Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
E’ COLUI CHE HA CEDUTO ASPIRINA IN POLVERE INVECE DELLA DOSE DI COCAINA TRAMITE L’INFORMATORE DELLE FORZE DELL’ORDINE… DOMANI ALLE 12 I FUNERALI DEL CARABINIERE
È stato fermato lo spacciatore che ha venduto aspirina al posto della droga ai due californiani. Si tratta di un italiano. Insieme all’uomo derubato, che ha chiamato il 112, sarà indagato per reati di droga. Secondo l’esame autoptico, il vicebrigadiere è deceduto a causa della forte emorragia
Undici le coltellate che il giovane americano Elder Lee avrebbe inferto al vice brigadiere Mario Cerciello Rega causandogli la morte. Il dato è emerso dall’autopsia che si è svolta ieri all’istituto di medicina legale della Sapienza.
In un primo momento i colpi che hanno raggiunto il carabiniere sembravano essere otto ma l’esame autoptico ha individuato altri tre fendenti. Secondo l’autopsia, il carabiniere è deceduto a causa della forte emorragia.
Sono in corso anche accertamenti sulla posizione di Sergio Brugiatelli, l’uomo derubato che quella sera diede l’allarme al 112. Saranno indagati entrambi per reati di droga.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo accompagnò personalmente i ragazzi dal pusher.
Intanto, una folla composta si è radunata in piazza del Monte di Pietà per dare l’ultimo saluto al vicebrigadiere. In tanti portano fiori, altri si fanno il segno della croce, altri ancora si chiedono come sia stato possibile morire così.
Alle 15.30 è arrivata la moglie, con la quale Mario Cerciello si era sposato appena 40 giorni prima dell’omicidio. Accanto a lei, anche la madre, la sorella e il fratello del vicebrigadiere.
Domani tutte le trasmissioni Rai osserveranno un minuto di silenzio alle 11.30 mentre dalle 11.55 su Rai 1 verrà trasmessa in diretta la cerimonia funebre a cura del Tg1.
(da Open)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
NIENTE INCREMENTO DEI FONDI PER SALARI E PREVIDENZA, NIENTE NUOVE ASSUNZIONI E PASSAGGI DI QUALIFICA, ESCLUSIONE DALL’ASSICURAZIONE INAIL… UN CAPO SQUADRA RISCHIA LA VITA PER 1500 EURO AL MESE (50O EURO IN MENO DELL’ODIATA FRANCIA DI MACRON)
Nel suo intervento a Unomattina in cui è stato intervistato dal suo ex portavoce, Matteo Salvini ha magnificato gli interventi del ministero a favore delle forze dell’ordine e aggiunto anche pompieri e vigili del fuoco tra le categorie aiutate dal suo intervento. Marco Patucchi su Repubblica ci racconta oggi che si trattava di un bluff.
I pompieri si aspettavano l’incremento dei fondi per migliorare salari e previdenza del personale, con risorse aggiuntive per assunzioni, passaggi di qualifica, cura sanitaria del personale a titolo di anticipo, straordinari per soccorso, incremento delle dotazioni organiche.
E sullo sfondo, il nodo della paradossale esclusione del corpo dei vigili del fuoco dall’assicurazione Inail.
Il governo, in particolare il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, si era impegnato su queste misure, inizialmente confluite in una ventina di emendamenti al Decreto sicurezza (testi del Pd compresi).
Salvini per l’ammissibilità di quelli della Lega aveva ingaggiato e si era aggiudicato un aspro duello con il presidente della Camera, il grillino Roberto Fico («Vittoria su tutta la linea. Dalle parole ai fatti», aveva twittato a obiettivo raggiunto).
Ma nell’articolato approvato con il voto di fiducia a Montecitorio, e che in settimana passerà l’esame del Senato senza modifiche, di quelle misure è rimasto ben poco: «Tutto si riduce – spiega Giulianella – ad un aumento delle ore straordinarie e dei richiami del personale volontario, e al taglio dei tempi formativi del personale, scelta a discapito della sicurezza. Insomma, un bluff. Dove non si arriva con la capacità politica si arriva con le menzogne.
