“M5S HA SEMPRE COMBATTUTO QUELLO CHE DRAGHI RAPPRESENTA, QUELLE RESTANO LE NOSTRE IDEE”
INTERVISTA A CABRAS E COLLETTI CHE ALLA CAMERA DIRANNO NO: “NELLA BASE MOLTI SONO CON NOI”
Giovedì, ora di pranzo. In un corridoio della Camera si intercetta Andrea Vallascas. E’ tra i 5 stelle che voteranno no alla fiducia al governo di Mario Draghi, ce lo conferma: “La decisione è presa”. Incrocia due colleghi che hanno tratto il dado, anche mettendo in conto una possibile espulsione. “Mi aspettate che vado a prendere una cosa?”. Schizza via. Colletti e Cabras si fermano, accettano di rispondere a qualche domanda, un fiume il secondo, più parco il primo
Quali sono le ragioni del vostro no?
CABRAS: C’è una ragione fondamentale che prevale su tutte: il modo in cui noi abbiamo ottenuto il 33% alle elezioni. Lo abbiamo conquistato con un programma che andava contro tutto quel che Draghi rappresenta, contro l’idea dei governi tecnici, contro il pilota automatico di Bruxelles e di Francoforte.
Alla parola “Francoforte” si materializza in fondo al corridoio quello che sarà ancora per qualche ora il loro capogruppo, Davide Crippa. Avanza, lancia un’occhiata eloquente, poi tira dritto.
Cose che a vostro avviso Draghi incarna?
CABRAS: La sua storia è quella. E anche questo governo è un po’ come fosse l’autobiografia di un paese in declino. I governi politici negli ultimi anni hanno sempre avuto le ali tarpate dai meccanismi di questa Unione europea. E Draghi è il rappresentante di questa storia.
Come vi spiegate la conversione del Movimento sulla via di Draghi?
CABRAS: Mi risulta incomprensibile se ripenso alle battaglie e alle chiamate alle armi di questi anni. A un certo punto Grillo ha cambiato idea. Come Forrest Gump che alla fine della corsa dice “sono un po’ stanchino”.
Cosa contesta nella gestione di questa fase?
CABRAS: La gestione Crimi è stata una sequela di rimozioni rispetto a problemi che erano evidenti, a partire dalle sconfitte elettorali alle regionali mai affrontate. Gli Stati generali sono stati voluti per blindare la politica di sopire e troncare il fenomeno del Movimento. Un modo di procedere autoritario anche in una fase in cui le decisioni erano delicate e andavano affrontate diversamente.
Vi aspettavate queste espulsioni immediate dei vostri colleghi al Senato?
CABRAS: Sinceramente, visto come si sono messe le cose, non mi stupisce.
Casaleggio, fra tutti, sembra quello che ha preso più sul serio le vostre istanze.
COLLETTI: Casaleggio rappresenta un potere all’interno del Movimento. Un potere che è solo formalmente autonomo, ma che viene riconosciuto se è all’interno del M5s. Quindi è normale che lui voglia riequilibrare le sorti della disputa interna a suo favore, ma sempre lì rimane. Non mi aspettavo nulla di diverso da quello che ha detto, magari in controtendenza, ma sempre attento a mantenere integro il Movimento, perchè lui ne detiene le chiavi.
Non è dunque una vostra difesa?
COLLETTI: E’ una difesa delle sue istanze, non delle nostre.
La prospettiva è quella di fare un gruppo? Un’opposizione organizzata su quelli che erano i temi dei 5 stelle delle origini?
CABRAS: Non forziamo i tempi, ma è certo che siamo determinati a creare un’opposizione a questo governo. Sceglieremo le forme.
COLLETTI: Se non ci sarà permesso fare opposizione da dentro il Movimento perchè verremo espulsi, necessariamente dovremo farla da fuori, ce lo impongono le regole che ce lo impongono.
CABRAS : Ma noi pensiamo che nel paese un’opposizione serva, quindi metteremo al servizio di questo il nostro impegno.
Non rischiate di disperdervi come sempre è successo con i fuoriusciti M5s?
COLLETTI: I periodi storici sono diversi.
CABRAS: C’è un ribollire nel Movimento, molti nella base sono con noi. C’è un pezzo di società che si sente sotto rappresentata, perchè non c’è più un’opposizione nel paese.
Passa Lorenzo Fioramonti, giacca e dolcevita neri. L’ex ministro dell’Istruzione è un fuoriuscito eccellente, anche a lui si guarda in vista del futuro. “In bocca al lupo!”, dice, da dietro la mascherina gli occhi sorridono.
Avete già sentito i colleghi espulsi al Senato?
Ognuno ha il suo stato d’animo, ma sono tutte persone che hanno fatto una scelta molto determinata, penso che ci incontreremo a breve.
Alessandro Di Battista potrebbe essere un aggregatore di questa posizione, un leader per chi ha detto no?
Noi guardiamo a tutti i liberi pensatori che in Italia vogliono creare un’alternativa all’operazione Draghi, e tra questi c’è sicuramente lui.
L’avete già sentito?
In questi giorni no. Abbiamo però letto con molta attenzione quello che ha scritto.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply