Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
I VERTICI M5S ALLA FINE NE ESCONO PERSINO PEGGIO DEL SINDACO
Nessun sistema sarà mai perfetto. Un minimo di equilibrio, però, si conserva comunque come necessita’ indispensabile.
La ‪Capuozzo‬ ha commesso errori e leggerezze molto gravi. Ciò non di meno, spingerla alle dimissioni espellendola dal Partito e’ errore politicamente ed eticamente grave.
In un sistema di legalità , la “cultura del sospetto” non può porsi a base di “scelte collettive” prive di contraddittorio e di possibilità di revisione: spetta alla coscienza del singolo adeguarvisi ed agli elettori tenerne conto.
Caso contrario, la questione diventa di corretta gestione politica sino alla revoca di una fiducia da consumarsi nelle sedi istituzionalmente competenti.
Con la decisione del M5S, invece, si è avallata una “regola contraria” e contrapposta sottovalutando che la “sotto-cultura del sospetto”, non soltanto offende il comune senso di giustizia, ma si presta alle potenziali convenienze proprio dalla Mafia e dalla camorra che non hanno mai avuto problemi ad utilizzarla per liberarsi di eventuali personaggi scomodi.
La Capuozzo ha gestito malissimo una questione molto delicata e sulla quale avrebbe dovuto dimostrare competenza e capacità . Il suo movimento, però, ha fatto molto peggio!
Cosa accadrà quando un un suo membro riceverà un avviso di garanzia?
Il sospetto non è una condanna legalmente rilevante. Anzi configge con principi e garanzie giuridicamente date, e basare su esso una decisione legalmente e moralmente definitiva e’ errore ancora più grave del male che si ipotizza di combattere.
Ancora più ridicolo chi, a ‪#destra‬, plaude all”iniziativa “del direttorio” qualificandola come “cosa” di destra.
La “destra forcaiola” sicuramene sara’ in sintonia: quella legalitaria, invece…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
“PERCHE’ SU QUARTO NON ABBIAMO VOTATO?”… E C’E’ CHI VUOLE LA TESTA DI DI MAIO, IN POCHI DIFENDONO L’ESPULSIONE
La “bomba Q” intesa come “bomba Quarto” spacca l’universo grillino e fa apparire la prima ruga sull’impeccabile silhouette di Luigi Di Maio.
Sul blog di Beppe Grillo piovono commenti correlati al post in cui viene ufficializzata la cacciata del sindaco Rosa Capuozzo dal Movimento 5 Stelle.
C’è subito chi fa notare: “Non è nemmeno firmato. Chi lo ha scritto, Anonymus? Almeno metteteci la faccia”.
Qualcuno vuole la testa del vicepresidente della Camera, altri si chiedono per quale motivo non sia stato interpellato il web attraverso il sondaggio.
C’è poi chi è favore dell’espulsione e chi invece la ritiene una decisione sbagliata.
Intanto da Napoli, Gennaro Giugliano scrive il suo disappunto non solo su questa vicenda ma anche sulla piega che ha preso il Movimento nell’ultimo anno: “Una decisione presa senza interpellare il web? Trovo questa decisione presa veramente aberrante e credo che la base dei cittadini non conti niente, ma questo già lo avevamo capito quando ci è stato imposto questo direttorio senza poterlo scegliere in rete…”. Gianfranco Del Prete gli risponde: “Le decisioni piovute dall’alto si rilevano a garanzia del m5s e della civiltà di un paese normale. È questo quello che vogliamo ottenere, d’altra parte un garante dovrà pur esserci, e spesso richiede un atto di coraggio. Piena fiducia al direttorio”.
Bulpa p. non ci sta: “Ma votiamo solo quando c***o vi pare? Voglio votazioni sempre!”.
È un po’ confuso Fabio Liucci di Ercolano, che si chiede, in mezzo a tanti commenti: “Ma non era la parte lesa?”.
