LATINA, FRATELLI D’AFFARI: “NON ABBIAMO I SOLDI PER LO SCIACQUONE DEL CESSO NELLE SCUOLE E DIAMO UN MILIONE E MEZZO PER LO STADIO?”… “CHI SE FREGA, PRIMA LO STADIO, ALLA PEGGIO AUMENTIAMO LE TASSE AL MASSIMO”
IL GIP: “GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA PER FINI ESCLUSIVAMNETE PRIVATI”… L’EX SINDACO DI GIORGI E L’ON. MAIETTA, ENTRAMBI DI FRATELLI D’ITALIA, TIRAVANO LE FILA DELLA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE ACCERTATA DAGLI INQUIRENTI
Prima notte in carcere per gli otto arrestati nell’operazione Olimpia.
Latina, dopo un lunedì adrenalinico, si sveglia stordita da un’inchiesta che mette nero su bianco, collegandole fra loro, varie vicende cittadine che vanno dall’urbanistica agli appalti, i lavori allo stadio Francioni, le manutenzioni e le concessioni come quella per la piscina comunale di Via dei Mille.
Per dire che nel capoluogo, sotto la precedente amministrazione, operava un gruppo nutrito di persone (53 gli indagati oltre ai 16 destinatari delle ordinanze di custodia in carcere e ai domiciliari) che faceva affari e li faceva fare, con le modalità di un’associazione a delinquere.
IL SISTEMA LATINA
Nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare il gip Mara Mattioli sottolinea che in Comune a Latina esiste un collaudato sistema criminale ben radicato nei vertici politico amministrativi. “E’ un sistema incentrato sulla rigorosa applicazione di logiche affaristiche e clientelari in diversi settori o per ottenere posti dirigenziali o conferme delle nomine già avute, ossia una gestione della cosa pubblica per fini esclusivamente privati, con ingenti e irreversibili danni all’economia e al territorio del Comune di Latina”.
Il magistrato non ha dubbi: «Negli anni della Giunta Di Giorgi si è assistito ad un vero e proprio “saccheggio”della città , con ingentissimi danni sia economici sia ambientali, posizionando nei posti strategici persone “fedeli” nei settori nevralgici della pubblica amministrazione, in modo da operare liberamente per il perseguimento di interessi propri degli amministratori nei vari settori oggetto di indagine degli imprenditori collusi». I carabinieri diretti dal colonnello Eduardo Calvi hanno fatto un lavoro certosino, indicato atti, date e favoritismi.
I RAPPORTI MAIETTA – DI GIORGI
Nella misura restrittiva il magistrato analizza il rapporto tra l’ex sindaco di Latina e il deputato di Fdi Pasquale Maietta per il quale è stata depositata alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere.
“Di Giorgi è assoggettato al presidente Maietta — scrive il gip — che imprime nei suoi confronti una posizione di assoluta preminenza ottenendo indebiti vantaggi per la società calcistica adoperandosi Di Giorgi sia per tornaconto elettorale, sia per un proprio interesse economico nel Latina Calcio, nonchè per stretti rapporti di natura economica con Maietta stesso>.
Il presidente del Latina Calcio arriva anche a minacciare un dipendente comunale, si tratta di Nicola Deodato, indagato anche lui e arrestato nell’operazione Olimpia, per far acquistare a spese del Comune, un gruppo elettrogeno per lo stadio Francioni in vista delle partite in notturna. “Ma tu pensi di fare la guerra a me? Se tu me la vuoi fare, te la faccio io a te, informati bene chi sono”.
LA PRECEDENZA LO STADIO: “ALZAMO LE TASSE>”
Il rapporto tra Comune di Latina e società di calcio è strettissimo, quasi simbiotico. L’amministrazione ha investito 1.444.000 euro per i contributi al club nerazzurro che secondo il gip sono sovvenzionati in maniera indebita con soldi pubblici ma che per gli amministratori rappresentano la priorità assoluta anche se il Comune rischia il default.
Emblematica più che mai un’intercettazione del dirigente dell’Urbanistica Rino Monti: “Non c’è più una lira per piangere, non abbiamo mille euro per un pannello, se si rompe una finestra di una scuola non sappiamo che ca…o fare”.
Un funzionario è d’accordo con lui e gli risponde. “Rino ne abbiamo già parlato, abbiamo dato precedenza ad altre cose. Lo stadio era prima di tutto. Le scuole… si chiudono, le aule… si chiudono, si chiudono le palestre… si transennano le strade, se spengono le luci (…) è inutile che ce vengono a dire: manca lo sciacquone del cesso. (…) Le conseguenze so quelle de alzà le tasse al massimo… penso che ci siano pure gli effetti sul personale… saltano i concorsi…”.
IL FILO ROSSO PUBBLICO-PRIVATO
Un filo rosso che lega pubblico e privato e che ieri mattina all’alba ha portato in carcere l’ex sindaco Giovanni Di Giorgi, l’ex assessore all’urbanistica Giuseppe Di Rubbo, il dirigente comunale Ventura Monti e poi l’ex consigliere comunale Vincenzo Malvaso, gli imprenditori Massimo Riccardo e Silvano Spagnoli quest’ultimo anche ex consigliere provinciale AN, e ancora l’architetto Luca Baldini e il tecnico comunale ora in pensione Nicola Deodato.
DOMICILIARI
Altre otto persone sono finite agli arresti domiciliari: Elena Lusena ex dirigente dell’Ufficio Patrimonio e responsabile oggi del Suap; gli imprenditori Andrea e Sandra Capozzi, Antonio Di Girolamo, i fratelli del circo Fabio e Fabrizio Montico e Roberto Pellegrini nella Nuoto 2000 con Spagnoli. manca all’appello , perchè si trova all’estero, Alfio Gentili dirigente comunale da poco in pensione.
“Una grossa commistione tra pubblico e privato e una diffusa illegalità soprattutto nella materia degli appalti”, sottolinea il Procuratore Capo di Latina Andrea De Gasperis.
(da “LatinaToday”)
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