Dicembre 2nd, 2008 Riccardo Fucile
NON E’ VERO CHE NON SI POTEVA FARE DI PIU’… MANCA IL CORAGGIO DI OPERARE TAGLI ALLA CASTA, ELIMINARE CONSULENZE, ABOLIRE E PROVINCE, RIFORMARE LA PREVIDENZA, PRIVATIZZARE I SERVIZI LOCALI… SI POTREBBERO RICAVARE FINO A 50 MILIARDI DI EURO… TROPPE CONTRADDIZIONI E BLUFF NEL PACCHETTO ANTICRISI
Qualcosa non torna nel dibattito che si è sviluppato in merito alle misure anticrisi adottate dal Governo, esaltate dal Centrodestra e criticate a priori dall’opposizione. Intanto l’impegno di appena 4 miliardi di euro non poteva permettere chissà che manovra.
Non si può pensare di alloggiare al Grand Hotel se si hanno solo i quattrini per fissare una camera all’hotel Miramare di Voghera.
O i quattrini ci si impegna a cercarli e trovarli con altri metodi, cosa che non è stata fatta, adagiandosi su qualche contribuzione a tappullo qua e là .
Era evidente a tutti che di fronte a un’emergenza, peraltro annunciata da mesi, il Governo ha perso troppo tempo a inseguire temi a cui non frega nulla a nessuno ( lodo Alfano, giustizia, tagli alla scuola, federalismo), dimenticando il tema dell’emergenza economica e sociale che ormai investe il ceto medio in modo pesante.
Occorreva un doppio binario di azione, uno strutturale che sapesse trasformare l’emergenza in occasione stabile di miglioramento, e uno con provvedimenti tampone che dessero ossigeno ai ceti più deboli e alle imprese. Continua »
argomento: Berlusconi, carovita, economia, emergenza, governo, tredicesima | Commenta »
Dicembre 2nd, 2008 Riccardo Fucile
COME PRIMA, PIU’ DI PRIMA … DOPO IL RICORSO AL TAR CONTRO LA TRAMA EVERSIVA MERIDIONAL-CENTRALISTA E ROMANO-LADRONICA CHE VOLEVANO PENALIZZARE LA TROTA DEL PO, IL COMPLOTTO GELMINIAN-MASSONICO COLPISCE ANCORA LA MATERIA GRIGIA DELL’EREDE AL TRONO DI PADANIA… SE FACESSE L’IDRAULICO NON SAREBBE MEGLIO?
L’Italia è notoriamente Paese di golpisti, magari più da operetta o da sceneggiata come quelli che hanno spacciato per tali nel dopoguerra, a uso e consumo dei notabili democristiani che si consolidavano al potere come garanti della libertà , oppure come i “serenissimi” piuttosto incavolati per la verità , in contrasto con il loro nome, che pensavano di conquistare piazza San Marco con l’autoblindo revisionata da qualche meccanico pataccaro del Triveneto.
Con una spruzzata di piduisti in libera uscita, un Licio Gelli in vena di interviste esclusive a tarda età e un Di Pietro vigile sui propri incubi notturni animati da un Berlusconi sempre “eversore”.
A questo punto vi chiederete “che c’azzecca” l’esame di maturità scientifica ceffato per la terza volta da Renzo Bossi? C’entra eccome.
Perchè quando siamo in presenza di un’intelligenza superiore, di una linea ereditaria di tal fatta, di un quoziente intellettivo che fa scoppiare la lancetta del termovalutatore verso il cielo stellato, risulta evidente che ci si trova di fronte a un tentativo di golpe strisciante, a un processo di destabilizzazione dello Stato, a un miserabile complotto meridional-centralista per bloccare l’erede al trono, a un ignobile e losco “affaire” romano-ladronico per impedire che il federalismo faccia il suo corso. Continua »
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Dicembre 2nd, 2008 Riccardo Fucile
IL RADDOPPIO DELL’IVA SULLE PAY-TV E’ STATO SCIOCCO: SI RIDA’ FIATO ALLA TEORIA DEL CONFLITTO DI INTERESSI E SI PENALIZZANO 4,6 MILIONI DI ITALIANI CHE PAGHERANNO 50 EURO IN PIU’ DI ABBONAMENTO A SKY… RISULTATO POLITICO ED ECONOMICO DANNOSO
Ci si aspettava un decreto anti-crisi tutto spesa pubblica e sostegno alle imprese e si trova il modo di aumentare le entrate statali. Peccato che ciò avvenga sul tema meno opportuno, quello delle televisioni a pagamento.
E nello specifico a danno di Sky: da un giorno all’altro, l’Iva, infatti, raddoppia dal 10% al 20%, una stangata da oltre 200 milioni di euro per il gruppo del magnate australiano Rupert Murdoch, un colpo sotto la cintola, secondo l’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge che ha definito abilmente il decreto in contrasto con l’obiettivo dichiarato di favorire lo sviluppo delle imprese, in una fase di recessione economica.
In Italia si colpiscono i 4.600.000 abbonati a Sky, mentre in Gran Bretagna il governo Brown ha appena annunciato una riduzione dell’Iva.
In pratica in Italia le tasse aumenteranno da 370 a 580 milioni di euro per Sky, mentre Brown ha abbassato l’Iva dal 17,5 al 15% . Continua »
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