Fabio Boero plaude al Movimento: “Bravi, ben fatto! Via le mele marce o diventeremo subito come gli altri…sentire un esponente del M5S dire ‘non mi dimetto’ fa rabbrividire e fa perdere la voglia di vedervi come l’unica alternativa. D’accordo al 100%”.
“Un mio post è stato censurato – si lamenta Roberto Gioffredi – evidentemente chiedere a Beppe di fare lui l’unico garante ed uscire da questa storia dello ‘stanchino’ non si può dire. Così come non si possono criticare le inefficienze dei vari galletti con la cravatta”.
E poi arriva Vito Matteo che, tanto per iniziare, titola così il suo commento: “Una patetica ammissione di colpa”. Scritto a caratteri cubitali.
Dopo, facendo riferimento a quanto scritto sul blog, dice: “Dunque, vediamo se ho capito. Se un consigliere comunale fa pressing sulla Sindaca per fare un favore alla Camorra, la cosa non preoccupa il Direttorio? Voglio la testa di Di Maio su un piatto d’argento”.
In particolare il vicepresidente della Camera e Roberto Fico sono sotto accusa: “Da elettore voglio sapere due cose importanti. I giornali parlano insistentemente di Fico e Di Maio come informati dei fatti. Diteci TUTTA la verità al più presto. Siate trasparenti come sempre. L’Italia è il Paese della mafia. Cosa avete pensato di fare per tutelare chi si impegna nel movimento come la Capuozzo e con lei la sua famiglia? Pensate davvero che si possa ‘denunciare’ così liberamente alle autorità , senza temere che salti in aria una casa con i figli dentro?”.
E poi ancora, Michele Costantini riporta le parole apparse sul blog: “È dovere di un sindaco del MoVimento 5 stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve”.
E poi si chiede: “Vale anche per il vicepresidente della Camera onorevole Di Maio?”. Più sobrio appare infine chi dice: “L’espulsione mi sembra eccessiva…dimissioni invece sono più che giuste…se si dimettesse non sarebbe necessaria l’espulsione…”. Ma ormai il dato è tratto.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
NESSUNO SEGUE LE DIRETTIVE DEI VERTICI CINQUESTELLE
La Capuozzo non molla.
“Il sindaco, nonostante la sua espulsione decretata stamattina dal Movimento Cinquestelle, e il gruppo di consiglieri di maggioranza sono decisi a continuare.
“Al di là dei colori politici il nostro prioritario senso di responsabilità verso i cittadini ci impone di continuare ad amministrare con coscienza ed onestà il nostro territorio come fatto fino ad oggi'”.
È quanto scritto in un comunicato letto da un consigliere comunale M5s, Gianluca Carotenuto, davanti alla sede del Comune di Quarto.
Una scelta che porterà all’espulsione di tutti i consiglieri comunali.
Il sindaco è andata poi nel pomeriggio fa negli uffici della Procura di Napoli per essere interrogata in qualità di testimone dal pm Henry John Woodcock. L’interrogatorio è cominciato poco dopo che il pm aveva ascoltato, sempre in qualità di teste, il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Concetta Aprile.
(da agenzie)
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
DENUNCIA I FANNULLONI AI SUPERIORI, VIENE RIMPROVERATO DAI DIRIGENTI ED EMARGINATO DAI COLLEGHI… SOLO IL TRIBUNALE CONDANNA I FURBETTI
Come si deve comportare il dipendente di un ufficio pubblico che vede i propri colleghi timbrare ogni giorno il cartellino e poi sparire in palestra per irrobustire i muscoli renitenti alla scrivania?
Il manuale dell’impiegato modello suggerisce di segnalare i ginnasti ai superiori. I quali provvederanno a punirli, mentre l’eroe godrà della riconoscenza imperitura degli altri impiegati, quelli costretti a sbrigare anche le pratiche dei pelandroni.
