Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
182 DISPERATI SBARCHERANNO FINAMENTE IN ITALIA, COME IMPONE LA LEGGE NAZIONALE E INTERNAZIONALE.: L’ITALIA STA TORNANDO CIVILE… LA LAMORGESE CHIEDE ALLA UE CHE SI FACCIA CARICO DELL’ONERE ECONOMICO DEI RIMPATRI
La Ocean Viking potrà far sbarcare i 182 migranti soccorsi in tre diverse occasioni davanti alla Libia. Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, il ministero ha alla fine assegnato alla nave di Sos Mediterranèe e Medici senza frontiere un porto sicuro, quello di Messina.
La nave, al largo di Linosa, stava affrontando condizioni metereologiche avverse.
Tra i 182 migranti a bordo della Ocean Viking ci sono 14 bimbi, la più piccola di appena 8 giorni: “Più metà della sua vita – sottolineava Msf prima dell’assegnazione del porto – l’ha passata su una nave di salvataggio. Molti dei migranti sono stati rinchiusi in centri di detenzione, esposti alla violenza ed all’incertezza. Europa, ritardare il loro sbarco è disumano”.
Di migranti si parlerà domani a Malta, dove avrà luogo un vertice dei ministri degli interni di Italia, Francia e Germania.
Una riunione molto attesa ma dall’esito non scontato perchè non è detto che si arrivi per davvero a mettere nero su bianco in termini netti il principio della rotazione dei porti di sbarco e, ancor più, della redistribuzione dei migranti, con Francia e Germania che nei giorni scorsi si sono dette disponibili ad accogliere il 25% a testa.
A proposito della redistribuzione potrebbe affacciarsi la disponibilità concreta di altri Paesi ad entrare nel numero di quelli che fanno parte del meccanismo automatico di ripartizione, il che significherebbe ridurre il ‘carico’ per i paesi invece dichiaratisi ‘volenterosi’.
Lo scoglio più grosso è rappresentato dai migranti economici, e a quanto si sa il ministro Lamorgese solleciterà i partner affinchè questi siano inclusi nel meccanismo. Inoltre, l’obiettivo italiano è strappare alla Commissione europea l’impegno ad assumersi l’onere dei rimpatri
Un vertice che però arriva a poche ore da un’intervista del ministro degli interni maltese Farrugia al Times of Malta. Farrugia ha sottolineato che gli Stati membri della Ue “sono stati pronti a supportarsi l’uno con l’altro quando si sono trovati ad affrontare situazioni economiche molto difficili”, mentre invece così non è stato quando si è trattato di affrontare le questioni umanitarie legate ai flussi migratori, e “se questo non cambia, non vedo come la questione dell’immigrazione possa mai essere risolta”. E “purtroppo vedo che la questione che continuerà ad essere sempre più divisiva negli anni a venire”.
Nell’intervista Farrugia dice anche che Malta negli ultimi tempi ha registrato una “pressione molto più alta” degli arrivi sull’isola, anche a causa delle posizioni del precedente governo italiano, definendole “piuttosto aggressive” e sottolineando che la decisione di chiudere i porti “ha avuto un impatto sull’aspetto umano” delle migrazioni
(da agenzie)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
E’ CHIARO CHE I NOTABILI DEL NORD VOGLIONO ESSERE RIELETTI E CONTINUANO A FARE I SERVI DI SALVINI… MA NEL CENTRO.SUD NE HANNO LE SCATOLE PIENE DI UN PARTITO CHE HA TRADITO I VALORI PER CUI E’ NATO… MARA PER LORO E’ L’ULTIMA SPERANZA
Mara Carfagna è sempre più ai ferri corti con il resto di Forza Italia.
E ieri è andata a parlare con Silvio Berlusconi del suo “disagio”, prefigurando un addio che sarebbe doloroso come quello di Toti.