Le loro retribuzioni sono solo al decimo posto nella graduatoria di quelle medie del pubblico impiego (l’1,07% del costo del lavoro statale complessivo).
Lo stipendio di vigili, capi squadra e capi reparto oscilla tra 1.400 e 1.600 euro al mese, ma agli operativi è preclusa la carriera direttiva con le relative retribuzioni.
Un francese guadagna fino a 500 euro in più, mentre un poliziotto italiano circa 300. «Troppe le volte, a scopo propagandistico ed elettorale, sono stati usati gli abiti da lavoro dei vigili del fuoco. L’attuale ministro dell’Interno in carica ne è l’emblema, anche se non l’unico» dice Mauro Giulianella, coordinatore nazionale del sindacato dei vigili Cgil.
A gennaio il sindacato Usb dei vigili del fuoco aveva provocatoriamente denunciato Salvini per aver indossato la divisa: “Un’idea ci sarebbe, per risolvere il problema dei fondi: moltiplichiamo le apparizioni abusive di Salvini in divisa per il massimo della sanzione pecuniaria prevista dall’articolo 498 CP. Ce ne sarebbe per tutto il comparto e avanzerebbe anche qualcosa per iniziare a rimborsare il popolo italiano dei 49 milioni fatti sparire dalla Lega”
(da “NextQuotidiano“)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
32 MILIONI DI CONTRIBUENTI NON RISPARMIERANNO NEANCHE UN EURO, SOLO 8 OTTO MILIONI DI REDDITI ALTI AVREBBERO UN VANTAGGIO
La flat tax al 15%? Già oggi l’80% dei contribuenti paga meno della soglia proposta dalla Lega per la tassa piatta.
Lo fa notare oggi Enrico Marro sul Corriere della Sera che cita uno studio dell’Osservatorio sui conti pubblici della Cattolica di Milano diretto da Carlo Cottarelli.
Il sorprendente risultato è dovuto al combinato disposto delle aliquote vigenti e delle detrazioni e deduzioni applicabili.
La tavola 2 contenuta nel dossier curato da Alessandro Banfi, Giampaolo Galli e Carlo Valdes fa vedere che su 40,1 milioni di contribuenti Irpef, ben 17,6 milioni, cioè il 43,9%, dichiara redditi inferiori a 15 mila euro lordi l’anno e versa una aliquota media effettiva (una volta applicate detrazioni e deduzioni) del 5,2%, pari a una imposta media pro capite di appena 375 euro, contribuendo così a non più del 4,2% del gettito Irpef.
Ci sono poi altri 14 milioni e mezzo di contribuenti (cioè il 36,2% del totale) con un’imponibile tra 15mila e 28mila euro che pagano un’aliquota media effettiva del 14,4%, ovvero 3.090 euro a testa, coprendo il 28,7% del gettito Irpef.
Sommando questi due gruppi, si vede che 32,1 milioni di contribuenti, cioè l’80% del totale, già versano meno del 15% e quindi (a parità di deduzioni e detrazioni) non avrebbero convenienza a passare alla flat tax.
A chi conviene il regalo, indovinate un po’? Al 20% che guadagna somme ben oltre i 30.000 euro.
Ma nessuno osi dire che la Lega vuole far risparmiare i ricchi…
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
LA RABBIA PER LA “DECISIONE INFAME” DEL GOVERNO
“Avevamo detto che avremmo portato più gente possibile al cantiere, per far vedere a tutti da vicino contro cosa lottiamo e lo abbiamo fatto”.
Lo scrive Notav.info, sito internet di riferimento del movimento che si oppone alla Torino-Lione, commentando la manifestazione di ieri in Valle di Susa. “A differenza di tanti, il movimento No Tav mantiene sempre le sue promesse” affermano. “Il ‘come’ abbiamo raggiunto il cantiere, che fa tanto notizia, è lo stesso in cui lo abbiamo fatto molte altre volte”.
