Destra di Popolo.net

VENERE DELLA SANTANCHE’ ORA SI SCOPRE CHE IL VIDEO FA LO SPOT A 6 RESORT PER MILIONARI, A 7.000 EURO A NOTTE

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

E IN DUE NON SONO AMMESSI I BAMBINI, ALLA FACCIA DELLA “FAMIGLIA TRADIZIONALE”.., PROMO DI STATO A SEI ALBERGHI ESCLUSIVI (ALL’ESTERO ROBA DA DIMISSIONI IMMEDIATE)

La Venere influencer voluta fra non poche discussioni e qualche gaffe dal ministro del Turismo Daniela Santanché campeggia sul sito Italia.it e guida i turisti ad ogni bellezza di Italia: da quella delle città d’arte, alle spiagge, ai monti, al relax possibile dentro la penisola.
E a sorpresa suggerisce ai visitatori con una sorta di “promo di Stato” anche sei strutture alberghiere dotate di spa dove potere soggiornare. Sorprende perché di fatto lo Stato fa pubblicità a loro e non ad altri, ma anche perché non si tratta di strutture per tutti.
I prezzi sono generalmente esclusivi, alcuni davvero da turisti milionari. Ma soprattutto in due dei sei hotel suggeriti sono ammessi gli animali (sia pure pagando un supplemento), ma non i bambini, perché si tratta di hotel solo per adulti. E anche questo spot non era atteso da un governo come quello di Giorgia Meloni che promette politiche di ampio raggio contro la denatalità.
Il più esclusivo resort indicato dalla nostra Venere influencer è il San Domenico Palace di Taormina, struttura della catena Four Seasons. Non si trova posto fino a sabato 20 maggio 2023.
Prenotando lì per una notte il prezzo migliore per una camera matrimoniale è 3.403 euro. Ma per le suites si va dai 4.361 euro a notte per la “Junior” ai 7.561 euro per la “Principessa Cecilie”.
Consiglio esclusivo evidentemente per sceicchi, visto che di turismo milionario russo l’Italia non può più approfittare.
Al Fonteverde Lifestyle & Thermal Retreat di San Casciano dei Bagni in provincia di Siena sempre per la prima settimana di maggio camere disponibili fra 500 e 1700 euro a notte, oltre a trattamenti termali e pasti da pagare a parte. Costano 6-800 euro a notte per la prima settimana di maggio le uniche stanze disponibili al Borgobrufa spa resort suggerito dalla “app” lanciata dalla Santanché in provincia di Perugia.
Si tratta però di suites con vasca idromassaggio all’interno. La settimana successiva si trova la disponibilità di camere base intorno ai 300 euro a notte. Ostacolo insormontabile: l’hotel è “adult only” e non accetta ospiti di età inferiore ai 18 anni.
Meno caro l’Altarocca wine resort suggerito vicino ad Orvieto: anche questo è un hotel dove non accettano bambini (adults only), però accetta ragazzi fra i 14 e i 18 anni. Ha disponiobili camere la prima settimana di maggio fra poco meno di 200 e 300 euro. Le suites possono arrivare fra 450 e 600 euro.
Al Bagni di Pisa Palace & Thermal spa di San Giuliano Terme camera base per una notte la prima settimana di maggio intorno ai 260 euro, disponibili suite fra i 400 e i 700 euro a notte.
Infine al Vivosa Apulia Resort salentino soggiorno obbligatorio per un minimo di 7 notti solo con la formula “all inclusive” (pasti e bevande compresi nel prezzo). Prima disponibilità dal 26 maggio, tariffa più bassa per la camera matrimoniale superior. In due si spendono 2.676 euro (382 euro a notte). Con un lettino in più in tre 3.345 euro.
(da Open)

argomento: Politica | Commenta »

IL VOLO DELLA MELONI VERSO IL POTERE: IL LIBRO “MELONI SEGRETA” DI ANDREA PALLADINO RICOSTRUISCE L’ASCESA DELLA PRIMA PREMIER DONNA, DA COLLE OPPIO A PALAZZO CHIGI

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

TUTTO INIZIÒ CON IL GRUPPO DEI “GABBIANI”, LA SECONDA GENERAZIONE DEI RAUTIANI CHE, A DIFFERENZA DELLA PRIMA, PENSAVA SOLO ALLA POLTRONA… CON LEI FAZZOLARI E LOLLOBRIGIDA, A SOSTENERLA GASPARRI E LA RUSSA – IL FLOP DELLE ELEZIONI PROVINCIALI DEL 2003 E POI L’ENTRATA IN PARLAMENTO CON L’APPOGGIO DEI SOLITI NOTI

Meloni, Lollobrigida, Fazzolari. Oggi ai vertici del potere politico. Trent’anni fa erano solo «I Gabbiani». La ricostruzione della «folgorante ascesa» della prima premier donna è contenuta nel libro Meloni segreta di Andrea Palladino (Ponte alle Grazie), che mette insieme testimonianze, documenti, inchiesta giornalistica.
«Il gruppo dei Gabbiani ha una storia incredibile», racconta nel libro Silvano Moffa, presidente della Provincia di Roma nel 1998, quando come consigliera veniva eletta per la prima volta la ventunenne Giorgia Meloni. I Gabbiani nascono all’inizio degli Anni 90, come seconda generazione dei rautiani. Fanno capo alla sezione di Colle Oppio. Tra loro matura la giovane Giorgia Meloni.
Ricorda Moffa: «I Gabbiani non si distinguevano sotto il profilo delle linee politiche, che erano sostanzialmente le stesse. Si distinguevano come gruppo di pressione, nel senso che loro avevano creato la loro enclave, il loro gruppo, che era molto stretto, un po’ settario»
Alle elezioni provinciali del 2003 sono un disastro. Moffa non viene riconfermato, Alleanza Nazionale dimezza i consiglieri eletti. Anche Meloni non viene rieletta. Ma l’anno successivo diventa leader di Azione Giovani, l’organizzazione erede del Fronte della Gioventù. La lista con cui vince il congresso di Viterbo si chiama «Figli d’Italia». Con lei Fazzolari e Lollobrigida, oggi ministro e sottosegretario a Palazzo Chigi.
Meloni è appoggiata da Gasparri e La Russa, in una sfida all’ultimo voto con Carlo Fidanza, oggi eurodeputato, sostenuto da Alemanno e Storace. In un documento del 2002 intitolato «La comunità dei ribelli», si delinea la fisionomia del ribelle che «non è un cretino che parla come un povero dislessico, che si rimbambisce di spinelli, che forza le zone rosse ma si ribella a uno stile di vita, a un modello di società che appiattisce le coscienze». Due anni dopo, Giorgia Meloni sarebbe entrata per la prima volta in Parlamento
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

LIBIA, I MAFIOSI GOVERNANO UNO STATO FALLITO, MA L’EUROPA FA FINTA DI NON CONOSCERLI

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

DALLA MISSIONE ONU E DALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE NUOVE PROVE: “SPARIZIONI E DETENZIONI ILLEGALI”

Dei giornalisti che si occupano in continuità del Mediterraneo, e dei crimini che in esso si consumano, Nello Scavo, inviato di Avvenire, è certamente tra i più preparati, coraggiosi, e documentati.
A confermarlo è l’ultimo articolo sul quotidiano della Cei. Scrive Scavo: “ La mafia dei trafficanti di uomini in Libia ha nomi noti. Molti abitano nei palazzi del potere e sono direttamente coinvolti nel business delle vite umane, associato allo smercio illegale di armi, idrocarburi e droga. Sono loro i datori di lavoro degli “scafisti” ed è a costoro che il segretario generale dell’Onu rivolge i riflettori nel suo ultimo rapporto.
La missione Onu «ha continuato a ricevere segnalazioni di sparizioni forzate e detenzioni arbitrarie prolungate di libici e non libici nelle carceri e nei centri di detenzione in tutto il Paese» premette Guterres rivolgendosi al Consiglio di sicurezza.
Le informazioni e i riscontri arrivano direttamente dalla missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), che «ha continuato a ricevere segnalazioni consistenti di uomini e donne detenuti in tutte le parti della Libia sottoposti a maltrattamenti, violenze sessuali, torture o pratiche sessuali coercitive in cambio di acqua, cibo o beni di prima necessità». Succede nei campi di prigionia statale, dove non solo le donne vengono abusate, spesso per riceverne in cambio un pezzo di pane e poter guadagnare la speranza di un altro giorno di vita senza i morsi della fame. Un orrore tollerato dai partner internazionali della Libia, tra cui Italia, Malta, Unione Europea, Turchia. Un inferno che non risparmia neanche i più piccoli.
La missione Unsmil «ha osservato un preoccupante aumento della detenzione di bambini migranti – si legge -, in violazione degli obblighi del Paese in materia di diritti umani internazionali». Molti dei baby prigionieri «sono stati anche vittime di traffico e abusi» sottolinea Guterres che cita «24 casi verificati di bambini rapiti dal Sudan, dove erano stati registrati come richiedenti asilo e successivamente trafficati in Libia». Il monitoraggio degli operatori Onu in Libia ha accertato che «questi bambini sono stati sottoposti a ulteriori violazioni dei diritti umani in Libia, tra cui il lavoro forzato in strutture militari senza alcun compenso». E non è che il crimine minore: «Al 5 marzo, 60 bambini migranti e rifugiati non accompagnati erano detenuti arbitrariamente nel centro di detenzione di Shari’ al-Zawiya, senza alcuna prospettiva di rilascio». E dove quello che accade è un tabù precluso alle agenzie umanitarie internazionali.
Che i fondi di Italia e Ue per la Libia non finiscano per potenziare i diritti umani, lo dimostra un episodio tra i molti citati nella relazione inviata al Palazzo di Vetro dell’Onu. «Il 31 dicembre, il Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale di Kufrah (nel Sud della Libia, ndr) ha espulso più di 400 migranti e richiedenti asilo, tra cui donne e bambini, principalmente provenienti dal Ciad e dal Sudan, la maggior parte dei quali espulsi verso il Sudan». Che non si trattasse di trasferimenti legali lo prova una decisione di Tripoli.
«Alle organizzazioni internazionali non è stato concesso l’accesso alla struttura. Prima dell’espulsione, i detenuti sarebbero stati sottoposti a traffico di esseri umani, torture, violenze sessuali e di genere, estorsioni e avrebbero sofferto di gravi malattie a causa del mancato accesso alle cure mediche di base. La loro espulsione collettiva – ricorda il segretario generale – viola gli obblighi del Paese ai sensi del diritto internazionale, compreso il principio di non respingimento».
Le Nazioni Unite «hanno continuato a ricevere segnalazioni di centinaia di altri migranti e rifugiati detenuti e sottoposti a violazioni dei diritti umani in strutture gestite da gruppi armati» ribadisce Guterres che segnala anche il caso di 6 cristiani copti egiziani liberati dopo essere stati rapiti il 4 febbraio a Zawiyah, dove imperversano le milizie affiliate al clan al-Nasr, il cui personaggio più conosciuto è il comandante della guardia Costiera Abdurahman al-Milad, noto come “Bija”. Il gruppo di cristiani egiziano era stato confinato proprio nel campo di prigionia ufficiale governato dagli uomini del clan.
La connessione tra guardacoste e trafficanti è un dato di fatto su cui lavora da tempo anche la Corte penale internazionale.
All’1 marzo erano già 3.046 le persone, tra cui donne e bambini, intercettate e riportate in Libia. «La maggior parte dei migranti – ribadisce Guterres – è stata successivamente trasferita in centri di detenzione, ai quali le agenzie Onu non hanno accesso regolare». E cosa ci sia da nascondere all’Onu lo sanno tutti”, conclude Scavo.
(da Globalist)

argomento: Politica | Commenta »

SONDAGGIO NOTO, IL PD A SOLI SETTE PUNTI DA FDI CHE PERDE CONSENSI A FAVORE DELLA LEGA, MENTRE LA SCHLEIN TRAINA I DEM

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

FDI 28%, PD 21%, M5S 15%. LEGA 10%, FORZA ITALIA 7%, AZIONE 5%, CERDI-SINISTRA 3%, ITALIA VIVA 2,5%

La Lega torna a crescere nei sondaggi e recupera la doppia cifra. In sofferenza invece Fratelli d’Italia, che continua, seppur lievemente, a perdere consensi. Basti pensare che ora ci sono solo sette punti di distanza tra il partito di Giorgia Meloni e il Pd.
Infine, il naufragio del Terzo polo lascia Azione con il doppio dei consensi di Italia Viva. È questo, in sostanza, il quadro che emerge dal sondaggio di Antonio Noto per Repubblica.
Per prima cosa, nell’indagine di Noto si certifica il calo di Fratelli d’Italia, ormai stabilmente sotto il 30%. Il partito della presidente del Consiglio si ferma al 28%, riducendo la distanza con il Partito democratico, che rimane la seconda forza politica nel Paese e continua a recuperare.
I dem, al 20 aprile, sono al 21%, a solo sette punti di distanza da FdI. Rimane indietro il Movimento Cinque Stelle, al 15%.
Recupera invece la Lega che si porta al 10% e riduce così la distanza con i grillini a soli cinque punti percentuali.
A seguire, troviamo Forza Italia, che approfitta della rottura del Terzo polo e diventa quinta forza politica nel Paese con il 7%. Il naufragio del progetto di partito unico lascia Azione al 5%, mentre a Italia Viva rimangono la metà dei consensi e si ferma al 2,5%.
Per quanto riguarda le forze politiche minori, se si andasse a votare oggi, solo l’Alleanza di Verdi e Sinistra riuscirebbe a entrare in Parlamento, con un 3% spaccato. Più Europa chiude al 2%, Noi moderati si ferma all’1,5%.
(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

L’ASSURDA CROCIATA CONTRO LA SEXY PASTICCERIA IN UNA ROMA SEMPRE PIU’ PROVINCIALE E BIGOTTA

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

C’E’ CHI VUOLE FAR CHIUDERE IL LOCALE PERCHE’ VOLGARE: MA NON HANNO ALTRO A CUI PENSARE?

Da qualche tempo a Roma, in pieno centro, ha aperto “La Putaria”, pasticceria che serve waffle a forma di pene e di vagina.
Nel 2023 un’idea commerciale divertente ma di certo non dissacrante e particolarmente originale. La piccola bakery house dai dolci sexy, è in via delle Botteghe Oscure. L’esperienza ha un che di peccaminoso anche perché si accede da un portoncino senza insegna.
Dentro non mancano gli angoli instagrammabili, giovani e meno giovani che ridacchiano scegliendo il gusto dell’organo genitale da mangiare. E ovviamente di rito la foto mentre lo si gusta, magari mimando un atto sessuale. Tappa perfetta per iniziare un addio al nubilato, “La Putaria” è un marchio nato a Lisbona, che oggi vanta negozi anche in Brasile e appunto nella città eterna.
Ora la sexy pasticceria, in una città che si vuole globale ma sempre più provinciale e bigotta, è diventata addirittura un caso politico. Ad agitarlo per altro suono le istituzioni di centro sinistra che governano il I Municipio – quello del centro storico – e non una destra retrograda e magari cattolica.
Oggi il Corriere della Sera, riporta le voci indignate contro la presunta volgarità dei dolci e della clientela che ridacchia gustandoli.
In prima fila Viviana Piccirillli Di Capua, presidente dell’Associazione abitanti centro storico che si dice preoccupata perché “siamo vicini al Giubileo”, ma si dice altrettanto sicura “che il Campidoglio sta lavorando perché non accada”, perché sarebbe “assurdo che nel centro storico, patrimonio Unesco, invece di tutelare le botteghe storiche qualcuno possa pensare di mettere su attività così “volgari””.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

C’È LO ZAMPINO DELLA RUSSIA DIETRO AL CAOS IN SUDAN: IL GRUPPO PARAMILITARE WAGNER STA ARMANDO I RIBELLI GUIDATI DA MOHAMED HAMDAN DAGALO CHE STANNO INFIAMMANDO IL PAESE

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

LA “CNN” HA SVELATO IL TRAFFICO DI ARMAMENTI DALLE BASI DEI MERCENARI NELLA CIRENAICA CONTROLLATA DA HAFTAR… DA TEMPO LE TRUPPE DI YEVGENY PRIGOZHIN, LO “CHEF DI PUTIN”, SONO PENETRARE IN AFRICA

Una delle foto più significative circolate nei giorni scorsi mostra alcuni combattenti delle Forze di supporto rapido del Sudan (Rsf) maneggiare alcuni missili terra-aria da una cassa appena giunta a destinazione. Le armi hanno compiuto un lungo tragitto prima di approdare nel Paese di nuovo sconvolto dai combattimenti che vedono contrapposti il gruppo paramilitare guidato da Mohamed Hamdan Dagalo e il generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente del Consiglio di transizione del Sudan e capo delle Forze armate del Paese.
Il percorso nasce dall’unione di diversi punti, ognuno dei quali riconducibile a un nome, Wagner, i mercenari che rappresentano la lunga mano di Mosca nel mondo.
A denunciare il traffico di armi diretto nel Paese africano è stata la Cnn sulla base di rivelazioni provenienti da fonti diplomatiche sudanesi e regionali, che troverebbero riscontro nelle immagini satellitari. In particolare viene descritto l’intensificarsi di rotte aeree e terrestri in transito nella porzione orientale della Libia, quella sotto il controllo del generale Khalifa Haftar fedele alleato di Vladimir Putin.
Nel frattempo, i piani di evacuazione dei cittadini europei dalla capitale sono pronti a scattare ma la situazione è ancora troppo pericolosa e circa 140 italiani sono bloccati, nessuno degli aeroporti è operativo. Anche se l’ambasciata Usa a Khartoum ha messo in guardia gli americani che qualsiasi spostamento via terra è troppo pericoloso, gli 835 km da Khartoum a Port Sudan sono stati percorsi dai diplomatici sauditi per mettersi in salvo e lo stesso tragitto di 12 ore dovrebbe essere tentato dalla missione giordana.
Una situazione infuocata che rende l’ipotesi della lunga mano di Wagner sul Paese deflagrante. I traffici toccherebbero le basi di Wagner in Cirenaica dove i mercenari che fanno capo a Yevgeny Prigozhin si sono insediati nel 2019 per dare supporto ad Haftar nella quarta guerra civile contro le forze di Tripoli a loro volta sostenute dalla Turchia.
Le immagini satellitari analizzate dall’osservatorio «All Eyes on Wagner» mostrano un aereo da trasporto russo che fa la spola tra due basi aeree libiche di Haftar e utilizzate dal gruppo paramilitare. L’intensificarsi delle rotte del velivolo Ilyushin-76 inizia due giorni prima lo scoppio delle ostilità in Sudan, e continua per una settimana.
Per anni Dagalo è stato un beneficiario chiave del coinvolgimento russo in Sudan, in quanto destinatario di armi e addestramento da parte di Mosca – sostengono le fonti della Cnn -. Anche Haftar ha sostenuto Dagalo, sebbene il diretto interessato neghi ogni schieramento nelle vicende del Paese confinante. L’aumento dell’attività di Wagner nelle basi libiche suggerisce tuttavia che sia Putin sia l’uomo forte della Cirenaica potrebbero essersi preparati a sostenere l’Rsf da tempo. Anche Prigozhin smentisce ogni coinvolgimento in Sudan: «Wagner non è in alcun modo coinvolta nel conflitto, le voci che circolano sono solo provocazioni».
Coperture di facciata secondo alcuni osservatori. «Esiste un concreto rischio di penetrazione dei Wagner in Sudan, non c’è nessun altro contractor che può garantire la sicurezza in Africa come quello di Prigozhin», conferma a La Stampa il professor Arije Antinori, docente de La Sapienza, ed esperto europeo di terrorismo e stratcom.
Il gruppo paramilitare, dopo essere penetrato in Mali, Burkina Faso, Mozambico e dopo aver insediato la sua centrale operativa in Repubblica Centrafricana potrebbe ora allungare ulteriormente i suoi tentacoli. «Anche perché Wagner ha compiuto un ulteriore passo in avanti portando le forze speciali nell’area – prosegue Antinori -. Non piccole unità che devono essere supportate da governi locali, ma realtà strutturate che entrano negli Stati. Quindi portano armamenti, tecnologia e personale per fare resistenza e arroccamenti».
La proiezione africana della Russia è risaputa e il pantano ucraino con il fallimento della guerra lampo rischia di frenarla. In termini di narrazione poi, Mosca gioca in Africa sempre il ruolo di protettore anti-occidentale (caratterizzazione che rientra nella retorica anti-colonialista e per un nuovo ordine mondiale). In Sudan e Sud Sudan l’interesse del gruppo di Prigozhin è soprattutto nella realizzazione della base militare a Port Sudan sul Mar Rosso, assieme all’estrazione di oro e all’addestramento dei combattenti. Elementi che fanno intendere come la penetrazione di Wagner nell’area più che un rischio è un modello di business acquisito e consolidato.
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

SFATIAMO UN PO’ DI LUOGHI COMUNI SULLE “CULLE VUOTE”, L’ITALIA È IL SESTULTIMO PAESE AL MONDO PER TASSO DI NATALITÀ. PERCHE’?

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

LA DEBOLE ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE (VEDI GLI ASILI NIDO) NON È CORRELATA ALLA CRISI DELLA NASCITE… DETERMINANTE È L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE: OGGI LE DONNE IN ETÀ FECONDA SONO IL 14% IN MENO DEL 2008

