GRETA E I 25.000 GIOVANI IN PIAZZA DEL POPOLO: “PROMESSE NON RISPETTATE, LA NOSTRA LOTTA DURERA’ ANNI”
RIVOLTA AI POLITICI: “CI GUARDATE E NON CAPITE, NON VOGLIAMO FARE SELFIE CON VOI MA DARE UN FUTURO AL PIANETA”
Il pubblico pedala sotto al palco. Bambini e ragazzi parlano sopra. Una manifestazione così originale Piazza del Popolo non l’aveva mai vista. –
Voci sottili e vocioni da post adolescenza: “Con Greta salviamo il pianeta” gridano mentre i microfoni succhiano l’elettricità prodotta da 120 bici con la dinamo, spinte da chi semplicemente vuole fare la sua parte, per non consumare troppa energia “sporca”.
L’arrivo di Greta Thunberg – la particella che ha catalizzato questo movimento dei ragazzi per l’ambiente – è accolto dall’urlo della piazza.
“Ciao Roma, siete tanti, dovete essere orgogliosi. Qui ci sono ragazzi di tutte le età , tanti piccoli e tanti anche intorno ai 20. È una bella età con tutta la vita davanti a noi. Ma il nostro futuro è stato venduto perchè poche persone possano fare molti soldi. Quando ci dicono che il cielo è l’unico limite ci dicono una bugia. L’unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno è il futuro. Molti di noi lo capiranno quando sarà troppo tardi. Siamo a un bivio per l’umanità . È ora che dobbiamo scegliere il sentiero da prendere. Siamo qui ora per scegliere e per invitare gli altri a seguire il nostro esempio. È un problema che accomuna tutti i paesi. Ancora non c’è nessun cambiamento concreto in vista. Le emissioni continuano a crescere. Il nostro movimento deve continuare. Non basteranno le settimane o i mesi. Non protestiamo perchè gli adulti si facciano i selfie con noi. Noi bambini lo facciamo perchè si agisca in concreto. Non siamo noi ad aver causato questa crisi. Ci siamo solo nati in mezzo. E vediamo che le promesse che ci vengono fatte non vengono rispettate. Ma noi continueremo a combattere per il nostro futuro e il nostro pianeta”.
Il sole estivo fa sudare ancor di più i 30mila fra liceali arrivati col treno, come ha fatto Greta, adulti e famiglie di romani, centinaia di cartelli senza simboli di partiti, disegnati a mano con slogan fantasiosi e divertenti: “Piantalberi”, “Make earth cool again”, “Make earth Greta again”, “Ci avete rotto i polmoni”, “There is no plan(et)B”.
Alice, 9 anni, la più giovane attivista del movimento Fridays For Future di Roma, parla in inglese: “Siamo qui per salvare il pianeta” dice con semplicità .
Ma questa non è una festa. Questa manifestazione non è un gioco. Si attaccano Tav, Mose, inceneritori, capitalismo e infrastrutture in genere.
Ma è contro la politica che i ragazzi eruttano rabbia autentica. Il clima, è chiaro, è solo uno dei problemi: “Siamo giovani, la generazione precaria per eccellenza e siamo qui per riprenderci il futuro”.
Gli interventi di liceali, ragazzi delle medie, studenti universitari di ogni regione d’Italia si alternano a ritmo battente, ogni pochi secondi. “Siamo giovani, ma non per questo non capiamo cosa succede”.
Sanno che gli adulti non hanno fiducia in loro: “Siamo semplici studenti, ci hanno detto che siamo un po’ ignoranti non andiamo da nessuna parte. Dimostriamo il contrario”. Ragazzi senza esperienza hanno organizzato una delle manifestazioni più nuove e colorate di Piazza del Popolo, con la novità di un palco a pedali: “Greta ha fatto qualcosa che tutti credevano impossibile. Noi oggi abbiamo fatto qualcosa che sembrava impossibile”.
L’incontro del Senato con Greta, avvenuto giovedì, è l’episodio che scatena più rabbia. “L’avete chiamata solo per farvi i selfie con lei” ruggiscono gli interventi dal palco, contro i politici (Matteo Salvini è l’unico citato per nome, e scatena un ruggito) che hanno votato contro gli accordi di Parigi.
“I politici si divertono a prenderci in giro. Non capiscono che noi non vogliamo essere strumentalizzati, ma ascoltati”. Il clima “non è un problema del futuro. E’ un problema di oggi. E’ il nostro problema”.
“Una generazione si è alzata in piedi come non ha fatto mai, perchè stiamo andando a sbattere”. Miriam, 16 anni, parla della sua Milano: “La città della moda, una delle città più inquinate del mondo. Da bambina mi raccontavano della pianura padana che era verde. Oggi c’è la pianura cemento, la pianura deserto”.
Il caldo sfuma dietro a un discorso più generale: “Siamo di fronte a una delle più grandi crisi globali, che pongono in discussione il nostro stile di vita e noi stessi. Serve un cambiamento di pensiero, una società più equa, una politica svincolata dagli interessi”. “Il mondo è diviso in due parti, una che odia e una che ama. Basta con l’egoismo”. E alla fine: “Questa è una società che ci sta rendendo sempre più soli. L’unica cosa che ci viene chiesta è mandare avanti l’economia. Ma per chi soffre di carenza d’affetto, in fondo alla piazza c’è un gazebo con persone che si abbracciano gratuitamente. Per imparare a fidarci l’uno degli altri, per sentirci più amati e amare di più anche il pianeta”. No, il problema è più grande del clima.
Gino Bastianelli è l’ingegnere di Bolzano che insieme al gruppo musicale dei Tetes de Bois ha inventato il palco a pedali: “La gente che sta pedalando produce 5 o 6 kilowatt. Questo palco in realtà ne consuma il doppio. Il resto viene dalla rete”.
Oltre cento persone sono venute a Piazza del Popolo in bici (anche bici per bambini) e hanno collegato la ruota anteriore a una dinamo.
“Le usiamo per i nostri concerti dal 2011. È stata una nostra idea” racconta Andrea Satta, cantante dei Tetes de Bois”. “Sembrava un’idea folle, un sogno di quando eravamo bambini, accendevamo la luce della nostra Graziella e pensavamo: se fossimo in mille accenderemmo una città ” spiega Bastianelli.
“Invece la tecnologia ci ha aiutato. Queste dinamo generano 50-60 watt. Sono adatte a tutti, basta una pedalata leggera. Per far sentire un concerto a mille persone per una o due ore sono sufficienti. Per farci sentire in tutta Piazza del Popolo non ce la faremmo senza la rete elettrica. Ma per il futuro abbiamo nuovi progetti per il palco a pedali”.
(da agenzie)
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