ORA SI SCOPRE CHE LA CRICCA HA SFRUTTATO LO SCUDO FISCALE: 5 MILIONI DI EURO DI BALDUCCI E RINALDI IN LUSSEMBURGO
HANNO USATO LA SECONDA FINESTRA VARATA DA TREMONTI PER CHIUDERE I CONTI A UNICREDIT LUXEMBOURG, SPERANDO DI EVITARE CHE LA MAGISTRATURA TROVASSE QUEI SOLDI ATTRAVERSO UNA ROGATORIA INTERNAZIONALE…POI LI HANNO RIAPERTI ATTRAVERSO UNA SOCIETA’ FIDUCIARIA
L’inchiesta sui maxi appalti legati al G8 della Maddalena riserva ancora delle sorprese: la cosiddetta “Cricca” si scopre che ha pure usufruito dello scudo fiscale, per una somma di oltre 5 milioni di euro.
A gennaio di quest’anno infatti Angelo Balducci, ex Provveditore alle Opere pubbliche, e Claudio Rinaldi, ex commissario ai mondiali di nuoto, si sono fiondati per usufruire della seconda finestra dello scudo fiscale, varato da Giulio Tremonti, pagando il 6% per “ripulire” i soldi sottratti al fisco italiano e depositati presso Unicredit Luxembourg.
Salvo non farli mai rientrare di fatto in Italia, ma riaprendo contestualmente a febbraio un nuovo conto a nome di una loro fiduciaria, la Cordusio Spa. L’obiettivo era quello, in caso di richiesta di rogatoria internazionale, di non far scovare alla magistratura di Firenze, che stava indagando su di loro, una bel gruzzoletto di eurini.
La vicenda dei soldi scudati è contenuta in una relazione di cinque pagine arrivata dal Lussemburgo, su precisa richiesta della Banca d’Italia.
I magistrati infatti avevano scritto all’Uif della Banca d’Italia (Unità di Informazione finanziaria, struttura delegata ai rapporti con l’estero) di informarsi su eventuali operazioni sospette, ai fini dell’anti-riciclaggio, da parte dei 71 indagati nell’inchiesta.
Il 19 marzo arriva la risposta della Banca d’Italia: le posizioni sospette riguardano sette indagati, tra cui Balducci, Rinaldi, Luciano e Dino Anemone ed Evaldo Biasini (don Bankomat).
Le autorità del Lussemburgo segnalano in particolare che Angelo Balducci aveva il conto 1831590, aperto nel 2002, presso Unicredit Luxembourg Sa, chiuso a gennaio 2010 per via dello scudo fiscale e Rinaldi il conto 1829859, chiuso per lo stesso motivo.
Ma come un miracolo rispuntano due conti, aperti come Cordusio Spa, il num. 507600 con beneficiario Balducci su cui risultano 3 milioni di euro e il num. 507601, sempre intestato a Cordusio Spa, con beneficario Rinaldi, su cui sono depositati 2 milioni di euro.
In pratica quando Balducci e Rinaldi vengono avvertiti che si sta indagando su di loro, è troppo tardi per usufruire del primo scudo fiscale: appena si riapre però si precipitano a chiudere i due conti vecchi e ne aprono due nuovi sotto altro nome.
Se non ci fosse stato l’approfondimento della Banca d’Italia quindi, i due avrebbero ripulito la bellezza di 5 milioni di euro non dichiarati al fisco italiano, pagando appena il 6%.
E questo dovrebbe fare molto pensare sulla filosofia e il modello alla base dello scudo fiscale adottato dal nostro Governo.
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