FRANCA LEOSINI: “DOINA HA MANCATO DI BUON GUSTO, MA NON HA AVUTO ALCUN PRIVILEGIO”
“HA AVUTO IL MASSIMO DELLA PENA, NORMALE CHE CON UNA CONDANNA A 16 ANNI SI POSSA USUFRUIRE DELLA SEMILIBERTA’ DOPO AVERNE SCONTATI OTTO”
Pubblicare nei social le foto di un pomeriggio al mare durante il periodo di semilibertà non è certamente reato, ma può risultare inopportuno.
E’ quanto accaduto a Doina Matei, in carcere alla Giudecca per l’omicidio preterintenzionale di Vanessa Russo: dopo quelle immagini nei social il giudice ha deciso di toglierle la possibilità durante il giorno di uscire dal penitenziario veneziano per andare a lavorare.
Ed è ciò che pensa Franca Leosini, conduttrice dell’ormai celebre Storie maledette: “Non conosco personalmente Doina, ma credo che il suo sia stato un peccato di giovinezza e una mancanza di buon gusto allo stesso tempo. Ha avuto una vita difficile, prima del delitto stava sul marciapiede per sfamare i figli, non ha una istruzione tale da farle comprendere cosa sia opportuno e cosa invece non lo sia.”
E così Matei ha voluto postare sul proprio profilo Facebook le immagini di qualche momento felice strappato alla galera.
Nella pagina che usa con un nickname e perciò quasi irrintracciabile, la ragazza rumena ormai trentenne posa in bikini sulla spiaggia del Lido di Venezia, oppure sull’imbarcadero. Sorride, sembra contenta.
Ed è stata quell’apparente serenità a far infuriare gli utenti dei social.
“Il caso di Doina Matei è un omicidio preterintenzionale da manuale: era evidente che non voleva uccidere la povera Vanessa Russo, anche se questo non lenirà certamente il dolore immedicabile dei genitori.”, commenta ancora Leosini, che negli anni scorsi è stata scelta come tutor della Matei per la scrittura di un racconto poi premiato al concorso letterario “Goliarda Sapienza” e incluso nel volume “Volete sapere chi sono io? Racconti dal carcere” (Mondadori).
“Le hanno dato il massimo della pena, 18 anni scontati poi a 16. Ed è fisiologico che a metà del percorso in carcere venga concessa la semilibertà “.
Insomma, nessun privilegio.
Certamente, aggiunge la giornalista e scrittrice, la sua “era una urgenza di vita”, la voglia irrefrenabile di godersi un pomeriggio al sole. La pubblicazione di quelle foto ha fatto il resto.
(da “Huffingtonpost“)
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