Ma nella realtà questa ricostruzione si scontra con il noto emendamento Razzi: «Fatti li czz tua».
Più che un emendamento, un comandamento.
Chi non lo rispetta è perduto. Quando il signor Ciro Rinaldi, impiegato e sindacalista presso l’ispettorato emiliano del ministero dello Sviluppo Economico, ha denunciato i palestrati al suo capo, costui non solo non ha mosso un dito contro i reprobi, ma ha allungato la mano intera contro di lui, esibendosi in blocchi delle gratifiche e controdenunce intimidatorie.
Oltretutto un sindacalista che non protegge i nullafacenti è un evidente attentato al luogo comune.
Se si guarda il lato chiaro della Forza, questa storia ha un lieto fine perchè Rinaldi ha denunciato gli assenteisti alla magistratura e la sentenza di primo grado li ha condannati a un anno e due mesi per truffa allo Stato.
Il lato oscuro è che in ufficio Rinaldi viene scansato da tutti come un appestato, mentre i condannati per ora rimangono al loro posto.
E quando vanno al cinema per riposarsi dalle fatiche della palestra, ridendo con Checco Zalone penseranno: «Che Paese marcio, l’Italia. Per fortuna noi siamo diversi».
Massimo Gramellini
(da “La Stampa”)
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
ERA STATO GIRATO IN REALTA’ IN EGITTO NEL 2012… IL 15 APRILE 2014 MENTANA RISPOSE A LETTA CHE SE TROVAVA UNA NOTIZIA INVENTATA NEL SUO TG7 SI SAREBBE DIMESSO: ECCO, ORA PUO’ FARLO
Un video che mostra una mandria di uomini che mettono le mani addosso a una donna. Per la precisione una giornalista olandese.
Immagini che il conduttore Enrico Mentana, nell’edizione delle 20 del Tg La7 dell’11 gennaio, definisce eloquenti: “E’ incredibile che abbiamo dovuto aspettare tutto questo tempo per vedere cosa è accaduto”.
E la giornalista che ha realizzato il servizio che ha aperto il telegiornale, esordisce: “Immagini così non si erano mai viste”.
E ancora: “Fanno vedere molto chiaramente quello che è successo a Colonia”. “Una giovane donna circondata da un branco di giovani fuori controllo. Resta stretta in mezzo, quasi soffocata da una morsa di molestie, palpeggiamenti. Non c’è sonoro, ma l’angoscia della ragazza è ben visibile sul suo viso”.
Le immagini del filmato sono davvero censurabili, e nessuno augurerebbe mai a una ragazza (ma a una persona in generale) di trovarsi in una situazione del genere.
Peccato però che il video sia stato girato nel 2012 a Piazza Tahrir, al Cairo, in Egitto.
E che il Tg La7 abbia trasmesso un tarocco, cadendo in una delle tipiche trappole della Rete: quella della diffusione di contenuti che vengono spacciati per fini fin troppo evidenti.
A spiegare cosa è veramente successo è però Julia Leeb sul suo profilo Facebook: Julia è una giornalista olandese e spiega che la ragazza nel video è proprio lei.
Ma al Cairo nel 2012 appunto, non a Colonia nel Capodanno 2016.
Non è “uno dei 516 casi di violenza della notte di Capodanno”, come ipotizza l’autrice del servizio de La7.
Ricordiamo che il 15 aprile 2014 il direttore del tg La7 Enrico Mentana rispondeva in diretta a un tweet polemico di Enrico Letta e lanciava una sfida pubblica: «Sono pronto a dimettermi se l’onorevole Letta troverà una notizia inventata nel tg che dirigo”.
Ecco ora può pure farlo: se la regola vale per i politici, dovrebbe valere anche per i giornalisti .