Il manuale della Central Intelligence Agency consegna all’Italia un primato particolare: quest’anno diventa il sestultimo Paese al mondo per tasso di natalità davanti solo a Corea del Sud, Giappone e ai mini-Stati di Andorra, Montecarlo e Sant Pierre e Miquelon. Meno ovvio è capire cosa sia successo a questa comunità nazionale che nel dopoguerra, fino alla metà degli anni ’70, ha prodotto quasi ogni anno il maggior numero di figli in Europa occidentale. Oggi siamo scesi a poco più di un terzo delle nascite raggiunte al picco del baby boom, nel 1964.
Perché un Paese entra così profondamente in recessione demografica? Le spiegazioni di natura psicologica, sociale, economica e di costume sono sempre difficili da districare. Non ne esiste mai una sola. Ma non tutt’Italia si muove all’unisono e confrontare quel che è successo negli ultimi anni in ogni provincia può dare degli indizi e un quadro delle risposte possibili.
Prato l’ha visto crollare del 30% (1,1 figli per donna) e Roma del 22% a 1,18 figli per donna: così la capitale è molto sotto la già bassa media del Paese. Cosa alimenta queste macroscopiche differenze?
Una spiegazione ricorrente riguarda la debole assistenza alle famiglie, in particolare l’offerta troppo scarsa di posti in asili nido. Eppure, per quanto questi siano importantissimi, dai dati non si direbbe che la disponibilità nei diversi territori sia strettamente correlata all’andamento delle nascite.
La provincia di Trento per esempio ha quasi il doppio dei posti in asilo nido per ogni cento bambini entro i 36 mesi di età, rispetto a Bolzano, eppure dal 2008 ha visto scendere il suo tasso di fecondità a doppia cifra.
Oggi Trento è molto sotto alla provincia vicina come numero di figli per donna. Rimini dal 2008 presenta il secondo più forte crollo della fecondità in Italia e ormai viaggia quasi a livelli «sudcoreani» — i più bassi al mondo — eppure ha molti più posti in asilo nido della media italiana.
Dall’altra parte province come Trapani, Cosenza, Siracusa o Ragusa hanno strutture per la prima infanzia estremamente carenti, ma per loro il tasso di fecondità dl 2008 praticamente non è sceso. Trapani era sotto la media nazionale allora e oggi è sopra.
Anche un incrocio più sistematico dei dati non indica che in Italia un maggior numero di posti nei nidi si correla con una maggiore propensione a procreare: probabile che il ruolo dell’aiuto informale dei nonni sia il fattore che sfugge ai dati Istat.
Allora cosa spiega il collasso della natalità? Dall’incrocio dei dati, una correlazione banale ma potente emerge su tutte: le province nelle quali le nascite diminuiscono di più o sono più basse, dal 2008 in poi, di più tendono a essere quelle nei quali è diminuita di più la popolazione femminile in età fertile. Anche qui non mancano le eccezioni. Ma la correlazione è corroborata da un generale incrocio dei dati e dai casi specifici.
In media italiana dal 2008 al 2019 (si tratta dei più recenti dati Istat disponibili) il numero di donne fra i 16 e il 45 anni di età è diminuito del 14%, mentre il tasso di fecondità è diminuito del 13%. Province come Ascoli, Ancona, Pesaro e Urbino e ancora Rovigo, Asti, Alessandria o la Valle d’Aosta mostrano tutte sia un calo percentuale superiore alla media del numero di donne in età fertile che nella fecondità.
Certo sembrano profilarsi anche altre cause, più complesse. Per esempio Milano, Roma e Firenze vengono solo dopo Potenza per età media delle donne al parto (33,3 anni) e non casualmente mostrano tutte dei cali del tasso di fecondità molto superiori alle medie nazionali.
Partorire tardi, per ragioni sociali legate magari al mercato del lavoro, non permette di avere più figli. Ma non c’è dubbio che l’Italia stia pagando in questi anni il prezzo del suo primo inverno demografico, cioè il crollo del 43% delle nascite fra il 1970 e il 1995: semplicemente, ci sono sempre meno donne, e anche sempre meno uomini, in grado di procreare perché allora ne sono nate sempre meno. Così in futuro il Paese pagherà anche l’attuale calo delle nascite.
Le misure per la natalità sono dunque necessarie ma insufficienti, da sole, per stabilizzare il quadro demografico nel Paese. Come gestire l’immigrazione dipende però dalle preferenze politiche.
(da Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

DA UNO VALE UNO A UNO VALE QUALSIASI POLTRONA: CANCELLERI GIARRUSSO, CASTELLI, SI ALLUNGA LA LISTA DI EX GRILLINI CHE HANNO CAMBIATO CASACCA

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

IL RICICLAGGIO VALE ANCHE PER LA CARRIERA. NON MALE PER CHI STIGMATIZZAVA IL PROFESSIONISMO POLITICO COME LA SENTINA DI OGNI CORRUZIONE

