DISCRIMINATI I ROM NELE PROCEDURE DI ASSEGNAZIONE DELLE CASE POPOLARI: PROCEDURA UE CONTRO LA REGIONE LAZIO
NEL MIRINO LA RICHIESTA DI REQUISITI QUALI LA RESIDENZA E LO SFRATTO CHE NON E’, NEL LORO CASO, DIMOSTRABILE
L’Unione Europea ha una procedura di pre-infrazione nei confronti della Regione Lazio per quanto riguarda l’assegnazione degli alloggi popolari ai rom, e ha chiesto alla Regione una serie di informazioni nell’ottica della della direttiva 2000/43 sull’uguaglianza razziale.
Lo ha affermato l’assessora al Bilancio della Regione Lazio Alessandra Sartore nella sua relazione informativa in Consiglio regionale affermando che per la Ue “le popolazioni rom sarebbero discriminate”.
L’assessore ha precisato che per la Ue la discriminazione nell’assegnazione degli alloggi popolari nei confronti delle popolazioni rom sarebbe dettata “dalla richiesta di requisiti quali la residenza e lo sfratto che, per la loro situazione di fatto, non sono in grado di dimostrare”.
Il 5 gennaio 2016 la Commissione europea ha chiuso negativamente il caso Eu Pilot (cioè il meccanismo di risoluzione delle problematiche nella fase antecedente l’apertura formale della procedura di infrazione) riservandosi di avviare l’infrazione.
In caso di apertura di una procedura di infrazione, la Regione Lazio potrebbe essere coinvolta per l’aspetto della compatibilità della L.R. 12/99 (Disciplina delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica) appunto con la direttiva 2000/43
(da agenzie)
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