OPEN ARMS, FATELI SBARCARE INVECE CHE FAR SOFFRIRE ANCORA ESSERI UMANI PER I VOSTRI GIOCHI CRIMINALI
A MINORCA CI VADANO IN VACANZA I SOVRANISTI CON MOTO D’ACQUA, CUBISTE E NANI RAZZISTI AL SEGUITO… “PORTARLI LI’ E’ INCOMPRENSIBILE, ITALIA E SPAGNA SI ASSUMANO LE RESPONSABILITA'”… NON ERA OGGI CHE LA PROCURA DOVEVA FORMALIZZARE I NOMI DEGLI INDAGATI PER SEQUESTRO DI PERSONA?
“Una decisione incomprensibile”, la definiscono. Ma alla fine Open Arms apre all’offerta dell’Italia di accompagnare la nave al porto di Minorca, nelle Baleari messo a disposizione dal premier Sanchez.
“Dopo 18 giorni di stallo, Italia e Spagna sembrano finalmente aver trovato un accordo, decisione che ci appare del tutto incomprensibile – dice Riccardo Gatti, presidente di Open Arms – Con la nostra imbarcazione a 800 metri dalla costa di Lampedusa, gli Stati europei stanno chiedendo a una piccola Ong come la nostra di affrontare 590 miglia e tre giorni di navigazione in condizioni metereologiche peraltro avverse, con 107 persone stremate a bordo e 19 volontari molto provati che da più di 24 giorni provano a garantire quei diritti che l’Europa nega. Se davvero un accordo è stato trovato, è indispensabile che Italia e Spagna si assumano la responsabilità di garantire, mettendo a dispozione tutti i mezzi necessari, che queste persone finalmente sbarchino in un porto sicuro”.
Anche dopo la nuova offerta del governo spagnolo del porto più vicino di Minorca nelle Baleari, la Ong sostiene di non essere in grado di riprendere il mare. “Stiamo vivendo una situazione di forte ansia e questo rende la situazione ingestibile per la sicurezza a bordo, non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza e l’integrità fisica degli immigrati e dell’equipaggio” la risposta inviata via mail a Madrid che ieri, dopo 18 giorni di attesa, di fronte all’ostinato no di Matteo Salvini (che la Spagna intende portare davanti alle autorita’europee) ha sbloccato la situazione offrendo un porto sicuro, prima quello troppo lontano di Algeciras, poi quello di Minorca.
Dove la Open Arms potrebbe dirigersi accompagnata da navi della Guardia costiera italiana messe ieri a disposizione dal ministro Toninelli.
Ipotesi che la Open Arms sarebbe disposta ad accettare se i 107 migranti fossero trasbordati e affrontassero la traversata su un’altra nave “adatta per raggiungere il porto spagnolo in breve tempo e compatibile con la situazione attuale”.
Fermo restando il rischio di possibili reazioni inconsulte dei migranti (che temono sempre di essere riportati in Libia) davanti ad un possibile trasbordo su una nave militare per riprendere la navigazione.
(da agenzie)
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