Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
IL LIBRO ELEGIACO SU SALVINI E IL PUPAZZETTO DI ZORRO CHE HANNO RUBATO A SALVINI ALL’ASILO
Nel testo di Chiara Giannini ha colpito soprattutto una citazione: “D’ingiustizie nella vita ne ha
subite anche lui, sin da piccolo, quando racconta ironicamente che all’asilo gli rubarono il pupazzetto di Zorro”. E l’hashtag #Zorro è stato subito tra i primi della giornata su Twitter
“Io sono Matteo Salvini” – poco più di 150 pagine a 17 euro – è infatti pubblicato dalla casa editrice Altaforte
Ora però la fotografia di una delle prime pagine del libro sta circolando sui social che ironizzano per la sua devozione al caro leader, testualmente “l’uomo più desiderato dalle donne dello Stivale, anche, di nascosto, da quelle di sinistra, malgrado non abbia propriamente la faccia del latin lover”.
Oltre a quella frase vengono sottolineati altri passi dal tono moderatamente elegiaco: “c’è chi pagherebbe oro per vederlo nella quotidianità della vita privata o solo per prenderci un caffè”.
Cosa per altro non difficile visti i post su instagram e il concorso “vinci Salvini”, non proprio nascosti al grande pubblico.
Ma la citazione più apprezzata è questa: “D’ingiustizie nella vita ne ha subite anche lui, sin da piccolo, quando racconta ironicamente che all’asilo gli rubarono il pupazzetto di Zorro”.
Lo stile è un po’ quello delle poesie del primo Bondi dedicate a Berlusconi, scrive qualcuno sui social. Ma soprattutto l’hashtag #Zorro ieri è stato tra i primi della giornata su Twitter.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
DOPO CHE CAPITAN NUTELLA HA DETTO CHE BISOGNA SFORARE IL 3%, EFFETTO DISASTROSO SUI MERCATI
Vergognoso e irresponsabile. Con le sue sparate contro l’Europa e sul non rispetto del debito porterà l’Italia allo sfacelo. Lui e i suoi complici grillini che non staccano la spina
Prosegue il trend di allargamento dello spread Btp/Bund iniziato ieri dopo che il vicepremier Matteo Salvini si è detto pronto a sforare le regole europee sul deficit/Pil per dimezzare il tasso di disoccupazione in Italia.
Il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco si sta avvicinando a quota 290 punti base e viaggia ora a 288,883 pb rispetto ai 282,902 della chiusura di ieri.
“La vicenda Salvini impedisce allo spread di beneficiare del sentiment positivo”, afferma Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners, avvertendo che “se la campagna elettorale per le europee continuerà toccare questi temi, gli asset italiani avranno un ostacolo in più. Nel frattempo l’economia della Germania è rimbalzata in primo trimestre dell’anno, dopo essere scampata per un pelo alla recessione a fine 2018. Sull’outlook di Berlino continua però a pesare l’escalation delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti.
Entrando nel dettaglio di numeri, secondo quanto emerge dalle stime pubblicate dall’agenzia nazionale Destatis, il prodotto interno lordo di Berlino si è espanso dello 0,4% t/t e dello 0,7% a/a nei primi tre mesi del 2019, trainato da un robusto aumento dei consumi privati e delle costruzioni di case.
La lettura è in linea al consenso. Tuttavia il clima di cautela tra le imprese tedesche suggerisce che qualsiasi recupero della crescita economica potrebbe essere temporaneo, soprattutto perchè il settore delle esportazioni si trova ad affrontare nuovi ostacoli dovuti all’aumento delle tariffe tra Washington e Pechino e ai timori riguardo possibili dazi americani sulle importazioni di prodotti europei. Sul primario infine gli investitori restano in attesa dell’asta di Bund trentennali da 1 miliardo di euro
(da Globalist)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
A CAMPOBASSO 200 STRISCIONI AI BALCONI PER CONTESTARLO, MENTRE A MILANO SI PREPARA LA PROTESTA PER IL SUO COMIZIO IN PIAZZA DUOMO DI SABATO… STRISCIONI IN ALTRE CITTA’
Dopo gli interventi della Digos e il caso di Brembate, sui social si scatena una pioggia di critiche
condite da molta ironia. Milano si prepara ad accogliere il leader leghista domenica con una campagna di “lenzuoli” di protesta.
Mentre sui social, si scatena una pioggia di critiche, spesso ironiche, contro la guerra del ministro dell’Interno contro le scritte di protesta, è tutto pronto nel capoluogo milanese per la grande risposta all’episodio di Brembate.
Domenica 18 maggio, infatti, Milano si prepara ad accogliere Matteo Salvini con una protesta di lenzuoli appesi alle finestre dai milanesi che vorranno partecipare. L’iniziativa è organizzata dai Sentinelli di Luca Paladini, che per l’occasione ha lanciato l’hashtag #salvinitoglianchequesti, e da Insieme senza Muri, il cartello delle grandi manifestazioni antirazziste nel capoluogo lombardo. Numerose le adesioni in arrivo anche da cittadini di altri luoghi – Roma, Bologna, Rimini, Cagliari, Perugia – per quella che potrebbe diventare la giornata nazionale di “mobilitazione dei balconi”.
Il gesto di Brembate ha destato molte polemiche e ha aperto un dibattito sulla libertà di espressione sancita dalla Costituzione. Il Viminale sembra essere tornato sui suoi passi, richiamando i questori e disponendo la rimozione degli striscioni solo quando c’è un reale pericolo per la sicurezza pubblica.
Già oggi Campobasso accoglie il leader della Lega con 200 striscioni che campeggiano sui balconi della città , da “Campobasso schifa la Lega” a “Restiamo Umani”.
Anche a Verona, dove ieri era atteso il vicepremier leghista, uno striscione è stato esposto alla finestra di un palazzo all’ultimo piano a pochi metri da Giardini Giusti dove era previsto il comizio.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
INVECE CHE SPARARE FREGNACCE, RINGRAZI CHI SALVA VITE UMANE
Luigi Di Maio ha una sola parola, anzi tre. Ieri infatti il vicepremier e bisministro ha rilasciato un’intervista ad Annalisa Cuzzocrea di Repubblica nella quale è tornato a parlare a vanvera di cose che non ricorda di aver detto. Segnatamente, delle Ong definite come taxi del mare.
Si è pentito della definizione “Ong taxi del mare”?
«Diverse procure hanno appurato il comportamento illecito di alcune ong. Non ho mai generalizzato»
Inchieste in corso, alcune archiviate, nessuna condanna.
«Sono state aperte quando le procure hanno avuto prove di contatti. Se le forze dell’ordine hanno sequestrato alcune navi, è perchè secondo i giudici ci sono delle evidenze».
Il 29 gennaio 2018, parlando con l’agenzia tedesca DPA, Di Maio negò di aver mai definito le ONG taxi del mare:
“Non ho mai detto che le Ong siano taxi del mare”. “Ho detto, sulla base di argomentazioni e indagini di alcuni pm italiani, che alcune Ong difettano di trasparenza. Dovremmo verificare se stiano salvando o trasportando migranti, il che è molto diverso”.
Quindi, se Di Maio avesse una faccia o almeno si ricordasse di quello che dice, dovrebbe negare di aver detto che le Ong siano taxi del mare anche a Repubblica.
Invece non ce l’ha, perchè in realtà Di Maio ha davvero definito le ONG come taxi del mare.
In uno status pubblicato sulla sua pagina Facebook il 21 aprile Luigi Di Maio affermava: “Chi paga questi taxi del Mediterraneo?”. Il Mediterraneo è un mare: magari questo va ricordato a Di Maio.
Due giorni dopo, il 23 aprile, Di Maio ribadiva rispondendo alla polemica di Roberto Saviano che le ONG “fanno da taxi del Mediterraneo”. Esattamente quello che a gennaio di un anno fa negava di aver detto.
Ma le fregnacce di Di Maio non finiscono qui. Perchè è interessante la seconda risposta: “Se le forze dell’ordine hanno sequestrato alcune navi, è perchè secondo i giudici ci sono delle evidenze”, dice Di Maio, dimostrando in un colpo solo di conoscere poco la giurisprudenza e il diritto (e questo si sapeva) ma anche di avere una concezione interessante della polizia e della legge, una cosa del tipo: se ti arrestano qualcosa avrai fatto.
Una frase che sarebbe piaciuta a Enzo Tortora, probabilmente. In ogni caso la risposta migliore alle fregnacce di Di Maio è arrivata ieri dalla procura di Catania, che ieri ha chiesto l’archiviazione della posizione del comandante Marc Reig Creus e del capo missione Ana Isabel Montes Mier della nave dell’Ong spagnola Proactiva Open Arms.
I due erano indagati per associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina per lo sbarco a Pozzallo (Ragusa), il 17 marzo 2018, di 218 migranti soccorsi al largo della Libia.
La notizia è stata resa nota dai legali della Ong, gli avvocati Alessandro Gamberini e Rosa Emanuela Lo Faro, che hanno avuto risposta dalla Procura distrettuale di Catania alla loro richiesta di conoscere lo “stato del procedimento”.
Non è la prima volta che arrivano archiviazioni per le inchieste sulle ONG come taxi del mare. Ma di certo questa è stata la più tempestiva
(da “NexQuotidiano”)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
ERANO STATI INGIUSTAMENTE ACCUSATI DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA ALL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
Il Gip di Catania, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’inchiesta aperta nei
confronti del comandante Marc Reig Creus e del capo missione Ana Isabel Montes Mier della nave dell’Ong spagnola ProActiva Open Arms.
Erano indagati per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina per lo sbarco a Pozzallo (Ragusa), il 17 marzo 2018, di 218 migranti soccorsi al largo della Libia.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore distrettuale Carmelo Zuccaro e dai sostituti Fabio Regolo e Andrea Bonomo che dispose il sequestro della nave perchè, sosteneva l’accusa, “l’obiettivo primario è salvare migranti e portarli in Italia, senza rispettare le norme, anzi violandole scientemente”.
Veniva contestato a Open Arms il “rifiuto di consegnare i profughi salvati a una motovedetta libica” e che, “nonostante la vicinanza con l’isola di Malta, la nave proseguì la navigazione verso le coste italiane, come era sua prima intenzione”.
L’Ong si è sempre difesa sostenendo di avere agito “in stato di necessità per salvare vite umane”. Il sequestro della nave fu convalidato dal Gip di Catania, ma soltanto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il fascicolo, per competenza, fu trasferito alla Procura di Ragusa che reiterò la richiesta di sequestro della Open Arms, rigettata il 16 aprile scorso dal Gip Giovanni Giampiccolo.
(da agenzie)
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