CATENA UMANA DELLE DONNE MUSULMANE SUL PONTE DI WESTMINSTER IN SEGNO DI SOLIDARIETA’ VERSO LE VITTIME DELL’ATTENTATO
“UN ATTACCO CONTRO LONDRA E’ UN ATTACCO CONTRO TUTTI NOI”
Sono rimaste in piedi per 5 minuti, con le mani strette le une nelle altre, creando una catena umana.
Alle loro spalle il Big Ben segnava le quattro del pomeriggio, i loro piedi poggiavano sul ponte di Westminster, teatro pochi giorni prima di un attentato terroristico compiuto in nome del loro Dio.
Così a Londra le donne musulmane hanno voluto manifestare la loro solidarietà alle vittime di Khalid Masood, il terrorista che mercoledì 22 marzo ha ucciso tre persone, falciandole con la sua auto e ha accoltellato un agente di polizia, prima di venire ucciso a sua volta dagli agenti.
L’attentato ha generato nuova paura e nuova xenofobia, ma i numerosi musulmani stabilizzati a Londra ripudiano quanto accaduto e le donne hanno deciso di dimostrarlo stando in piedi su quel ponte, con indosso qualcosa di blu, simbolo di speranza, lanciando una sorta di sfida al terrorismo.
“Un attacco contro Londra è un attacco contro tutti noi. L’Islam condanna totalmente la violenza, quanto accaduto ci ripugna”, dichiara ai microfoni Sarah Waseem, 57 anni.
“La sensazione di ciò che è accaduto qui mercoledì è molto forte. Abbiamo pensato alle persone comuni che sono state falciate, è stato molto coinvolgente”, aggiunge Afriha Khan, dottoressa quarantenne di Surbiton,
Ci sono bambine, ragazze e donne adulte. Non tutte indossano il velo e non tutte sono musulmane: da solidarietà nasce solidarietà e molte londinesi decidono di stringere le loro mani e unirsi alla catena, per dimostrare di non incolparle per quanto accaduto, che il terrorismo non si infiltrerà nelle loro menti.
“Come musulmana credo sia importante essere qui per i principi che stanno a cuore a tutte noi, di pluralità e diversità ”, dice una 34enne madre di due figli,“Questa è la mia città . È un piccolo gesto, ma la vita è fatta di piccoli gesti”.
(da “Huffingtonpost“)
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