“Un pacifico fiume in piena fatto di migliaia di volti di ogni età – si legge – è partito da Venaus per arrivare a Giaglione e trasformarsi in un torrente in piena che si è diviso in mille rivoli tentando raggiungere il cantiere della vergogna. Il dispositivo di sicurezza tanto decantato dal ministro Salvini, con i suoi 500 agenti, faceva… acqua da tutte le parti! I jersey sono venuti giù e una marea di bandiere crociate ha violato la zona rossa” scrivono dal Movimento.
“Eravamo veramente tanti, sorridenti e determinati a ribadire che nonostante le parole di Conte e il voltafaccia delle stelle al governo, non ci saremmo fermati neanche un attimo, come avviene da tutti questi anni”.
Non finisce qui, assicurano i No Tav. “Abbiamo reagito all’infame decisione del Governo dicendo che per noi ‘non è cambiato niente. Tanti pensavano di poter chiudere il capitolo della lotta No Tav. Hanno fatto male i loro conti. Qui c’è un libro appena aperto – si legge – fatto di resistenza e determinazione, con tante pagine ancora da scrivere. Siamo dalla parte giusta della storia”.
Ed ancora: “Sono vent’anni che politici e giornali provano a scrivere patetici coccodrilli, recitando un de profundis della lotta No Tav pregando che si possa finalmente mettere la parola fine all’esercizio di coerenza e determinazione che ha preso corpo in questa valle”, sottolinea ancora notav.info che conclude il suo editoriale con un esplicito “avanti Notav!”.
(da “Huffingtonpost”)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
NOVE EPISODI DI VIOLENZA, NESSUN VERTICE CON IL MINISTRO DEGLI INTERNI… GRAVE SILENZIO DEL M5S: DI MAIO HA BISOGNO DEL PERMESSO DI SALVINI PER VISITARE IN OSPEDALE LA VITTIMA DEI RAZZISTI?
Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera ci racconta che a Foggia in quattro giorni (13, 15, 17 e 23 luglio) per un totale di nove diversi episodi altrettanti lavoratori africani sono stati bersagliati alla testa da sassi lanciati da auto in corsa: nel caso sinora più grave una pietra di due chili ha centrato al volto un ragazzo gambiano, fracassandogli lo zigomo e rischiando al momento di fargli perdere la vista da un occhio.
Eppure nessun ministro si è ancora presentato a mostrare solidarietà nei loro confronti:
Il «tiro al lavoratore» è praticato alla periferia orientale di Foggia da automobilisti che parlano italiano («l’aria ora è cambiata, se non ve ne andate vi ammazziamo tutti») ai danni di braccianti africani che in bicicletta all’alba vanno a farsi reclutare dal «caporale» di turno per lavorare nelle campagne.
In quattro diversi giorni (13, 15, 17 e 23 luglio),e in nove diversi episodi, altrettanti lavoratori africani sono stati bersagliati alla testa da sassi lanciati da auto in corsa: e nel caso sinora più grave una pietra di due chili ha centrato al volto un ragazzo gambiano, fracassandogli lo zigomo (per il quale ha dovuto essere operato d’urgenza all’ospedale) e rischiando al momento di fargli perdere la vista da un occhio.
Difficile decidere se sia più impressionante quello che sta accadendo a Foggia o il fatto che sia pressochè totalmente ignorato dai politici pronti invece a scattare per qualunque micro-offesa al «decoro urbano».
Del resto soltanto Toni Mira su Avvenire sta ricordando come ci si sia riusciti bellamente a scordare che non quattro decenni fa, ma quattro mesi fa,non lontano dal teatro dei ferimenti, a Borgo Mezzanone, mentre pedalava in bici fu assassinato a pistolettate il ghanese Daniel Nyarko.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
VITTIMA UN GIOVANE RICERCATORE UNIVERSITARIO A FROSINONE DURANTE UN CONCERTO DI BENEFICIENZA CONTRO LA LEUCEMIA
Aveva la maglietta amaranto del cinema America e per questo è stato aggredito e picchiato.
