Maggio 4th, 2016 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA INTERNA ALLA POLIZIA MUNICIPALE RIGUARDA IL CCORDINATORE ROMANO LUCIANO ANDREONI: “PROGRESSIVO ASSENTEISMO NON GIUSTIFICATO IN ORARIO DI SERVIZIO E INSPIEGABILMENTE NON SEGNALATO AI SUPERIORI”…LA REPLICA: “SOLO INVIDIA”
«Un vigile che da mesi svolge attività politica per conto di Matteo Salvini» con il risultato di un «assenteismo non giustificato in orario di servizio».
È l’accusa anonima che un «gruppo di onesti agenti» ha messo nero su bianco in una lettera inviata al capo dei vigili urbani della Capitale, Raffaele Clemente e al commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca.
Nell’esposto anonimo ma circostanziato si denuncia l’operato di un vigile, Luciano Andreoni, che da mesi svolgerebbe «un’attività politica con la responsabilità di “coordinatore” ufficialmente riconosciuta nel partito Noi con Salvini di Roma». Andreoni proprio il 4 maggio sarà il moderatore di un appuntamento elettorale a Roma con il leader della Lega.
La questione, sottolineano gli autori della lettera, non sarebbe degna di nota se gli stessi «colleghi non avessero notato un progressivo assenteismo non giustificato in orario di servizio e inspiegabilmente non segnalato dai nostri superiori».
In più, sempre secondo la missiva, il vigile avrebbe fatto «sedicenti promesse » elettorali.
Il «gruppo di onesti agenti» si augura un intervento» del comandante Clemente per una «risoluzione immediata della vicenda che giudichiamo altamente imbarazzante e destabilizzante nell’organizzazione e nell’operatività del Gruppo».
«Vogliamo rendere pubblica questa lettera – scrivono infine i vigili – nel rispetto del lavoro che svolgiamo ogni giorno con fatica e senso del dovere e che non accettiamo sia strumentalizzato e destabilizzato ai fini elettorali di qualsiasi parte politica si tratti».
Immediata la replica del vigile Luciano Andreoni, in forza al II Gruppo Parioli e vice segetario romano del Sulpl, uno dei sindacati piu’ rappresentativi della Municipale della Capitale. “Non svolgo attività politica durante l’orario di servizio. Ero di riposo, il 27 e il 28 febbraio scorsi quando, sì è vero, ho preso parte all’iniziativa dei banchetti per la scelta del candidato sindaco. E lo sono anche oggi, 4 maggio, che organizzo il convegno”.
(da “il Corriere della Sera”)
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Maggio 4th, 2016 Riccardo Fucile
RAGGI TRA IL 25% E IL 28,5%, GIACHETTI, MARCHINI E MELONI TUTTI AL 20%… AL BALLOTTAGGIO: MARCHINI 52,5%-RAGGI 47,5%… RAGGI 53%-MELONI 47%… RAGGI 58%-GIACHETTI 42%
A Roma corsa a tre per il ballottaggio
I sondaggi Ipr e Tecnè Raggi e MoVimento 5 Stelle saldamente in testa Marchini, Meloni e Giachetti al 20% si giocano l’accesso al secondo turno
Per il secondo posto a Roma non sarà più una partita a due ma a tre: precisamente tra Giorgia Meloni, Roberto Giachetti e la new entry, Alfio Marchini.
Parola di sondaggione di Porta a Porta che ha richiesto a due società di rilevazioni (Ipr e Tecnè) di «testare» gli umori degli elettori dopo la crisi del centrodestra romano che ha visto la rottura tra Silvio Berlusconi e il duo «lepenista» Meloni-Salvini.
Il risultato? Se in pole position rimane da settimane la grillina Virginia Raggi — con una forbice che va dal 25% (Ipr) al 28.5 (Tecnè) — è l’altro accesso al ballottaggio che scatena la curiosità di addetti ai lavori e non.
Ed è un vero testa a testa.
Per Ipr, ad esempio, Meloni e Marchini si attestano al 20%; per Tecnè Giachetti è al 20.5%, Meloni al 20 e Marchini al 19.5%. Ipr, infine, colloca Giachetti in quarta posizione al 19.5%. Insomma, la «semplificazione» — ossia il passo indietro di Guido Bertolaso, sostenuto da Forza Italia, a favore di Alfio Marchini — nel centrodestra premia, almeno secondo le rilevazioni, la proposta di Alfio Marchini, al quale sono portati in dote adesso anche i voti dell’ormai ex candidato Francesco Storace.
Mentre, a quanto risulta, a farne le spese di questo sommovimento è il Pd Giachetti (che fino a questo momento superava un po’ ovunque il 20%).
