Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
LE STIME DEL MINISTERO DEGLI INTERNI E LA PREOCCUPAZIONE DELLE ISTITUZIONI
Gli atti criminali a carattere xenofobo e antisemita sono aumentati di quasi 20% in Germania lo scorso anno, secondo i dati del ministero degli Interni ripresi dall’agenzia Afp.
Il ministero recensisce 7.701 reati xenofobi commessi nel 2018, il 19,7% in più rispetto al 2017.
Gli atti di antisemitismo sono 1.799, con un aumento simile.
Il 90% degli autori proviene dall’estrema destra, ha precisato il ministro degli Interni conservatore Horst Seehofer in una conferenza stampa.
Nonostante i decenni di pentimento per l’Olocausto la Germania non fa eccezion in Europa, dove gli attacchi ai danni degli ebrei sono aumentati. Il ministro degli esteri Heiko Maas se n’è nuovamente preoccupato.
L’antisemitismo “non è un prodotto d’importazione” ha detto, mentre i migranti provenienti dai paesi arabi sono spesso additati come responsabili della recente ondata antisemita. Anche se “molti di coloro che sono venuti da noi da giovanissimi si sono visti inoculare dosi di antisemitismo” ha detto Maas inaugurando una rete europea contro l’antisemitismo.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
“IMPEGNI IMPROVVISI” DI CUOR DI LEONE PER GIUSTIFICARE LA PAURA DI CONTESTAZIONI IN PIAZZA
Annullato il comizio del ministro dell’Interno Matteo Salvini previsto per la giornata di domani a Napoli, in piazza Matteotti, a causa di “impegni improvvisi”.
Il leader della Lega era atteso nella piazza napoletana per continuare il suo tour di comizi che da settimane sta interessando l’Italia intera, in previsione delle vicine elezioni.
Il politico infatti, approfittando del suo arrivo a Napoli per presiedere al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, aveva deciso di fare una tappa in piazza ma, ancora prima dell’annullamento del comizio, i molti cittadini hanno espresso il loro dissenso sulla presenza del ministro a Napoli.
Da qualche giorno infatti, a Napoli sono comparsi numerosi lenzuoli e striscioni appesi tra i balconi delle molte abitazioni private vicine alle piazze dove il ministro dell’Interno avrebbe tenuto i suoi comizi.
I messaggi di protesta inviati al leader della Lega recitano: “Salvini, i terroni non dimenticano“. La frase è un riferimento alle numerose critiche ed insulti che lo stesso Salvini ha fatto in passato ai napoletani e ai meridionali in generale.
A fare molta notizia non sono stati i numerosi striscioni per contestare Salvini, presenti non solo a Napoli, ma la risposta del leader della Lega, che si dimostra sempre più nervoso ed agitato di fronte a queste contestazioni.
Dopo l’incontro in prefettura, dunque, tornerà a Roma senza fare comizi pubblici. Confermato, invece, il corteo organizzato dai centri sociali proprio per protestare contro la presenza a Napoli del ministro degli Interni: la partenza è prevista per le ore 18 dalla fermata della metropolitana di Toledo, a due passi da piazza Matteotti. Intanto, è stata anche lanciata l’iniziativa della “paà±olada”, presa in prestito dal calcio spagnolo: ovvero, l’esposizione di striscioni di contestazione verso Matteo Salvini, con i promotori dell’iniziativa invitano ad aderire “in massa” all’evento.
Il riferimento è anche ai recenti fatti di cronaca, che hanno visto le forze dell’ordine rimuovere alcuni striscioni dai balconi di privati cittadini: un fatto che ha causato, come reazione, il proliferare di questo fenomeno che, in vista di giovedì, rischia ora di coinvolgere un po’ tutti i balconi di Napoli.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
“SE MULTO UN ITALIANO SI INCAZZANO, SE LA MULTA LA FACCIO A UN NERO FESTEGGIANO”… “SE SENTIAMO UN COMMENTO RAZZISTA DOBBIAMO REAGIRE, BASTA CLIMA DI ODIO”
«Mi sono rotto dei razzisti». Inizia così la video-denuncia di Marco Crudo, un capotreno di 36 anni che lavora nel trasporto regionale in Lombardia.
