movimento 5 Stelle, il tap “s’ha da fare”. «Whatever it takes»
Sovranisti al servizio di interessi stranieri, insomma.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »