Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
SI ASTENGONO RICUCCI E PARAGONE IN UN DIBATTITO APATICO CON SOLITE SCENEGGIATE USO TELECAMERE
“Le sue linee programmatiche sono molto simili a quelle che ho sempre sostenuto”. È la
distorsione spazio temporale in cui implode tutta la giornata il momento in cui Mario Monti, tono serafico e andamento lento, fa un vero e proprio endorsement a Giuseppe Conte annunciando il suo sì alla fiducia.
La Lega non aspettava altro, scatta in piedi come un sol uomo e applaude fragorosamente a quel che per il Carroccio è il disvelamento di un gran complotto contro Matteo Salvini &co.
Ma le polveri dei fuochi artificiali di ventiquattrore prima alla Camera oggi sono bagnate. Il tono del Capitano è arreso, il clima a Palazzo è stanco.
Di buon mattino il neo ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà è a colloquio con Gregorio De Falco. Il comandante riflette, non è convinto fino in fondo: “Non vedo una riflessione sulla Lega e sui mesi di governo, ma una personalizzazione su Salvini”.
Mario Giarrusso, altro scettico, siede in disparte leggendo il giornale. Il solitamente vulcanico senatore pentastellato è riflessivo: “La fiducia? Ci sto riflettendo”. Stop.
Poi voteranno Sì, turandosi il naso.
Il voto di fiducia è andato come era stato largamente previsto: 169 sì (due in meno rispetto al Conte I), 133 no e 5 astensioni.
E dopo l’ora e mezzo di discorso programmatico di ieri, il presidente del Consiglio al Senato non è voluto essere da meno. Quarantacinque minuti di attacchi all’ex avversario e prolisse risposte e digressioni sui punti del programma oggetto di dibattito.
Se la volontà di marcare una differenza di lessico con i barbari sognanti non fosse abbastanza chiara, ecco che il professore infila “genetliaco” e “logomachie” nel primo minuto della sua replica. C’è Salvini in aula. Non ha sfoderato la verve battagliera dei momenti migliori, ma le parole sono state pesanti è sceso sul personale: “Non non abbiamo detto una parola quando l’hanno attaccata per il curriculum o i conflitti di interessi”
I due ormai sono tesi e antitesi. “Unilateralmente è stata aperta una crisi – risponde Conte – unilateralmente chieste le elezioni, unilateralmente si pretendeva di gestirle dal ministero dell’Interno, unilateralmente sono stati chiesti pieni poteri. Se questo era lo schema, è comprensibile che chi vi ha ostacolato sia diventato un nemico”.
Scaramucce di una storia della quale tutti i protagonisti conoscono già il finale.
Fuori dall’aula l’ex ministro Lezzi parla fitto con il suo successore, il Democratico Provenzano. Passa Matteo Renzi, si andrà a sedere in aula tenendosi sempre fuori dalla mischia
Licia Ronzulli prova a colorare il suo intervento con apriscatole, scatolette di tonno, colla e lucchetti, ma la presidente Elisabetta Casellati le spegne il microfono. Lo fa riaccendere, ma il tempo comico è totalmente perso, perfetta fotografia della giornata. Quando la seconda carica dello stato chiama il tempo a Salvini chiamandolo “senatore Casini” qualche risata riaffiora sulla bocca dei presenti.
Luigi Di Maio sorride oggi più di ieri, ma senza esagerare. Arriva appena l’ex collega vicepremier ha appena finito di parlare e fa sloggiare il collega Alfonso Bonafede dalla destra del premier, proprio come aveva fatto il segretario lo scorso venti agosto, giorno del redde rationem.
Matteo Richetti vota in dissenso dal proprio gruppo, Gianluigi Paragone si astiene tirando bordate al suo, è pari e patta. È Emma Bonino a dare il senso alla fine della crisi e all’inizio del nuovo governo: “Presidente Conte, lei può essere il suo successore, ma non l’alternativa a se stesso: sarebbe chiederle troppo”. Nessuno applaude.
(da “Huffingtonpost”)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
LA ONG IN CAMBIO FA CADERE LE AZIONI LEGALI INTRAPRESE… SARANNO TRASFERITI IN DUE PAESI UE
Arriva la parola fine anche per gli ultimi migranti rimasti a bordo della nave Alan Kurdi, che aveva soccorso un gruppo di 13 persone al largo della Libia nei primi giorni di settembre.
Malta ha infatti autorizzato lo sbarco dei 5 migranti, che raggiungeranno la costa dell’isola a bordo di una nave della marina maltese. Poi verranno trasferiti il prima possibile in due paesi dell’Unione Europea.
L’annuncio è arrivato direttamente dal governo Maltese che ha fatto sapere che al seguito di «colloqui con la Commissione Europea» ha deciso «di partecipare ad una soluzione europea che sbloccasse l’impasse offrendo la possibilità dello sbarco». Finisce così lo strazio anche per gli ultimi 5 migranti a bordo della Alan Kurdi che, dopo aver raggiunto la Valletta, verranno trasferiti «immediatamente» in «due paesi Ue», che però non sono ancora stati specificati.
La decisione del governo è arrivata dopo la rinuncia della Sea Eye di continuare l’azione legale annunciata la scorsa settimana.
Proprio un portavoce della Ong che gestisce la Alan Kurdi ha dichiarato al quotidiano The Times of Malta di essere «estremamente felici che Malta alla fine si sia assunta la responsabilità che stava negando da 11 giorni»
(da agenzie)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
NO AD ALAN KURDI MA EVENTUALMENTE SI’ A OCEAN VIKING, CON REDISTRIBUZIONI CONCORDATE CON UE… ABOIZIONE DELLE MULTE A ONG E RISPETTO DEGLI OBBLIGHI DEL SOCCORSO IN MARE, MA PER GRADI PER NON DARE ARGOMENTI A SALVINI
C’è un piano per disinnescare il decreto sicurezza, ma soltanto tra qualche mese. 
Il governo Conte Bis ha promesso che avrebbe tenuto conto dei rilievi del Quirinale sulla norma il cui unico risultato finora è stato quello di moltiplicare i morti in mare, visto che i naufraghi portati a Lampedusa dalla Mare Jonio e dalla Eleonore sono comunque sbarcati in Italia.
Ma intanto all’orizzonte si profila il caso della Ocean Viking, attualmente in area Sar con a bordo 50 naufraghi: spiega oggi Tommaso Ciriaco su Repubblica che se la nave dovesse decidere di fare rotta verso i porti italiani, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non farà ricorso al potere di vietarne l’ingresso.
Organizzerà invece il soccorso e gestirà con Bruxelles la redistribuzione di chi sbarca.
La Alan Kurdi invece non è autorizzata ad entrare in acque italiane. È infatti sempre in vigore il divieto siglato dall’ex ministro Matteo Salvini lo scorso 31 agosto in base al decreto sicurezza bis.
La comunicazione è stata inviata in serata dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano alla nave della ong tedesca Sea Eye che aveva chiesto il Pos (Place of safety, porto sicuro).
In Parlamento, intanto, il premier Giuseppe Conte ha spiegato che le cose sono cambiate: basta con gli approcci emergenziali, saranno eliminate le megamulte alle ong, in coerenza con le osservazioni del capo della Stato, Sergio Mattarella, elaborata “un’organica normativa” sul tema e chiesta “solidarietà effettiva” all’Ue.
I numeri di quest’anno smentiscono un’emergenza-sbarchi. Fino ad oggi si contano 5.728 arrivi nel 2019, contro i 20.322 del 2018 ed i 100.307 del 2017 nello stesso periodo.
Con l’avvicinarsi dell’autunno è prevedibile che questo si confermerà un anno record, ma in senso negativo, per migranti giunti via mare.
Cosa che permetterà di gestire il fenomeno come vuole Lamorgese, che ieri, intercettata in Transatlantico, ha risposto così ai cronisti che le chiedevano delle navi ong: “il ministro dell’Interno è sempre operativo, 24 ore su 24. Affronteremo anche questa emergenza se sarà un’emergenza”.
Spiega ancora oggi Repubblica che le modifiche riguarderanno essenzialmente due punti: le multe abnormi comminate a chi salva naufraghi – la celebre norma anti Ong – e il rispetto degli obblighi internazionali che impongono il soccorso in mare.
Su questo terreno le due forze sono già d’accordo. Così come sull’opportunità di non mettere mano immediatamente al decreto.
Per una ragione assai prosaica: non massacrare la luna di miele del nuovo governo. I sondaggi planati sulla scrivania del quartier generale del Pd, infatti, sono assai simili a quelli in mano a Luigi Di Maio.
E dicono due cose, in estrema sintesi. Primo: il tema dei porti chiusi non è considerato prioritario dagli italiani. Secondo: le forze di governo sono in risalita nelle rilevazioni, mentre Salvini e le destre in discesa. Perchè rovinare tutto, accendendo uno scontro che può risolversi senza troppi clamori?
