Destra di Popolo.net

DA CE L’HANNO DURO A CE L’HANNO DURIGON

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

LO STRANO SILENZIO: SOLO IL M5S E CALENDA HANNO CHIESTO LE DIMISSIONI DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA

Fate finta di non sapere niente e immaginate questa scena. Il sottosegretario 5Stelle all’Economia parla con Beppe Grillo dell’inchiesta sul figlio per stupro e gli dice di non preoccuparsi perché “il generale che fa le indagini lo abbiamo messo noi”.
Nell’ordine, accadrebbe questo: telegiornali, giornali e talk sparerebbero la notizia a reti ed edicole unificate per almeno tre settimane consecutive; destre e sinistre invocherebbero la testa del reprobo e subito il premier Draghi e il ministro Franco convocherebbero il sottosegretario per cacciarlo a pedate dal governo; Sgarbi, Sallusti, Belpietro, Giletti e Santoro direbbero che loro l’avevano detto che le indagini erano compiacenti; Stampubblica intimerebbe a Enrico Letta di rompere ogni dialogo presente e futuro col M5S; il giornale di De Benedetti scriverebbe che è tutta colpa di Conte.
Invece, a dire che “il generale che fa le indagini l’abbiamo messo noi”, è stato il sottosegretario leghista all’Economia Claudio Durigon, parlando – a quanto pare – delle indagini sui 49 milioni di fondi pubblici fatti sparire dal suo partito, costringendo la Procura di Milano a ribadire piena fiducia nei finanzieri che conducono l’inchiesta. Infatti, intorno al caso, regna un meraviglioso silenzio.
Solo i 5Stelle e Calenda chiedono le dimissioni, mentre l’interessato – invece di spiegare le sue parole immortalate in una registrazione dal sito Fanpage – minaccia fantomatiche “dieci querele” (a chi, visto che ha fatto tutto da solo?).
Salvini tira in ballo Grillo e i 5Stelle (che non c’entrano nulla perché Durigon ha fatto tutto da solo). E il giornale di De Benedetti gli va dietro: “I Cinque stelle attaccano Durigon dopo le tensioni con la Lega sul video di Grillo”.
Si ripete tale e quale il giochetto seguìto al video di Grillo: il Tempo riporta una frase di Salvini su un “qualcosina” che gli ha spifferato la sua avvocata e senatrice Bongiorno sul presunto stupro di gruppo, la sottosegretaria M5S Claudia Macina domanda cosa sia quel “qualcosina”, tutti chiedono le dimissioni della Macina anziché di Salvini e della Bongiorno e la ministra Cartabia redarguisce la Macina anziché Salvini e la Bongiorno.
Noi ovviamente, non avendo alcun dubbio sull’integrità e la probità di Draghi, immaginiamo che avremo presto sue notizie e che intanto il ministro Franco ritirerà le deleghe al sottosegretario (la Guardia di Finanza dipende proprio dal Mef).
Intanto, già pregustiamo la prossima puntatona (almeno una) di Non è l’Arena, il programma senza macchia e senza paura di Massimo Giletti. Possibilmente con una telefonata-trappola a Durigon organizzata dal consulente Fabrizio Corona che, per camuffarsi e incastrarlo meglio, gli fa l’accento svedese.
(da il Fatto Quotidiano)

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COPRIFUOCO ALLE 22? A MILANO SE NE FOTTONO E NESSUNO PASSA A CONTROLLARE

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

DOPO LE 22 TUTTI IN GIRO COME SE NIENTE FOSSE E MASCHERINE ABBASSATE: DOVE SONO LE FORZE DELL’ORDINE?

Questo è il primo venerdì in zona gialla. Si può stare in giro anche con un rientro obbligato alle 22? Siamo andati a verificarlo tra le vie del centro di Milano
Il coprifuoco rimane alle 22. Non si torna indietro, almeno per ora. A metà maggio, però, grazie a un’intesa nella maggioranza, potrebbe esserci uno slittamento dell’orario di inizio.
Intanto, come si sono organizzati i ragazzi per divertirsi rispettando le ultime misure anti-Covid? Si può continuare a fare serata rientrando a casa alle 22, orario tassativo per non violare il coprifuoco? Nel centro di Milano, passeggiando da Cordusio alle colonne di San Lorenzo, la vita notturna sembra essere tornata alla vivacità della scorsa estate.
Le mascherine ci sono, ma spesso abbassate sotto il mento. Le lancette dell’orologio superano le 22, ma nessuno sembra preoccuparsene. Poi, allo scattare del coprifuoco, cambia poco o nulla: si continua a bere, fumare e cantare. Cosa rischiano i tanti che, nel primo venerdì sera milanese in zona gialla, trasgrediscono alla norma? Una multa da 400 a 1.000 euro.
Ma, almeno nell’affollatissimo Corso di Porta Ticinese, non c’è traccia di forze dell’ordine.
(da Open)

