Settembre 5th, 2019 Riccardo Fucile
DI MAIO: “O FRACCARO SOTTOSEGRETARIO O IL VOTO”… CONTE: “MA COME PUOI METTERE UN UOMO DI CASALEGGIO IN UN POSTO COSI’ DELICATO?”…. CONTROMOSSA DI CONTE: NOMINERA’ ANCHE IL FIDATO CHIEPPA E GLI DARA’ LE DELEGHE IMPORTANTI
La composizione della squadra di governo ieri ha vissuto momenti concitati sulla poltrona
di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Tutti i giornali raccontano di una clamorosa lite tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte sul ruolo, che il premier voleva fosse assegnato a un tecnico e che invece alla fine è finito in tasca al fedelissimo di Di Maio.
Racconta Adalberto Signore sul Giornale:
Avere uno dei suoi uomini di fiducia nel ruolo chiave di sottosegretario di Palazzo Chigi,infatti, è per Di Maio la garanzia che anche in sua assenza potrà sempre avere occhi e orecchie sulle decisioni del Consiglio dei ministri. Idem, ovviamente, sulle prime non ne vogliono sapere, perchè — lo hanno detto più volte — Conte è già un premier indicato dai Cinquestelle. E anche il presidente del Consiglio, che avrebbe voluto in quel posto il segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa, prova a resistere.
«Ma come ti viene in mente di mettere in una posizione tanto delicata un uomo della Casaleggio», sbotta. Ma Di Maio — che è ormai un professionista della battaglia delle poltrone — non molla di un metro. «O così o salta tutto e si va al voto», è la sua replica. E con i suoi punta il dito su Conte: «Sta facendo il doppio gioco, ormai si è venduto al Pd».
Ciriaco e Cuzzocrea su Repubblica confermano il quadro e aggiungono un dettaglio storico che non piacerà molto ai grillini
La verità è che la bocciatura alla vicepremiership brucia ancora troppo. Di Maio si sente accerchiato. Martellato da voci che riportano di forti perplessità interne e internazionali per il suo futuro alla Farnesina. Ha bisogno di blindare la macchina di Palazzo Chigi, imponendo Fraccaro per ricevere in tempo reale il resoconto delle mosse dell’avvocato. È già passata un’ora. Conte telefona a Zingaretti. Avverte il Quirinale, si scusa per l’inciampo che fa slittare il colloquio. Entrano in campo i mediatori, bussano alla porta di Di Maio distante pochi metri dall’ufficio del premier. Fallisce anche l’ipotesi di compromesso, che porterebbe Vincenzo Spadafora nel ruolo che fu di Giorgetti: per il capo 5S è troppo autonomo, nonostante il curriculum “dimaiano”.
E troppo in sintonia con Dario Franceschini per meritare una promozione. Il premier, alla fine, accetta Fraccaro. Sono le 12.40. Ma è infuriato.
E lancia una contromossa destinata a riaccendere lo scontro: Chieppa viene comunque indicato come sottosegretario alla Presidenza. Avrà «deleghe importanti in ambito legislativo». Non parteciperà al consiglio dei ministri, certo. Ma gestirà comunque tutti i dossier più delicati. È una sfida silenziosa e letale a Di Maio. E punta a ridimensionare il ruolo di Fraccaro. Un po’ come accadde quando Paolo Gentiloni, in rotta con Matteo Renzi, iniziò a non coinvolgere Maria Elena Boschi — allora sottosegretaria a Palazzo Chigi — in molte decisioni cruciali dell’esecutivo.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 5th, 2019 Riccardo Fucile
GLI INTERESSI SUI TITOLI DI STATO SONO DIMINUITI DI 800 MILIONI
Con la formazione del nuovo governo il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e gli analoghi titoli tedeschi si è ridotto, scendendo da 161 a 149 punti.
Il rendimento dei titoli italiani a lungo termine è sceso dallo 0,9% allo 0,81%.
Se continua così per le casse dello Stato ci sarà un bel risparmio come spesa per interessi. Già ora, come ha ricordato un paio di giorni fa il Mef, grazie alla riduzione dello spread gli interessi sui titoli di Stato sono diminuiti di 800 milioni. Ma con le prossime aste il tesoretto si amplierà .
Altre simulazioni considerano che una riduzione di 100 punti base dello spread (partendo dai picchi a ridosso dei 300 punti) in capo a dodici mesi si traduce in un risparmio di 2,2 miliardi, che salgono a 3,3 se la riduzione è di 150 punti base.
Il secondo anno la spesa per interessi si riduce di 4,9 miliardi con 100 punti di spread in meno ( 7,3 miliardi con un calo di 150 punti), per arrivare ad un risparmio di 14 miliardi nel quarto anno con 150 punti di spread in meno.
(da agenzie)
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Settembre 5th, 2019 Riccardo Fucile
MANCATA APPLICAZIONE DELLE MISURE OBBLIGATORIE PER EVITARE LA DIFFUSIONE DEL BATTERIO
L’Italia non ha applicato le misure obbligatorie Ue per impedire il diffondersi del batterio
vegetale da quarantena xylella fastidiosa, responsabile del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue, che ha accolto il ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell’abbattimento delle piante infette da parte delle autorità nazionali.
Si tratta di una condanna per primo inadempimento, che prevede solo il pagamento delle spese processuali.
La sentenza conclude la prima fase di una procedura di infrazione che risale al 2015. Le misure di eradicazione Ue prevedono azioni di diversa intensità secondo aree delimitate. In particolare, una zona infetta, delimitata a nord da una fascia di 20 km, a sua volta confinante con una zona cuscinetto dove la lotta al batterio prevede l’abbattimento anche delle piante sane nel raggio di 100 metri.
Nel 2016 la Corte di giustizia aveva già dichiarato la validità , sotto il profilo del diritto dell’Unione, di tali misure di eradicazione. La Corte constata, in primo luogo, che l’Italia non ha proceduto immediatamente alla rimozione di almeno tutte le piante infette nella fascia di 20 chilometri confinante con la zona cuscinetto. In secondo luogo, la Corte constata che l’Italia non ha garantito, nella zona di contenimento, il monitoraggio della presenza della xylella mediante ispezioni annuali effettuate al momento opportuno durante l’anno.
Il batterio xylella fastidiosa è un patogeno da quarantena che può colonizzare oltre 500 specie di piante diverse. E’ nota agli esperti per i danni da centinaia di milioni che provoca ogni anno nei vigneti della California e negli agrumeti del Sud America. E’ stata segnalata la prima volta in Europa nel 2013 in Puglia, dove è l’agente principale della sindrome del disseccamento rapido dell’olivo.
Da allora, nuovi focolai di diverse sottospecie del batterio sono stati scoperti in Francia (Corsica e Costa Azzurra), Spagna (Baleari, Valencia e Madrid), Toscana (Monte Argentario), Portogallo (Porto).
Nel maggio 2019 l’Italia ha adottato un decreto per accelerare l’applicazione delle misure di quarantena e sostenere il settore oleicolo della Puglia con un piano da 150 milioni di euro per il 2020 e 2021.
Nel giugno scorso, esperti della Commissione europea hanno compiuto un’ispezione in Puglia e Toscana. Il rapporto finale è in corso di stesura. Secondo gli ultimi aggiornamenti, per quanto riguarda la situazione in Puglia le attività di indagine 2018-2019 svolte nell’area delimitata sono state concluse nel maggio 2019, rilevando 165 piante infette nella fascia di 20 km e nessuna pianta infetta nella zona cuscinetto. Sono in corso le attività di abbattimento
(da agenzie)
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