L’uomo lavora sui treni da 15 anni, ora però ha deciso di raccontare «un’ingiustizia» che vede ripetersi ogni giorno.
«Perchè quando multo una persona bianca che parla italiano gli altri passeggeri si alzano per difenderla, mentre se multo una persona di colore si alzano per complimentarsi con me?», si chiede Marco.
Perchè ha deciso di pubblicare il video sulla sua pagina Facebook?
«A darmi la motivazione paradossalmente è stata una donna a cui ho fatto una multa e che mi ha colpito in senso positivo. È successo due giorni fa, come sempre stavo facendo il mio giro per controllare i biglietti e questa ragazza non ce l’aveva, le ho dovuto fare la multa e lei dopo un’iniziale rimostranza si è decisa a pagarla. A quel punto si è alzato il solito ‘avvocato’ che ha detto la solita frase: “però gli extracomunitari viaggiano gratis”. È stata la ragazza stessa a rispondere a tono al passeggero. Ha detto: “Non diciamo queste sciocchezze, sono nel torto e devo pagare”. Io l’ho ringraziata per quelle parole e mi sono reso conto davvero quanto questa dinamica sia abituale e ho deciso di denunciare».
Davvero quella della difesa degli italiani e del linciaggio dei neri è una pratica così diffusa a bordo dei treni?
«Io lavoro da 15 anni e lo vedo ogni giorno. Se faccio la multa a una ragazza o un ragazzo bianco che parlano italiano allora gli altri passeggeri si alzano per difenderli e dicono la solita stupidaggine sul fatto che gli extracomunitari non pagano mai il biglietto, se multo una persona di colore nessuno protesta, anzi solo sguardi di assenso. Addirittura qualcuno si alza per complimentarsi con me».
E lei come reagisce?
«Dico che il mio lavoro è controllare i biglietti, non i passaporti, e che multo tutti indipendentemente dal colore della pelle. Poi vorrei dire a chi è così agguerrito contro le persone di colore e convinto che gli extracomunitari non paghino il biglietto che anche un bianco può essere extracomunitario. Su quali basi dicono che gli stranieri non pagano? Sanno di preciso chi è straniero e chi no a bordo del convoglio? Questo razzismo diffuso mi fa arrabbiare».
Quindi non è vero che gli stranieri non pagano?
«Io non posso dirlo, è questa l’assurdità delle accuse che sento ogni giorno. Non controllo i documenti quando chiedo il biglietto, non so quanti di quelli che viaggiano con il biglietto sono stranieri e nemmeno quanti ce ne siano che viaggiano senza. La frase che mi sento dire ogni giorno “però gli extracomunitari non pagano” è una grandissima cavolata».
Chi sono i passeggeri più agguerriti?
«Devo ammettere che è una consuetudine che caratterizza un po’ tutte le fasce d’età , dalla ragazza giovane che va a lavoro alla signora di mezza età , ma sempre più spesso sono anziani e giovanissimi. Questo è preoccupante».
Lei è capotreno da 15 anni, negli ultimi tempi la situazione è peggiorata?
«Sono convinto di sì. Bisognerebbe essere ciechi e sordi per non vederlo. I nostri politici ci stanno abituando a un clima di odio autorizzato e questo si percepisce tra le persone. Secondo me le cose sono particolarmente peggiorate negli ultimi due anni. Prima episodi del genere erano sporadici, oggi sono all’ordine del giorno. E lo stesso capita ai miei colleghi».
Si aspettava che la sua video-denuncia diventasse virale?
«Sicuramente no, ma sono felice. Spero che il mio messaggio arrivi a più persone possibile e le aiuti a diventare più consapevoli e meno intrise di odio. Quando quella ragazza ha risposto a tono al solito ‘avvocato difensore’ ho pensato che non è ancora tutto perduto finchè ci sono persone come lei. Per questo ho deciso di pubblicare il video. È arrivato il momento di dire basta, se sentiamo un commento razzista dobbiamo reagire e non voltarci dall’altra parte. Dobbiamo farlo tutti».
