Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
PAROLE SIMMETRICHE A QUELLE DI ZINGARETTI
Se l’abito di sartoria è già pronto, compresa la pochette a quattro punte d’ordinanza, il primo discorso del governo giallorosso invece lo limerà fino a notte fonda.
Di certo, l’avvocato Giuseppe Conte, nella sua prima arringa, vorrà voltare pagina rispetto alle liti, alle diatribe infinite degli ex partner di governo, M5S e Lega. Mettendo in chiaro che non solo la stagione gialloverde è finita lo scorso otto agosto quando Matteo Salvini ha innescato la crisi di governo.
Ma Conte desidera far sapere al Parlamento, agli italiani e al Capo dello Stato, che archivierà anche il metodo del Conte 1. Ecco, il Conte 2, o Conte bis, sarà un’altra cosa.
Sarà un esecutivo per il Paese, per l’Europa, per la risoluzione dei problemi. Da qui l’invito che porgerà alle forze politiche, ai democratici e gli stellati, che sarà quello di produrre il minor tasso di polemiche possibili, di lavorare solo e soltanto per il Paese, e mai per gli interessi di qualcuno o qualcosa. In sintesi, ci si dovrà basare su una “leale collaborazione”, rispettando la grammatica istituzionale.
Il tutto, questa volta, senza mai citare il Capitano della Lega.
Basta quindi fughe in avanti, riunioni carbonare, invasioni di campo come quando l’ormai ex ministro dell’Interno convocò le parti sociali al Viminale.
Un richiamo alla compattezza della squadra di governo che però non sarà l’unico monito che il premier invierà alle forze politiche. Conte preme affinchè quello che è nato sia il governo della pacificazione. Pacificazione fra gli alleati dell’esecutivo, pacificazione nei confronti dell’opposizione, alla quale chiederà un contributo sul merito dei singoli provvedimenti.
E se non sarà un anno bellissimo, il premier intende aprire una stagione riformista, l’idea di lavorare per il Paese, per fare cose utile. Il tutto a partire dalla manovra economica.
Con un occhio di riguardo alle famiglie, ai giovani, ai terremotati, ai disabili. Le parole chiavi della lunga relazioni saranno “sviluppo”, “crescita”, “investimenti”. Poi certo uno spazio riservato all’Europa.
Conte immagina una revisione del Patto di Stabilità . D’altro canto, ne aveva già fatto cenno nel corso della recente alla Versiliana. Ed è un’assonanza con quanto detto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel messaggio che ha inviato al Forum Ambrosetti di Cernobbio. L’inquilino di palazzo Chigi non vuole contestare l’Europa, ma intende intraprendere un dialogo costruttivo per riformarla dalla posizione di europeista critico. E adesso che il sentiment a Strasburgo e a Bruxelles sembra essere mutato, qualcosa di positivo potrà succedere e servirà ad aiutare anche l’Italia.
In questo quadro non sappiamo quanto in profondità esaminerà i venti punti del programma, ma certamente un lungo passaggio verrà riservato alla manovra di bilancio che ruoterà attorno alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia di aumento dell’Iva, senza perdere di vista il taglio delle tasse.
Per Conte, “è fondamentale una riforma fiscale affinchè tutti paghino meno tasse”. Senza dimenticare quel nuovo umanesimo che Conte predica ormai da qualche tempo. In breve, un nuovo orizzonte valoriale della società ideale.
(da “Huffingtonpost”)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
ALLA FESTA DELL’UNITA’ A RAVENNA: “DOMANI CHIUDIAMO LA STAGIONE DEL POPULISMO”
“Nicola, Nicola, Nicola!”. Questo è stato l’urlo che hanno riservato i partecipanti della Festa delll’Unità di Ravenna a Nicola Zingaretti. Il segretario del Partito democratico ha subito parlato del nuovo esecutivo giallo-rosso e ha mandato un messaggio ai suoi nuovi alleati politici: “A Conte e al M5s dico, anche dieci volte, chiedo una cosa rivoluzionaria: la lealtà ”.
E sulla genesi del nuovo governo, dopo gli attacchi della Lega sulla natura dell’accordo giallo-rosso, Zingaretti specifica che “non c’è nessun tradimento popolare. Questo governo nasce in Parlamento”.
