Luglio 15th, 2019 Riccardo Fucile
PER LA SERIE FACCIAMOCI CONOSCERE: ERA PARTITO DA TOLOSA IN FRANCIA OSTENTANDO LA SCRITTA, DENUNCIATO DA UN PASSEGGERO
Da noi qualche partito lo candiderebbe o qualche aspirante ministro lo utilizzerebbe come
body Guard ai suoi comizi.
Altrove non si scherza: nessuno tatuaggio nazista è ammesso.
La compagnia di pullman Flixbus, in Francia, ha escluso dalle sue linee un autista italiano che ha tatuato sul braccio “Mein Kampf”, titolo del celebre libro scritto da Adolf Hitler.
La decisione è arrivata dopo un’ondata d’indignazione lanciata su Twitter in seguito alla denuncia di un passeggero che aveva denunciato la cosa
L’autista è dipendente di un’azienda italiana che lavorava sotto contratto per Flixbus.
E’ stato sospeso al suo arrivo a Bergamo dopo un viaggio da Tolosa. «Non lavorerà più sulle sulle nostre linee» ha annunciato Raphael Daniel, portavoce di Flixbus.
L’azienda si era detta «orgogliosa di essere una multinazionale con un team multinazionale e autisti di tutti i settori culturali che lavorano per noi, quindi non accettiamo alcuna discriminazione di origine o religione nei confronti dei nostri clienti o dipendenti».
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2019 Riccardo Fucile
LA PROMOZIONE DEL PANINO MEDITERRANEO SCATENA LE PROTESTE DEGLI ITALIANI RESIDENTI E L’AZIENDA ORA PARLA DI “EQUIVOCO”… DOVE SONO I SOVRANISTI DELLA DOMENICA CAPACI SOLO DI AUGURARE AI MIGRANTI DI AFFOGARE?
«Hey mafioso, try our new Bacon della Casa now! Bella Italia».
Con questo slogan il McDonald’s austriaco ha promosso via sms il nuovo panino “mediteranneo”.
Peccato che tra le persone che hanno ricevuto il messaggio ci fosse un ragazzo siciliano trasferitosi a Vienna, che ha immediatamente protestato: «Pensate che chiamare un ragazzo italiano-mafioso vi faccia vendere più hamburger?»
Dario ha raccontato a Meridionews di essere rimasto scioccato alla lettura del messaggio ricevuto da McDonald’s dove il termine mafioso veniva utilizzato con superficialità per pubblicizzare una new entry dal sapore mediterraneo nel menù. Immediatamente il ragazzo siciliano trasferitosi a Vienna, ha risposto all’azienda .
«Da assiduo cliente del vostro fast food, vi prometto che non mi vedrete più nei vostri ristoranti, nè me, nè i miei amici, nè la mia famiglia» ha scritto in una email, spiegando che «la notifica che mi avete inviato stamattina è la più offensiva e discriminatoria pubblicità che io abbia mai visto in vita mia». Nella stessa lettera Dario ha parlato delle tante persone che hanno sofferto e tutt’oggi soffrono per le azioni della mafia, elencando chi si è sacrificato per combattere l’organizzazione criminale sfruttata per una campagna pubblicitaria.
McDonald’s dopo alcuni giorni ha risposto a Dario scusandosi e chiarendo che si sarebbe trattato di un errore. L’azienda di fast food ha divulgato tramite l’ufficio stampa italiano una nota rivolta anche a tutte le redazioni che avevano trattato la notizia spiegando che la parola “mafioso” altro non era che una errata traduzione della parola tedesca “mamfen”, che significa “goloso”.
«McDonald’s Austria si dichiara sinceramente dispiaciuta e si scusa per aver veicolato un messaggio che è risultato offensivo».
Dario però resta della sua idea: nei ristoranti della catena non tornerà più, convinto che l’azienda abbia agito solo per il clamore suscitato dalla sua denuncia, accampando una scusa ridicola e scaricando la responsabilità sulla sua agenzie pubblicitaria.
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2019 Riccardo Fucile
TRA GLI ARRESTATI ANCHE EX CANDIDATO AL SENATO DI FORZA NUOVA
C’era anche un missile terra aria usato dalle forze armate del Qatar tra il materiale sequestrato
questa mattina dalla Digos in una delle abitazioni degli esponenti neonazisti colpiti da un provvedimento di perquisizione.
Tre gli arrestati: in manette figura anche Fabio Del Bergiolo, 50 anni, ex ispettore delle dogane specializzato nell’antifrode finito nei guai nel 2003 per una truffa messa in atto mentre era in servizio a Malpensa.
Del Bergiolo è un militante di Forza Nuova ed è stato candidato al senato a Gallarate nel 2001.
L’operazione è scattata all’alba, con nuove perquisizioni e nuovi sequestri da parte della Digos di Torino che nell’ultimo periodo ha concentrato l’attenzione sui gruppi oltranzisti di estrema destra che orbitano su Torino, una galassia nera che spazia dai messaggi politici e di propaganda alle infiltrazioni nelle tifoserie calcistiche.
Durante le perquisizioni della scorsa settimana, infatti, gli investigatori coordinati dal dirigente Carlo Ambra, avevano sequestrato uno striscione storico dei Drughi Giovinezza, gruppo ultras della Juventus all’interno della sede Legio Subalpina, in corso Allamano e nelle le abitazioni perquisite c’erano stati anche alcuni appartenenti al gruppo Tradizione, sempre della tifoseria bianconera.
I Drughi avevano anche espresso con uno striscione la loro solidarietà all’arresto di Carlo Fabio D’Allio, 28 anni , considerato il leader del gruppo skin Legio Subalpina, finito in manette per il possesso di proiettili da guerra, e scarcerato la scorsa settimana dopo l’udienza di convalida con l’obbligo di firma
Altre armi da guerra, come fucili d’assalto automatici e addirittura un missile Terra aria in unso alle forze armate del Qatar sono stati sequestrati questa mattina all’alba dalla Digos che ha condotto un’operazione vasta, in molte città del nord Italia che ha coinvolto anche i colleghi di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì, coordinati dalla polizia di prevenzione Ucigos
(da agenzie)
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