Racconta oggi Carmelo Lopapa su Repubblica:
La vicepresidente della Camera non si è scomposta, non ha alzato la voce. Ma ieri pomeriggio ha preso un volo e al tramonto ha bussato al cancello di Villa San Martino, ad Arcore. Al suo fianco, il compagno Alessandro Ruben, ex deputato finiano. Quasi due ore a porte chiuse col padrone di casa, Silvio Berlusconi.
L’ex ministra ha vuotato il sacco, stando a quanto emerso in serata dai racconti rimbalzati fino a Roma.
Lamentando che si sente isolata, esclusa dalle alte sfere di Forza Italia, ora che è stata rimossa dal coordinamento nazionale (il tandem con Toti è stato sostituito da agosto con il poker che comprende le capigruppo Bernini e Gelmini, Tajani e Giacomoni).
Insomma, Carfagna si sente fuori dai giochi e ha intimato: «Silvio, se non sono più gradita basta dirlo».
La sensazione, ha confessato, è di pagare perchè «unica a dire le cose in faccia e ad andare contro la Lega».
Berlusconi è stato ad ascoltare a lungo e, come al solito, a smussare gli angoli. Assicura che per lei c’è sempre un posto in prima fila in Fi, che ha apprezzato l’iniziativa dell’altra sera (dopo aver chiamato decine di parlamentari per suggerire loro di non andare alla cena: invano).
Stretta di mano e bacio finale, tutto — in apparenza — torna come prima.
Ma non è detto.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
L’EX MILITANTE DI CASAPOUND, PASSATO CON LA MELONI, NON ERA CONTRO LE ELITE? … NON HA ANCORA CAPITO CHE I SOLDI NON SONO SUOI … COMUNQUE UNA SOLUZIONE C’E’: IL MINISTERO RITIRI IL FINANZIAMENTO DI 700.000 EURO, COSI’ GLI AQUILANI AVRANNO QUELLO CHE SI MERITANO PER AVER VOTATO UN SOGGETTO DEL GENERE
“Non li voglio perchè L’Aquila è una città nobile, aristocratica e non merita questo genere di cose”. Il sindaco “censore”, Pierluigi Biondi, torna alla carica contro Roberto Saviano e Zerocalcare. Il primo cittadino di Fratelli d’Italia gioca in casa, parla a Roma dalla kermesse del partito, Atreju.
E attacca: “È notizia di qualche giorno fa, sono stato accusato di censura semplicemente per aver detto a una tizia che non era possibile spendere 700mila euro in quattro giorni per una carnevalata di sinistra”.
Poi attacca i cosiddetti “titoloni” di Repubblica. “Mi hanno detto che non voglio Saviano e Zerocalcare”. Ma lo conferma: “Non li voglio all’Aquila perchè la nostra è una citta plurale, nobile, aristocratica. Non meritiamo questo genere di cose”.
Di quale genere di cose parla Biondi?
Di un Festival internazionale degli incontri dedicato al decennale del terremoto, in programma dal 10 al 13 ottobre.
La direttrice artistica, Silvia Barbagallo – organizzatrice di eventi come Più libri più liberi e scelta attraverso un bando pubblico – risponde: “La tizia di cui parla il sindaco sarei io. Naturalmente i 700mila euro non li gestisco io ma un ente aquilano e sono stati stanziati tutti dal ministero, peraltro durante il precedente governo, quindi il sindaco non dovrebbe avere alcuna voce in capitolo ma ha deciso di fare una battaglia politica bloccando tutto di fatto”.
Ma perchè il sindaco è decisivo, visto che i soldi sono del ministero?
“Il festival – risponde – non può partire perchè il Comune deve sbloccare i fondi all’ente attuatore, che è aquilano: l’Istituzione sinfonica aquilana. Servono i soldi per pagare le maestranze e poi autorizzazioni per i luoghi che sono tutti comunali”.
Crede che ormai sia troppo tardi per portare a termine il progetto?