La statistica dovrebbe del resto aiutare il governo: in autunno gli sbarchi diminuiscono. Senza contare che la giurisprudenza pende nettamente dalla parte delle modifiche: c’è la decisione del gip su Carola Rackete, che non convalidò l’arresto della capitana riconoscendo che il soccorso rappresentava l’adempimento di un dovere derivante dai trattati internazionali. E poi la sentenza del Tar del Lazio sulla Open Arms, che consentì lo sbarco per un salvataggio avvenuto in condizioni di «eccezionale gravità e urgenza».
E allora quando arriverà il momento giusto per mandare in soffitta le norme volute da Salvini? Si parla di gennaio, quando sarà inverno.
Lavorando nel frattempo a una ridistribuzione automatica delle quote di naufraghi con tutti i paesi europei e, nel medio periodo, alla modifica del regolamento di Dublino.
Per Conte serve «l’istituzione di corridoi umanitari europei».
Intanto, fa sapere Alessandra Ziniti su Repubblica, dopo le ultime tre evacuazioni mediche, il capomissione della Alan Kurdi ha chiesto aiuto alle sale operative di Italia, Francia, Spagna e Portogallo per farli sbarcare. E ieri la commissione Ue ha avviato la trattativa per la redistribuzione.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
MA QUANDO SALVINI ERA MINISTRO DEGLI INTERNI LA PENSAVA DIVERSAMENTE E LO GIUSTIFICAVA
Il capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli oggi ha risposto così a chi gli ha chiesto dell’abitudine dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di indossare magliette delle forze dell’ordine: “Ho sempre detto, ma signori miei un ministro dell’Interno che è l’unica autorità di pubblica sicurezza, vertice politico della Polizia di Stato ha bisogno di una t-shirt per riaffermare questa sua funzione? Perchè così facendo si rischia di immaginare che i cittadini siano una banda di idioti, che hanno bisogno di una t-shirt, di un vessillo per riaffermare una cosa di questo genere. Se mi sono sentito offeso? No”.
La battuta è stata riportata dall’ANSA.
Gabrielli ha aggiunto: “Lui veramente lo utilizzava come una modalità per farsi sentire come parte“.
Lo stesso Franco Gabrielli l’11 maggio 2019 ha rilasciato un’intervista a Giovanni Bianconi del Corriere della Sera in cui ha risposto a una domanda sullo stesso argomento. Ma la risposta all’epoca era stata molto diversa:
Ma al di là degli ordini illegittimi, come può non essere un problema un politico che indossa la giacca della polizia mentre fa i suoi comizi di partito?
«Questa della divisa mi sembra davvero una polemica pretestuosa. Lei crede davvero che il ministro abbia bisogno di indossarla per dimostrare a tutti di essere l’autorità politica nazionale di pubblica sicurezza? Lo è per legge, non per come si veste».
Appunto. Allora perchè lo fa?
«Preferisco leggerlo come un segno di attenzione nei nostri confronti. E se c’è un problema di opportunità che lui non ha ritenuto di porsi, non sono io a doverglielo porre. Del resto mi pare che da qualche tempo non se ne parla più, e lui non indossa le nostre giacche. Ma non posso accettare che pure questa questione venga utilizzata per sostenere che la polizia è asservita al ministro leghista, perchè è falso».
All’epoca Gabrielli lo vedeva come un gesto d’attenzione e non riteneva di doversi porre domande sulla questione.
Oggi ritiene che Salvini lo utilizzasse “come una modalità per farsi sentire come parte”. Avete visto che bell’effetto fanno i cambi di governo sui Servitori dello Stato?
E non pensiate che la polizia sia asservita a qualcuno, eh?
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
ORA POSSIAMO STARE TRANQUILLI
Per il ministero degli Esteri possiamo stare tranquilli: Virginia Saba, la fidanzata di Luigi Di
Maio, fa sapere che il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle ha studiato inglese.
La rivelazione è contenuta in un articolo di Repubblica a lei dedicato e firmato da Tommaso Ciriaco:
L’altro giorno ha postato sul suo profilo blindato di Instagram un ragionamento di Boezio. Dice di essere appassionata di filosofia. «Io sto studiando teologia, sono al terzo anno. Mi trasferirò presto all’università Gregoriana, mi piace da morire».
Il suo profilo da first lady del grillismo non è low, o meglio: non è invisibile. Compare spesso in pubblico, esposta come Di Maio. Ma non si può dire che sia presenzialista. E in effetti non si ricordano sua uscite scomposte sui social o in tv, anzi. «I politici di una volta avevano più equilibrio, non c’era questa attenzione alla loro vita privata. Mi rendo conto che sono cambiati i tempi, questo è ovvio. Ma sarebbe bello poter recuperare questa cosa».
(…)Sa bene che funziona così, quando sei stata la compagna del vicepremier di un governo con la Lega, o adesso che sei “lady Esteri” nell’esecutivo con il Pd.
«Non credo che viaggerò molto con Luigi — prevede prima di salutare — magari qualche volta. E non è vero, come continuate a dire anche adesso, che non sa l’inglese. Lo sa bene, ha studiato».
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
PORRELLO (M5S): “SE NON GLI STA BENE ABBIA LA COERENZA DI DIMETTERSI, PER MOLTO MENO ALTRI SONO STATI ESPULSI”
Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Devid Porrello su Facebook ha chiesto le dimissioni di Gianluigi Bombatomica Paragone, che ha annunciato il suo no al governo Conte Bis:
Da settimane occupa il troppo spazio mediatico a lui concesso dagli ex colleghi per non necessarie dichiarazioni di voto contrario alla fiducia, una continua mancanza di rispetto per tutti gli attivisti che hanno votato su Rousseau e dei quali lui dovrebbe portare la voce in Senato. Negli scorsi anni il M5S non ha tollerato atteggiamenti di questo tipo sanzionandoli attraverso i probiviri.
Paragone e gli altri eletti rispettino il voto della comunità che li ha fatti approdare al Senato e votino in maniera favorevole al ConteBis, poi se non gli va più bene il M5S si dimettano e lasci il seggio a qualcuno che non si creda superiore alle norme per aver condotto dei programmi televisivi.
Ma Paragone dal canto suo non sembra molto preoccupato, anzi: un paio di giorni fa ha pubblicato su Facebook un post molto curioso con la copertina della sua ultima fatica letteraria, sostenendo che le ragioni del suo no sono scritte nel libro.
Ma il libro è uscito molti mesi prima della dipartita del Conte One, quindi non si capisce in che modo possa spiegare un evento accaduto successivamente e che peraltro nel libro non viene previsto, visto che parla di tutt’altro.
Non sarà un modo per fare pubblicità al libro, per caso, da parte del senatore che aveva annunciato le dimissioni in caso di voto di sfiducia al governo ma che poi ne ne ha più parlato?
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
IL PATROCINIO DEL MUNICIPIO LEVANTE E DEL COMUNE DI GENOVA NON C’E’ MAI STATO, SAREBBE STATO INSERITO NELLA LOCANDINA ILLECITAMENTE
L’Aperitivo con lo Stalker di Davide Stasi è stato annullato. 
L’evento annunciato a Genova “con il patrocinio finanziario del municipio Genova Levante” e con quello del Comune di Genova è stato cancellato, come annunciato dallo stesso autore ieri sul blog Stalker Sarai Tu.
Ma c’è di più. Scrive l’agenzia di stampa DIRE che a mettere la parola fine sulle polemiche è stato il presidente del Municipio Levante, Francesco Carleo, che in una nota ha dichiarato che il suo ente non ha “mai deliberato la concessione del patrocinio alle due conferenze. La pubblicazione delle conferenze nell’elenco relativo agli eventi relativo patrocinati dal Municipio Levante è avvenuto erroneamente. Dopo aver diffidato gli organizzatori ad utilizzare i loghi del Comune di Genova e del Municipio Levante per le manifestazioni in oggetto, abbiamo peraltro appurato che le conferenze sono state annullate. Chi ha utilizzato i loghi lo ha fatto impropriamente e ne risponderà nelle sedi opportune”.
I loghi del Comune e del Municipio comparivano (assieme a quelli della fantomatica Lega degli uomini d’Italia e Papà separati Liguria sul manifesto che pubblicizzava l’eventoStasi, secondo quanto ha scritto, è stato denunciato e incriminato per stalking.
A spiegare l’arcano del patrocinio è stato il vice presidente del municipio IX Federico Bogliolo su Facebook.
“Il Municipio Levante NON (!!!!) ha patrocinato nessun evento denominato “aperitivo con lo stalker”. Diversamente, infatti, e’ stata patrocinata la presentazione del libro “Vorrei essere un gatto” di Dario Daniele: “La conflittualità genitoriale dalla favola alla realtà ”. L’Associazione (a tutela dei padri separati) si è inoltre impegnata a devolvere l’incasso netto dell’evento alla ASSEFA Onlus per finanziare una scuola in India in memoria del giovane Ethan Solinas protagonista del libro e tragicamente scomparso a causa della conflittualità dei genitori. Avrebbe sicuramente meritato più spazio e attenzione mediatica la vicenda di Ethan e dei suoi genitori, non quella (non vera) della concessione di un patrocinio per un evento intitolato “aperitivo con lo Stalker”.
