Aprile 23rd, 2009 Riccardo Fucile
IN CASA CON LA MAMMA FINO A 34 ANNI… IL 30% DEI GIOVANI BRITANNICI VIVE COI GENITORI E NON PENSA DI METTER SU FAMIGLIA… MA NEL RESTO D’EUROPA NON VA MEGLIO
Sfatato il luogo comune che vede negli italiani il popolo più mammone: un esercito di bamboccioni si aggira per le strade di città cosmopolite come Parigi, Madrid, Berlino e soprattutto Londra. Significativi i dati in arrivo dall’Inghilterra dove nel 2008 ci sono stati ben 300.000 ragazzi in più tra i 20 e i 34 anni, rispetto al 2001, che hanno scelto di ritardare il momento del distacco familiare. Secondo l’ufficio britannico per le statistiche ( Ons), sono circa un terzo gli uomini britannici e un quinto le donne, tra i 20 e i 34 anni, che vivono ancora in famiglia.
Gli analisti dicono che le cause sono facili da inquadrare: crisi economica, ma anche tempi più lunghi di studio che portano ritardi nel raggiungimento dell’indipendenza economica e dei matrimoni.
Nel 2001, il 27% dei giovani uomini in questa fascia d’età viveva in famiglia, e il 15% delle donne. Nel 2008 le percentuali sono passate rispettivamente al 29 e al 18%.
Ma secondo l’Ons “c’è stata anche una riduzione del gap generazionale che ha cambiato i rapporti tra genitori e figli, e questo rende più facile per i figli adulti restare a casa dei genitori. Continua »
argomento: Costume | Commenta »
Aprile 23rd, 2009 Riccardo Fucile
LA FINANZA CREATIVA NON HA PIU’ LIMITI: LA IERVOLINO LO CHIAMA CONTRIBUTO GIARDINAGGIO CIMITERIALE E SPERA DI INCASSARE 3 MILIONI DI EURO… INTANTO NE SPENDE 800.000 PER APPALTARE UN ELENCO DEI POTENZIALI CONTRIBUENTI
Visto che dai vivi non si poteva strizzare più nulla, il comune di Napoli, in
perenne dissesto finanziario, ha pensato che fosse il caso di rivolgersi ai morti.
E gli uffici del sindaco Iervolino si sono messi subito all’opera, inventandosi una tassa in più, battezzata ( anche se sarebbe più il caso di parlare di esequie), con un dolce eufemismo, “contributo per giardinaggio, nettezza e decoro” negli undici cimiteri pubblici della città partenopea.
Ma i napoletani, che sono molto sarcastici, l’hanno già battezzata “la tassa sul morto”. Quantificando, si tratta di nove euro all’anno a loculo: il provvedimento si applica con effetto retroattivo dal 2006 e i funzionari hanno calcolato un’ipotesi di entrata nelle casse esangui del Comune di circa 3 milioni di euro.
Trattasi, infatti, di via molto ipotetica, in quanto un conto è fissare una tassa, altro è riscuoterla, soprattutto a Napoli.
Già nel 2006, infatti, il Comune ci aveva provato, ma senza cavarne un euro, tanto da appaltare poi il servizio per la modica cifra di 800.000 euro a una società esterna.
Ora ci si riprova ma già si parla di contenziosi con le Arciconfraternite della Curia, proprietarie del 90% degli immobili cimiteriali.
La cifra sembra minima, in effetti, ma chi ha una cappella che, per sua natura, è un condominio a più loculi, non risulta tanto irrisoria. Continua »
argomento: economia, Napoli, Politica | Commenta »
Aprile 22nd, 2009 Riccardo Fucile
I GIOVANI DI CASA POUND PORTANO AIUTI E SI PRODIGANO CON IL LORO CAMPO BASE PER I TERREMOTATI… LA SINISTRA CHIC E BORGHESE SI INDIGNA PER LA LORO PRESENZA “INQUINANTE”, MA RESTA A SORSEGGIARE IL THE NEI SUOI SALOTTI MILIONARI… IL SINDACO “SIAMO FIERI DI QUESTI RAGAZZI, DAREMO LORO LA CITTADINANZA ONORARIA”
La “Stampa” di Torino due giorni fa titolava: “No ai volontari in camicia nera”, facendo sussultare le contesse decadute che vivono in centro, i capitalisti che hanno la villa in collina, la buona borghesia torinese che si ritrova nei caffè alla moda, il figlio di papà che gira in Mercedes a 20 anni e ogni tanto si schianta contro un provvidenziale muro: in pratica tutti i progressisti che a Torino votano a sinistra e frequentano i salotti che contano.
Ma chi saranno mai questi volontari?