(da “Blitz Quotidiano”)
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
INTERCETTAZIONI QUARTO, I VERBALI: “LO STAFF NAZIONALE? UNA CHIAVICA, NON SI SONO MOSSI”
«Io questa cosa la vedo enorme. Questa cosa ci cade addosso e ci distrugge». Il sindaco Rosa Capuozzo ascolta e chiosa: «Sì, questa cosa è enorme».
Sono parole profetiche quelle che emergono dagli ultimi atti dell’inchiesta sul voto di scambio e i ricatti tra i pentastellati a Quarto, epicentro del terremoto politico- giudiziario dei 5 Stelle.
Altre 150 pagine depositate dal pm Henry John Woodcock con i procuratori aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli. Carte da cui affiorano clamorose circostanze. Primo: il Movimento nazionale era pienamente consapevole, già dal 25 novembre, del ricatto esercitato sul sindaco dal consigliere Giovanni De Robbio e dell’inchiesta antimafia, e pensava di risolverla col «silenzio», in attesa delle istruzioni dai big. Secondo: gli imprenditori vicini al clan che votavano per De Robbio e grillini, inizialmente, dovevano sostenere il consigliere uscente Pd Mario Ferro (nonostante il candidato sindaco democrat fosse invece un giovane del fronte antimafia, Francesco Dinacci).
Ma le liste Pd, come noto, furono poi escluse per vizi di forma.
Terzo: a Quarto i grillini si registravano a vicenda, e nelle perquisizioni di ieri si cercano i file segreti dei veleni.
“PORTAVAMO IL PD FERRO”
Il figlio dell’imprenditore indagato Alfonso Cesarano, Giacomo, parla col suo dipendente Biagio.
Dice Cesarano jr: «Noi ci siamo messi con chi vince, capito, quella è stata la cosa importante… ormai è rotto il giocattolo, noi dovevamo votare a Mario (Ferro, ndr), ma Mario non c’è».
B.: «Ferro sta con i 5stelle?»
G.: «No, Ferro stava con il Pd, però…questo De Robbio noi abbiamo fatto l’accordo con lui, ‘e capito? Ci siamo seduti al tavolo, papà (Cesarano, ndr), Mario Ferro, De Robbio e hanno parlato, hanno concordato, gli abbiamo detto che gli avremmo dato una mano hai capito?»
“LA COSA CI TRAVOLGE ”
Nella conversazione del 15 dicembre, il sindaco Capuozzo e il consigliere comunale Daniela Monfrecola discuotono dei contraccolpi del caso De Robbio. Dice la Capuozzo: «Questa cosa si deve gestire mediaticamente, in un certo modo.
Ma non sono in grado.
Verranno, ci spiegheranno come la dobbiamo gestire. Ovviamente, finchè non arrivano… cercare di rimanere il più in silenzio possibile, senza mettere i manifesti».
Monfrecola: «Digli a Fico (il deputato Roberto Fico, ndr) di non arrivare tra una settimana, perchè noi tra una settimana non ci arriviamo, lui deve arrivare subito, per darci indicazioni».
Capuozzo: «Sì, spero che venga anche Luigi (Di Maio, vicepresidente della Camera, ndr), che è molto più duro».
M.: «Questa cosa è enorme, ci cade addosso, ci distrugge».
“ROSA, CHI TI PROTEGGE?”
In un’altra telefonata di metà dicembre, il sindaco parla con il suo capogruppo, Alessandro Nicolais. I carabinieri annotano che lei «piange dalla disperazione ».
Capuozzo: «Io posso reggere qualsiasi cosa, ma non finire in galera per colpa di qualcun altro… ».
Nicolais: «Addirittura? Cosa succede?».
C.: «È inaccettabile, o prendiamo una posizione interna o non riesco a reggere… non esce fuori l’avviso di garanzia (riferito a de Robbio, ndr), lui è un uomo della capitaneria di porto.. ma cosa devo aspettare io? Cosa devo discutere?».
N.: «Ma io non lo so.. Quello mi ha risposto Roberto Fico e mi ha scritto “Andate avanti tranquilli, quanto prima verrò”». Poco dopo, Nicolais chiede al sindaco: «Ma a te chi ti protegge?». Lei: «Nessuno». «Ma tu hai detto che stai parlando con quelli di Roma». E il sindaco: «Sì, ma non ho consiglieri dietro. Dove vado? ».
“STAFF NAZIONALE? CHIAVICA”
Nella stessa conversazione, Capuozzo e Nicolais lamentano la lentezza dello staff nazionale sulla bomba- De Robbio.
N:« Tu in quel periodo non hai cavalcato l’onda che ci permetteva di liberarci di De Robbio».
C: «Non è vero…Ho chiamato per chiedere cosa stava succedendo, se c’erano sviluppi…Non si sono mossi loro».
N. : «E allora sono una chiavica pure loro (Nicolais – annotano i carabinieri – si sta riferendo allo staff nazionale M5s). .. perchè se scrivono quali sono i requisiti per essere pate del Movimento e lui li ha disattesi, andava fatto fuori».
“NOI CI UCCIDIAMO”
Il sindaco viene sentita già il 25 novembre dai carabinieri senza fare cenno a pressioni o ricatti. Eppure, il giorno prima, al suo consigliere grillino Concetta Aprile, confida (riferendosi a De Robbio): «Loro non mi vogliono far cadere, mi vogliono controllare… Sai cosa mi disse De Robbio? Tu non devi scalciare, tu devi stare buona».
E ancora: «Lui (si riferisce al consigliere De Robbio, ndr) la disse una parola: “Noi se non la finiamo , va a finire che ci uccidiamo”. E io gli dissi: “Tu mi uccidi a me, ma io vado per la mia strada, non mi fermo».
Dario Del Porto Conchita Sannino
(da “La Repubblica”)
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
“PAKISTANO MOLESTA UNA 14ENNE: RESIDENTI ASSALTANO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA DEI RIFUGIATI”: COME SI TAROCCA UNA NOTIZA, ECCO LA CRONACA REALE
“Pakistano molesta una 14enne — Residenti assaltano il centro d’accoglienza dei rifugiati”: Questo è il titolo scelto dal Corriere, per raccontare un episodio di cronaca avvenuto a Salerno (e che è stato ripreso da altre testate).
Il racconto della ragazza e il «raid» Tutto è cominciato con una presunta molestia subita dall’adolescente, avvicinata dal giovane migrante. Quando la ragazza ha raccontato prima a casa e poi nel quartiere quanto avvenuto, è scattata la rappresaglia. Un gruppo di persone, domenica sera, si è recato dinanzi al centro di accoglienza che si trova nello stesso rione, cercando di sfondare il portone d’ingresso per linciare il presunto molestatore.Esplosi colpi di pistola. Gli extracomunitari si sono barricati all’interno, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine che poco dopo sono giunte sul posto bloccando l’assalto. Oltre a numerose pietre, sarebbero stati esplosi anche alcuni colpi di pistola contro il palazzo che ospita il centro di accoglienza.
Ma i fatti sono altri, basta andare a controllare il quotidiano locale di Salerno:
“Disordine e paura ieri sera a Matierno, quartiere della zona collinare di Salerno dove un gruppo di minorenni, residenti del posto, si è reso protagonista di un lancio di pietre verso un centro Sprar, che si trova in via Vecchia Matierno ed è gestito dall’Arci, dove sono ospitati una decina di extracomunitari richiedenti asilo. A far scaturire la violenza sarebbe stato uno sguardo di troppo da parte di un giovane marocchino verso una 14enne del posto che avrebbe riferito l’accaduto ai coetanei. I minori hanno così pensato di farsi giustizia da soli. I carabinieri, agli ordini del maggiore Gennaro Iervolino, hanno riportato la calma non senza difficoltà . Non ci sono state gravi conseguenze”.