“Possiamo ancora farcela ma siamo agli sgoccioli. Ci sono stati anche altri luoghi che si sono offerti di ospitare la rassegna ma quei soldi sono stati stanziati per l’Aquila e per gli aquilani. Con contenuti legati alla città . Saviano e Zerocalcare sono addolorati, stavano lavorando per questo”. Chi può ancora intervenire? “Il ministero dei beni culturali sta osservando la situzione con attenzione. L’ultima parola è del Mibac”.
(da agenzie)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
“SIMBOLO DI UNA COMUNITA’ CHE SI RIMBOCCA LE MANICHE”… LA DI MAOLO NON SE L’E’ SENTITA DI LASCIARE IL LAVORO CHE STA FACENDO ALL’OSPEDALE PER BAMBINI DISABILI
“Sono Vincenzo Bianconi, imprenditore umbro di Norcia, come tanti sono innamorato della mia terra. È ora di ricostruire il futuro dell’Umbria perchè è una regione straordinaria e civile che ha bisogno di fortissimi cambiamenti”.
Con queste parole il presidente di Federalberghi Umbria Vincenzo Bianconi accoglie l’invito a candidarsi a presidente dell’Umbria per il patto civico Pd-M5S. “Invito che – spiega – tante forze civiche, associative e politiche mi hanno rivolto”.
Il Pd esprime soddisfazione per una candidatura “bella e forte”, come l’ha definita via Twitter il segretario Nicola Zingaretti. “Grazie a Vincenzo Bianconi per la sua scelta. Una bella e forte candidatura. Sarà il candidato dell’Umbria, una terra meravigliosa. L’Umbria che non si arrende e che combatte per il suo futuro”.
Segue Franceschini: “L’accordo in Umbria tra Pd e M5S sulla candidatura di Vincenzo Bianconi a presidente della Regione è un altro passo verso la creazione di un campo riformista in grado di battere la destra e cambiare l’Italia”.
Luigi Di Maio su Facebook elenca i pregi del candidato e scrive: “Vincenzo è un simbolo dell’Umbria intera, di una comunità che è stata tragicamente e ripetutamente ferita dai terremoti del 2016, ma che non si è lasciata prendere dallo sconforto e si è rimboccata subito le maniche. Una persona che non ha mai chinato la testa di fronte alle difficoltà e che si è messa sempre a disposizione della sua gente”.
E ancora: è “una persona super competente, che non si arrende mai, che conosce e ama l’Umbria. L’Umbria può ripartire da Vincenzo, da quei luoghi che sono stati tremendamente segnati dalle tragedie del terremoto. Noi ci siamo e lo sosterremo con lealtà in campagna elettorale e poi in Giunta e consiglio regionale sui punti del programma. Quella che inizia oggi è una nuova sfida, una nuova avventura. Il nostro obbiettivo è quello di fare gli interessi dei cittadini”.
Lo stesso Bianconi in una nota afferma: “Ogni giorno con la schiena dritta, con determinazione e passione, cerco di migliorare le cose che mi circondano. Non mi sono mai tirato indietro dinnanzi alle sfide che la vita mi ha posto. Ed è per questo che ho deciso di accogliere l’invito a candidarmi a Presidente della Regione Umbria, invito che tante forze civiche, associative e politiche mi hanno rivolto”.
Per Bianconi, “è ora di ricostruire il futuro dell’Umbria, perchè la nostra è una Regione straordinaria e civile che ha bisogno, però, di fortissimi cambiamenti: per l’Ambiente ed il Lavoro, per le Imprese, per il Paesaggio e la Cultura, per l’Università , la Sanità e la Ricerca, per le Infrastrutture ed i Trasporti, per la Sicurezza e la Legalità . Mi sono battuto per queste cose da cittadino e da imprenditore. Ora voglio dare il mio contributo in modo diverso, in una coalizione civica, sociale e politica. Possiamo finalmente reagire con nuove idee e forti investimenti. Come imprenditore ho sempre lavorato per rendere l’Umbria una regione più libera, bella e pulita, una terra migliore per noi e per i nostri figli. Vi chiedo una mano, perchè insieme possiamo farcela”.