È successo ad un concerto di beneficienza contro la leucemia a Frosinone. La vittima, 33 anni, è stata prima minacciata nei bagni poi inseguita e picchiata. Gli aggressori gli hanno strappato la maglia e rotto gli occhiali. “Erano di estrema destra”, ha raccontato il giovane.
Si tratta dell’ennesimo caso, dopo la prima aggressione avvenuta oltre un mese fa ai danni di quattro ragazzi a Trastevere. “Hai la maglia del Cinema America, sei antifascista”, si è sentito urlare il gruppo di giovani, prima di ricevere botte e testate. da allora la maglia amaranto è diventato un simbolo.
(da agenzie)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
IL LETTORE TIPO DEL GIORNALE, MODELLO PIETRO PACCIANI MA PIU’ COMPAGNONE DI MERENDE, ANCHE OGGI INTRAVEDE DUE TETTE
Anche oggi a Libero è una giornata un po’ così, di quelle in cui ci si annoia perchè La Verità ormai li ha superati nel gradimento dei lettori sovranisti e la foto senza reggiseno di Carola Rackete ha ormai esaurito la sua funzione.
Per questo bisogna cercare qualcosa per passare la giornata grigia e afosa e impegnare le mani in un’attività per lo meno auto-soddisfacente.
Ecco perchè hanno chiamato Alessandro Giuli, già celeberrimo in tutta Italia perchè a Popolo Sovrano firmò un servizio sul signoraggio che dimostrava l’ignoranza di concetti chiari di solito già al terzo anno di ragioneria, e gli hanno chiesto un pezzo che parlasse di Paola De Micheli per poterlo farcire di fotografie sulla scollatura della vicesegretaria del Partito Democratico Paola De Micheli.
Ovviamente, per evitare di finire nelle polemiche, il pezzo deve ufficialmente parlare di politica.
Ma deve anche ammiccare il più possibile al lettore modello di Libero, che dev’essere uno tipo Pietro Pacciani ma più compagnone di merende.
E allora ecco il finto elogio di De Micheli (“E’ lei la segretaria del PD”) con la battutina che invita il lettore a guardare la foto: “Sa esprimere concetti con capacità seduttive felliniane”. E poi ecco il nuovo ammiccamento:
De Micheli Paola, piacentina, scienziata della politica ulivista, fresca vice segretaria del Pd, «cattolica scollata che nessuno si è mai cagata» — parole sue, perchè è pure autoironica — e che ha attraversato in scioltezza tutte le stagioni e i toni di rosso di cui si sono ammantate le principali leadership democratiche.
E anche oggi la giornata l’abbiamo portata a casa.
Domani è un altro giornale.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
TUTTI I MEDIA USA DENUNCIANO “UN ATTO ILLEGALE”… NON TUTTI POSSONO VANTARE UN MINISTRO DEGLI INTERNI SEQUESTRATORE DI PERSONE CHE SI SALVA DAI PROCESSI GRAZIE ALL’IMMUNITA’
Diventa un caso internazionale la foto di Gabriel Natale-Hjorth, uno dei due americani fermati per l’efferato omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega.
L’immagine del giovane con la testa china, ammanettato e bendato, circondato dai Carabinieri, viene rilanciata dai media di tutto il mondo.
La Cnn decide di pubblicare la foto, “un’immagine scioccante”, molte altre testate americane — dal Washington Post al New York Times passando per il Los Angeles Times — danno molto risalto a quanto accaduto a Roma, e soprattutto all’avvio dell’indagine della Procura sulla fotografia.
Scrivono di un “atto illegale”, puntando il dito contro le autorità italiane, pur dando rilievo alla presa di distanza e alla reazione dei Carabinieri., che hanno trasferito il responsabile in un reparto non operativo.
La Cnn cita il tweet di Matteo Salvini: “Ricordate che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un Carabiniere, un servitore della Patria” – e le dichiarazioni di ieri, nelle quali invocava l’ergastolo per i due giovani, “nonostante non siano neanche ancora stati rinviati a giudizio”
Lo scatto viene definito “intollerabile” dal Washington Post, mentre il New York Times dà conto dell’avvio dell’indagine sulla foto che ritrae il giovane americano “con la testa piegata e gli occhi coperti da un pezzo di stoffa blu”.
Nel citare la presa di distanze da parte del Comando dell’Arma, il quotidiano di New York scrive che “alcuni gruppi per i diritti umani hanno condannato la foto come inquietante..
Ampio spazio allo scatto è dedicato anche da Abc, che parla di bendaggio illegale.
Il Los Angeles Times sottolinea come i media italiani abbiano paragonato il caso a quello di Amanda Knox. Ma, scrive il Los Angeles Times, “le prove in questo caso sembrano più solide
Ma i primi ad accomunare la brutale uccisione di Rega al caso della morte di Meredith Kercher erano stati per primi i media americani ieri. E ancora oggi è il legale di Amanda Knox, Carlo Dalla Vedova, a evidenziare “molte similitudini”.
Sui media Usa il gravissimo errore commesso dai Carabinieri nel bendare un uomo fermato, pur responsabile di un crimine gravissimo, conquista più spazio dell’atto stesso commesso dai due ragazzi americani.
(da agenzie)
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Luglio 28th, 2019 Riccardo Fucile
LA FRASE AMBIGUA DEL PROCURATORE: DURANTE INTERROGATORIO DAVANTI AL MAGISTRATO “NESSUNA COSTRIZIONE IN QUELLA SEDE”
Il militare che ha messo la benda al giovane americano Gabriel Christian Natale Hjorth, arrestato per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, sarà immediatamente spostato ad un reparto non operativo. Lo si apprende dalla stessa arma dei Carabinieri.
Il ragazzo bendato in caserma è stato immortalato con una foto circolata in alcune chat. Secondo le indagini dei carabinieri, il giovane americano sarebbe rimasto bendato per 4 o 5 minuti prima di essere spostato in un’altra stanza.
Ma una versione credibile per quella bendatura non ‘è stata data: cosa doveva non vedere il ragazzo?
La foto è stata scattata venerdì 26 luglio in un ufficio del Reparto investigativo dei carabinieri di via In Selci, a Roma
Il ragazzo a capo chino, ammanettato dietro alla schiena, con un foulard stretto intorno agli occhi che gli impedisce la vista è il cittadino americano Gabriel Christian Natale Hjorth, 18 anni, accusato di concorso nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega con il connazionale Edgar Finnegan Lee.
Intanto pm della Capitale sono in attesa di un’informativa in relazione alla foto scattata dopo il fermo in una caserma dei carabinieri in cui compare Christian Gabriel Natale Hjort, uno dei due cittadini americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega, bendato e con le mani legate dietro la schiena. Quando arriverà l’informativa a piazzale Clodio, la procura aprirà un’inchiesta.
Il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi, ha fatto diffondere una nota per chiarire che durante l’interrogatorio “gli indagati erano liberi nella persona, senza bende o manette. All’interrogatorio è stato presente un difensore ed è stato condotto da due magistrati, è stato registrato e ne è stato redatto verbale integrale. Gli indagati sono stati avvertiti dei loro diritti. Le informazioni fornite dalla Procura della Repubblica di Roma circa le modalità con le quali è stato condotto l’interrogatorio consentono di escludere ogni forma di costrizione in quella sede”.
E qui sta l’aspetto inquietate, nella precisazione “in quella sede”, come se volessero manlevarsi giustamente da responsabilità per quanto potrebbe essere accaduto “in altra sede”.
(da agenzie)
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