A MILANO IL PDL E’ UNICO, MA DIVISO SU TUTTO
IMMIGRATI, TRASPORTI, POLTRONE, SU MOLTI TEMI AZZURRI E FINIANI HANNO POSIZIONI OPPOSTE… LA CONVIVENZA E’ DIFFICILE E IL GRUPPO UNICO NON ESISTE
Il Pdl a Milano, come in altre grandi città italiane, nasce con due anime ben distinte.
Su molti temi, dagli immigrati, ai trasporti, alle società municipalizzate, le posizioni sono addirittura opposte e diventa difficile capire come potrà essere trovata una sintesi unica, una voce comune da comunicare all’esterno.
Non c’è accordo neanche su chi sarà al timone del nuovo gruppo a Palazzo Marino che resta in fase di progettazione.
Tutto fermo in attesa che si risolvano due, tre scontri per le poltrone, ma soprattutto che si arrivi a una sintesi su troppi temi che vedono Forza Italia e An lontani anni luce.
I centri sociali, ad es., per An restano il male assoluto, si tratta solo di capire quando si potrà raderli al suolo e spargere il sale sulle macerie.
La posizione degli azzurri è molto più possibilista, con tentativi di mediazione.
Altro caso la Moschea di viale Jenner e la comunità islamica in generale: Formigoni ha più volte affermato che una metropoli come Milano avrebbe bisogno di una grande moschea, sul modello di quella realizzata a Roma.
Per De Corato le piccole moschee esistenti sono anche troppe.
Le politiche sociali? Per De Corato la parola chiave è sgomberi, per l’assessore Mariolina Moioli (lista Moratti, ma vicina a forzisti di area cattolica), i nomadi vanno aiutati e convinti ad accettare le regole della nostra società .
Altra divisione sull’Ecopass, il pedaggio per l’ingresso in centro con l’auto.
Per An era e rimane una tassa inutile, Forza Italia vuole continuare con il ticket e semmai potenziarlo.
Altra grana, i commercianti: per Forza Italia, qualsiasi cosa accada gli esercenti hanno sempre ragione, direzione opposta quella dei dirigenti di An a causa di una vecchia lite con l’Unione Commercianti.
An e Fi hanno poi idee diverse anche sulla gestione delle aziende municipalizzate. L’esempio più recente viene dalla fusione tra Atm e la torinese Gtt che gli azzurri frenano mentre per i finiani sarebbe partita da tempo.
Problema finale: chi comanda? Ovvero leggesi poltrone.
La carica di capogruppo è contesa tra l’azzurro Gallera e l’aennino Fidanza. E’ lotta dura su tutti i fronti, compreso Regione e Provincia.
Fa sorridere invece la farsa finale riguardante la consigliera “traditrice” Ciabò che aveva lasciato An per andare con la Destra di Storace, salvo poi ricambiare idea e entrare in Forza Italia.
Erano nate liti furibonde, perchè An non la voleva nel Pdl, ora va bene, tutto risolto perchè “ormai è un altro partito, inutile lasciarla fuori”.
In attesa che i gruppi unici vengano formati nei vari Enti locali in tutta Italia, l’esempio di Milano è significativo: se fatta l’Italia una volta bisognava poi fare gli Italiani, qua, fatto il Pdl, bisognerebbe ora fare i pidiellini, da non confondersi con i predellini di sanbabiliana memoria…
Anche perchè il timore che qualcuno viaggi comodo, mentre a qualcun altro non resterà che il predellino del tram, esiste…
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