Ricapitolando: i loghi di Municipio e Comune sono stati usati impropriamente.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
ALLA FRANCIA IL MERCATO INTERNO, CONFERMATA VESTAGER ALLA CONCORRENZA, A TIMMERMANS IL GREEN DEAL
Paolo Gentiloni sarà commissario agli Affari economici della Commissione di Ursula von der Leyen. Lo annuncia la stessa presidente della Commissione Von der Leyen che sottolinea: “Potremo beneficiare della sua ampia esperienza in materia economica”.
Frans Timmermans sarà vicepresidente esecutivo, occupandosi anche dell’ambiente e lavorando assieme agli altri Commissari.
Margarethe Vestager sarà la seconda vicepresidente esecutiva, con un incarico particolare sul digitale, occupandosi dei vari soggetti in merito oltre a ricoprire il portafoglio della Concorrenza.
Valdis Dombrovskis è il terzo vicepresidente esecutivo, dedicandosi all’economia in modo particolare. Il più giovane commissario, il verde lituano Virginijus Sinkevicius di 28 anni, sarà responsabile dell’ambiente e degli oceani. La ceca Vera Jourova è stata nominata vicepresidente della Commissione per i Valori e la Trasparenza.
Alla francese Sylvie Goulard vanno il mercato unico, la difesa e lo spazio. A Didier Reynders, ex ministro degli esteri belga, va il portafoglio della giustizia.
La portoghese socialista Elisa Ferreira è stata nominata Commissaria per la Coesione e le riforme. La bulgara Mariya Gabriel sarà la Commissaria per l’Innovazione e la Gioventù. La svedese Ylva Johansson è stata nominata commissaria per gli Affari interni. L’irlandese Phil Hogan andrà al Commercio.
La croata Dubravka Suica è stata nominata vicepresidente della Commissione, con delega alla democrazia e alla demografia. La greca Margaritis Schinas sarà vicepresidente con delega alle Migrazioni.
(da agenzie)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
UNA MASCHERA DI PIETRA, SIMBOLO DELLE TENSIONI DI UN CAPO DEFENESTRATO
Le espressioni — anzi, non espressioni — facciali dicono tutto. Lo afferma Marco Travaglio nel
suo editoriale nel quale analizza il linguaggio del corpo di Luigi Di Maio durante il discorso programmatico alla Camera dei deputati fatto dal presidente del Consiglio (in cerca di fiducia parlamentare) Giuseppe Conte.
Su Il Fatto Quotidiano, il direttore spiega come i mancati sorrisi e quella maschera di pietra indossata per tutta la giornata dal leader politico del Movimento 5 Stelle, celino un malessere interiore per quel che poteva essere, ma non è stato.
«Non ce la fa proprio a sorridere, il capo 5Stelle — scrive Marco Travaglio nel suo editoriale i martedì 10 settembre -. Parliamo di un giovane che ha bruciato tutte le tappe […]. Al suo posto, molti sorriderebbero a 32 denti. Perchè non sorride».
E la mancata gioia sprizzata da tutti i pori diventa un caso all’interno del Movimento 5 Stelle, che appare molto diviso al suo interno con due fazioni opposte che — per il momento — si scrutano e si odorano in attesa della prossima mossa dopo il sì all’accordo con il Partito Democratico.
Il direttore de Il Fatto Quotidiano, poi, ripercorre le tappe della carriera politica di Luigi Di Maio, parlando della sua precocità nel ricoprire ruoli importanti.
Dal basso verso l’alto, con l’opportunità — rifiutata — anche di diventare presidente del Consiglio alla tenerà età di 33 anni. Ma i suoi no hanno portato a un epilogo diverso che, però, secondo Marco Tavaglio è riassunto in quella sua non espressione di lunedì a Montecitorio.
«Non è detto che la partenza fredda e guardinga sia di malaugurio per il Conte-2, visto l’esito degli entusiasmi che accompagnarono il Conte-1. Ma la maschera di Luigi Di Maio riassume il vero enigma del nuovo governo — prosegue Travaglio -: riusciranno i nostri eroi a mescolare e contaminare le proprie diversità assorbendo le poche virtù dei rispettivi alleati per migliorarsi?».
La risposta a questo quesito è molto democristiana: «Ci accontenteremmo che non si facessero contagiare dai vizi altrui. Fra i due litiganti c’è sempre un terzo che gode. E sappiamo chi è».
(da agenzie)
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