Qualche reduce della guerra d’Etiopia o qualche sopravissuto della guerra civile spagnola? No, nulla di tutto questo.
Quello che ha fatto riempire d’indignazione la “sinistra colta” dalle scarpe firmate ben pulite e non certo con schizzate di fango è la presenza di decine di militanti del centro sociale di destra “Casa Pound”, impegnati in Abruzzo nella loro opera di solidarietà .
Dopo aver raccolto, nelle varie sedi sparse nella penisola, 18.000 litri d’acqua, 2 tonnellate di pasta, 1.000 litri di latte, 1.600 kg di scatolame vario, 500 pacchi di pannolini, 300 kg di piatti, tovaglioli e bicchieri di plastica, 1.500 kg di materiale per l’igiene personale e in attesa di ulteriore materiale in arrivo, i ragazzi di Casa Pound hanno provveduto alla sua distribuzione, in coordinamento con la Protezione civile, installando un loro campo base a Poggio Picenze. Continua »
argomento: destra, terremoto | Commenta »
Aprile 22nd, 2009 Riccardo Fucile
SEI ANNI FA ABBIAMO EDIFICATO A NOSTRE SPESE IL CARCERE DI PEQUIN: AVREBBE DOVUTO ACCOGLIERE I MILLE DETENUTI ALBANESI OSPITI DEI NOSTRI ISTITUTI DI PENA… NE HANNO PRESI TRENTA IN SEI ANNI E CI HANNO MESSO I LORO DELINQUENTI LOCALI… CENTO MILIONI L’ANNO IL COSTO CHE L’ITALIA SOSTIENE PER GLI ALBANESI NELLE NOSTRE CARCERI
E’ uno dei tanti scandali italiani, in questo caso italo-albanese, e non solo, un
discorso simile riguarda anche la Romania.
Partiamo da un dato: sono circa mille i detenuti albanesi con condanne definitive nelle carceri italiane. Altrettanti sono quelli di origine romena.
Con l’Albania stipuliamo un accordo nel 2002 che prevede il rimpatrio dei detenuti albanesi con condanne definitive, anche senza il loro consenso. Ma l’accordo fatto resta inapplicato: tra lungaggini, ritardi, sfiancanti controlli dei detenuti da rimpatriare da parte delle autorità locali, sapete quanti albanesi abbiamo rispedito nelle carceri di Tirana in quasi sette anni? Trenta.
Stesso discorso viene impostato nel 2003 con il governo di Bucarest: rimpatrio dei detenuti con sentenza definitiva.
Bucarest prima firma l’accordo, poi nei fatti lo ostacola con controlli interminabili da parte della loro magistratura, la macchina burocratica si inceppa anche in Italia.
Conclusione: sei anni, due detenuti rimpatriati.
Questi sono dati ufficiali del Ministero, non ci inventiamo nulla. Questi duemila e passa detenuti, albanesi e romeni, congestionano ulteriormente i nostri già asfittici penitenziari e costano al contribuente cifre altissime.
Dati ufficiali: un detenuto costa 100mila euro l’anno. Breve calcolo: sono cento milioni l’anno che ci costano i mille detenuti albanesi e altri cento milioni quelli romeni.
Totale duecento milioni: pensate che per rinnovare il contratto alle forze dell’ordine ( una miseria peraltro) sono stati spesi 100 milioni, la metà di quanto spendiamo per ospitare nelle nostre carceri questi 2.000 detenuti.
Eppure il governo precedente e attuale parlano sempre di contatti con i governi di Tirana e Bucarest, di collaborazione, di intesa, di programmi comuni: tutte palle.
Non riusciamo neanche a far rispettare gli impegni assunti, ma state tranquilli che non blocchiamo certo per questo gli accordi economici con quei Paesi.
L’importante è fari affari, il resto non conta, tanto paga il contribuente.
Ma lo scandalo più vergognoso è un altro ancora. Continua »
argomento: Immigrazione, Politica, Sicurezza, sprechi | Commenta »
Aprile 22nd, 2009 Riccardo Fucile
COME PREVISTO LA VENDITA DI ALITALIA HA CREATO UN DANNO AI POSSESSORI DI OBBLIGAZIONI ALITALIA… I CREDITORI NON SONO STATI TUTELATI COME INVECE ERA STATO PROMESSO… OFFERTO SOLO IL 32% DEL VALORE NOMINALE NEL 2012 E PERDITA DI TUTTI I DIRITTI…COME VOLEVASI DIMOSTRARE
Non è che ci faccia piacere avere spesso ragione, se questa coincide con previsioni negative. Certe volte vorremmo essere smentiti quando lanciamo un allarme su certe operazioni condotte solo per favorire una parte, ma nel caso Alitalia, che abbiamo trattato a lungo nel momento della vendita a Cai, tra gli altri problemi avevamo posto anche la posizione infelice degli obbligazionisti Alitalia che rischiavano di restare con un pugno di mosche in mano.