(da agenzie)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
TRATTAMENTO POCO RISPETTOSO; “NELLO SPAZIO CHE CI HANNO DATO COME FONDAZIONE ALMIRANTE NON C’ERA NEANCHE L’ATTACCO PER LA LUCE”
Fratelli d’Italia fa arrabbiare Donna Assunta Almirante. La vedova di Giorgio si è lamentata sulla sua seguitissima pagina facebook perchè ha ricevuto un trattamento non rispettoso durante Atreju.
L’accaduto lo racconta lei stessa: la Fondazione Almirante ha riempito una sala con un dibattito grazie ai suoi amici e simpatizzanti, ma subito dopo aveva organizzato una riunione dei suoi iscritti in un’area riservata: quando sono arrivati, hanno scoperto che lo spazio riservato non era dotato di elettricità e si trovava dietro un palco e un bar.
Il dibattito a cui si riferisce Donna Assunta è quello in cui era presente Massimo Magliaro per la Fondazione Almirante ospite insieme ad Ignazio La Russa, Walter Veltroni e Bianca Berlinguer, con la moderazione di Luca Telese.
Proprio nell’intervento di chiusura di Atreju Giorgia Meloni ha citato Almirante: “Ce lo ha insegnato Giorgio Almirante: la massima aspirazione di un politico è poter guardare la gente negli occhi”.
Per vedersi negli occhi forse sarebbe necessario accendere la luce, che ne dite?
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
CHI SEGUE IL CALCIO NOTA CHE COME SI PRESENTA IN TRIBUNA IL MILAN PERDE… E’ RIUSCITO A FAR PERDERE ANCHE LA CROAZIA
A livello politico e nella vita Matteo Salvini non può che definirsi fortunato. Ha ottenuto un ottimo successo tra gli italiani e il suo attivismo lo porta a visitare tantissime città italiane.
Ma c’è una cosa che dopo il derby di Milano di sabato sera, sembra non andare giù ai tifosi milanisti. Il leader della Lega, infatti, era presente sugli spalti di San Siro dove ha visto i rossoneri perdere per 2-0 per ‘colpa’ delle reti degli interisti Brozovic e Lukaku. E proprio il suo essere lì ha fatto tornare alla mente tanti momenti sportivi che sono stati sintetizzati nell’hashtag di tendenza: Salvini porta sfiga.
Il senatore e leader della Lega, infatti, si è presentato ieri sera al Meazza con tanto di maglia rossonera del Milan e cappellino (un po’ provocatorio) della Guardia Costiera. Ma questo è un altro capitolo di una provocazione politica già affrontata in passato e che poco c’entra con l’hashtag di tendenza sui social.
Infatti la genesi di questo trending topic ha origini ben lontane che vedono nel derby di Milano di sabato sera solo una potenziale conclusione, o un punto di passaggio di un viaggio lungo anni.
Ovviamente si tratta solamente di coincidenze dato che — al netto della finale Mondiale in cui ha tifato per la Croazia contro la Francia — molte altre persone potevano essere presenti agli altri tre eventi citati.
Per questo parlare di Salvini porta sfiga, oltre a essere indelicato sembra esser scorretto e denigratorio.
Sta di fatto che l’hashtag è diventato di tendenza in Italia su Twitter.
In molti, inoltre, hanno anche ricordato le parole dell’attuale leader della Lega nel 2006, quando tifò contro l’Italia ai Mondiali sperando nella vittoria della Germania e delle Francia tra semifinale e finale. E quello fu l’ultimo Mondiale vinto dagli azzurri.
(da agenzie)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
OVVIAMENTE E’ ANDATO IN TV PER CRITICARE LA DIRIGENZA DEL MILAN… CHE IL SUO FUTURO (SCONTATO IL CARCERE) SIA QUELLO DI ALLENATORE?