Molestia uno sguardo? E la presunta violenza, i colpi di pistola?
I giornalisti hanno oggi un compito importante, prima che la questione immigrati sfugga di mano..
(da “unoenessuno.blogspot”)
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
DOPO LA TEPPA DI COLONIA ORA TOCCA A QUELLA DEGLI HOOLINGANS NEONAZISTI: L’ISIS RINGRAZIA, E’ QUELLO CHE VOLEVA
Sono state arrestate dalla polizia di Lipsia 211 persone dopo gli scontri di ieri tra neonazisti e forze dell’ordine e le devastazioni a diversi negozi compiute da gruppi di hooligan.
Nella cittadina tedesca i manifestanti di estrema destra hanno marciato contestando le politiche di accoglienza dei migranti, in particolare provenienti dalla Siria, volute dalla cancelliera Angela Merkel.
Secondo i rapporti della polizia circa 250 persone con il volto coperto hanno attaccato diversi negozi nel quartiere di Connewitz, lanciando pietre contro le vetrine, incendiando auto, cassonetti e accendendo fumogeni.
Per le forze dell’ordine erano presenti anche esponenti del gruppo di estrema destra Legida, espressione locale del più noto movimento xenofobo anti-Islam Pegida.
(da agenzie)
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Gennaio 12th, 2016 Riccardo Fucile
ARRIVA L’ORDINE DI CASALEGGIO: “SCARICARE TUTTO SUL SINDACO”
“Io e Luigi non abbiamo mai saputo di un ricatto e di uno scambio per ottenere qualcosa. Se lo avessimo saputo avremmo optato per una denuncia”.
A mezzogiorno, Roberto Fico, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista rompono il silenzio e si presentano su Facebook con un video.
I loro nomi nelle intercettazioni su Quarto fanno più notizia dell’espulsione. E l’impatto dei giornali, con quei titoli “i vertici sapevano”, è devastante.
Ce ne è abbastanza per dire qualcosa, prima delle passerelle mediatiche preparate per i talk show di questa sera.
L’ordine della Casaleggio associati è scaricare tutto sulla Capuozzo, minacciare querele a raffica, dare l’idea di una controffensiva per coprire l’imbarazzo di questi giorni vissuti come i più neri del Movimento che ha sempre fatto dell’onestà il suo tratto distintivo.
“Rispetto alle falsità pubblicate dal Corriere della Sera sull’sms che avrei mandato al sindaco – spiega Fico -, lei in un messaggio su whatsapp mi chiede conto dell’espulsione di De Robbio e di andare a Quarto: io le rispondo di andare avanti e stare tranquilli”.
Anche Di Maio richiama uno stralcio di intercettazione che gli viene oggi attribuita, riguardo al fatto di essere a conoscenza di quel che accadeva a Quarto, ma il messaggio “si riferiva al capogruppo Nicolais. Ero stato messo a conoscenza del fatto che Nicolais intendeva cambiare il regolamento del consiglio comunale per aumentare i gettoni di presenza dei consiglieri, ma come ben sapete noi ci tagliamo gli stipendi e siamo fermamente contrari”.
Nell’intercettazione in questione, Capuozzo durante una conversazione del 24 novembre scorso con la consigliera Concetta D’Aprile, si sfoga dicendo: “Ho già avvertito Luigi Di Maio anche per l’eventuale espulsione. E poi gli ho detto che qualche sera ci dobbiamo vedere perchè qualsiasi cosa veramente loro ci devono commissariare”.
In conclusione Di Battista annuncia la partenza di “una bella controffensiva: al Pd diciamo di iniziare a far dimettere tutti gli indagati. Lanceremo in tutti i Comuni coinvolti un’iniziativa affinchè tutti gli esponenti Pd coinvolti in inchieste si dimettano. D’altronde alzano la voce per nascondere le schifezze, come lo scandalo delle banche o il decreto Ilva”.
(da “Huffingtonpost”)
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