(da Open)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
IL FATTO A BERNAREGGIO (MONZA): LA STRUTTURA HA OCCUPATO UNO SPAZIO RISERVATO
Scivolone di Emanuela Baio, ocandidata sindaca per il centrodestra unito (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Popolo della famiglia) a Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza.
Un gazebo della coalizione di centrodestra che sostiene la candidata alle prossime elezioni comunali del 26 maggio 2019, “Vita nuova per Bernareggio e Villanova”, è stato infatti montato su un posto per disabili.
Una foto eloquente della struttura installata in un posto dove non avrebbe dovuto trovarsi è stata pubblicata su Facebook da Iacopo Melio, da sempre sostenitore di battaglie per i diritti delle persone disabili e in generale attivo nel denunciare discriminazioni, ovunque esse siano: un impegno che a dicembre dello scorso anno è stato premiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito.
Melio nel post che accompagna la foto del gazebo ha sottolineato la discrepanza tra il luogo in cui è stato montato e uno dei punti del programma della candidata Baio: “‘Un punto molto importante del mio programma riguarda i problemi di tipo urbanistico che devono essere risolti”, ha scritto l’ex senatrice, candidata con la Lega, il Popolo della famiglia, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Melio ha ironicamente commentato: “Anche su quelli di educazione civica e stradale del suo comitato, magari, un pensierino lo farei… Che dice?”.
Il post di Iacopo Melio è diventato virale, con migliaia tra condivisioni, reazioni e commenti. E tra questi ultimi sono arrivate anche le scuse della diretta interessata, la candidata sindaco: “Carissimo Iacopo mi spiace per questo episodio — ha scritto la Baio — Non ero a conoscenza del fatto che sia stato occupato il parcheggio per le persone diversamente abili. Chiedo scusa a tutti, in modo particolare a quelle persone disabili alle quali è stato impedito, anche solo per pochi minuti, di poter parcheggiare sabato pomeriggio”.
Le scuse della ex senatrice non sono però state apprezzate da Melio, che ha così ribattuto: “Emanuela ‘Erano solo cinque minuti’, manco originali con le scuse… Ha perso un’occasione per ammettere un errore, invece di fare scaricabarile. Che peccato”.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
“REVOCARE LE RESTRIZIONI ALL’OPERA PREZIOSA DELLE ONG, NELL’ULTIMA SETTIMANA 65 MORTI SULLA COSCIENZA DEI GOVERNI EUROPEI”
Parole fin troppo sagge rispetto a chi sputa solo odio e frasi fatte come ‘la pacchia’ è finita: l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) “torna a ripetere che nessuno dovrebbe essere riportato in Libia”.
Secondo l’Agenzia Onu, nell’ultima settimana almeno 944 persone hanno lasciato le coste libiche per i viaggi della speranza nel Mediterraneo: 65 sono morte davanti alle coste della vicina Tunisia, mentre il 65% degli 879 superstiti è stato riportato in Libia.
E’ necessario, ha detto il portavoce Charlie Yaxley, “un duplice approccio che veda un aumento delle capacità di ricerca e di soccorso”, non solo da parte delle ong, “e un immediato aumento delle evacuazioni umanitarie di rifugiati e migranti dai centri di detenzione di Tripoli”.
“Le navi delle ong hanno avuto un ruolo cruciale per salvare vite in mare e chiediamo agli Stati la revoca delle restrizioni logistiche e legali alle loro operazioni – ha insistito – Chiediamo anche agli Stati di offrire modi sicuri e legali per accedere al diritto di asilo”.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
NESSUN CONCRETO AUMENTO DELLE PARTITE IVA INDIVIDUALI
Qualche giorno fa un comunicato del ministero dell’Economia annunciava l’apertura nei primi tre mesi di quest’anno di 196.060 partite Iva, arrotondate a 200 mila e collegava il tutto alla flat tax per le partite IVA partorita dal governo gialloverde. Duecentomila partite IVA in più volevano dire 200mila fruitori in più del sistema portato dalla Lega di Salvini.
Oggi Roberto Petrini su Repubblica spiega che si trattava di un’illusione ottica
Per valutare l’effetto flat tax sulle nuove partite Iva bisogna considerare le nuove partite Iva individuali, perchè solo l’apertura di una partita Iva individuale consente di beneficiare del forfait Iva-Irpef-Irap del 15 per cento, ammesso che si abbiano ricavi sotto i 65 mila euro. Così da 196.060, si scende a 150.934 nuove partite Iva individuali.
Ma per valutare quale è stato l’effetto della flat tax sull’apertura di partite Iva bisogna vedere quante ne sono state aperte nello stesso periodo dell’anno precedente, cioè il 2018: ci si accorge che sono state 132.396, dunque le partite Iva individuali in più, rispetto ad un trend abituale anche negli anni passati legato all’inizio dell’anno, sono state solamente 18.538.
Ecco quindi le vere dimensioni del successone targato Lega e M5S: 20mila partite IVA in più.
Ma c’è ancora qualcos’altro da dire: in realtà molte delle circa 18 mila nuove partite Iva non sarebbero altro che frutto della “riconversione” verso la più vantaggiosa partita Iva individuale.
Non si tratterebbe invece, se non in minima parte, di nuove energie imprenditoriali sommerse o nascoste che avrebbero colto l’opportunità del nuovo sistema di tassazione forfettario e scontato per venire allo scoperto.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
NEL MIRINO LA RICHIESTA DI REQUISITI QUALI LA RESIDENZA E LO SFRATTO CHE NON E’, NEL LORO CASO, DIMOSTRABILE
L’Unione Europea ha una procedura di pre-infrazione nei confronti della Regione Lazio per quanto riguarda l’assegnazione degli alloggi popolari ai rom, e ha chiesto alla Regione una serie di informazioni nell’ottica della della direttiva 2000/43 sull’uguaglianza razziale.
Lo ha affermato l’assessora al Bilancio della Regione Lazio Alessandra Sartore nella sua relazione informativa in Consiglio regionale affermando che per la Ue “le popolazioni rom sarebbero discriminate”.
L’assessore ha precisato che per la Ue la discriminazione nell’assegnazione degli alloggi popolari nei confronti delle popolazioni rom sarebbe dettata “dalla richiesta di requisiti quali la residenza e lo sfratto che, per la loro situazione di fatto, non sono in grado di dimostrare”.
Il 5 gennaio 2016 la Commissione europea ha chiuso negativamente il caso Eu Pilot (cioè il meccanismo di risoluzione delle problematiche nella fase antecedente l’apertura formale della procedura di infrazione) riservandosi di avviare l’infrazione.
In caso di apertura di una procedura di infrazione, la Regione Lazio potrebbe essere coinvolta per l’aspetto della compatibilità della L.R. 12/99 (Disciplina delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica) appunto con la direttiva 2000/43
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
L’INDUSTRIALE AVREBBE FINANZIATO, IN MODO NON LECITO, LA CANDIDATA AZZURRA CON 31.000 EURO
Indagati per finanziamento illecito ai partiti. Il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, per averlo elargito, la candidata di Forza Italia alle elezioni Europee, Lara Comi, per averlo ricevuto.
Martedì il numero uno degli industriali lombardi era stato ascoltato dai pm che indagano nell’inchiesta della Dda sulle tangenti a Milano e Varese.
Bonometti avrebbe effettuato un finanziamento illecito per 31 mila euro, con un meccanismo particolare: la cifra sarebbe stata riconosciuta in cambio di un testo di poche pagine che però risulta scaricabile anche sui siti di tesi di laurea online.
La procura contesta una fattura da 31 mila euro, appunto, emessa nel gennaio 2019 da Omr holding alla società Premium consulting srl, tra i cui soci figura Lara Comi. Bonometti avrebbe finanziato due studi per l’espansione in Europa dei mercati.
Il sospetto degli inquirenti è quindi che si tratti di una forma di finanziamento illecito. Ci sono altri due imprenditori che sono stati iscritti nel registro degli indagati con la stessa accusa. Gli investigatori hanno ricostruito ad esempio il caso di un altro imprenditore che avrebbe acquistato una consulenza con lo stesso meccanismo, poche pagine copiate a fronte di un compenso di 40 mila euro.