Matteo Salvini, per distrarsi delle fatiche del lavoro da quando non è più ministro dell’Interno, ha voluto rilassarsi un po’ andando a San Siro a vedere il derby tra Inter e Milan.
Naturalmente alla fine della partita era piuttosto abbacchiato, visto che i rossoneri hanno perso 2 a 0.
E infatti ha abbandonato anzitempo la tribuna ma, fa sapere oggi il Corriere, è andato in tv: «Ma quante campagne acquisti stiamo commentando in maniera negativa?», ha dichiarato a Telelombardia.
«È automatico che grandi calciatori diventino poi grandi dirigenti? Poi se la tua proprietà è un fondo, sei solo un numero sul computer», ha aggiunto. Non è la prima volta che Salvini si indigna per le prestazioni del Milan (preferisce parlare di quello invece che degli striscioni per salutare Belardinelli, l’uomo morto durante un assalto a tifosi napoletani a San Siro), ma non è la prima volta che Salvini “molla tutto” per seguire la sua passione per i rossoneri.
Due anni fa — quando il Segretario della Lega era “solo” eurodeputato e consigliere comunale a Milano -venne fuori che Salvini, pur partecipando molto raramente alle sedute del consiglio comunale era molto puntuale quando si trattava di ritirare i biglietti gratis per le partite a San Siro messi a disposizione dei consiglieri meneghini.
Ma soprattutto allo stadio ci va molto spesso e ci andava anche quando era ministro: «Da Bruxelles lo cercano al telefono per tutto il pomeriggio. «Matteo Salvini è “irreperibile”, non risponde, non si fa trovare. Volato ad Atene a seguire con il figlio la trasferta in Europa League del suo Milan», raccontavano qualche tempo fa su Repubblica.
Non è bello che adesso Matteo abbia tutto il tempo libero che vuole? Non sarebbe ancora più bello se ne avesse ancora di più?
Ci riflettano, soprattutto gli interisti.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
TRASFERITI ALL’HOT SPOT DI CAPO RIZZUTO
Altri sbarchi in un mese che fa tradizionalmente registrare il picco degli arrivi: cinquantotto persone, di nazionalità pakistana, sono state soccorse e condotte al porto di Crotone da una unità della Guardia di Finanza della sezione navale di Vibo Valentia.
I migranti – tutti uomini, tra loro solo un minore – si trovavano a bordo di una imbarcazione a vela intercettata al largo della costa calabrese la scorsa notte. L’imbarcazione è stata scortata dalla Guardia di Finanza fino a Crotone dove le operazioni di sbarco – coordinate dalla Prefettura di Crotone – sono avvenute poco dopo le 2 del mattino.
La Croce rossa italiana ha provveduto all’accoglienza ed al loro trasferimento presso l’Hub regionale di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto. Si tratta del quinto sbarco in meno di un mese sulle coste crotonesi
Nei giorni precedenti erano avvenuti tre sbarchi: 52 persone a Le Castella il 3 settembre, 57 a Cirò il 6 settembre, 39 su un veliero intercettato al largo della costa italiana lunedì 9 settembre, 56 migranti l’11 settembre trovati su una imbarcazione a poche miglia da Le Castella.
(da agenzie)
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Settembre 22nd, 2019 Riccardo Fucile
VITTIMA UN CITTADINO TUNISINO… IL DAP PER QUATTRO GUARDIE ANNUNCIA LA SOSPENSIONE IMMEDIATA… TRA GLI AGENTI NON E’ AMMISSIBILE CHE SIANO TOLLERATI DEI DELINQUENTI, SI FACCIA PULIZIA
“Il ragazzo gridava di dolore, sempre più forte”, racconta un detenuto del carcere di San Gimignano. E un altro: “Lo picchiavano con pugni e calci” e lui era a terra.
