Dicembre 11th, 2008 Riccardo Fucile
AL MINISTERO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DI BRUNETTA DA DUE ANNI MAI RICHIESTA UNA SOLA VISITA FISCALE… ALLA ASL 3 SU 3.856 VISITE FISCALI NE SONO STATE FATTE SOLO 158, PARI AL 4%… QUALCHE ASL LE FA’ SENZA ESSERE PAGATA, MASSIMO 10 AL GIORNO, MANCANO I MEDICI…UNA FARSA ITALIANA
Nella Capitale, nella città dei Ministeri, nel luogo dove Brunetta mette i tornelli e dà la caccia virtuale ai fannulloni, le visite fiscali tanto minacciate sono un optional più che un obbligo per le Asl cittadine.
I fannulloni o i malati immaginari qua la scampano perchè nessuno controlla. I medici fiscali sono pochi e raramente mettono piede nelle case dei dipendenti ministeriali. Non ci credete?
Prendiamo la Asl del terzo distretto: i dati ufficiali sono stati dati dal direttore della medicina fiscale, Alberto Polistena. Da giugno ad ottobre sono state richieste 3.856 visite fiscali ma ne sono state evase solo 158.
In pratica, dal decreto Brunetta, solo il 4% degli ammalati pubblici che rientrano nel terzo distretto hanno visto il medico fiscale varcare la soglia della propria abitazione. Non che l’anno prima la situazione fosse molto diversa: su 15.000 richieste, le visite sono state 356, pari al 2,4% .
Ma perchè a Roma nessuno controlla nessuno? Polistena è chiaro: “Perchè gli Enti pubblici non pagano le visite fiscali e quando arrivano le richieste noi non le accogliamo”.
Due anni fa la Regione Lazio ha diramato una circolare in cui si sostiene che anche gli enti pubblici, come le aziende private, devono pagarsi le visite fiscali richieste, perchè queste non rientrano nei Lea, i livelli essenziali di assistenza.
Regola che, infatti, vale anche al nord. Quindi i ministeri dovrebbero semplicemente sborsare i soldi per far controllare i dipendenti, ma quando ricevono dalla Asl la richiesta dati per emettere fattura non rispondono e lasciano così cadere la richiesta di visita fiscale. Continua »
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Dicembre 11th, 2008 Riccardo Fucile
RISPETTO ALLE POLITICHE, IL PD CALA DI 4 PUNTI, DI PIETRO NE RECUPERA 3,4, LA SINISTRA RADICALE 3 … IL PDL DOPO AVER TOCCATO IL 42% ORA E’ DATO AL 39%, SEMPRE UN 1,7% IN PIU’ RISPETTO ALLE ULTIME ELEZIONI, MA LA LEGA SCENDE DELLO 0,8%, L’UDC DELL’ 1,6%, LA DESTRA DELL’1%… ALLA FINE L’AREA DI CENTRODESTRA PERDE UN 2%
Il sondaggio pubblicato da “Repubblica” un paio di giorni fa è stato oggetto di analisi forse un po’ superficiali, anche se giustificate dal fatto che sembrava importante sottolineare il calo di consensi che sta investendo il Pd, sotto pressione per le vicende giudiziarie che stanno travolgendo molte amministrazioni locali gestite dal centrosinistra.
Dato che è nostro costume leggerci attentamente i dati, prima di emettere giudizi, non ci accodiamo a coloro che gioiscono delle disgrazie in casa altrui, preferendo guardare agli scricchiolii di casa nostra.
Fermo restando le riserve sulle “intenzioni di voto” degli Italiani per le prossime europee che si svolgeranno tra sei mesi, con tutto il tempo di cambiare quindi 20 volte opinione, limitiamoci a considerarle attendibili al momento attuale e a trarne qualche elemento di approfondimento.
Cominciamo dalla sinistra non governativa o radicale che si voglia definire: unita, alle ultime politiche prese il 3,8%.
Ora avremmo Rifondazione al 2,3%, Comunisti Italiani allo 0,6%, Verdi all’1,3%, Sinistra Democratica all’1,3%, ovvero totale 5,5%, quindi aumenta dell’1,7%.
Il partito socialista passa dallo 0,9% all’1,3%, quindi segna anch’esso un + 0,4%. Totale area sinistra + 2,1% Continua »
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Dicembre 11th, 2008 Riccardo Fucile
“IL GIORNALE” TITOLA A TUTTA PAGINA ” PROVINCIA, L’IDV PASSA DALLE POLTRONE AI DIVANI”… E ANCORA “ACQUISTATO UN SOFA’ CON I SOLDI DESTINATI ALLE SPESE DELL’ATTIVITA’ POLITICA DEL GRUPPO DIPIETRISTA. MA IL PEZZO E’ GIA’ STATO RISPEDITO AL MITTENTE UNA VOLTA E PER ORA RESTA IMBALLATO PERCHE’ NON PIACE AL CONSIGLIERE FERRETTI”
Riportiamo il testo integrale dell’articolo che il Giornale, a firma di Diego Pistacchi, ha dedicato alla nostra ultima denuncia sul caso del capogruppo provinciale Ferretti dell’IdV che coi soldi del gruppo si è comprato un divano.
Il problema in Provincia è sul concetto di “Valori”. In principio i “valori” del capogruppo dipietrista Gustavo Garifo erano quelli contenuti nella cassa delle multe: Secondo il magistrato che ne ha ordinato l’arresto, il rappresentante del partito che in Italia si fa paladino della legalità era colpevole di peculato e accesso abusivo al sistema informatico del Comune. In altre parole, il pm ex collega del suo capo lo accusa di essersi intascato i soldi delle multe grazie a “correzioni” sul computer di Tursi. Al tintinnar di manette Garifo venne sostituito dal partito di Di Pietro con il primo dei non eletti, Stefano Ferretti. Poco dopo i “Valori” erano già cambiati. Quello di cui il gruppo dell’Idv andava alla ricerca spasmodica era una “segretaria bella presenza, pregasi inviare foto”. Continua »
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