“Ora che abbiamo accettato questa sfida – prosegue il segretario dem – dobbiamo essere convinti che tra nemici non si governa per il bene dell’Italia. Dobbiamo cambiare passo con M5s e Leu”.
Zingaretti mette nel mirino la giornata di domani, in cui in Parlamento arriverà il momento della fiducia al nuovo esecutivo: “Adesso in Italia si cambia tutto. Dietro di noi c’è una stagione che abbiamo pagato carissima, in particolare per l’economia. Domani in Parlamento si volta pagina, finisce l’era del populismo, chiudiamo la stagione dell’odio e apriamo quella della politica della speranza”.
Il segretario definisce una vittoria il ritorno al Governo del Pd perchè “nella politica ha prevalso la ragione”.
“Finalmente ce l’abbiamo fatta, abbiamo combattuto tutti uniti – sottolinea Zingaretti -, tutti insieme con lo stesso obiettivo. Il Pd, in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, ha vinto perchè ha affrontato questo tornante all’insegna dell’unità ”. “Nel Pd ha vinto il ‘noi’ ed è stata sconfitta l’ossessione dell’io”, ha aggiunto il leader dei dem.
Lo sguardo di Zingaretti va anche all’Europa e il mondo che “ci guardavamo con sospetto. Tutto sembrava ipotecato. Lo spread alto minava fondi a scuola e welfare. Oggi torniamo a contare in Europa – sottolinea il segretario del Pd -. Tutto questo non è avvenuto per caso ma perchè nella politica è prevalso l’interesse del Paese”.
Il segretario critica anche le politiche sulle famiglie messe in atto dalla Lega nel precedente governo: “Possiamo dire ai nostri figli che anche grazie a quanto sta avvenendo, da domani la famiglia non sarà regolata dei decreti medioevali del decreto Pillon”.
Inoltre Zingaretti attacca anche i decreti cardine dell’ex vicepremier Salvini: “Noi vogliamo politiche sulla sicurezza che non si basino sulla paura. Noi vogliamo una stagione di vere politiche dell’immigrazione, superare i trattati di Dublino e i decreti Sicurezza”.
Zingaretti annuncia che la nuova stagione politica “sarà una bella storia, all’insegna della liberazione umana e di un futuro degno di essere vissuto”.
Infine il segretario cita il discorso di Luca Marinelli, fresco vincitore del Premio come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia: “Per andare avanti tutte e tutti e come ha detto ieri un giovane grande attore italiano premiato a Venezia viva l’Umanità ! Viva l’Italia! Viva l’Europa che vogliamo costruire”.
(da “Huffingtonpost“)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
LEGA 30,7%, PD 24,4%, M5S 21,7%, FORZA ITALIA 7,9%, FDI 7%
Gli ultimi sondaggi politici parlano di sette punti di consenso persi dalla Lega in soli trenta giorni. Ad indicare la caduta libera del partito di Matteo Salvini è l’analisi demoscopica realizzata dall’Istituto Tecnè per l’Agenzia Dire.
Il Carroccio paga a caro prezzo l’apertura della crisi di governo agli inizi di agosto e la conseguente separazione dal M5S. La Lega crolla quindi al 30,7 per cento dopo aver sfiorato il 40 per cento nello scorso luglio, appena un mese fa.
Il calo della Lega permette a Movimento 5 Stelle e Pd di ridurre distanze prima abissali. Nei numeri di Tecnè viene sottolineato un alto gradimento del Movimento 5 Stelle affiancati da Conte.
I pentastellati tornano a veder la luce dopo mesi di buio incrementando il proprio consenso di ben quattro punti percentuali e salendo al 21,7 per cento.
Anche i dem guadagnano punti, attestandosi al 24,4 per cento. La Lega è ora distante sei punti.
Nella battaglia tutta interna al centrodestra, Forza Italia flette leggermente dello 0,2 e scende al 7,9 per cento mentre Fratelli d’Italia cresce di un punto al 7 per cento.
A sinistra da segnalare l’andamento positivo di +Europa che passa dal 2,4 al 2,7 per cento mentre i Verdi perdono appeal nonostante i temi ambientali siano stati inseriti all’interno del programma di governo giallo rosso.
Tecnè ha sondato anche il gradimento dell’operato del capo dello Stato e del presidente del Consiglio. Sergio Mattarella gode della fiducia di sette italiani su dieci. Si tratta di un gradimento trasversale che arriva dalla maggioranza degli elettorati di Pd, Movimento 5 Stelle e Lega.
Diversa è invece la situazione per Conte. Il premier raccoglie più giudizi negativi (50,9 per cento) che positivi (43,8 per cento) ma questi ultimi sono in crescita.
Il capo del governo giallo rosso piace alla maggioranza degli elettori delle forze politiche che lo sostengono: Pd (66,8 per cento) e M5S (86,7 per cento). Ma viene bocciato dagli elettori della Lega.
(da TPI)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
“CI SONO LE PROCEDURE, BASTA APPLICARLE: VANNO INDIVIDUATI, BLOCCATI E PORTATI IN CARCERE”
Marcello Nicchi dice la sua sul tema del razzismo negli stadi.
Il presidente dell’Aia (associazione italiana arbitri) ha dichiarato in un’intervista al Corriere dello Sport: “Ci sono procedure che vanno applicate, procedure molto chiare stabilite dalla Figc, come la chiusura di determinati settori e di intere curve. Noi arbitri abbiamo una grande responsabilità nella gestione della gara, ma è utile sgombrare il campo dagli equivoci e voglio dirlo con chiarezza: non si può pensare di scaricare sugli arbitri questo problema. Per questo gli arbitri non cambieranno atteggiamento. Come si combatte questo fenomeno? Per prima cosa non lo si deve sottovalutare. E poi penso che i razzisti vadano individuati immediatamente, bloccati e portati in galera. Servirà anche come deterrente, ne sono convinto. Oggi negli stadi ci sono decine e decine di telecamere, agenti, ispettori di polizia, c’è la Procura che si può coinvolgere. Si sa perfettamente chi va allo stadio, si conoscono i nomi di chi comanda nelle curve. Basta volerlo e si può fare”.
“Il ruolo degli arbitri? Noi siamo gli ultimi a vedere. Dobbiamo preoccuparci del gioco, i nostri arbitri hanno le cuffie, c’è il VAR a cui prestare attenzione, c’è una partita da gestire, non soltanto da un punto di vista disciplinare, anche a livello mentale. Immaginate l’arbitro di un Roma-Lazio che deve rapportarsi in continuazione con i giocatori, come si può pensare che possa valutare anche quanto succede nelle curve? L’arbitro non può assumersi la responsabilità di sospendere una partita e trasformarla in una questione di ordine pubblico. Ci sarebbe il pubblico da far evacuare, l’ordine da mantenere: non possiamo caricarci questa incombenza. Le regole ci sono: applichiamole. E’ in questa direzione che dobbiamo muoverci, serve più severità in tal senso. E la nostra categoria lo sa bene. Per anni abbiamo subito episodi di violenza, e tutto nell’impunità . Poi pian piano, tra denunce e norme che disciplinano la questione anche in materia penale, molto è stato fatto: serve una visione strategica”.
“Sicuramente il fenomeno è stato sottovalutato, anche da un punto di vista culturale. Dobbiamo capire che questa è una grande questione civile. Io vorrei vedere i padri che di fronte ai ‘buuu’ dicono ai figli: Senti quello scemo, tu non farlo mai. Anche chi subisce l’insulto non deve mai sentirsi solo. E qui entriamo in gioco tutti. Per questo voglio esprimere la mia più profonda solidarietà nei confronti di quei giocatori – penso oggi a Lukaku, ieri a Koulibaly e a tutti gli altri in questi anni – che sono stati oggetto di questa vergogna. E’ evidente che anche da noi servono provvedimenti esemplari. Prendiamo il primo che offende un giocatore di colore, mettiamolo in galera e poi vediamo cosa succede. Al Consiglio Federale si sta lavorando in sintonia. C’è una FIGC attiva, il presidente Gravina è un uomo che le cose le dice e le fa: è arrivata l’ora di intervenire”.
(da agenzie)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
LA STRATEGIA DI RENZI: CREARE UN PARTITO RIFORMISTA ALLEATO DEL PD CHE POSSA RIVOLGERSI AL CENTRO
I gruppi di Renzi sono in arrivo.
Il Messaggero racconta oggi che il senatore di Scandicci è pronto a lanciare l’operazione che darà il via alla nascita del suo partito, mentre il Partito Democratico è pronto a rimpolpare le sue fila prendendosi i senatori di LeU:
E dunque: una trentina saranno i renziani alla Camera, almeno per partire («ma poi vedrete — dice Matteo ai suoi che dovremo chiudere le iscrizioni per overbooking») mentre al Senato l’operazione è questa.
Esce dal gruppo dem Renzi, per andare al Misto, e con lui cinque o sei senatori (si fanno i nomi di Faraone, Magorno, da Stefà¡no, la Malpezzi, la toscana Caterina Bini) mentre Marcucci resta dov’è: capogruppo Pd. Perchè serve più lì che fuori per il momento.
E infatti, spiega uno degli strateghi dell’operazione, tra i più vicini a Renzi: «Diversi guastatori, anzi chiamiamoci spingitori, gente cioè che incalza il Pd dal di dentro a colpi di iniezioni di coraggio riformista e di grande radicalità innovativa, in una prima fase non aderisce al progetto. Lo sostiene da fuori».
Dunque il turbo-renzismo va subito all’assalto del governo che Matteo ha molto contribuito a creare? Neanche per sogno.
Ai suoi Renzi spiega: «Sarà una separazione assolutamente consensuale. Il nostro progetto serve a rafforzare il governo, ad aggiungere una gamba in più capace di parlar fuori dal recinto della sinistra e anche ad aiutare la sinistra». Cioè? Scomposizione e ricomposizione politica sono le espressioni che usano quelli dell’«assalto riformista» che specificano — non è per rompere ma per correre di più.
«La nostra uscita dal Pd e l’entrata di Leu nel Pd sarebbe quasi a saldo zero», dice Matteo ai suoi. Poi ci saranno le elezioni. Dove il partito di Renzi si alleerà con il PD.
A meno che non arrivi il proporzionale.
(da agenzie)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
A QUEL PUNTO LE CAMERE NON POTRANNO ESSERE PIU’ SCIOLTE FINO ALL’ELEZIONE DEL SUCCESSORE DI MATTARELLA
La parola chiave è semestre bianco: ad agosto 2021 scatterà e a quel punto le Camere non potranno più essere sciolte fino all’elezione del nuovo presidente della Repubblica.
E perchè questa data è così importante? Perchè in quel caso sarà il nuovo Parlamento ad eleggere il nuovo inquilino del Quirinale.
Da questo ragionamento segue il corollario che l’ultima data utile per una crisi di governo è la primavera del 2021, dopo sarà impossibile andare al voto.
Ma il punto è come arrivarci. Oggi Claudio Tito su Repubblica dà conto di un possibile metodo, che parte dal discorso del taglio dei parlamentari, prima rifiutato e poi accettato dal Partito Democratico:
In sintesi: il “taglio” deve essere approvato in tempi brevi ma incardinandolo in un quadro più organico. L’idea allora è di presentare alla Camera e al Senato, con una road map piuttosto stringente, due altri provvedimenti di iniziativa parlamentare (da notare che non è stato nominato un ministro per le riforme). Il primo tocca ancora la Costituzione. Sarebbe il “contesto” reclamato dai democratici. Una sorta di precondizione per “digerire” la sforbiciata a deputati e senatori.
Un testo articolato in cinque punti fondamentali: l’introduzione della sfiducia costruttiva (si può presentare una mozione di sfiducia solo indicando una maggioranza alternativa, un fattore di stabilità ), la riduzione del numero dei delegati regionali che partecipano all’elezione del presidente della Repubblica, la partecipazione dei Governatori all’Assemblea di Palazzo Madama quando vengono discusse e scrutinate norme riguardanti le regioni, la parificazione di elettorato attivo e passivo tra i due rami del Parlamento (18 anni per votare, 25 per essere eletti) e il voto di fiducia all’esecutivo in seduta congiunta per limitare i pericoli — spesso registrati negli ultimi anni — derivanti dalla presenza di “numeri” diversi a Montecitorio e Palazzo Madama.
Con questa idea di grande riforma sul tavolo, il governo Conte Bis verrebbe blindato per almeno due anni. Poi scatterebbe il semestre bianco, che costituirebbe un altro incentivo a farlo rimanere in carica. Infine M5S e PD potranno scegliere il presidente della Repubblica e votarlo insieme.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
IL MUNICIPIO SUPPORTA L’EVENTO CONTRO LA LEGGE SULLO STALKING, SIAMO PROPRIO ALLA FRUTTA… SECONDO L’AUTORE LA LEGGE SULLO STALKING DANNEGGIA PERSONE INNOCENTI E LE VITTIME SAREBBERO GLI UOMINI
Il caso di Elisa Pomarelli strangolata a Piacenza da un simil Rambo che non poteva accettare un rifiuto è l’ultimo caso. L’ultimo di una serie infinita di donne vittime di uomini.
