Maggio 19th, 2015 Riccardo Fucile
“FORZA ITALIA E’ UN CAPITOLO CHIUSO, OCCORRE UN NUOVO MODELLO DI CENTRODESTRA, FONDATO SU DEMOCRAZIA INTERNA E PRIMARIE”
Dopo l’addio a Forza Italia, anticipato domenica nel programma di Lucia Annunziata su Raitre, Raffaele Fitto oggi annuncia la nascita ufficiale del nuovo partito: “Abbiamo costituito un’associazione che si chiama Conservatori e Riformisti e che si ispira all’omonimo gruppo del Parlamento europeo”, spiega il leader dei ricostruttori in una conferenza stampa all’hotel Nazionale a Roma.
Ma non è questo il momento di dar vita a nuovi gruppi parlamentari, fuoriuscendo da quelli di Forza Italia: “Per noi questo è l’ultimo dei problemi – chiarisce – è un punto di dettaglio che completerà un percorso”.
Come a dire: tregua con l’ex cavaliere fino alle regionali, poi ognuno per la sua strada.
“Forza Italia è un capitolo chiuso”, ha continuato Fitto spiegando che il suo obiettivo “non è continuare in una polemica sterile con Berlusconi” ma dar vita a “un nuovo modello di centrodestra con regole democratiche”.
Rilancia poi il tema delle primarie: “Il nostro obiettivo – ribadisce – se ci saranno le elezioni politiche nel 2018, è che è indispensabile e necessario che il centrodestra si organizzi per celebrare delle primarie, sui contenuti e sulla scelta di uomini”.
“E’ una partita che non si gioca con un parlamentare in più o in meno ma si muove in una prospettiva politica”, dice ancora l’europarlamentare e, a quanti gli chiedono se i parlamentari che hanno aderito sono gli stessi che qualche tempo fa hanno firmato una lettera a sostegno di Cameron, risponde: “Dica trentatrè…”.
“Comunque – aggiunge – non lo so”.
Troppo presto anche per il simbolo: “No, non lo abbiamo. E’ solo un’associazione, lo vedremo dopo”.
(da “La Repubblica”)
argomento: Fitto | Commenta »
Maggio 19th, 2015 Riccardo Fucile
IL SOSPETTO DI UN PATTO SEGRETO ANTI-CONCORRENZA
Un patto per impedire la concorrenza sul mercato della pay tv nel settore dei diritti televisivi della Serie A.
E’ il sospetto che ha avviato le indagini dell’Antitrust e della Guardia di Finanza che stanno eseguendo ispezioni a Milano e Roma presso le sedi della Lega calcio di Serie A, di Mediaset e Sky.
Al centro delle indagini ci sarebbe l’esito finale della vendita dei diritti televisivi per le stagioni calcistiche 2015-2018, espletata dalla Lega calcio nel giugno 2014: il nodo riguarda l’accordo siglato tra le due piattoforme per mantenere lo status quo, un’intesa che spinse la Lega ad accontentarsi di 150 milioni di ricavi in meno.
Tale accordo – sempre secondo l’ipotesi investigativa – sarebbe avvenuto fra i principali operatori attivi a livello nazionale sul mercato delle pay-tv, vale a dire Sky e Mediaset.
La stessa Lega calcio, in violazione di disposizioni europee – ipotizzano gli investigatori – avrebbe favorito gli accordi: una tesi rafforzata dal fatto che le squadre di Serie A abbiano rinunciato a massimizzare gli introiti come, invece, prevedeva il bando.
Per capire di cosa si tratta bisogna fare un passo indietro, tornando all’estate dello scorso anno quando dopo una battagli lunga settimane Sky si era aggiudicata l’intero campionato sul satellite e Mediaset le partite delle migliori 8 squadre di serie A sul digitale terrestre (pari all’86% dello share).
Un accordo definito al ribasso per tutti: a cominciare dalla Lega che ha incassato per il triennio 945 milioni di euro (572 dalla piattaforma satellitare di Rupert Murdoch, gli altri dal Biscione), meno dei 1.100 milioni offerti dai vari concorrenti.
Anche per questo, già un anno fa, gli addetti ai lavori si auguravano che nessuno degli attori in gara usciti perdenti dall’asta, presentasse ricorso.
(da “La Repubblica“)
argomento: denuncia | Commenta »
Maggio 19th, 2015 Riccardo Fucile
CINQUANTA PERSONE IN MANETTE, TRENTA SQUADRE COINVOLTE, SETTANTA INDAGATI: L’ACCUSA E’ DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
‘Ndrangheta, calcio e scommesse. È scattata all’alba l’operazione “Dirty soccer” che ha portato all’arresto di 50 persone in tutta Italia con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Calciatori, dirigenti e presidenti di squadre di calcio rischiano fino a 9 anni di carcere. Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, la squadra mobile e lo Sco hanno eseguito arresti in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria Veneto e Lombardia.
Al centro dell’inchiesta, iniziata con un’intercettazione di un soggetto legato alla cosca Iannazzo di Lamezia Terme (e arrestato pochi giorni fa nell’operazione “Andromeda”), ci sono decine di partite di calcio combinate dei campionati in corso in Lega Pro e Lega D.
È un terremoto per il calcio italiano.
Gli inquirenti hanno individuato “due gruppi criminali organizzati, tra loro distinti, ma aventi un trait d’union soggettivo, — scrivono i magistrati — dediti ad architettare frodi sportive, ‘combinando’ incontri di calcio del campionato dilettantistico e dei tornei professionistici”.