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ARRESTATI I DUE ATTENTATORI DELL’HUB VACCINI A BRESCIA, SONO NO VAX

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

“DOBBIAMO USARE LA PAURA PER DISTRUGGERE IL NEMICO”: I PROCLAMI FARNETICANTI DEI DUE NEGAZIONISTI OVER 50

Sono Paolo Pluda, 52 anni, e Nicola Zanardeli, 51, i due no vax accusati dell’attentato all’hub di Brescia e arrestati dal Ros.
Secondo le indagini, prima dell’attacco Pluda aveva anche postato sul profilo Facebook la frase “se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma ‘la paura’ e la loro paura è la nostra unione. Non ci sono altre soluzioni”.
L’obiettivo – secondo gli investigatori – era di “bloccare e sabotare la campagna vaccinale in corso, intimidendo la popolazione ed alimentando il clima d’incertezza del particolare momento storico, e reiterare nel breve termine ulteriori azioni violente e di danneggiamento”.
Lo scorso 3 aprile due molotov furono lanciate con l’hub vaccinale di via Morelli a Brescia (dove vengono somministrate un migliaio dosi al giorno), causando dei danni ad uno dei padiglioni del complesso. L’incendio alimentato dagli ordigni, per fortuna non propagatosi all’intero padiglione, avrebbe potuto causare gravi danni alla struttura nella quale erano stoccate diverse centinaia di dosi di vaccino.
(da agenzie)

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PRIMO MAGGIO, C’E’ POCO DA FESTEGGIARE

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

DALLE FILE ALLA CARITAS A CHI HA AUMENTATO I PROFITTI

Se si guardano le file alla Caritas sembra incredibile, ma in Italia non c’è mai stata tanta liquidità monetaria.
Le grandi rendite hanno subito danni limitati dalla pandemia, mentre chi dispone di entrate fisse ha aumentato la capacità di accumulo, in quanto negozi, ristoranti e alberghi chiusi non hanno dato modo di spendere.
Così le banche scoppiano di denaro, che tra l’altro la Banca centrale europea concede praticamente a tasso zero e illimitatamente.
Denaro indispensabile per mantenere in sicurezza il sistema finanziario, ma che bloccato nei depositi è utile come i gelati al Polo Nord.
La povertà infatti sta dilagando e nemmeno chi ha uno stipendio dorme tranquillo, come ha fatto sapere ieri Bankitalia, secondo cui il 44% delle famiglie italiane andrebbe in fallimento se restasse senza reddito per soli tre mesi.
Dunque metà del Paese si muove su un filo, e chi farnetica di soppressione del Reddito di cittadinanza vuole scherzare.
Al contrario oggi la priorità è aiutare una fascia larghissima della popolazione a superare questa che si spera essere la fase più dura della crisi, e poi riattivare il ciclo economico con il Recovery Fund, perseguendo un’idea di redistribuzione delle risorse che riduca la distanza tra i garantiti col posto fisso e i non garantiti più colpiti dalla stagione del Covid.
In questo quadro oggi celebriamo il Primo Maggio, una festa del lavoro che cade mentre non si parla più di riduzione del cuneo fiscale o di salario minimo, addirittura sparito dai radar.
Ma così che c’è da festeggiare?
(da La Notizia)