In tal senso avevamo auspicato che Cai prendesse in carico i debiti pregressi di Alitalia e non venissero semplicemente posti a carico dello Stato e quindi dei contribuenti.
Invece chi aveva sottoscritto obbligazioni Alitalia è rimasto, come temevamo, senza un riscontro alla fiducia che avevano posto nella compagnia di bandiera italiana, investendo qualche quattrino nell’acquisto dei titoli suddetti.
Ora sono arrivati ad accusare il Ministero del Tesoro di responsabilità civile per il danno procurato agli obbligazionisti.
E’ questa la strategia che stanno studiando i legali per difendere i possessori dei “Mengozzi bond”. All’assemblea convocata appositamente a Roma, non si sono presentati nè il Tesoro ( titolare del 62% delle obbligazioni), nè il commissario Augusto Fantozzi, che pure avrebbe dovuto tutelare i creditori.
Questo non ha permesso di raggiungere il quorum necessario per rendere valida la riunione e deliberare ufficialmente.
Ma ha convinto i possessori dei titoli che senza maniere forti dovranno accontentarsi del rimborsino deciso per legge dal Tesoro, ovvero il 32% del valore nominale nel 2012, perdita di tutti i diritti e tetto di 100.000 euro per ciascun titolare. Continua »
argomento: Alitalia, economia, Politica | Commenta »
Aprile 21st, 2009 Riccardo Fucile
NEL DISEGNO DI LEGGE AL POSTO DELLE RONDE LEGHISTE SI CREI UNA STRUTTURA DI “SICUREZZA SOLIDALE” SUL MODELLO DEI CITY ANGELS… L’UNICA LORO ARMA UN GRANDE CUORE: VOLONTARI PER EMERGENZE E PASSEGGIATE NOTTURNE NEI QUARTIERI POVERI, AIUTO A CHI HA BISOGNO… 40% SONO DONNE E IL 30% EXTRACOMUNITARI
Il Governo di centrodestra avrebbe una grande arma da far valere nel prossimo
dibattito sul disegno di legge governativo che prevede la creazione delle ronde: smarcarsi da un’impostazione leghista che ha creato solo equivoci e problemi, dissapori e accuse, e riprendere dall’inizio il problema della presenza sul territorio di cittadini desiderosi di collaborare con le istituzioni e solidali con i propri concittadini in difficoltà .
Partendo da due considerazioni: non si parli più di ronde ( che sanno di militarizzazione del territorio), ma di una struttura di “sicurezza solidale”, sul modello dei “City Angels” milanesi, creati da Mario Furlan, giornalista e docente universitario, ed estesi ormai anche a Roma, Napoli, Torino, Bologna e da poco anche a Genova.
In secondo luogo si ristabilisca il principio che il “volontariato” è per sua definizione gratuito: quindi via i 100 milioni di euro da distribuire ai rondisti.
Altrimenti si tratterebbe di una nuova mangiatoia di cui qualcuno forse sta tirando le fila. Ribadendo che la sicurezza deve essere prerogativa delle forze dell’ordine e non appaltabile a terzi. Le ronde sono controproducenti e inutili, devo essere scortate pure da polizia e carabinieri, con aggravi ulteriori sui contribuenti.
Per non parlare dei danni che hanno arrecato diverse volte, segnalando come “presenze sospette” agenti sotto copertura in operazioni di pedinamento e mandando all’aria delicate operazioni di intelligence.
I City Angels è una organizzazione che si occupa di segnalare il disagio sociale e aiutare gli emarginati, al contempo segnalano anche situazioni a rischio alle forze del’ordine.
Indossano jeans e scarpe da ginnastica, pettorina rossa e basco azzurro, come le forze di pace dell’Onu, non hanno armi ovviamente. Continua »
argomento: governo, povertà, Sicurezza | Commenta »
Aprile 21st, 2009 Riccardo Fucile
QUESTA CI MANCAVA: PRC E PDCI PRESENTANO ALLE EUROPEE BRUNO DE VITA, EDITORE E LEADER DEI CONSUMATORI…NEL 2006 ALCUNI SUOI REDATTORI ADERISCONO ALLO SCIOPERO E LUI LI LICENZIA… EMERGONO ABUSI: STRAORDINARI NON PAGATI, ORARI NON RISPETTATI, RETRIBUZIONI INADEGUATE, REDATTRICI COSTRETTE A PULIRE I BAGNI… RADIATO DALLA ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA, ORA FA IL PALADINO DEI PRECARI?
Ora fa il paladino dei precari, il difensore degli sfruttati e degli ultimi, ma il volto della sinistra pataccara prende le sembianze di un capitalista sfruttatore del popolo, quello di Bruno De Vita, leader dei Consumatori uniti e ora alleato di Ferrero, Diliberto e Salvi nella corsa a un seggio a Strasburgo.
Ma come, con tutti i giovani precari e disoccupati da candidare, proprio uno radiato dall’Associazione della Stampa per comportamento antisindacale dovevano trovare i rifondaroli e i comunisti?
Vediamo la storia: il De Vita è stato leader dell’ex Unione Democratica per i consumatori, creatura di Bordon e Menzione.
Nel sito si legge “Tutela i tuoi diritti”, peccato che il loro capo non abbia tutelato quello dei suoi dipendenti.
Si dà il caso, infatti, che il nuovo pilastro della lista anticapitalista sia in realtà un capitalista della peggior specie. Il De Vita è stato amministratore unico ed editore di Teleambiente e della collegata Teleagenzia 1 e, in questa veste, ha licenziato in tronco i suoi giornalisti.
Con il risultato di essere radiato dall’Associazione Stampa romana, sindacato unitario dei giornalisti del Lazio, di cui era associato. Continua »
argomento: elezioni, Politica, Sinistra arcobaleno | Commenta »
Aprile 21st, 2009 Riccardo Fucile
STANCHI DI ESSERE PAGATI IN NERO E DELLA CONDIZIONE DI PRECARI, CHIEDONO UN RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE… VOGLIONO PIU’ TUTELA NELLA SEDE CHE DOVREBBE ESSERE GARANZIA DI LEGALITA’ PER TUTTI
Ci mancava in effetti. E’ nato anche il sindacato dei portaborse parlamentari. 
Stanchi ( almeno una buona parte di loro) di essere pagati in nero e di non vedere, nonostante se ne discuta da anni, con articoli sui giornali e inchieste televisive, una soluzione alla precarietà di un lavoro per cui i deputati e i senatori ricevono, all’interno del loro trattamento economico, un rimborso spese rispettivamente di 4.190 e 4.678 euro, che va sotto la voce forfettaria di “spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori”.
Il sindacato si chiamerà Ancoparl, associazione nazionale collaboratori parlamentari, e, si legge nello statuto, “non perseguirà scopi politici o di lucro”.
I suoi obiettivi sono ben specificati nella parte del testo dedicata alle finalità .
In primo luogo “rappresentare e tutelare gli interessi professionali degli associati che esercitano l’attività professionale di collaboratore parlamentare presso il parlamento italiano ed europeo”.
In secondo luogo ” favorire il riconoscimento giuridico della professione di collaboratore parlamentare presso le istituzioni competenti”.
Terzo: “promuovere l’adozione di un codice deontologico della professione di collaboratore parlamentare”.
Infine “favorirne lo sviluppo e la promozione”.
Il sindacato delinea persino la possibilità di “istituire borse di studio, organizzare convegni e manifestazioni, corsi, seminari, attraverso qualsiasi strumento idoneo allo scopo, mediante periodiche manifestazioni all’interno delle istituzioni parlamentari”.
Gli incarichi all’interno del sindacato non saranno retribuiti, in modo di evitare il formarsi di una casta all’interno di un sindacato che nasce con lo scopo opposto, quello di valorizzare appieno la dignità del loro lavoro. Continua »
argomento: Lavoro, Parlamento | Commenta »
Aprile 20th, 2009 Riccardo Fucile
LA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE NON E’ APPREZZATA DALLE AZIENDE… STIPENDI DA FAME, PERSINO INFERIORI DEL 10% A QUELLI DEI SEMPLICI DIPLOMATI
Avrà anche consentito di ridurre il tasso di abbandono degli studenti universitari, ma quando si parla di stipendi, la laurea triennale non ha certo giovato agli studenti.
Nonostante i tre anni di fatica in più e le tante ore trascorse a lezione e piegati sui libri, i laureati triennali guadagnano addirittura oltre il 10% in meno rispetto ai semplici diplomati.
Nel corso del 2008, in Lombardia, la retribuzione media lorda di un lavoratore diplomato ha, infatti, raggiunto i 27.600 euro, mentre quella dei laureati di primo livello si è fermata a 24.120 euro. Questi sono i dati che emergono dall’indagine sulle retribuzioni in Lombardia e sulla loro evoluzione negli ultimi anni, realizzata dalla Cisl Lombardia, secondo la quale un diplomato percepisce ogni mese quasi 300 euro lordi in più rispetto a un laureato triennale. Continua »
argomento: Lavoro, scuola | Commenta »