La gratitudine, si sa, non è di questo mondo. Così, dopo avere ballato alla grande per un paio di stagioni (quelle del doppio mandato lecito e consentito), capita che qualcuno molli gli ormeggi. E, magari, pur senza sputare proprio nel piatto dove ha allegramente mangiato, si accorga che tutto quello che aveva predicato – con accenti spesso savonaroliani – in precedenza non vale più. Improvvisamente. Inopinatamente. E oplà – come prescrive il manuale della perfetta capriola – eccolo (o eccola) cambiare casacca e tuffarsi a capofitto in una nuova avventura.
Dal Movimento 5 Stelle dell’uno vale uno siamo così passati, nei casi di alcuni ex e fuoriusciti, all’uno vale tutti, o all’uno vale qualsiasi altro. Purché garantisca un posto a tavola (o una promessa di poltrona). Insomma, per chi proviene dal partito-movimento dove Beppe Grillo perorava la causa dell’economia circolare e del riciclo il riciclaggio vale anche nell’ambito della carriera.
Non male per chi stigmatizzava il professionismo politico come la sentina di ogni corruzione e, vistosi messo in panchina dal divieto di terzo mandato ha pensato bene di cambiare casacca. Quella regola che, non a caso, Giuseppe Conte ha rivendicato come scelta giusta proprio nelle scorse ore, e che – al di là di quanto se ne possa pensare nello specifico – costituisce innegabilmente una delle (non molte) manifestazioni di coerenza del M5S.
E dunque, Giancarlo Cancelleri, già frontman del Movimento in Sicilia, pochi giorni or sono ha fragorosamente sbattuto la porta di fronte alla scoperta (un po’tardiva…) che «l’esperienza e la professionalità non sono valori aggiunti», esclamando con indignazione – sempre immancabilmente presente, ma a corrente alternata – «altro che uno vale uno, qui uno vale l’altro!».
Così, adesso, lo ritroviamo alla convention berlusconiana a Palermo, mirabilmente seduto in seconda fila, salutato dagli applausi della platea e benedetto dall’apprezzamento di Schifani perché, va da sé, «Forza Italia è un partito aperto». E dire che Cancelleri, novello «smemorato di Caltanissetta», nel corso della sua militanza a 5 Stelle aveva cannoneggiato il centrodestra a ogni piè sospinto, accusandolo di incapacità, corruzione e candidature di collusi con la criminalità organizzata; e la frase più gentile che aveva rivolto a Berlusconi era quella di «inventore dello scilipotismo». E ora, come spesso avviene, siamo alla nemesi, perché chi di Scilipoti colpisce…
Il gattopardismo, visto che stiamo parlando di politici già pentastellati siciliani, è sempre in agguato. Che dire, infatti, di Dino Giarrusso, uno dei grillini “castigadem” più implacabili? Tra le sue numerose prese di posizione in materia si possono ricordare tweet e post nei quali, allo scoppio di uno scandalo nella sanità regionale, sosteneva che «in Umbria c’è un’organizzazione criminale legata al Partito democratico». E al culmine dello scontro con Conte gli aveva pure rimproverato di avere trasformato il M5S nello «zerbino del Pd».
Eppure, evidentemente, quel «partito morto» (altra garbata definizione del Pd) esercitava nei suoi confronti un fascino “necrofilo” irresistibile, al punto da avere sfacciatamente provato a entrarci, fino a che una sollevazione interna ai dem gli ha sbarrato la strada.
E non c’è due senza tre, come mostra la plurima parabola di Laura Castelli, anche lei purissima fondamentalista del grillismo e “integerrima” avversaria della partitocrazia (altrui), che salpò con la scialuppa dimaiana di Insieme per il futuro. Avventura finita ingloriosamente e, allora, ecco che la “creativa” e sabauda ex viceministra dell’Economia ha deciso di approdare al ruolo di portavoce di «Sud chiama Nord», la lista di Cateno De Luca, per la quale era brevemente transitato (con dirompente litigio finale) lo stesso Giarrusso.
Anche i protagonisti della diaspora grillina si ergevano a (incendiari) rivoluzionari, per poi finire, inevitabilmente, pompieri.
E, per riprendere il filo della comparazione storica, si sono rivelati degli aspiranti notabili postmoderni, alquanto – non ce ne voglia nessuno, si tratta semplicemente di una constatazione (e del principio di realtà) – in sedicesimo rispetto ai predecessori ottocenteschi.
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

LA PASTA STA RAGGIUNGENDO PREZZI FUORI CONTROLLO: A MARZO IN MEDIA UN CHILO COSTAVA 2,13 EURO, OVVERO IL 25,3% IN PIÙ DI UN ANNO FA QUANDO IL COSTO MEDIO SI FERMAVA A 1,70

Aprile 23rd, 2023 Riccardo Fucile

UN PREZZO NON GIUSTIFICATO VISTO CHE IL COSTO DEL GRANO È TORNATO A SCENDERE A DIFFERENZA DI QUELLO DEI PACCHI DI PASTA VENDUTI NEI SUPERMERCATI… QUALCUNO SPECULA, IL GOVERNO SE NE FOTTE

