I SANITARI ROTTI E USATI NELLA CASETTA CONSEGNATA ALL’ALLEVATORE DI AMATRICE
ORA SI SCOPRE CHE L’APPALTO DEI MODULI PER GLI ALLEVATORI E’ STATO GESTITO SOLO DALLA REGIONE UMBRIA E CHE PREVEDEVA MATERIALE ANCHE “RIGENERATO”
“Sanitari rotti e vecchi, rubinetteria arrugginita. Sul fatto che la casetta fosse già stata usata posso anche passarci sopra, d’altronde condizionatori e scaldabagno funzionano e la struttura verrà poi riverniciata, ma che il bagno sia vecchio e non in condizione di poter essere utilizzato mi sembra una cosa vergognosa”.
A parlare è Paolo, allevatore terremotato di una frazione di Amatrice.
Dopo il 24 agosto il 40enne ha trascorso insieme alla moglie un mese nella tendopoli, poi si è spostato in una roulotte donata da una associazione del Nord Italia.
Da allora attende una sistemazione per la sua famiglia e per i suoi animali, ancora nella stalla sociale inagibile.
Pochi giorni fa, dopo cinque mesi dal sisma, finalmente la consegna del Mapre, modulo abitativo prossivorio rurale di emergenza destinato ad accogliere temporaneamente gli allevatori e le loro famiglie nei pressi delle stalle e del bestiame.
“Ero così felice, mi sono sentito importante perchè finalmente qualcuno stava ascoltando le nostre esigenze permettendoci di rimanere sul territorio e vicino ai nostri animali ma poi – spiega Paolo – quando ho visto quel lavandino rotto e quel bagno mi sono sentito offeso nell’orgoglio. Ma come è possibile? Siamo sempre stati considerati uan categoria inferiore e questa vicenda lo conferma”.
A parlare dei Mapre usati era stato per primo il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che, dalle colonne dell’edizione reatina del Messaggero, aveva lanciato l’ennesimo allarme. “Il sindaco è subito intervenuto per verificare lo stato della casetta. Mi sono sentito tutelato da parte del comune ma ora vorrei sapere chi è responsabile di questo gesto tremendo?”, conclude Paolo.
Il Comune di Amatrice, dopo una verifica sul modulo, conferma la presenza di sanitari e rubinetti usati e sono in corso le verifiche su altre strutture che potrebbero avere problemi simili.
A margine di un incontro al Ministero dell’Istruzione, per presentare il nuovo indirizzo di liceo scientifico sportivo internazionale che sarà inaugurato a settembre proprio ad Amatrice, Pirozzi ha aggiunto: “Mi auguro vengano presi dei provvedimenti immediati perchè questo è uno schifo” e, a chi chiede se ha vuto riscontri dal Governo, il sindaco risponde: “Non c’entra il Governo, chi doveva controllare non l’ha fatto”.
A gestire l’appalto per l’acquisto delle case degli allevatori è stata la Regione Umbria per tutte le regioni colpite dal sisma, mentre sono poi le singole regioni a gestire la distribuzione.
“Ho chiesto al presidente Zingaretti di intervenire immediatamente sulla situazione dell’installazione dei Mapre, i moduli per gli allevatori, dato che la Regione Lazio, così come le altre Regioni sui rispettivi territori, ha la responsabilità di monitorare passo passo i lavori, il rispetto dei requisiti e delle tempistiche previsti dai capitolati”, così il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
“Per tutte le carenze riscontrate rispetto agli standard messi a gara – sottolinea Curcio – è indispensabile che la Regione avvii tempestivamente, nei confronti delle ditte, ogni possibile iniziativa per tutelare i diritti dei cittadini”.
In una nota la Regione Lazio informa che “verrà richiesto alla ditta che ha vinto la gara di risolvere, laddove necessario, sinora pochi casi, le problematiche evidenziate” e che “la gara, bandita dalla Regione Umbria, per la fornitura di moduli prevedeva materiale nuovo ma anche rigenerato”.
“E’ nostro impegno – si legge ancora nella nota della Regione Lazio – garantire agli allevatori e agli agricoltori le condizioni ottimali per poter abitare i moduli appositamente realizzati”.
Sul caso è poi intervenuto anche il presidente Nicola Zingaretti che con un tweet ha fatto sapere di aver diffidato la ditta sul rispetto “della qualità delle forniture” e della “consegna per il 9 febbraio”.
A ieri i Mapre montati e controllati erano 9 su 33.
Benedetta Perilli
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply