Dicembre 19th, 2008 Riccardo Fucile
PRONTA UNA PROPOSTA DI LEGGE CHE ABBASSA IL LIMITE CONSENTITO DA 0,5 A 0,2 GRAMMI DI ALCOL OGNI LITRO DI SANGUE…CON QUESTO LIMITE BASTA UN BABA’ AL RHUM, 2/3 DI UNA LATTINA DI BIRRA, 3 MON CHERI E 40CC DI VINO E SI E’ A RISCHIO RITIRO PATENTE… IN FRANCIA IL LIMITE E’ A 0,5 MA SI FANNO 10 MILIONI DI CONTROLLI SULLE STRADE, NOI NE FACCIAMO SOLO 1 MILIONE, MA ABBASSIAMO IL LIMITE… LA PROBABILITA’ DI ESSERE FERMATI E’ UNA VOLTA OGNI 74 ANNI
In esame alla Camera e ormai pronta per l’approvazione, prevista per fine gennaio, c’è una proposta di legge bipartisan che spazza via le tabelle alcolemiche appena affisse nei bar e i conti millesimali di etanolo in circolazione nel corpo.
L’obiettivo è di abbassare, più che dimezzandolo, il limite attualmente consentito di 0,5 grammi di alcol per ogni litro di sangue. La proposta è di portarlo a 0,2. Che, di fatto, vuol dire non bere.
Lo scopo è di eliminare il problema di valutazioni che tengano conto di troppe variabili: se il guidatore è uomo o donna, se è basso o alto, anziano o giovane, se ha bevuto a stomaco vuoto, durante o dopo cena.
Spieghiamoci con qualche esempio. Il limite di 0,5 grammi permetteva di bere ad es. una lattina di birra, mezzo calice di vino, 2/3 di un aperitivo, mezzo bicchiere di un digestivo, mezzo bicchiere di un superalcolico, 2/3 di bicchiere di spumante.
Quello che andrà in vigore di 0,2 grammi fa sì che si arrivi al limite con 2/3 di una lattina di birra, 40 cc di vino, 1 babà al rhum e 3 Mon Cheri.
“O si beve o si guida” è il motto della nuova legge in quanto, spiega Mario Valducci, fautore della proposta, “gli incidenti non sono calati e serve una legge che elimini alibi”. Continua »
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Dicembre 19th, 2008 Riccardo Fucile
RIPORTIAMO ALCUNI PASSAGGI DELL’ORDINANZA DI 584 PAGINE DELLA PROCURA DI NAPOLI CHE DIMOSTRANO IL SODALIZIO CRIMINALE CHE GESTIVA GLI APPALTI IN CITTA’… ECCO I TESTI DELLE CONVERSAZIONI INTERCETTATE TRA ROMEO E BOCCHINO (AN) E TRA ROMEO E LABOCETTA (AN) … CHI HA PROMOSSO BOCCHINO A VICECAPOGRUPPO DEL PDL ALLA CAMERA ORA CE NE LIBERI
L’appalto di Romeo
L’imprenditore attraverso i suoi agganci politici ( siano essi assessori o parlamentari) influiva ed interferiva sia nella fase deliberativa dell’appalto che in quella di predisposizione del capitolato speciale di appalto che sarebbe poi confluito nel bando di gara, allo scopo di precostituire uno schema contrattuale che aderiva quasi totalmente alle caratteristiche delle imprese da lui gestite o allo stesso riconducibili e che, conoscendolo in anticipo, gli consentiva di premunirsi di tutti gli elementi utili a garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto a scapito della concorrenza.
Ottenuto il quadro della situazione, l’imprenditore intuisce che deve intervenire su colui che più di ogni altro ha la capacità non solo di interpretare l’operato dei consiglieri di AN che hanno proposto degli emendamenti, ma anche di intervenire su costoro per evitare che una seria opposizione al progetto prenda piede.
Il Romeo si rivolge senza indugi sia a Italo Bocchino che ad Amedeo Laboccetta, massimi esponenti locali di AN e parlamentari. Dalla conversazione con Bocchino è possibile apprezzare un atteggiamento alquanto imbarazzato di quest’ultimo che, quasi mortificato per l’atteggiamento assunto dai consiglieri della sua area, cerca di attribuire la paternità degli emendamenti anche ad altri partiti, non solo ad AN, per poi garantire il buon esito della vicenda. Continua »
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