Che le leggi sullo stalking siano diventate arma di distrazione di massa da parte di donne astute e spregiudicate con la complicità di una classe forense che guadagna su queste vicende è invece la tesi di uno scrittore blogger genovese Davide Stasi creatore di un sito, pagina Facebook e libro intitolati Stalker sarai tu.
Fin qui nulla di troppo insolito visto quello che circola on line.
Il caso nasce nel momento in cui queste tesi trovano l’appoggio ufficiale del Comune guidato dal sindaco Marco Bucci di Genova e addirittura il supporto finanziario del Municipio di Levante, quello guidato da Francesco Carleo, Fratelli d’Italia, già denunciato in procura dal M5s per i suoi post inneggianti al fascismo e per questa ragione indagato per apologia di fascismo.
I loghi del Comune e del Municipio compaiono (assieme a quelli della fantomatica Lega degli uomini d’Italia e Papà separati Liguria sul manifesto che pubblicizza questo evento: il 20 settembre alle ore 17.30 nel Castello di Nervi sulla passeggiata Anita Garibaldi Davide Stasi presenta l’evento “Apertitivo con lo stalker. Come incastrare un uomo a norma di legge. Tre spiragli: visioni alternative su uomini e donne”.
Tra i post di Stasi sulla usa pagina Facebook anche uno agghiacciante con il quale scherza su Lucia Annibali, la donna sfregiata con l’acido dal compagno e divenuta un simbolo delle donne vittime di violenze.
Stasi spiega nella sua pagina che la legge anti stalking “ Nella maggioranza dei casi ha danneggiato in diversa misura persone innocenti, o persone perseguibili per altri reati che non gli atti persecutori. Non solo ma secondo lui la legge sarebbe stata concepita “essenzialmente per rispondere a una pressione proveniente dalla cronaca, dalle rappresentazioni mediatiche, dalla necessità di acquisire consenso politico ed elettorale e dall’esigenza di alimentare un ricco business legato alle cause di separazione e ai cosiddetti “centri antiviolenza”.
Stasi cita poi una non meglio precisata indagine via internet dalla quale emergerebbe che: “Tre uomini su cinque vittime di stalking, sette su dieci di violenza fisica, quattro su cinque di violenza psicologica ed economica e due su cinque di violenza sessuale. Con una proiezione sul livello nazionale stimata in quasi 8 milioni di uomini vittime di violenza per mano femminile”.
Tesi sulle quali, evidentemente, il Comune di Genova concorda.
Sui social sono già partite le prime richieste al sindaco di disconoscere l’evento. Fra queste quelle di un gruppo di avvocatesse. Ad esempio Alessandra Volpe, penalista e membro del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova.
(da “La Repubblica”)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
IL LIBRO DI FLAVIO ALIVERNINI SU LAURA BOLDRINI SUSCITA GIA’ LE REAZIONI ISTERICHE DELLE ZECCHE SOVRANISTE
Castigat ridendo mores. Questa la scelta di Giuseppe Civati — e della sua casa editrice People — per rispondere al classico caso italiano di chi straparla e commenta senza avere la minima idea di cosa si stia parlando.
È il caso del libro La Grande Nemica, scritto da Flavio Alivernini, che racconta la campagna d’odio a cui è stata esposta Laura Boldrini fin da quando è scesa in politica (prima) ed è diventata presidente della Camera (poi).
E la valanga di commenti e insulti che sono piovuti ancor prima che fosse messo in pre-ordine online il libro, dimostra come la pubblicazione del testo sia più che necessaria per denunciare quanto accade nel quotidiano della rete.
E a denunciare quanto accaduto negli ultimi giorni, quando le bacheche social di Giuseppe Civati (e non solo) e di People hanno pubblicato la notizia della possibilità di pre-ordinare online La Grande Nemica di Flavio Alivernini (che cura la comunicazione di Laura Boldrini) è stata la stessa casa editrice che ha replicato agli insulti pubblicato la foto del libro con una nuova fascetta che ironizza proprio sui messaggi d’odio ricevuti nelle ultime ore.
