Gennaio 2nd, 2016 Riccardo Fucile
“UN ESPEDIENTE PER TAMPONARE LA FUGA DEI CORRENTISTI” LA RISPOSTA DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI
Sono 683 i risparmiatori che potrebbero ricevere subito, ovvero primo del varo dei decreti che faranno partire l’arbitrato e il fondo di solidarietà di 100 milioni, un anticipo di indennizzo dopo il fallimento/salvataggio di Banca Etruria.
Operazione del governo che però ha azzerato i conti di molti risparmiatori e portato al suicidio un pensionato di 68 anni.
L’ipotesi, riportata dal quotidiano La Repubblica, è la soluzione al vaglio di ministero dell’Economia e Bankitalia e che riguarderebbe a coloro che a causa del crac dell’istituto di credito hanno perso quasi tutto; nello specifico coloro che hanno investito meno di 100mila euro puntando per oltre il 50% del loro patrimonio sulle rischiosissime obbligazioni subordinate che sono state azzerato quando Banca Etruria è stata sciolta.
Questi risparmiatori poi potranno accedere all’arbitrato e dunque recuperare l’intera cifra. A mettere mano alle tasche è la nuova Banca Etruria.
Una decisione, voluta dal governo per “attenuare la tensione” esplosa attorno all’istituto che ha avuto un pesante strascico politico per il passato ruolo operativo del padre del ministro delle Riforme di Maria Elena Boschi, che ha superato alla Camera una mozione di sfiducia presentata dal M5s.
Inoltre il varo dei decreti è ancora lontano perchè c’è da scrivere i testi.
C’è poi da mettere in conto che l’affaire Etruria, per cui sono state avviate più inchieste e una di queste potrebbe avere già come titolo di reato la bancarotta fraudolenta, la fuga degli altri correntisti dall’istituto che per una banca in attesa di essere venduta.
Via Nazionale ha, infatti, avviato avvia il processo di cessione delle quattro good bank nate con il decreto Salva banche (Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti e Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara).
E segnali di interesse, secondo quanto riferito dal presidente Roberto Nicastro, si sarebbero già palesati sia dall’Italia che dall’estero e la vendita dovrebbe concludersi entro la primavera inoltrata.
L’imperativo è rassicurare. Come del resto ha cercato di fare l’Abi con una lettera agli italiani pubblicata sui principali quotidiano il 31 dicembre scorso: “Il riassetto di quattro banche, da tempo in difficoltà , ha creato dolorose ripercussione anche su una parte minoritaria degli investitori, mentre lo stesso mondo bancario, da solo, con senso di responsabilità ha sostenuto, con un esborso di oltre due miliardi di euro, la rinascita delle quattro banche, il risparmio dei depositanti e migliaia di posti di lavoro. Il nostro impegno continua”.
La mossa non soddisfa le associazioni dei consumatori. Che definisce i parziali rimborsi “espedienti sia per arginare le proteste itineranti dei risparmiatori che evitare la fuga massiccia dei depositi”.
Adusbef e Federconsumatori, comunque, fanno sapere “di apprezzare l’apertura ai rimborsi anticipati”.
“Le proteste di piazza ed i ricorsi giudiziari — avvertono però le due associazioni — non si fermeranno fino a quando non ci saranno rimborsi integrali per tutti i derubati da Bankitalia e dallo Stato”.
Saranno anche depositate nei prossimi giorni eccezioni di costituzionalità del bail in entrato in vigore dal 1 gennaio, definendo questa norma “un esproprio criminale del risparmio, ideata dalla cleptocrazia europea, da troika e Bce per addossare crac e dissesti bancari provocati dai banchieri e dall’omessa vigilanza delle banche centrali, ad azionisti, obbligazionisti, depositanti per palese ed evidente contrasto con la Costituzione, in particolare con il pilastro fondante dell’art.47 che tutela e salvaguardia il risparmio”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Gennaio 2nd, 2016 Riccardo Fucile
SULLA TRATTA MILANO-ROMA + 3,5%… BIGLIETTI PIU’ CARI SU FRECCIAROSSA, FRECCIARGENTO E FRECCIABIANCA
Chi ieri ha iniziato l’anno comprando un biglietto dell’alta velocità , si è accorto subito dell’amara sorpresa: prezzi rialzati su tutti i Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca.
Le tariffe della fascia base (quella che consente il cambio di prenotazione e itinerario) sono state incrementate a livello nazionale in media del 2,7% ma per alcune tratte i rincari arrivano al 3,5% come nel caso del Milano-Roma, il treno che è riuscito a battere la concorrenza degli aerei facendo muovere in ritirata persino le compagnie low cost.
Ecco alcuni esempi: un Milano-Roma che con «tariffa base» fino a pochi giorni fa partiva da 86 euro, è passato ora a 89 euro.
Il Napoli-Roma da 43 a 44 euro mentre il Napoli-Milano è aumentato di 4 euro da 95 a 99 euro.
I ritocchi dei prezzi decisi da Ferrovie non riguardano gli abbonamenti nè le tariffe economy e super economy ma, tiene a precisare il gruppo, la «fascia di prezzi più alta e flessibile». Quella che, secondo Ferrovie, «costituisce solo il 10% dei ricavi».
Era però dal 2011 che i prezzi dell’alta velocità non venivano modificati, quando cioè si passò dalle due classi di servizio (prima e seconda) alle attuali quattro (Standard, Premium, Business ed Executive).
Secondo Ferrovie i ritocchi di oggi continuano a essere inferiori a quelli di 5 anni fa ma «con servizi più moderni, capillari e veloci».
Quel che è certo è che i nuovi prezzi dell’alta velocità si aggiungono agli altri rincari partiti già il primo giorno dell’anno nuovo.
Come quelli delle autostrade: da ieri sei tratte autostradali, dopo il via libera del ministero dei Trasporti, hanno aumentato i pedaggi. Il rincaro maggiore riguarda Satap tronco A4 (la Torino-Milano) a cui è stato concesso un adeguamento record del 6,5%. Seguono Strada dei Parchi +3,45%, Tangenziale Est Spa +2,10%, Autostrade per l’Italia +1,09%, Pedemontana Lombarda +1% e Ativa +0,03%.
Le nuove tariffe sono scattate dopo la firma dei decreti interministeriali tra il ministro dei Trasporti e il ministro dell’Economia.
Ma gli aumenti potrebbero interessare successivamente anche altre 21 tratte per le quali si è in attesa dell’aggiornamento del «Piano Economico Finanziario», senza il quale il ministero non dà il via libera agli adeguamenti richiesti.
Quella delle autostrade è stata definita dalle associazioni dei consumatori una vera e propria stangata soprattutto per gli automobilisti della Lombardia che, secondo il Codacons, «subiranno il più alto aggravio di spesa rispetto a tutti gli altri.
Tra le tratte interessate dagli aumenti figurano infatti la Pedemontana Lombarda (+1%), la Satap tronco A4 (Torino-Milano +6,5%), la tangenziale esterna di Milano (+2,10%)».
Ma anche per i possessori del Telepass sono previste novità non proprio felicissime: verranno unificati infatti i contratti Telepass Premium e Premium Extra con costi e servizi che passeranno alla fascia superiore da 0,78 a 1,5 euro al mese.
Ed è tutto il settore dei trasporti, a ben vedere, quello che ha cominciato l’anno con prezzi in su.
Oltre al trasporto su gomma e rotaia, anche per gli aerei aumentano le tasse aeroportuali: 2,5 euro in più sull’addizionale comunale sui diritti d’imbarco.
Per questa voce i viaggiatori italiani dovranno pagare nove euro in partenza dagli aeroporti nazionali ad eccezione dei due scali romani – Fiumicino e Ciampino – dove ne serviranno dieci per l’applicazione (dal 2010) di un’ulteriore «tassa commissariale».
Qualche sollievo, da questo 2016, arriva dalle tariffe di elettricità e gas: grazie al ribasso degli oneri di sistema e al calo dei costi per l’approvvigionamento, l’importo delle bollette scenderà rispettivamente dell’1,4% e del 3,3%.
Diverso invece il discorso per l’acqua per cui è entrato in vigore un nuovo metodo tariffario che potrebbe comportare delle variazioni. In su o in giù non si sa, ma in sede europea non si perde mai occasione di ricordare che in Italia il costo dell’acqua è tra i più bassi d’Europa.
