Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
C’E’ UNA 15ENNE CHE HA SUBITO STUPRI E PATITO LA FAME
E’ approdata in mattinata nel porto di Bari la Geo Barents, la nave
di Medici senza frontiere che nei giorni scorsi ha soccorso nel Mediterraneo 55 migranti in difficoltà: 43 sono minorenni non accompagnati. Nel porto c’erano donne e uomini delle forze di polizia e gli operatori che si occuperanno dei primi controlli e dell’accoglienza.
A bordo – secondo quanto riferito dall’equipaggio di Msf – c’erano anche una ragazzina di appena 15 anni che ha detto di aver attraversato da sola la Mauritania, l’Algeria e la Tunisia subendo stupri e patendo la fame; un 16enne, fuggito alla guerra che attanaglia il Sudan, che ha trascorso la prigionia nei campi libici, dove è stato sottoposto a violenze di vario tipo; un 16enne che ha lasciato il Sud Sudan per evitare di diventare un soldato e imbracciare le armi.
“È fuggito verso la Libia dove ha subito non soltanto violenze fisiche in un centro di detenzione, ma poiché non poteva pagare per uscire è stato costretto al lavoro forzato”, fanno sapere dal team di Medici senza frontiere.
Le condizioni dei migranti sono generalmente buone, fa sapere Fulvia Conte, coordinatrice dei soccorsi di Medici senza frontiere. La presenza di minori che viaggiano da soli sui barconi si verifica sempre più spesso. “Questo ci dà la misura di quale sia la disperazione delle persone che partono dai Paesi dai quali scappano”, ha spiegato la coordinatrice. “I ragazzi ci hanno raccontato di essere scappati per sfuggire al servizio militare forzato, grazie all’aiuto di famiglie, amici, che hanno messo su un pò di soldi per farli riuscire ad affrontare questo viaggio fuori dalla povertà, dalla guerra e dalle torture”.
“Alcune persone hanno amici o parenti qui. E moltissimi, essendo in una fase di fuga, non hanno un obiettivo”, ha aggiunto. “Sicuramente nutrono desideri. C’è chi dice che vorrebbe studiare, lavorare continuando a fare il mestiere che faceva, c’è chi dice di non avere prospettiva perché pensava di morire in mare. Un aspetto abbastanza doloroso, per la quale siamo felici di averli aiutati a raggiungere un porto sicuro”.
Le operazioni di salvataggio “non sono state particolarmente complicate, ma successivamente – racconta ancora Conte – siamo stati avvicinati da una motovedetta della Guardia costiera libica che ha effettuato controlli senza rispettare le condizioni internazionali di salvataggio”. Le operazioni sono state effettuate “in acque internazionali: ci hanno intimato di andare via due volte, si sono avvicinati in maniera aggressiva alla nave e poi si sono allontanati”.
(da La Repubblica)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
“QUI IL PANINO VE LO TAGLIAMO GRATIS, LA CIOTOLA PER IL CANE E IL SECONDO PIATTINO VE LO PORTIAMO NOI”
«Il panino te lo diamo tagliato in due. La seconda forchetta per il dolce? La portiamo noi. La ciotola per il cane o il secondo piattino in più? La portiamo sempre noi».
Queste sono solo alcune delle 10 regole fondamentali stilate dall’Osteria Alle Vettovaglie di Livorno, in risposta ai tanti scontrini e sovrapprezzi che stanno diventando virali.
In queste settimane, infatti, c’è chi ha denunciato di aver pagato 2 euro in più per un toast tagliato a metà o chi ha aggiunto 50 centesimi a chi gli ha chiesto un cubetto di ghiaccio nel caffè. Tutte cifre di cui l’osteria livornese non ne vuole proprio sentir parlare. Il locale è nato nel 2016 da un’idea del sommelier Fabio Baroncini. Negli anni ha fatto la sua fortuna: dagli iniziali 12 posti è arrivato agli attuali 120. I sovrapprezzi assurdi chiesti ai clienti in questa estate sono – secondo Baroncini – dei «fuochi di paglia».
Il proprietario: «I rincari ci sono, ma non si fanno richieste meschine ai clienti»
In un’intervista a Lara Loreti de Il Gusto spiega: «Quei sovrapprezzi assurdi sono della serie “sfrutto l’occasione fino all’ultimo centesimo”. Invece io credo che sia necessario essere costanti nel tipo di servizio e sempre ospitali, com’è nella nostra indole di italiani e di livornesi. A Napoli nei bar, quando ordini il caffè, ti chiedono: gassata o naturale, a Torino il bicchierino di acqua accompagna sempre il caffè, per fare due esempi. È anche per questo che i turisti ci amano. E allora perché snaturarci? Ha ragione Vissani quando dice che ci contraddistingue l’ospitalità e non dobbiamo alterare il nostro modo di fare».
Ascoltando i ristoratori che si sono resi protagonisti di folli scontrini, però, il problema comune alla radice sembra essere quello dei rincari. Ma anche su questo Baroncini ha una sua visione: «I rincari ci sono. Dobbiamo far tornare i conti perché stipendi, fornitori, bollette e affitti non si pagano da soli. Però, una volta calcolato il food cost, preferisco aumentare un piatto di 50 cent (cosa che ho fatto dopo due anni di aumenti) piuttosto che proporre richieste meschine».
A contraddistinguere la gestione del locale “Alle Vettovaglie” è anche l’ironia. L’ultimo punto del decalogo è, infatti: «Se sei astemio ti si fa pagare il supplemento».
(da agenzie)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
“SELVAGGI, GIGANTI, TRA I 90 E I 100 CHILI”, CHE “AGGREDISCONO” I NOSTRI MILITARI, E DENUNCIAVA IL “RAZZISMO ALL’INCONTRARIO” E LA “LEUCEMIA MIGRAZIONISTA” FINANZIATA DA CHI VUOLE “CREARE L’EURAFRICA”– LA PENSA ANCORA COSÌ? ALLA PROSSIMA CONFERENZA SULLE MIGRAZIONI PARLERÀ DEL CANNIBALISMO DEGLI YOURUBA, CHE CUOCIONO LE VITTIME IN UN CALDERONE? “I CADAVERI DEI BIANCHI SONO MOLTO GRADITI”
Per un libro uscito da poco che ha scatenato un putiferio, quello del
generale Roberto Vannacci, un altro di quattro anni fa riemerge dall’oblio. Anche perché uno dei due autori è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E perché i contenuti sono simili all’opera del militare destituito dal ruolo di comando. La storia è stata ritirata fuori dal giornalista Lorenzo D’Agostino, che ne ha scritto su Bloomberg BusinessWeek : in Mafia nigeriana , firmato assieme ad Alessandro Meluzzi, Meloni prometteva di illustrare tutto ciò che «il politicamente corretto non vi dirà mai».
Vi si leggevano passaggi che possono procurare imbarazzo a Palazzo Chigi. Si scriveva infatti di nostri militari «aggrediti da nigeriani, poco più che ventenni, giganti, tra i 90 e i 100 chili, certamente non denutriti e sofferenti, bensì palestrati ( potenziali omicidi che vengono spesso scarcerati dai giudici»; si denunciava «il buonismo che ha generato questa leucemia del migrazionismo» e si riconduceva questo scenario catastrofico — i neri cattivi che traviano la società — alla mafia nigeriana, figlia di «un complesso rituale che ha radici antichissime in culture locali che praticano l’omicidio rituale o il cannibalismo e che tutti noi dovremmo conoscere meglio».
La famosa “sostituzione etnica” vagheggiata dal ministro e cognato di Meloni Francesco Lollobrigida si trova nel saggio, questo perché «il mondo islamico si esprime attraverso cinque figli per coppia al netto della poligamia, invece di un mondo italiano che ne fa uno», cosa che «non può non farci riflettere sul futuro della nostra nazione, della nostra identità e del nostro modo di vivere».
Concetti e argomentazioni non nuovi né per Meloni né per il mondo sovranista che però oggi, messi in bocca o stampati su pagina da parte di un alto ufficiale dell’esercito vengono definite «farneticazioni» dal ministro Guido Crosetto.
Chissà se Meloni a capo del governo oggi sarebbe d’accordo con Meloni scrittrice nel 2019 quando individuava nella stregoneria «la più grande minaccia per la vita degli africani ».
Chissà se nei prossimi incontri internazionali alla Fao, Meloni tirerà fuori le proprie parole sugli Yoruba, 40 milioni di persone e il 30 per cento della popolazione nigeriana, accusati di cannibalismo, commercio di carne umana, la quale si può (o poteva?, vai a sapere) pure trovare nei mercati locali, con finanche prodotti freschi di quel genere. Lì, per quei riti tribali, «i cadaveri dei bianchi sono molto graditi, perché la tradizione vuole che il cervello dei bianchi sia molto più facile da domare rispetto a quello dei neri».
Parlando dei nostri money transfer la coppia Meloni-Meluzzi ne descriveva così il risultato finale: «Soldi dei bianchi che vengono direttamente consegnati ai neri». Il “migrazionismo” «è finanziato oggi da qualcuno che vuole cambiare l’etnia europea per creare l’Eurafrica», un posto dove «accogliamo individui che sfogano nel nostro Paese un’inclinazione mostruosa ».
Meloni datata 2019 dava poi delle notizie, ahimé per lei mai confermate (ma forse oggi da premier ne sa qualcosa di più): «Lo strutturato mercato della droga è ormai saldamente governato dalla mafia nigeriana», che avrebbe quindi sgominato camorra, ‘ndrangheta eccetera; e addirittura «lungo l’autostrada del Sole, su cui si svolgerebbe la gestione nazionale del traffico d’organi, sarebbero stati rinvenuti resti di cadaveri smembrati». Tutta opera degli africani ovviamente. Insomma, un bel concentrato di razzismo e complottismo che ha anticipato di parecchio teorie ed elucubrazioni di Vannacci.
(da La Repubblica)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
L’ALLARME SULL’EFFETTO CLIMA: AUMENTI ANCHE DEL 30%
Frutta, verdura, olio e semi, ma anche gli imballaggi. Sono questi i principali alimenti che stanno subendo un rialzo dei prezzi.
Si parla – fa sapere Giorgio Scotti, presidente del Consorzio Produttori Ortofrutticoli di Milano – di «un 10-15% in più nei costi di produzione, ma quest’anno tanto ha fatto anche il clima: dalle grandinate al caldo che distrugge le piante e i prodotti a frutto che mancano un po’, come melanzane e cetrioli.
Quest’ultimo fattore in particolare ha portato alle oscillazioni di prezzo che registriamo tutti, che si traduce alla fine in un 30% in più sul prezzo finale». E tra chi vende la frutta l’aumento è lampante. «I prezzi sono aumentati ovunque, i perini non troppo tempo fa costavano 20 centesimi al chilo ora se sei fortunato sono sui 50, lo stesso vale per le albicocche e le pesche oggi arrivate a 1 euro e 80 al chilo, poco tempo fa alcune erano almeno a 50 centesimi in meno», commenta un venditore del Mercato Agroalimentare di Milano al Corriere della Sera. Concorda un altro commerciante del milanese: «Le arance sono anche arrivate a 1 euro e 50». E così molti altri.
I danni del cambiamento climatico
A pesare molto sulla filiera sono anche i danni e gli effetti del cambiamento climatico. «A marzo e aprile pioveva sempre e le conseguenze le stiamo pagando adesso perché non siamo riusciti a piantare o raccogliere la stagione dei peperoni è arrivata in anticipo ed è finita la raccolta, l’anno scorso cominciavamo con questo prodotto a fine agosto. La nostra produzione di finocchi, spostandosi in vari territori italiani, prima durava tutto l’anno: questa è la prima volta che abbiamo tenuto il magazzino chiuso per due settimane per mancanza di materia prima», racconta il grossista e imprenditore Raffaele Annunziata. Fa notare poi come ad aumentare non sia solo il prezzo degli alimenti, ma anche quello degli imballaggi, e non solo: «Il costo della plastica è aumentato: ad esempio da 0,75 a cassetta quest’anno siamo arrivati a 1 euro e 12 centesimi, e il costo del trasporto è salito del 12%». Ogni costo aggiuntivo nei diversi settori della filiera finiscono poi a cascata sul prezzo del consumatore finale, e quindi sui nostri scontrini al mercato o al centro commerciale.
La situazione drammatica dell’olio d’oliva
A preoccupare nel vasto elenco dei prezzi vittime del carovita è soprattutto l’olio di oliva. Aumentato in queste settimane, è destinato a salire. I principali motivi – riporta Il Messaggero – sono: il governo spagnolo che prevede una disastrosa campagna olearia (-55% rispetto al 2022, 660.000 tonnellate contro 1,48 milioni); la Turchia, che è il secondo Paese produttore al mondo, che vieta fino a tutto novembre l’export del suo olio; e in Italia la giacenza di olio extra vergine di oliva si è ridotta a 52 mila tonnellate. I costi variano da regione a regione. Stando ai dati di Ismea – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – per l’olio extravergine si parla di 13,63 euro al litro a Firenze e 13,50 a Verona; 12,50 a Imperia; 11 a Chieti e Pescara; tra 9,18 e 9,40 a Perugia, Ragusa e Siena; 8,10 a Viterbo.
Idem per quelli dell’estero, che solitamente hanno prezzi inferiori: in Grecia si arriva a 8,45 per la varietà Creta e 8,25 per il Peloponneso; in Spagna di 8,50 per il più economico Andalucia; 7,80 per l’olio di Sfax in Tunisia e 7,50 a Meknès in Marocco. Prezzi che poi schizzeranno ancora a causa di inflazione e dei costi di logistica. Secondo le stime degli esperti i prezzi non diminuiranno prima dell’autunno 2024. E anche per l’olio un ruolo rilevante ce l’ha il cambiamento climatico. «I cambiamenti climatici – commenta Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria – sono diventati strutturali e quindi dobbiamo alzare il livello di guardia e cambiare approccio nella gestione dell’olivo, che deve essere più razionale e sostenibile per superare l’altalena produttiva».
(da agenzie)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
DUE DEI SETTE RAGAZZI CHE HANNO STUPRATO LA 19ENNE A PALERMO, DOPO L’ARRESTO DEI PRIMI TRE COMPLICI, STAVANO ORGANIZZANDO UNA SPEDIZIONE PUNITIVA AI DANNI DELLA RAGAZZA… DALLE INTERCETTAZIONI EMERGE L’ASSOLUTA MANCANZA DI RIMORSO DEI GIOVANI, CHE DOPO LA VIOLENZA DI GRUPPO SE NE SONO ANDATI A MANGIARE IN UNA ROSTICCERIA, COME SE NULLA FOSSE, LASCIANDO LA VITTIMA A TERRA IN LACRIME
Avevano pensato di punire la vittima per farle rimangiare la
denuncia di stupro. Si legge anche questo nell’ordinanza del gip di Palermo che ha portato all’arresto di sette giovani, accusati di aver violentato una diciannovenne la notte del 7 luglio scorso in un cantiere abbandonato sulla costa del capoluogo siciliano.
L’idea di una spedizione punitiva era venuta a due dei quattro finiti in manette soltanto venerdì, dopo che altri tre complici erano stati arrestati il 3 agosto. I carabinieri, proprio in questa data, hanno intercettato due degli indagati, fino ad allora a piede libero, Samuele La Grassa ed Elio Arnao, che secondo il giudice coltivavano «una volontà punitiva» nei confronti della persona offesa.
I due, convocati in caserma, discutono del rischio che Angelo Flores, il ragazzo che filmò lo stupro, avesse fatto i loro nomi. Su Whatsapp La Grassa scrive: «Ti giuro, stasera mi giro tutta la via Libertà e mi porto la denuncia nella borsetta… gli dico guarda che cosa mi hai fatto e poi gli do una testata nel naso», riporta nel messaggio.
Dopo lo stupro, il branco ha abbandonato la vittima per strada, prima di andare a mangiare in una rosticceria sul lungomare.
(da agenzie)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
E I SUOI FAN ORA ATTACCANO PURE LUI: C’E’ SEMPRE UNO PIU’ SOVRANISTA DEGLI ALTRI
Il filosofo Diego Fusaro è finito sotto attacco dei suoi stessi fan che sui social gli rimproverano un giudizio troppo netto contro il libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci.
Dopo le polemiche scoppiate contro la pubblicazione del militare che si è autoprodotto il libro, finito rapidamente in testa alle classifiche di Amazon, Fusaro dice di aver letto «a volo d’aquila» il testo e di essere rimasto deluso: «Posso dire che è una delle cose più brutte e insignificanti che mi sia mai capitato di leggere negli ultimi tre anni». Una bocciatura dovuta alle «vuote banalità e abborracciati luoghi comuni» contenute nel libro. «Ma questo – aggiunge il filosofo – è del tutto a prescindere dalla questione se sia lecito o no esprimere liberamente le proprie idee, anche se banali e vuote come in questo caso specifico».
Diversi utenti a loro volta si dicono delusi da Fusaro, che in passato si era più volte espresso contro la presunta lobby Lgbtq. A chi gli rimprovera la «brutta caduta di stile», il filosofo risponde tenendo il punto: «Deve piacere per forza quel libro? Io l’ho letto e l’ho trovato semplicemente vuoto e banale. Poi che uno abbia il diritto di dire liberamente le proprie banalità, su questo non ci piove. Più problematico tuttavia il caso di un generale dell’esercito forse».
(da agenzie)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
DONZELLI CONTRO CROSETTO: “OGNUNO E’ LIBERO DI SCRIVERE CIO’ CHE SI PENSA”… SE RAPPRESENTI LE ISTITUZIONI NO, NESSUNO TI HA OBBLIGATO A GIURARE SULLA COSTITUZIONE… DA UOMO LIBERO PUOI SCRIVERE TUTTE LE CAZZATE LE VUOI
“Non è compito della politica vagliare la correttezza morale dei
contenuti degli scritti. Né del governo, né di un partito di minoranza”, aveva detto Giovanni Donzelli, coordinatore di FdI e fedelissimo di Meloni, parlando del ministro della Difesa Guido Crosetto, “reo” di aver duramente condannato il generale Roberto Vannacci, autore del libro Il mondo al contrario, in cui palesa le sue tesi omofobe e attacca migranti e femministe. Il parà, dopo le polemiche scatenate dal suo testo in vendita online e dopo l’azione disciplinare avviata da Crosetto, è stato destituito e rimosso dalla carica di presidente dell’Istituto geografico militare.
Contro il ministro si è pero scatenato il fuoco amico di Fratelli d’Italia e oggi Donzelli in un’intervista al Corriere della Sera rincara la dose. “In un mondo libero si scrive ciò che si pensa. Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia”, dice l’esponente di FdI. Che poi però cerca di moderare i toni sostenendo che Crosetto “ha fatto benissimo” ad avviare l’azione disciplinare. “Rappresentando un ministero delicato – osserva Donzelli – ha attivato un meccanismo previsto dalle procedure dell’esercito. In modo che si potesse verificare se ciò che ha fatto corrisponde alle regole militari oppure no”. Frasi più concilianti, ma che non colmano le distanze tra i due.
Donzelli infatti ci tiene a precisare: “Vannacci come militare fino a questa vicenda ha reso un grande servizio alla Nazione”. Insomma, quella di Donzelli è una strenua difesa del parà e, a dispetto delle proteste di questi giorni dei partiti di opposizione (e non solo), il coordinatore di FdI alla minoranza domanda: “Ma cosa vogliono? La lapidazione in piazza? Il rogo dei libri che non condividono? Il gulag delle idee che non corrispondono alle tante correnti con cui litigano?”
(da agenzie)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
MA TI SEI MAI GUARDATO INTORNO? TI ACCORGI ORA CHE LA DESTRA NON C’E’ PIU’, SURROGATA DA UNA MASSA DI XENOFOBI, EVASORI FISCALI ED EDONISTI A CUI DELL’ETICA NON FREGA UNA MAZZA?
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, torna a parlare del caso del generale Vannacci, destituito dopo la bufera di polemiche sul suo libro. “Voglio ribadire che nessuno, tantomeno il Generale Vannacci, è stato “punito” o sacrificato. Come sempre ho fatto, in tutte le fasi della mia vita e, a maggior ragione, nella mia attività di ministro della Difesa, sono e resto un garantista, ligio alle leggi e alla Costituzione. Ecco perché, proprio in base a questo principio ho chiesto l’avvio, come da prassi, della verifica dei fatti. Il Generale Vannacci potrà, nelle sedi opportune, esprimere le sue ragioni”, ha affermato in una nota il co fondatore di Fratelli d’Italia.
Il ministro ha poi affermato, commentando sempre le polemiche nate dal caso, di essersi dispiaciuto di vedere come persone che si definisco “di destra” non abbiano mostrato senso dello Stato: “Mi permetto di dolermi di quanto trovo davvero drammatico e cioè che, soprattutto chi si definisce ‘di destra’ e si riempie la bocca dei concetti di Patria, Onore, Tradizione e Orgoglio nazionale, dimostri di non conoscere, o conoscere davvero poco, cosa vuol dire avere senso dello Stato, delle Istituzioni, rispetto delle leggi italiane e della Costituzione repubblicana”.
Quindi Crosetto ha concluso: “L’essere o non essere “politicamente scorretti” nulla c’entra, come pure l’essere o il non essere “appiattiti” sul “pensiero unico” dominante. Voglio rassicurare tutti i miei critici, soprattutto quelli “di destra”. Ma, almeno per me, lo Stato e le Istituzioni vengono prima di ogni cosa”.
(da Fanpage)
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Agosto 20th, 2023 Riccardo Fucile
“SE CONTINUA COSI’ NON POTREMO PIU’ GARANTIRE TUTELE AI MINORI”
«La più grande emergenza mai vissuta». Con queste parole, il
sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione Matteo Biffoni descrive l’aumento considerevole degli sbarchi sulle coste italiane che hanno mandato in tilt il sistema di accoglienza. In particolare, quello destinato ai minori.
«Siamo sull’orlo del tracollo: per i minori è tutto saltato», denuncia il primo cittadino. E il problema, per il rappresentante Anci, è che «non succede nulla. Ho visto Piantedosi (ministro dell’Interno, ndr) – continua – a dicembre, poi c’è stata una convocazione il 4 agosto, e nel mezzo solo un po’ di interlocuzione tecnica». Secondo Biffoni esiste, inoltre, «un perverso meccanismo politico» in tutta questa vicenda «perché questo – sottolinea – è il governo del “niente sbarchi” ma fuori dalla propaganda elettorale, perché loro hanno promesso questo, adesso sono in difficoltà».
Nei primi sette mesi del 2023 gli sbarchi sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
E sul totale delle persone arrivate, ci sono anche 10.285 minori non accompagnati. Cifre, queste, che hanno spinto il rappresentante dell’Associazione nazionale dei comuni ìitaliani a scrivere, così come altri sindaci per le rispettive città, al Tribunale dei minori e alla prefettura, sottolineando come «con questi numeri, se ci vengono mandati ancora minori non accompagnati, noi non possiamo garantire che ci siano il rispetto delle condizioni stabilite per legge, e la responsabilità è dello Stato centrale», spiega Biffoni.
Nelle città, infatti, mancano gli hub di primissima accoglienza e non ci sono, inoltre, le risorse per la mediazione culturale.
Si tratta di un cortocircuito, che secondo Biffoni, è stato provocato dal «decreto Cutro». Quest’ultimo ha, infatti, «peggiorato se possibile le regole del gioco, allontanando dal sistema dell’accoglienza i grandi player più affidabili come Arci, Caritas, Comunità di Sant’Egidio», conclude.
(da Open)
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