A sferrare il primo attacco sul caro-pasta è stata Coldiretti, a ruota sono arrivati i consumatori invocando l’intervento di Mister prezzi, chiamando in causa l’Antitrust e le procure e rilanciando le accuse contro i produttori, che a loro volta han tirato in ballo le fluttuazioni di mercato contro cui «non possono far nulla».
La «guerra del maccherone» è combattuta da giorni a suon di numeri, i costi del grano duro che negli ultimi tempi sono letteralmente crollati e quelli della pasta, uno dei vanti del made in Italy, che nello stesso lasso di tempo sono aumentati del 18/25/35% a seconda delle stime a fronte di una inflazione che a marzo è scesa al +7,6%.
Quelli di Coldiretti, guardando l’andamento dei prezzi medi al consumo, parlano di «chiara distorsione» del mercato.
Secondo l’Osservatorio del Ministero del Made in Italy a marzo in media un chilo di pasta costava 2,13 euro, ovvero il 25,3% in più di un anno fa quando il costo medio di spaghetti penne e rigatoni si fermava a un euro e 70.
In base ai dati elaborati da Assoutenti il record spetta ad Ancona, dove il prezzo medio si attesta a 2,44 euro al chilo, a seguire Modena (2,41), Cagliari (2,40), Bologna (2,39) e Genova (2,38). Tra le grandi città Torino tocca quota 2,29, Milano 2,15, Roma 2,30 e Napoli 1,88. La città più economica è Cosenza, dove per due pacchi di pasta basta un euro e 48.
Di contro le quotazioni del grano duro sono pressoché uniformi lungo tutta la Penisola a 38 centesimi di euro al chilo. E se nei primi sei mesi del 2022 il grano duro costava 550 euro a tonnellata negli ultimi giorni è arrivato a costare 360-390 euro a tonnellata
Secondo gli operatori del settore occorrerà aspettare qualche mese per vedere i prezzi al dettaglio della pasta scendere, anche perché la grande distribuzione nel 2011 ha fatto aspettare mesi prima di riconoscere ai produttori i rincari delle materie prime che già allora segnavano forti aumenti. Nell’attesa l’unica via di scampo che hanno i consumatori è quella di aggrapparsi alle offerte promozionali.
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.849)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (147)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Aprile 2023
    L M M G V S D
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    « Mar   Mag »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • L’ASSALTO SOVRANISTA ALLE POLTRONE: FRATELLI, CUGINI, VECCHI ARNESI E SCONOSCIUTI CON IL CURRICULUM DEBOLE: L’ULTIMA NOMINA È QUELLA DI MICHELE SCISCIOLI, FEDELISSIMO DI GIORGETTI, ALLA ZECCA DELLO STATO (AL POSTO DI UN ALTRO COCCO DEL MINISTRO, FRANCESCO SORO, DIVENTATO DG AL MEF)
    • PER GIORGIA MELONI IL PARLAMENTO È SOLO UN INGOMBRO: IL GOVERNO DEI SEDICENTI PATRIOTI HA CENTRALIZZATO A PALAZZO CHIGI E NEI MINISTERI L’ATTIVITÀ LEGISLATIVA, HA UNA MEDIA DI 2,9 VOTI DI FIDUCIA AL MESE, E HA FATTO REGISTRARE IL RECORD DI DECRETI: IL 37% DELLE 211 LEGGI APPROVATE
    • SI METTE MALE IN SICILIA PER LA MELONIANA ELVIRA AMATA, L’ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO FINITA NELLA MEGA INCHIESTA SUL PRESUNTO SISTEMA DI CORRUZIONE E SPARTIZIONE ALLA REGIONE
    • SEQUESTRATA LA SEDE DEL MOVIMENTO DI ESTREMA DESTRA “AVANGUARDIA TORINO” I CUI MEMBRI “ESALTAVANO METODI FASCISTI E NAZISTI”
    • E TI PAREVA: SI È SUICIDATO IL MINISTRO DEI TRASPORTI RUSSO ROMAN STAROVOIT: DOPO 14 MESI AL SUO POSTO, QUESTA MATTINA IL 52ENNE ERA STATO RIMOSSO DA PUTIN
    • UNO SPETTRO S’AGGIRA PER L’EUROPA, L’EMERGENZA ABITATIVA: DA DUBLINO A BARCELLONA FINO A MILANO, LE PERSONE NON RIESCONO PIÙ A PERMETTERSI UNO STRACCIO DI CASA
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA