BERLUSCONI CONTRO SALVINI: “BASTA AGGRESSIONI O IN VENETO I NOSTRI VOTI SE LI SCORDA”
SILVIO DETTA LE CONDIZIONI: “LA LEGA RITIRI I SUOI CANDIDATI IN LIGURIA E TOSCANA”… “SE SALVINI CONTINUA A FARE IL FURBO PRONTA L’ARMA NUCLEARE”…ROTONDI: “LA LEGA SI ELEGGA ZAIA DA SOLO”… E ANCHE FITTO SI SCHIERA CON TOSI
«Ora da Salvini pretendo un chiarimento ». Silvio Berlusconi è irritato per gli attacchi del leader della Lega, che giovedì lo ha definito «il passato», ma non vuole rompere il rapporto con il Carroccio.
E anche ieri, a chi lo ha incontrato ad Arcore, ha ribadito che non farà colpi di testa.
L’ex Cavaliere incontrerà Salvini a Roma, probabilmente martedì, e in quell’occasione intende sottoporre un patto di non belligeranza all’irrequieto segretario leghista: basta con le aggressioni e con le Opa sul centrodestra.
«Al primo posto, per noi, rimane l’accordo con la Lega. Ma Salvini deve metterci nella possibilità di realizzarlo», fa sapere Berlusconi. Che è pronto, però, a porre condizioni chiare al suo interlocutore: anzitutto la rinuncia ai candidati del Carroccio in Liguria e Toscana.
«Poi si potrà discutere di candidature comuni», è la posizione che trapela da Villa San Martino. Dovrà essere il passo d’avvio di un nuovo cammino scevro da intemperanze e assalti da parte di Salvini.
E se non si trovasse un’intesa? «Pronti anche a far ricorso all’arma nucleare », ha detto Berlusconi ai suoi.
Ma «l’arma nucleare» sarebbe eventualmente una corsa solitaria alle regionali, quindi anche un divorzio da Zaia in Veneto, ma non un ritorno a sorpresa con Alfano.
Nello stretto entourage di Berlusconi, vengono infatti definiti «mistificazioni » e «depistaggi» le voci di una virata azzurra verso il Ncd e nella direzione di Flavio Tosi
In ogni caso, l’opzione leghista resta ampiamente prevalente per l’ex Cavaliere. Malgrado i dissapori con Salvini.
Berlusconi mette da parte l’orgoglio, ignora gli esponenti forzisti che gli suggeriscono propositi di vendetta («La Lega si elegga Zaia da sola», dice Gianfranco Rotondi) ma punta a riaffermare davanti a Salvini la sua leadership. «La centralità del leader Berlusconi è fattore necessario », scrive il mattinale azzurro.
Il già premier prova insomma a rovesciare il ragionamento: sa che il problema in Veneto è di Salvini, è lui che si è indebolito con la cacciata di Tosi.
E quindi Fi torna a essere indispensabile.
In più, Berlusconi si sente più forte dopo l’assoluzione della Cassazione sul caso Ruby e ha tutta l’intenzione di farsi di nuovo interprete di un pezzo del Paese: ieri ha incontrato una ventina di imprenditori per affrontare il nodo «di un’economia che non riparte «malgrado i proclami del governo».
È una scelta, quella del proseguimento sul sofferto percorso dell’intesa con la Lega, che allontana Forza Italia dall’orizzonte della destra moderata che molti, fra gli azzurri, tratteggiano. «Tosi, in questo senso, persegue un progetto politico interessante», dice Saverio Romano, uno degli esponenti di spicco della corrente di Fitto.
Ma il problema, per i “ricostruttori” che oggi si incontrano a Bari, è soprattutto interno: «Berlusconi è di fronte ad un bivio – dice l’ex ministro pugliese – o rinchiudersi con un gruppo dirigente che non ha alcuna legittimazione e finire male questa esperienza o confrontarsi in modo aperto e uscire da questa situazione. La posizione attuale di Forza Italia rischia di regalare uno spazio enorme alla Lega».
Emanuele Lauria
(da “La Repubblica“)
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