Con un quadro ormai stabilizzato – quattro grandi candidature più gli outsider – che cosa ne sarà al secondo turno?
Nelle possibili combinazioni, per Tecnè Raggi vincerebbe contro tutti: da Giachetti (60 a 40), a Marchini (51.5 a 48.5) e Meloni (53 a 47).
Per Ipr vincerebbe la Raggi 58 a 42 con Giachetti e 51.5 contro 48.5 con la Meloni.
Il solo a poter contendere il Campidoglio? Per Ipr è proprio Alfio Marchini con un 52.5 contro il 47.5% della candidata del M5S.
Quest’ultima rilevazione, quindi, confermerebbe il leit motiv di diversi esponenti del centrodestra che hanno spiegato la loro scelta pro-Marchini indicandolo come il candidato che ha più possibilità di battere al ballottaggio la favorita Raggi.
Concetto ribadito ieri mattina da Francesco Storace il quale, riferendosi alle rilevazioni precedenti, è tornato ad attaccare così la candidata di Fratelli d’Italia e Lega: «Se Meloni avesse davvero intenzione di fermare la corsa della candidata del MoVimento 5 Stelle, sceglierebbe chi ha più possibilità . E come evidenziano tutti i sondaggi, chi ha più possibilità di battere la Raggi al ballottaggio è Marchini. Se si fanno altre scelte, evidentemente si punta a far perdere».
E se resta tutt’altro che scientifico il decurtisiano «è la somma che fa il totale», risulta evidente, allo stesso tempo, il potenziale bacino di consenso del centrodestra unito.
Ne è convinto l’ex leader della Lega Umberto Bossi: «A Roma si sta perdendo una grande occasione — si legge nell’intervista a Oggi – perchè, dopo il disastro di Marino, il centrodestra poteva vincere a mani basse».
E invece? «Sono stati commessi tanti errori — ha continuato il Senatùr, amareggiato -, da parte di tutti. Ci voleva maggiore unità . Ora si va divisi e nessuno riuscirà a vincere».
(da “il Tempo“)
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Maggio 4th, 2016 Riccardo Fucile
UN DECLINO INARRESTABILE DELLA “DESTRA CAPITALE”: 24,07% DI AN NEL 1997, 21,04% NEL 2001, 19,46% NEL 2006, FINO AL 19,21% DEL PDL ALLE ULTIME COMUNALI
I dati sono già nel titolo ed esprimono in tutta evidenza il declino inarrestabile della destra romana, divisa da decenni in correnti, spifferi, ducetti di periferia, sette esotiche più che esoteriche.
Tramontati i grandi riferimenti “ideologici”, messi in soffitta i set di sopravvivenza, archiviati i tanti giovani martiri, azzerate passioni e weltanschauung, siamo arrivati alla generazione dei talent senza avere talenti.
L’unico “talento” di riferimento è quello relativo alla “monetizzazione” delle cariche, possibilmente estesa a parenti, sorelle e cognati.
Si è partiti dalle piazze per arrivare a “Piazza Pulita”, dalla occupazione sociale delle case si è giunti a occupare stabilmente solo i talk televisivi dove possono trovare seguito persino asini, ruttologi e mascotte ritoccate nelle forme perchè per esserlo nei contenuti bisognerebbe almeno averli.
Dalla “presenza militante” al “presenzialismo”, ecco la sintesi rivoluzionaria della “destra de noiatri”.
Se si vince si sistema qualche centinaia di amici nelle municipalizzate, se si perde qualche incarico si rimedia sempre, grazie alla tribù di appartenenza.
Altro che “non rinnegare e non restaurare”, qua si sono venduti pure i mobili, non serve neanche lo stucco: non a caso l’unico argomento che suscita ancora grande passione è il tesoretto di An.
Ogni tanto qualcuno rispolvera vecchie parole d’ordine, un salto in cantina e si sistema nel salotto buono la falsa copia della “destra sociale”, divenuta nel frattempo asociale causa inquinamento xenofobo nell’aria, essendo noto quasi a tutti che il concetto di sociale sarebbe sinonimo di “solidarietà ” e non di “respingimento”.
Il tutto condito con mirabili contorsionismi come quello di mandare ai confini dell’inferno qualche connazionale in divisa per poi poterne chiedere la liberazione e trovare così un argomento che giustifichi una forma-partito.
La destra dei rottamandi ora si appresta all’ultima battaglia sull’orlo della discarica.
Sperando che ai rom non venga l’idea di abbandonare Roma prima del 5 giugno, altrimenti so’ cazzi…
Dopo che ci hanno restituito i marò, se pure i rom fanno la furbata, che argomenti rimangono agli sfascisti della destra italiana?
Eia, eia, quaquaraqua’, la destra dove sta?
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