LIBIA, VIOLENTI SCONTRI A TRIPOLI: ALMENO 27 MORTI E 106 FERITI
DUE GRUPPI ARMATI, LA BRIGATA 444 E LA FORZA AL RADAA SI SONO FRONTEGGIATI… E NOI FINANZIAMO UN PAESE IN BALIA DEI TRAFFICANTI
Si contano almeno 27 morti e 106 feriti negli scontri armati in corso in queste ore a Tripoli, in Libia. Da oltre due giorni a tenere alta la tensione nella capitale nordafricana sono la Brigata444 e la Forza Al Radaa nota anche come forza speciale di dissuasione.
Ai due gruppi armati sono imputati anche diversi rapimenti avvenuti nel corso delle ostilità, a cui il primo ministro Abdul Hamid Dbeibah ha cercato di porre fine recandosi nei quartieri meridionali della città, mentre la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato, riporta il Lybia Observer, hanno condannato gli atti dei due gruppi armati chiedendo di interrompere immediatamente i combattimenti, ripristinare il dialogo e aprire un corridoio sicuro che garantisca la sicurezza dei civili e la loro libertà di movimento.
Il cessate il fuoco disatteso
Diverse fonti hanno confermato al Lybia Observer che la Brigata444 e la Forza Al Radaa avevano raggiunto, martedì, un accordo per il cessate il fuoco che è stato evidentemente disatteso nelle scorse ore. A dare ragione di terminare le ostilità sarebbe stata la liberazione da parte della Rada di Mahmoud Hamza il comandante della Brigata 444, il cui arresto ha dato vita agli scontri. La speranza degli osservatori era che questo gesto potesse tranquillizzare gli animi e riportare un clima di relativa normalità nella parte orientale della capitale. Ciononostante, i combattimenti sono proseguiti anche nella giornata di oggi, 16 agosto, secondo quanto riporta Ansa.
L’appello dell’Onu
Appelli sono arrivati anche dalle Nazioni Unite tramite la Missione di Supporto in Libia (UNSMIL) e il rappresentante Abdoulaye Bathily. C’è preoccupazione per i potenziali sviluppi della situazione attuale e per la situazione dei civili, la cui sicurezza, ha ricordato l’Onu, è la priorità assoluta. Bathily ha esortato le parti a fermare le violenze e a rispettare la pace del popolo libico. Infine, ha ricordato come gli scontri attuali siano il risultato di un Paese i cui organi statali sono divisi, invitando a trovare un ampio accordo politico che vada in direzione di nuove elezioni e di unificazione degli apparati statali.
(da agenzie)
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