E ancora: “Una guardia gli ha messo un ginocchio alla gola”, “gli hanno calato i calzoni” e giù botte. Lo trascinano in cella a braccia e lo lasciano lì, privo di sensi: “Penso fosse svenuto”. Il “ragazzo” è un cittadino tunisino di 31 anni, che stava scontando un anno di reclusione.
L’11 ottobre 2018 è in isolamento. A metà pomeriggio le guardie penitenziarie vanno a prenderlo per trasferirlo da una cella a un’altra. Si presentano in massa, 15, fatto anomalo. Lui pensa di andare a fare la doccia, ha in mano un asciugamano, le ciabatte ai piedi. Lo trascinano.
Il resto lo raccontano parzialmente le immagini delle telecamere interne al carcere (immagini in parte schermate dai corpi degli stessi agenti), lo confessa un detenuto a un’operatrice penitenziaria, poi lo riferiscono nelle lettere che scrivono al tribunale di Siena e a quello di sorveglianza altri cinque che sono detenuti in regime di alta sicurezza, gente condannata per reati gravi, camorristi, trafficanti di droga.
Da lì parte un’inchiesta della procura di Siena che ora vede iscritti nel registro degli idagati 15 agenti penitenziari.
“Sospensione immediata” per i quattro poliziotti penitenziari del carcere di San Gimignano interdetti dall’autorità giudiziaria perchè accusati di aver torturato dei detenuti (è la prima volta che il reato di tortura viene contestato a dei pubblici ufficiali).
E “doverose valutazioni disciplinari” per i quindici che hanno ricevuto un avviso di garanzia. E’ quanto ha disposto il Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) informato dalla Procura della Repubblica di Siena che indaga sull’episodio.
L’indagine, definita dal Dap “complessa e delicata”, ha interessato 15 poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di San Gimignano e trae origine dalla denuncia fatta da alcuni detenuti su pestaggi avvenuti all’interno del’istituto toscano. Le accuse formulate dalla Procura di Siena vanno dalle minacce alle lesioni aggravate, al falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale, alla tortura.
Nell’avviare l’iter dei provvedimenti amministrativi di propria competenza, il Dap confida “in un accurato e pronto accertamento da parte della magistratura”, ma al tempo stesso esprime “la massima fiducia nei confronti dell’operato e della professionalità degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria che svolgono in maniera eticamente impeccabile il loro lavoro”.
“Da troppo tempo la casa di reclusione è abbandonata al suo destino, senza direzione stabile e da mesi senza comandante e vice comandante del corpo di polizia penitenziaria”, denuncia il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci. “Insieme alla parlamentare Susanna Cenni – spiega il sindaco – abbiamo denunciato le difficoltà di agenti e detenuti, le carenze infrastrutturali e chiesto interventi urgenti agli enti preposti. Richiesta sfociata in una esplicita lettera di misure urgenti al ministro”. Situazione che “sarebbe stata risolta con il conferimento dell’incarico – aggiunge il primo cittadino – ad un commissario capo che dovrebbe entrare in servizio lunedì prossimo”. “Confidiamo nella rapida verifica da parte della magistratura – conclude nella nota – e nel corretto operato e nella professionalità degli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria”.
Tante le reazioni alla notizia. “Nei casi di tortura l’accertamento della verità è una corsa contro il tempo. Una corsa che deve essere facilitata dalle istituzioni. Una corsa che richiede la rottura del muro del silenzio da parte di tutti gli operatori che hanno visto gli abusi e le violenze. In questo caso siamo rinfrancati dalla prontezza del lavoro della magistratura e dalla collaborazione del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. Lo sottolinea in una nota Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
“Era ora che scoppiasse il bubbone, da anni io e altri denunciavamo la situazione intollerabile del carcere di San Gimignano, dice il Garante regionale dei detenuti, Franco Corleone, riguardo alla vicenda di presunti pestaggi per cui ci sono agenti penitenziari indagati.
(da agenzie)
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