La Dda di Catanzaro parla di “un sottobosco criminale ben innestato nel mondo del calcio, le cui fila sono tenute da ‘professionisti’ dello sport che approfittano della propria funzione, in seno alle società calcistiche, per combinare partite dei campionati, al fine di alterare il risultato, per lucrare sulla combine, scommettendo essi stessi sull’evento sportivo”.
Tra gli arrestati ci sono presidenti di società che compravano le vittorie della propria squadra spacciandole per successi sul campo.
Ma anche direttori sportivi che “confondono — scrivono i pm — la loro funzione di promozione sportiva, con l’alterazione del risultato delle competizioni, tradendo il loro vero ruolo e, tutto ciò, solo per vile bramosia di guadagno economico”. In manette anche alcuni calciatori.
Il dato più raccapricciante secondo gli investigatori è “l’amara quanto palese constatazione di cosa sia diventato lo sport calcistico gestito dagli indagati del presente procedimento, in cui emergono palesemente le condotte di tali direttori sportivi, presidenti e manager calcistici che ormai concepiscono la gestione delle proprie società calcistiche o di quelle da acquisire di volta in volta, esclusivamente come una ‘fonte di reddito’ derivante dalle scommesse che essi stessi piazzano e fanno piazzare sulle partite che sono stati in grado di truccare”.
Grazie alle intercettazioni telefoniche, la squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti è riuscita a stroncare un’organizzazione criminale “alimentata anche dal denaro che proviene dai ‘signori’ delle scommesse”.
Si tratta, in sostanza, di personaggi che vivono in Asia (Kazakistan), nell’est d’Europa (Serbia e Slovenia) ed in Russia e che, comunque, in Italia hanno la loro longa manus nel gruppo criminale colpito dall’inchiesta “Dirty Soccer”.
I finanziatori stranieri, infatti, attraverso la mediazione di dirigenti sportivi “disonesti e avventurieri” irrorano le casse degli arrestati fornendo denaro ai criminali “nostrani”.
Denaro che, stando alla ricostruzione della squadra mobile,veniva usato “in primis per ‘corrompere’ i calciatori in modo da avere, sia gli stranieri che i criminali di casa, partite combinate su cui scommettere e realizzare ingenti guadagni”.
Tra gli arrestati ci sono il presidente e il direttore sportivo del Neapolis Mario Moxedano e Antonio Ciccarone, il presidente e il vicepresidente del Brindisi Antonio e Giorgio Flora, il direttore generale del Brindisi Vito Morisco, il consulente di mercato del Brindisi Savino Daleno, il direttore sportivo del L’Aquila Ercole Di Nicola, l’ex direttore sportivo della Torres Vincenzo Nucifora, il magazziniere del Santarcangelo Daniele Ciardi, l’ex direttore del Monza e direttore generale del Pro Patria Mauro Ulizio, il socio occulto e direttore “di fatto” del Pro Patria Massimiliano Carluccio, l’ex allenatore del Pro Patria Marco Tosi, l’ex presidente del Trento Maurizio Antonio Pagniello, il direttore sportivo del Monza Gianni Califano, l’allenatore del Barletta Ninni Corda, il direttore sportivo della Vigor Lamezia Fabrizio Maglia e il responsabile marketing della Vigor Lamezia Felice Bellini.
Tra i calciatori finiti in manette, invece, ci sono Raffaele Moxedano (Neapolis), Pasquale Izzo (Puteolana), Emanuele Marzocchi (Puteolana), Salvatore Arista (ex dell’Akragas), Fabio Di Lauro, Marco Guidone (Santarcangelo), Francis Obeng (Santarcangelo), Mohamed Lamine Traorè (Santarcangelo), Giacomo Ridolfi (Santarcargelo), Andrea Ulizio (San Marino ed ex Pro Patria), Adolfo Gerolino (ex del Pro Patria), Vincenzo Melillo (Pro Patria).
Lucio Musolino
(da “il Fatto Quotidiano”)
argomento: Giustizia | Commenta »
Maggio 19th, 2015 Riccardo Fucile
PROVA DI ITALIANO BOICOTTATA NELLA 2B: ESAME INVALIDATO CON DISEGNINI E SCARABOCCHI
“Disegnini e scarabocchi” degli studenti di Agnese Landini, moglie di Matteo Renzi, sulle prove Invalsi.
E così l’esame viene invalidato.
Gli alunni della 2B dell’istituto superiore Balducci di Pontassieve, dove la compagna del presidente del Consiglio insegna italiano, hanno deciso di sabotare l’esame martedì scorso. Un boicottaggio a cui il 12 maggio hanno aderito migliaia di ragazzi in tutta Italia che hanno deciso di consegnare in bianco, leggere un libro mentre somministravano le prove o non sono entrati in classe e hanno organizzato sit-in e manifestazioni di protesta.
Nell’istituto di Pontassieve, come riporta il Corriere della Sera, sui 20 test previsti ne sono saltati 7 “ma solo due a causa degli studenti”.
Nella classe di Agnese Landini era saltata la prova di matematica, visto che il docente che doveva controllare il corretto svolgimento dell’esame aveva deciso di scioperare.
Il test di italiano, però poteva regolarmente svolgersi, ma i ragazzi hanno deciso di renderlo nullo.
“La prova non è valida”, ha spiegato il preside Giulio Mannucci, aggiungendo che gli studenti non l’hanno compilata “come si deve”.
Ma quella non è soltanto un controllo della preparazione degli alunni perchè costituisce anche “una valutazione della qualità dell’insegnamento” del prof.
Quindi il boicottaggio “va a colpire in qualche modo il docente“.
Anche per questo al prossimo consiglio di classe del 3 giugno, dice il preside al Corriere, “proporrò dei provvedimenti contro” gli studenti.
“Altrimenti — conclude — il sistema non si regge più in piedi”.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: scuola | Commenta »