Sin dal primo post su “La grande nemica”, siamo stati sommersi da ‘gentili’ commenti sul libro e su @l_boldrini. Ne siamo lieti, perchè dimostrano che abbiamo fatto bene a pubblicarlo, tanto che li mettiamo sulle fascette, anche se solo qui sui social
E facendo una scorsa su Twitter e Facebook, in particolare, mai scelta ironica fu più azzeccata.
E la sintesi — e la risposta — della casa editrice People, è tutta nelle parole di Giuseppe Civati che sul suo sito ha pubblicato poche righe dall’emblematico titolo ‘Fascetta nera’: «Abbiamo pensato perciò di mettere per iscritto le contumelie e gli insulti, che confermano l’urgenza del testo che vi proponiamo e insieme l’esigenza di uscire da un clima indegno. Li raccoglieremo tutti, non solo per farne fascette»
(da agenzie)
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Settembre 8th, 2019 Riccardo Fucile
IL PORTAVOCE DEL GAY CENTER: “HA RIFIUTATO IL SUO ASSASSINO”
“Elisa Pomarelli è stata uccisa due volte: come donna e come lesbica, perchè ha rifiutato il suo assassino”, dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center.
“Un femminicidio premeditato e compiuto come atto punitivo per Elisa, in quanto donna lesbica. Quanto accaduto dimostra quanto siamo indietro sui diritti delle donne e delle persone lesbiche, gay e trans. E’ importante che al più presto venga approvata una legge contro l’omofobia, che preveda anche percorsi formativi e culturali dalla scuola primaria e nella società , per abbattere il pregiudizio e la discriminazione contro le donne e le persone lesbiche, gay e trans. L’assassino dovrebbe essere condannato due volte e giudicato senza alcuna attenuante”, conclude Marrazzo.
Il fatto che Elisa fosse lesbica getta una maggiore ombra di ridicolo sull’articolo del Giornale (e non di Libero, come dicono in molti) in cui Massimo Sebastiani veniva definito “Gigante Buono”.
Ma c’è da ricordare che anche i primi articoli sulla storia parlavano di “fidanzati scomparsi” e persino oggi il Messaggero per introdurre la vicenda parla di “coppia scomparsa”.
In realtà Elisa sarebbe stata uccisa perchè voleva terminare la sua frequentazione con Massimo. E’ questa l’ipotesi al momento più accreditata dagli inquirenti di Piacenza che indagano sull’uccisione dell’impiegata piacentina di 28 anni, il cui cadavere è stato recuperato nella notte dai vigili del fuoco dopo che il 45enne, arrestato ieri dopo una fuga di quasi due settimane, ha confessato il delitto e ha portato gli investigatori nel punto in cui l’aveva seppellita sulle colline piacentine.
Il delitto sarebbe avvenuto quindi subito dopo l’uscita a pranzo insieme dei due in una trattoria a Ciriano di Carpaneto. Non è ancora chiaro invece come e dove esattamente l’operaio l’abbia uccisa. Già domani potrebbe tenersi l’interrogatorio di garanzia nel carcere piacentino delle Novate dove Sebastiani si trova rinchiuso.
Nella notte i carabinieri hanno arrestato Silvio Perazzi, il padre di una sua ex fidanzata, accusato di “favoreggiamento personale” in omicidio per aver coperto gli spostamenti di Sebastiani. In particolare l’uomo avrebbe cercato di depistare i carabinieri e, quasi certamente, aveva ospitato per qualche notte in casa l’amico in fuga.
Dalle indagini stanno emergendo anche i primi dettagli dell’omicidio della 28enne il cui corpo è stato rinvenuto in località Costa di Sariano di Gropparello, poco distante dal casolare in cui e’ stato arrestato Sebastiani, proprio grazie alle indicazioni del suo assassino. In attesa dell’autopsia che sara’ eseguita nei prossimi giorni, l’operaio avrebbe gia’ ammesso di averla strangolata.
Poco prima la ragazza avrebbe mandato un messaggio a qualcuno chiedendogli se voleva delle uova: un’ultima, banale comunicazione, prima che quello che credeva un amico mettesse fine alla sua vita.
(da agenzie)
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