Una spesa non da poco se si considera che il fatturato della sua azienda è di 200 mila euro.
Per ore ieri, dal pomeriggio fino a sera, l’industriale bresciano Bonometti, vicino per gli inquirenti ad ambienti di Forza Italia, è stato sentito come persona informata sui fatti e poi, dopo una serie di valutazioni, i pm gli hanno contestato l’accusa di finanziamento illecito.
Per tutta la giornata di ieri, tra l’altro, nella maxi inchiesta condotta da Gdf e Carabinieri e coordinata dall’aggiunto Alessandra Dolci e dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri, sono stati ascoltati testimoni e indagati tra cui anche un’avvocatessa ligure citata da Giuseppe Zingale, dg dell’ente Afol Metropolitana, come colei che, tramite l’eurodeputata forzista Lara Comi (non risulta indagata), ha ricevuto consulenze dall’ente per un progetto, come ha spiegato lo stesso dirigente interrogato dal gip Raffaella Mascarino, che si proponeva di lanciare l’Agenzia per la Formazione, Orientamento e Lavoro in Europa.
(da agenzie)
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Maggio 15th, 2019 Riccardo Fucile
APPURATI ALMENO 20 VOLI DAL COSTO DI 10.000 EURO L’UNO… LA FURBIZIA DI UNIRE I COMIZI A UN EVENTO UFFICIALE, IN MODO DA EVITARE DENUNCE: IN TEORIA BASTA ABBINARE UNA VISITA A UNA CASERMA NEL LUOGO DOVE TIENE IL COMIZIO
Gianluca Di Feo su Repubblica oggi racconta Il Capitano Volante: nei tour che lo tengono lontano dal ministero, Salvini usa spesso gli aerei della Polizia: bimotori chiamati “le Ferrari dei cieli”.
“Repubblica” ha ricostruito una ventina di questi decolli top secret, che sono leciti perchè unisce sempre ai comizi un evento ufficiale. Ma tutto ï¬nisce a carico dello Stato.
La frenesia alata del vicepremier è inarrestabile e si impossessa pure dei velivoli dei Vigili del fuoco.
Il 15 ottobre, reduce da sei comizi altoatesini e una convention a Monza, è dovuto correre a Palazzo Chigi. E si è fatto dare un altro aereo — sempre un P-180 — dai Vigili, che dipendono dal suo dicastero.
Sì, tutte le forze dell’ordine — persino la Forestale — possiedono le “Ferrari dei cieli”: ne sono state acquistate una trentina per sostenere l’industria ligure, senza che si sapesse bene cosa farne
Nello spreco volante della stagione berlusconiana erano destinati alle comode trasferte dei politici. Poi dai tempi di Mario Monti la sobrietà ha sbarrato le porte degli hangar. Con la sola eccezione di Salvini.
Difficile stabilire il costo per i contribuenti delle sue trasvolate. Sul mercato privato il P-180 viene noleggiato per 4-5mila euro l’ora ma nel caso della flotta statale la spesa è circa la metà : il conto per i viaggi di venerdì scorso sarebbe quindi di circa 10 mila euro.
Diecimila euro a viaggio, insomma. Purtroppo, capire quante volte Salvini abbia impiegato la squadriglia del Viminale è quasi impossibile.
Repubblica ha individuato una ventina di trasferimenti alati grazie a Flightradar24, il sito che monitora il traffico aereo civile e soltanto in parte quello dei velivoli statali.
Bisogna precisare che Salvini, per soddisfare la sua maratona continua, usa anche jet di linea e treni. Rispetto agli altri ministri, però, è l’unico ad avere una squadriglia praticamente ai suoi ordini.
Può sfruttarla forzando le regole e agganciando litanie di eventi di partito a un singolo appuntamento istituzionale. E non risponderne, perchè non esiste maniera di sapere quanti mezzi della Polizia siano al suo servizio. Una condizione, anche questa, che assomiglia molto a un abuso di potere.
(da “NextQuotidiano”)
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