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PRIMO MAGGIO, PERCHE’ OGGI SI CELEBRA LA FESTA DEI LAVORATORI

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

A META’ ‘800 LO SFRUTTAMENTO CAPITALISTA COSTRINGEVA GLI OPERAI A LAVORARE ANCHE 16 ORE AL GIORNO CON MIGLIAIA DI MORTI

Primo maggio, perchè si festeggia oggi? La Festa dei lavoratori 2021 vede l’Italia perdere 900mila posti di lavoro da inizio pandemia. Una festa triste ma con un accenno di speranza.
Ma perché la Festa dei lavoratori si celebra proprio il primo maggio?
La storia del primo maggio risale alle battaglie dei lavoratori per ottenere condizioni più eque, a partire da quella per la riduzione della giornata lavorativa a otto ore.
Il primo maggio perché si festeggia dunque? Durante la Rivoluzione industriale, a meta ‘800, i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in condizioni inenarrabili, che spesso portavano alla morte degli operai.
Proprio nella data del 1 maggio 1867, era entrata in vigore, in Illinois, la prima legge che riduceva la giornata lavorativa a 8 ore.
A 20 anni di distanza, per ricordare questo importante traguardo e chiedere condizioni di lavoro più eque per gli operai delle fabbriche, la Federation of Organized Trades and Labour Unions proclamò uno sciopero generale proprio in questa data simbolica, il primo maggio del 1886 in tutti gli Stati Uniti.
La manifestazione operaia di Chicago finì nel sangue quando la polizia sparò ai lavoratori che stavano scioperando davanti alla fabbrica di macchine agricole McCormick, uccidendone due.
Per risposta gli anarchici organizzarono una manifestazione a Haymarket square, che culminò il 4 maggio con quella che è stata chiamata la Rivolta di Haymarket.
Ci fu lo scoppio di una bomba, un poliziotto morì e gli agenti spararono sulla folla. Alla fine morirono undici persone.
Tre anni dopo, nel 1889, il primo maggio a Parigi, per ricordare questi eventi sanguinosi e il sacrificio degli operai che avevano lottato per i loro diritti, la Seconda Internazionale socialista durante il Congresso Internazionale scelse questa data così intrisa di simbolismo per celebrare da lì in poi la Festa Internazionale dei Lavoratori. Diversi paesi aderirono, tra cui l’Italia dove però la decisione venne ratificata solo due anni dopo.
Il primo maggio in Italia fu abolito durante il ventennio fascista. La Festa dei lavoratori in quel periodo veniva celebrata il 21 aprile, la data del Natale di Roma. Con la Liberazione, nel 1945, venne ripristinato.
Oggi la ricorrenza si celebra anche a Cuba, in Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia e in diversi Stati dell’Unione Europea. Negli Stati Uniti invece, proprio il paese da cui è partito tutto, il “Labor Day” si festeggia il primo lunedì di settembre.
Per il secondo anno consecutivo la pandemia il Concertone del primo maggio, organizzato dai tre sindacati confederati italiani CGIL, CISL e UIL a partire dal 1990, non si potrà tenere nella tradizionale location di Piazza San Giovanni a Roma.
Lo slogan di quest’anno è “L’Italia Si Cura con il lavoro”, una frase emblematica nell’anno che vede la perdita di quasi un milione di occupati. Lillo con Ambra e Stefano Fresi saranno alla conduzione del Concerto del Primo Maggio, che quest’anno torna ad avere un palco live alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
La maratona musicale, che vedrà diversi contributi da altre location (Antonello Venditti dalla location simbolo di Piazza San Giovanni, che anche quest’anno deve rinunciare al pubblico causa Covid, alla cantautrice newyorkese di origini italiane Lp dagli Usa), prenderà il via alle 16.30 per proseguire fino alle 19 (in diretta su Rai3, Radio2 e RaiPlay) e poi, dopo un intervallo di un’ora (su Rai3 andranno in onda Tg3 e Tgr) riprenderà dalle 20 alle 24.
(da NextQuotidiano)

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ERA STATO MINACCIATO IL PADRE DELLA RAGAZZA VIOLENTATA CHE AVEVA DIFESO GLI STUPRATORI

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

AVEVANO PURE FATTO UNA DIRETTA INSTAGRAM… CON CERTI RIFIUTI UMANI NESSUNA PIETA’, GALERA E BUTTARE LA CHIAVE

La vicenda del padre della ragazza di Campobello di Mazara che ha denunciato uno stupro di gruppo e che ha difeso i presunti violentatori ha scosso tutti. Ora emergono nuovi particolari
Il giorno dopo la violenza, l’8 febbraio, la ragazza si era presentata ai Carabinieri per denunciare tutto. E proprio in quell’occasione i quattro, poi arrestati, sono andati a casa di lei. Hanno preso il padre e lo hanno portato in caserma, dove lui ha difeso la loro versione dei fatti smentendo la figlia: “Mia figlia si è inventata tutto, era ubriaca,
questi sono dei bravi ragazzi”. La dinamica di questo episodio non è casuale tanto che, come scrive Repubblica
Una dichiarazione che il giudice Riccardo Alcamo ha voluto fissare all’inizio del provvedimento di arresto, perché fosse chiaro qual è il clima che si respira attorno a questa brutta storia, nel cuore della provincia di Trapani. Innanzitutto, c’è la paura. Il padre, convocato dai carabinieri, ha ammesso che i quattro avevano bussato a casa sua: «Hanno detto che mia figlia aveva bevuto e che i lividi se li era fatti quando loro avevano tentato di rimetterla in auto». Non ha aggiunto altro, ma ha fatto capire di avere subito pressioni.
Non è stata l’unica intimidazione che ha dovuto subire la ragazza e la sua famiglia: “Noi siamo amici, che stai facendo? Ritratta”, le ha scritto uno dei quattro su Instagram. Il clima che c’è dietro è quello che la mamma della diciottenne ha raccontato ai Carabinieri: “Io ho paura, temo ripercussioni da parte di due ragazzi in particolare del gruppo, non hanno una buona fama. A Campobello, ci sono troppi atteggiamenti mafiosi, bruciano macchine, ci sono persone poco istruite. Voglio andare via da questo paese”.
Vale ancora di più il coraggio di questa giovane, che si è battuta denunciando nonostante gli ostacoli e anche una cultura ostile.
I genitori non ritenevano opportuno che uscisse con tre ragazzi. Ma lei ha continuato a ribadire con loro: “Lo volete capire che non potevano comportarsi cosi? Mi hanno violentata, se io dico no e grido non mi devono toccare”. Non è stato inutile.
Il papà, spiega il procuratore Pantaleo, “Dopo un primo momento, ha mostrato piena solidarietà alla figlia e ha collaborato per l’accertamento dei fatti”. E la figlia in un messaggio Facebook lo difende: “Quando è andato dai carabinieri non sapeva bene i fatti. Io ero in ospedale, lui ha chiamato tutti per capire cos’era successo”
In più, racconta ancora il quotidiano, mentre due dei quattro stupravano la ragazza, gli altri due hanno pubblicato una diretta su Instagram.
(da agenzie)

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SONDAGGIO IPSOS-CORRIERE DELLA SERA: IL PD A UN PUNTO DALLA LEGA MENTRE FDI SUPERA IL M5S

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

LEGA 21,9% (-0,6%), PD 20,9% (+0,6%), FDI 18,9% (+1,7%), M5S 16 (-2%), FORZA ITALIA 8% (+0,4%), AZIONE 2,8%, SINISTRA 2,2%, ITALIA VIVA 2%, + EUROPA 1,3%, VERDI 1,3%, MDP 1,1%

Il mese di aprile ha fatto registrare un andamento ondivago dell’opinione pubblica nei confronti del governo e del presidente Draghi. Al netto delle variazioni settimanali, il mese si chiude con una flessione di 4 punti dell’indice di gradimento del presidente Draghi (da 62 a 58) e un dato stabile per l’esecutivo (56).
La graduatoria della popolarità dei leader vede al primo posto Giuseppe Conte con un indice di gradimento pari a 55, in flessione di 2 punti rispetto a marzo che si sommano al calo di 4 rispetto al mese precedente. Il trend decrescente di Conte è da attribuire al venir meno del ruolo istituzionale e al sempre più probabile incarico di leader del M5S che gli aliena una parte del consenso trasversale precedentemente acquisito.
Al secondo posto, staccata di 18 punti, si colloca Giorgia Meloni (indice 37) che scavalca Speranza (36), il cui calo di 3 punti appare più legato all’incarico di ministro della Salute che di segretario di Articolo 1.
A seguire Letta e Salvini appaiati a 30, entrambi in flessione (di 3 e 2 punti), poi Berlusconi e Toti con indice pari a 28, quindi Calenda con 23, in calo di 4 punti (più concentrato tra gli elettori di centrosinistra, a seguito del no alle primarie in vista dell’elezione del sindaco di Roma).
Tra gli altri leader si registra un aumento per Lupi (di cui si è parlato come possibile candidato sindaco a Milano), un calo per Crimi, Fratoianni e Renzi, e un dato stabile per Bonelli.
Da ultimo, gli orientamenti di voto, con tre dati rilevanti rispetto a fine marzo: innanzitutto si assottiglia il vantaggio della Lega (21,9% in calo di 0,6) sul Pd (20,9%, in aumento di 0,6); il calo della Lega è graduale e fa segnare il risultato più basso dall’inizio della legislatura.
Le mutevoli posizioni su alcune questioni (su tutte l’orario del coprifuoco e l’atteggiamento verso il ministro Speranza) non sono del tutto comprese e creano disorientamento nell’elettorato di Salvini.
In secondo luogo, FdI aumenta di 1,7% attestandosi al 18,9, il dato più elevato di sempre nelle rilevazioni Ipsos, capitalizzando il ruolo di principale partito di opposizione.
Infine, il M5S, alle prese con le dinamiche interne e la questione della leadership, il divorzio da Casaleggio e il contestato video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, arretra di 2 punti (dal 18% al 16) e scivola al quarto posto.
Da segnalare inoltre l’aumento di Forza Italia (da 7,6% a 8), di Azione (da 2,4% a 2,8) e di Sinistra Italiana (da 2% a 2,2). Indecisi e astensionisti, sebbene in flessione di 1,3%, si confermano la quota più elevata degli elettori con il 39,5%.
In questa fase nella quale l’attenzione dei cittadini è decisamente più rivolta all’attività del governo che a quella dei partiti, la politica sembra in un momento di relativa tregua. È difficile immaginare quale potrà essere lo scenario quando terminerà l’attuale pit stop.
(da Il Corriere della Sera)

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MIGRANTI PICCHIATI DAI CRIMINALI DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA E COSTRETTI A RIENTRARE: DRAGHI, COMPLIMENTATI ANCHE QUESTA VOLTA CON QUESTI INFAMI!

Maggio 1st, 2021 Riccardo Fucile

L’ITALIA FINANZIA QUESTI DELINQUENTI CHE VIOLANO OGNI NORMA INTERNAZIONALE: IL VIDEO DI SEA WATCH E’ LA PROVA TANGIBILE DI COME CI SIAMO VENDUTI L’ANIMA

Inseguiti da un gommone e da una motovedetta della guardia costiera libica, picchiati con un bastone e costretti a tornare nell’inferno della Libia.
E’ solo uno dei cosiddetti soccorsi operati dalla guardia costiera di Tripoli, questa volta documentato dall’equipaggio della Sea Watch 4 che ha pubblicato il video su Twitter.
E’ un weekend di traversate nel Mar Mediterraneo nonostante il maltempo. La Ong tedesca questa notte ha effettuato un quarto salvataggio in 48 ore, soccorrendo un’imbarcazione con 94 persone e adesso ha a bordo 308 migranti e ha chiesto un porto sicuro.
La Ong tedesca, commentando il video del gommone che è stato riportato indietro dai libici sotto i loro occhi, scrive: “Ecco come si svolge un’intercettazione della cosiddetta guardia costiera libica: persone in pericolo picchiate e costrette con la forza a tornare nell’inferno da cui fuggivano. Oggi l’equipaggio di Sea Watch 4 ne è stato testimone e ha documentato i fatti con queste immagini”.
Nei giorni scorsi l’apprezzamento del premier Mario Draghi alla guardia costiera libica durante la visita del premier a Tripoli aveva suscitato polemiche. Poi è stata la volta della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha raggiunto la Libia per un primo incontro con il suo omologo libico chiedendo espressamente il rispetto dei diritti umani dei migranti e il via libera alle agenzie dell’Onu nei centri di detenzione.
Ma le Ong presenti nel Mediterraneo, in questo momento la Sea Watch e la Ocean Viking (che aspettano entrambe la concessione di un porto), continuano a denunciare e documentare le modalità di intervento dei libici, che poco hanno a che fare con un soccorso in mare.
(da La Repubblica)

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