Corinna De Cesare
(da “il Corriere della Sera”)
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Gennaio 2nd, 2016 Riccardo Fucile
“EROE E’ COLUI CHE RISPETTA LA LEGGE, LA DIGNITA’ E LA VITA UMANA”
Caro Generale Del Sette mi sono rimaste in mente le sue parole pronunciate dopo le prime notizie trapelate sulle nuove indagini fatte dalla procura di Roma per la morte di mio fratello.
Se avessi avuto modo di incontrarla le avrei chiesto la sua opinione su tutte quelle terribili intercettazioni che danno conto di un modo di fare e di dire certamente più consono a criminali mafiosi che a cittadini onesti.
Ancor meno concepibile per uomini che indossano una divisa così importante prestigiosa e significativa come quella dell’Arma dei Carabinieri.
Mi riferisco all’uso di molteplici cellulari, magari intestati ad altri, ed al tenore di conversazioni che cambiano in modo stupefacente a seconda che “questi soggetti” parlino con utenze ufficiali e quindi oggetto di prevedibili intercettazioni, o utenze nascoste e quindi ritenute a torto “sicure”.
Le utenze ufficiali vengono utilizzate per proclamare la propria “innocenza” e per offendere e gettare fango su colui che, morto da sei anni, non può ovviamente più difendersi. Gli vengono attribuiti fatti, comportamenti, e persino insulti ai suoi familiari.
C’è addirittura chi si spinge sui social network per far sapere sue presunte verità mai dette prima. Anzi, addirittura sempre negate. Quando poi si ascoltano le conversazioni effettuate nelle utenze ritenute sicure emerge un quadro desolante.
Quando questi soggetti si ritengono al sicuro da orecchie indiscrete esprimono ciò che sono, ciò che hanno fatto, il loro reale stato d’animo.
Vigliacchi. Questa è la parola che mi viene in mente. Codardi un’altra. Avevano la possibilità ed il dovere di dire la verità . Hanno taciuto, hanno mentito.
Ed ora continuano a farlo senza alcun segno di pentimento e senza alcun briciolo di umanità .
Si sono divertiti e vantati nel picchiare in modo violentissimo un ragazzo di appena 40 kg. Ed ora continuano ad usare la divisa come paravento.
Chiunque, non dico ami, ma solo provi un briciolo di rispetto per quella divisa, oggi si sentirebbe profondamente a disagio nel vederla usata in quel modo.
Puoi essere stato all’estero per missioni di pace, puoi essere stato anche un eroe, ma se poi ti comporti in questo modo non puoi più essere degno di portarla. E poi, aggiungo, non puoi nemmeno essere stato un eroe.
Eroe è colui che rispetta la legge. Eroe è colui che è fedele alla legge ed a coloro che la applicano. Eroe è colui che rispetta la dignità e la vita umana. Eroe è colui che è trasparente ed onesto.
Colui che si avvale della facoltà di non rispondere di fronte al magistrato, come qualsiasi normale delinquente, per poi vomitare sui social le sue infamanti “verità “, nascondendosi dietro il proprio ruolo o la propria divisa, non lo è .
È solo un codardo.
Ilaria Cucchi
(da “Huffingtonpost“)
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Gennaio 2nd, 2016 Riccardo Fucile
“TESTIMONIERO’, NON HO PAURA”
«Stefano Cucchi? Credevo che fossero esagerazioni di mio marito. Diceva: “Lo abbiamo pestato noi quel tossico…”. Si vantava: lui è sempre stato così nel suo lavoro: “ho fatto questo, ho fatto quello”, “ho avuto una missione importante” e così via. Tra carabinieri fanno così. Poi la radio ha trasmesso un’intercettazione in cui lui stesso parla con gli amici: “Ragazzi ci dobbiamo far dare la sospensione della pena…” Non è un’ammissione questa? La mia telefonata con lui ha fatto il giro dei siti. E sapete i commenti? La sua ex – dicono – vuole vendicarsi».
Ed è vero, vuole vendicarsi? L’ex moglie di Raffaele D’Alessandro, il carabiniere accusato di aver pestato Stefano Cucchi 6 anni fa – se ne abbia provocato la morte è tuttora da stabilire – è una donna di trent’anni, magra da non sembrare mamma di tre figli, alta, bel viso, diretta. Si chiama Anna Carino.
«Credeva di averla fatta franca, era compiaciuto»
È sua la voce dall’altra parte del telefono nell’intercettazione che, secondo il pubblico ministero Giovanni Musarò, conferma l’ipotesi di un «violentissimo pestaggio» dei carabinieri della stazione Appia nei confronti del ragazzo.
È lei a dire: «Non ti ricordi che mi raccontavi di come vi eravate divertiti a pestare “quel drogato di m..”?».
Ma perchè vantarsi di aver pestato un ragazzo «che pesava 40 chili» come a un certo punto si sente dire nelle intercettazioni?
«Era l’inizio del 2010 – risponde lei –. Sembrava allora che i colpevoli fossero altri. Lui credeva di averla fatta franca, era compiaciuto».
Ora, il primo giorno di un anno incerto, in provincia di Viterbo dove vive con il suo nuovo compagno, Anna Carino spiega: «Raffaele aveva 24 anni all’epoca, come me. Era spavaldo, certo, è sempre fuori di sè. Ne ho passate tante. Ma con lui ho avuto due figli e ora sono di là che dormono. Ho visto i commenti sui forum online e vi chiedo, se Raffaele finisce in galera cosa ci guadagno io, che vantaggio ne hanno i bambini?».
L’indagato ai colleghi: «Se mi congedano, vado a rapinare gli orafi»
Nei mesi scorsi gli investigatori della squadra mobile hanno monitorato le conversazioni di Raffaele D’Alessandro e di altri due colleghi che erano in servizio la notte in cui Cucchi fu arrestato e che ora sono stati raggiunti da un avviso di garanzia (assieme a D’Alessandro, oggi in servizio a Napoli, c’erano anche Alessio Di Bernardo e Francesco Tedesco).
Non sembrano dialoghi fra carabinieri quelli. In un caso D’Alessandro dice agli amici: «Se mi congedano vado a fare le rapine agli orafi». Non è tutto. Il suo rapporto con le armi appare inquietante.
D’Alessandro sembra ostentare il potere che gli deriva dal suo stesso ruolo. In seguito a un incidente in famiglia, dove viene visto puntarsi la pistola alla tempia, gli viene tolta l’arma in dotazione.
«Mio marito odiava stare in divisa, quella notte era in borghese»
Ma sapevano i superiori delle sue bravate? Suo marito fu trasferito?
«A me ha sempre detto che fu lui a chiedere quel trasferimento» dice l’ex moglie.
È una donna decisa: «Testimonierò se mi chiamano – dice – ma non sanno ancora se ci sarà un processo».
Cos’altro sa?
«Non molto, solo quello che mi ha raccontato lui. Perchè lui ne parlava, non solo con me ma anche con altri, io questo l’ho ripetuto ai magistrati».
E cosa diceva?
«Che quella notte era in borghese come piaceva a lui. Odiava stare qui in provincia con la divisa addosso. Mi rimproverava sempre: “per colpa tua sono dovuto venire in questo posto di m…”.
E che il ragazzo, un tossicodipendente fu pestato. Raffaele mi parlò di Cucchi solo dopo che la prima indagine, quella che non è arrivata da nessuna parte, aveva preso un’altra strada. Penso volesse vantarsi per averla scampata. Nessuno li cercava più».
«Prima o poi potrebbe decidere di vendicarsi di tutti noi»
Il suo ex marito potrebbe essere processato per omicidio preterintenzionale…«Sì» risponde rivolta al suo attuale compagno. Poi torna sulla questione:
«Non sono andata in cerca di tutto questo ma quando mi sono sentita fare delle domande, ho deciso di non mentire. Me le ricordo le foto di quel ragazzo».
Persone che non erano coinvolte hanno subito un processo. Ci pensa mai?
«Io e Raffaele siamo stati assieme fino al 2013» precisa lei, facendo domande a sua volta: «Domani (oggi, ndr) verrà a prendere i bambini e li terrà fino al 6 gennaio, credete che sia una cosa da niente? Sarà il primo giorno che ci vediamo dopo che i giornali hanno parlato della mia testimonianza. Non dovrei avere paura? Ce l’ho invece e penso anche che, prima o poi, a riflettori spenti, potrebbe decidere di vendicarsi nei confronti di tutti noi».
Ilaria Sacchettoni
(da “il Corriere della Sera“)
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