Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
IN TOTALE 121 MIGRANTI CHE VERRANNO RIDISTRIBUITI IN EUROPA IN BASE AGLI ACCORDI EUROPEI… LAMORGESE HA RISOLTO IL PROBLEMA SENZA TANTE STRONZATE SOVRANISTE
Dopo il via libera del governo italiano all’attracco delle navi delle Ong Alan Kurdi e Ocean Viking, con a bordo rispettivamente 61 e 60 migranti soccorsi tra Italia e Libia, sono cominciate nella mattinata di oggi, 4 dicembre, le operazioni di sbarco dall’Alan Kurdi, sul molo Norimberga del porto di Messina.
I migranti delle due navi verranno successivamente condotti al centro di prima accoglienza di Messina e Pozzallo e successivamente distribuiti in vari Paesi europei, in base agli accordi sul ricollocamento.
Secondo quanto riferito da Rainews, tra i Paesi che si sono resi disponibili ad accogliere diversi migranti delle due navi vi sono Francia e Germania.
In nottata, intorno all’una, a quanto pare con un preavviso di un’ora, la nave “Alan Kurdi”, della ong tedesca Sea Eye, ha attraccato nel porto di Messina con una sessantina di migranti a bordo.
È scattata quindi da terra la macchina dell’accoglienza interforze e adesso il molo è presidiato da polizia e carabinieri che con i mezzi di soccorso hanno dato il via alle operazioni preliminari di verifica.
Stamattina sono cominciate sul molo Norimberga del porto di Messina le operazioni di sbarco. I profughi, di diverse nazionalità , verranno portati al centro di prima accoglienza di Messina e poi smistati in vari paesi europei in base agli accordi sul ricollocamento.
(da agenzie)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
INTANTO LA BALLA SOVRANISTA HA FATTO IL GIRO DEL WEB RACCOGLIENDO UN MILIONE DI VISUALIZZAZIONI E 32.000 CONDIVISIONI
Il 22 novembre 2019 l’utente Facebook “Capoccetta Rossa” pubblica un video destinato poi
a diventare virale ottenendo oltre 32 mila condivisioni e ben oltre 1 milione di visualizzazioni:
“Ma guarda che strano… provenienti dal Brennero 8 pullman tedeschi, con vetri oscurati, scortati dai carabinieri… 50à—8 sono 400 passeggeri … saranno mai turisti….o altri ???
A diffonderlo è anche Libero in un pezzo intitolato con un sicuro «Immigrazione, “8 pullman tedeschi al Brennero, scortati dai carabinieri con vetri oscurati”. Li rimandano qui?»:
La domanda (tendenziosa) nasconde un sospetto raccolto da tutti i commentatori o quasi: su quei pullman, forse, ci sono ospiti molto poco desiderati a Berlino e dintorni e rispediti nel luogo di arrivo originario. Un bel carico di immigrati richiedenti asilo approdati, magari, a Lampedusa, e senza i documenti necessari per ottenere lo status di rifugiati. In ossequio alle regole del Trattato di Dublino, eccoli tornare al Paese di primo approdo. Come diceva Giulio Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma…”.
Due sono state le verifiche riguardo questo video.
La prima parte da una segnalazione di un lettore, Alessandro, il quale aveva contattato la linea tedesca NussBaum a cui appartengono i mezzi presenti nel video. La risposta è stata la seguente: Sehr geehrte Damen und Garen, Ich muss Ihre Flà¼chtlinge-Theorien entkraften. Es war eun Transport der Nato-Streitkrafte
In poche parole, la società invita a smettere di teorizzare che si tratti di un trasporto di rifugiati siccome si trattava del trasporto di forze armate della Nato.
Per sicurezza ho ripetuto la stessa operazione ottenendo la stessa e identica risposta.
La seconda verifica a questo punto passa per i Carabinieri, i quali mi informano che stavano scortando dei militari stranieri — americani della base di Vicenza — che rientravano da una esercitazione all’estero. Inoltre, mi informano che i Carabinieri di Vicenza avevano già chiarito i fatti in seguito alla diffusione del video, senza ottenere risultati
Il video era stato poi ripreso da Gabriele Michieletto, consigliere Regionale veneto del gruppo consiliare Zaia Presidente, il quale lo ha pubblicato nella sua pagina Facebook.
Dai due utenti Facebook arriviamo a Twitter dove l’account RadioSavana (@RadioSavana) ci mette la firma e formula il quesito già proposto taggando l’account @BasedPoland:
A diffondere ulteriormente il video è stato il sito xenofobo Voxnews.info
(da agenzie)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
DICONO DI DIFENDERE LA LINGUA E LA TRADIZIONE ITALIANA, POI QUESTI “PROFESSORONI” NON SONO CAPACI NEANCHE DI PARLARE DI “USCITA DELL’ITALIA”
È come una tassa, di quelle inevitabili che si ripresenta ogni qualvolta i politici scatenano un dibattito fondato quasi sul nulla.
È il caso Italexit, quell’hashtag che viene ri-propinato sui social (in special modo su Twitter) dai sovranisti quando, secondo loro, accadono eventi che mettono in dubbio la sovranità di uno Stato, nel caso specifico quello italiano.
E la colpa di tutto ciò è questo maledetto Mes di cui — si dice — nessuno sapesse nulla anche se, in realtà , il documento era online (e sui social) fin dai primi giorni della scorsa estate.
E dicembre non poteva rimanere non affascinato dal richiamo soave dell’Italexit, con una fronda sovranista che sui social ha rispedito al vertice delle tendenze Twitter (tra martedì 2 e mercoledì 3) quell’hashtag che richiama l’esempio britannico della Brexit che, tra le altre cose (oggettive) non sembra essere la miglior lezione da seguire viste le contraddizioni e in continui rinvii.
Ed ecco che migliaia di tweet, questa mattina si sono superate le 10mila unità (anche se alcuni ripetuti dagli stessi account) invitano la sollevazione popolare per chiedere l’uscita dell’Italia dell’Unione Europea, con tanto di abbandono (conseguente) alla moneta unica che caratterizza la UE.
E l’esempio britannico è quanto di più sbagliato possibile. Al netto delle legittime critiche al documento sul Meccanismo Europeo di Stabilità (il famoso Mes), occorre ricordare che l’uscita italiana da Bruxelles sarebbe ancor più complicata, anche per via della moneta.
In molti, infatti, richiamano il ritorno alla Lira. Un sogno che, tecnicamente, è impossibile e avrebbe effetti devastanti sull’economia del Paese (già a pezzi).
Tra gli spunti di riflessione, inoltre, c’è anche il fattore linguistico.
I sovranisti (quindi quelli che difendono la lingua e le tradizioni del Bel Paese dagli attacchi dei cattivoni europei ed europeisti) che chiedono l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, utilizzano l’inglese. Italexit per scimmiottare la Brexit.
A loro si potrebbe dare un suggerimento, almeno linguistico: se si vuole difendere l’Italia dall’egemonia straniera, iniziamo dalla lingua.
Uscita è molto più tricolore e coerente.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
FA DEL VITTIMISMO PERCHE’ GLI HANNO RICORDATO CHE E’ VIETATA LA CLAQUE (SOVRANISTA)
L’allergia ai regolamenti trova il suo punto di sfogo sui social e, nel nome della propaganda
perpetua, si finisce per condividere su Facebook video in cui si mostrano le dovute reprimende per comportamenti poco consoni al luogo in cui ci si trova, facendo del vittimismo.
È il caso di Salvini a Bruxelles che, nel corso della sua conferenza stampa, è stato applaudito da alcuni giornalisti.
Un accadimento che è vietato dal regolamento della sala stampa, come ricordato da uno dei cronisti presenti. Ma, nonostante questo, il segretario della Lega tira dritto e grida: «Arrestateci».
Il filmato è stato condiviso, polemicamente, dallo stesso leader della Lega sulla propria pagina Facebook.
Durante il suo intervento davanti ai cronisti, infatti, il leader ha ricevuto l’applauso da parte di alcuni presenti parlando di cordone sanitario
Al termine di questa frase è scattato un timido applauso nella sala stampa (da parte della claque) dell’Europarlamento. Il tutto, però, è stato bloccato dalla speaker della sala e dal rappresentante della stampa internazionale che ha ricordato come per gli applausi ci siano altri luoghi deputati, perchè una conferenza stampa non prevede manifestazioni simili.
Tutto diventa imbarazzante quando il leader della Lega ha replicato al giornalista che ha ricordato il regolamento della sala stampa dell’Europarlamento dicendo: «arrestateci».
Un vittimismo inutile, utile solo per la propaganda a suon di populismo sui social. Le regole ci sono: le conferenze stampa sono un luogo in cui si fanno domande e si danno risposte. Non sono curve di uno stadio che fa il tifo per questo o quel personaggio. Perchè in Europa non è vietato applaudite Salvini, come recita il suo post: nella sala stampa ci sono comportamenti da tenere.
Questo è il punto che un ex eurodeputato, che avrebbe dovuto frequentare regolarmente Bruxelles, dovrebbe saperlo.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
ESILARANTE ESIBIZIONE DEL NOTO CUOR DI LEONE CHE SCAPPA DAI PROCESSI (E NON SOLO) E PARLA DELLA VILTA’ DEGLI ALTRI
La cronaca di Torino della Stampa racconta oggi in un articolo a firma di Lodovico Poletto che c’è anche chi è pronto a recitare un rosario per Matteo Salvini in occasione del processo per vilipendio che l’ex ministro dovrà affrontare a Torino:
Un rosario è pur sempre un rosario. Nel giorno in cui — martedì prossimo — Matteo Salvini andrà a processo a Torino per vilipendio all’ordine giudiziario, davanti al tribunale ci sarà chi pregherà . Per lui. Invocando la protezione della Madonna di Medjugorje: «Sull’unico politico che sa difendere i valori del nostro povero Paese». Così parla Angela Ciconte, la donna che ha organizzato il «rosario di riparazione» per il Gay pride di Torino, a giugno.
E oggi madre di questa iniziativa, decollata sulla pagina Facebook. «Non preghiamo perchè lo assolvano, ma perchè la Madonna lo protegga e gli faccia trovare la forza di proseguire nella sua politica di difesa di valori come libertà , democrazia, sicurezza e identità nazionale».
E allora lunedì mattina Ciconte i suoi s’inginocchiano in piazza, pro Lega. La sera ci saranno le Sardine. Manifestano senza pregare, contro la Lega e i razzismi.
La cosa curiosa è che sembra che Salvini sia in contatto con questi attivisti della Madonna. La Ciconte su Facebook ieri sera ha scritto:
E infatti ieri, durante la trasmissione, Salvini ha attaccato Conte citando proprio la Madonna di Medjugorie: “Per chi crede, la madonna di Medjugorje ha dato un messaggio: le persone si giudicano dallo sguardo. Conte ha lo sguardo di chi ha paura e scappa”.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
CON DATA DELLE NOZZE, CHIESA E RISTORANTE GIA’ FISSATO, RIDICOLO CHIEDERE “MI SPOSI?” ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Concetto Vecchio su Repubblica oggi fa sapere che il deputato leghista Flavio Di Muro,
intento a fare una proposta di nozze alla fidanzata in parlamento mentre si vota per i terremotati e poi a farsi sgamare perchè la proposta era stata già fatta e le nozze già fissate mette in imbarazzo anche i colleghi del Carroccio, mentre la promessa sposa ora è inseguita dalle telecamere:
Perfino i leghisti, ieri a Montecitorio, alzavano gli occhi al cielo se gli menzionavi il loro collega ligure Flavio Di Muro, 33 anni, che l’altro giorno ha proposto alla sua fidanzata, che stava in tribuna alla Camera, di sposarlo.
«Dobbiamo ancora decidere la data e tutto il resto», aveva detto Di Muro a una giornalista delle Iene, quando la verità non era venuta fuori. Una piccola impostura, si è scoperto dopo. La data di nozze era già fissata da tempo e il corso prematrimoniale abbondantemente finito.
E quindi qui la maleducazione è doppia. Non solo è stata svillaneggiata l’istituzione parlamentare, manco fosse un pub, un set televisivo o una diretta Facebook, ma pure la compagna, ora inseguita dalle telecamere.
La quale, di fronte alla figuraccia subita, avrebbe potuto cambiare idea e dirgli di no.
La scena si è svolta durante l’esame del disegno di legge sulla ricostruzione delle zone dell’Italia centrale colpite dai terremoti del 2016, ma questo è un dettaglio, anzi un bieco rigurgito di moralismo.
Ci sono state molte speculazioni su quel gesto, un inedito nella storia della Camera. Ma tutto è passato in cavalleria per via di quella che sembrava una ingenuità di fondo. Adesso si scopre che era tutta una finzione, secondo quanto scritto ieri dal Corriere della Sera che ha fatto sapere che il ristorante era già stato prenotato.
Lei e il deputato fanno coppia fissa da sei anni (quindi da prima che lui venisse eletto) «e credo sia normale fare progetti e pianificare — spiega — soprattutto quando si ha poco tempo e si passa poco tempo insieme
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
DI MAIO E DI BATTISTA VOGLIONO FAR CADERE IL GOVERNO E TORNARE CON LA LEGA, LA MAGGIORANZA DEI PARLAMENTARI GRILLINI NON SOPPORTANO PIU’ I LORO GIOCHI PER LE POLTRONE
Il Corriere della Sera riepiloga in un’infografica l’andamento alle urne del MoVimento 5 Stelle a partire dal grande risultato conseguito alle elezioni politiche 2018, quelli alle regionali e i sondaggi con le ultime rilevazioni di IPSOS che lo danno in caduta libera. Il ritratto dei grillini restituito dai risultati delle urne e accreditato nelle rilevazioni d’opinione è quello di un partito in caduta libera, che ha dimezzato i voti in poco più di un anno e non riesce ad essere rilevante alle elezioni regionali.
Tuttavia, il risultato conseguito alle elezioni del 2018 fa sì che oggi il MoVimento del Capo Politico Di Maio sia l’ago della bilancia delle maggioranze che è possibile formare in parlamento.
Nell’articolo Monica Guerzoni e Alessandro Trocino raccontano di quattro senatori grillini pronti a passare con la Lega e definiscono le strategie di Di Maio e Di Battista:
Da una parte c ‘è Di Maio, che fa ormai apertamente asse con Alessandro Di Battista e non nasconde l’ostilità all’esecutivo che lui stesso ha formato.
Dall’altra ci sono i «governisti», che cercano riparo nella terra di confine tra il premier Conte e il Pd.
Infine il consistente gruppo dei deputati a fine corsa, arrivati al secondo mandato e non più ricandidabili.
Di Maio non ha mai digerito il governo con il Pd. Nella riunione che diede il via libera al Conte 2, fu tra i più ostili. La riluttanza è andata crescendo e lo ha portato a riscoprire Di Battista, con il quale era entrato in rotta di collisione e che ora non perde occasione per sostenerlo, in chat o pubblicamente.
«Prima o poi si dovrà staccare la spina», ripete Di Maio ai suoi, con una tale insistenza da aver generato il panico tra i parlamentari. «Si chiude la legge di Bilancio e Luigi manda tutti a casa», prevede un onorevole.
E una «contiana», sottovoce: «Vuole tornare con Salvini». Temono voglia davvero mettersi alla testa di un movimento rinnovato e più piccolo, libero dal Pd e dal giogo del governo e pronto a risalire nei sondaggi, tornando magari ad allearsi con la Lega. Se pure la suggestione fosse forte, sarebbe osteggiata da gran parte dei fedelissimi.
Insomma, un M5S che somigli al PSI ago della bilancia dei governi della Prima Repubblica.
C’è un problema, però: siccome la destra e la sinistra non esistono (cit.), anche il voto ai grillini, a parte una piccola parte, non è d’appartenenza ma di opinione.
E oggi le opinioni cambiano vorticosamente.
Con una costante: quando levano la fiducia a qualcuno (Renzi, Di Maio), poi non gliela restituiscono più.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
CONTINUA LA DISCESA DEL M5S… RENZI PAGA L’ENTRATA IN SCENA DI CALENDA
I sondaggi di Ixè diffusi ieri da Bianca Berlinguer durante Cartabianca mostrano la Lega al
31,2% e il Partito Democratico sopra il 20%.
Secondo la rilevazione il MoVimento 5 Stelle è al 15,9% mentre Fratelli d’Italia è all’11%, dimostrando che Salvini e Meloni sono fratelli coltelli.
Nel sondaggio di Ixè Forza Italia è al 7,4% mentre Italia Viva arranca ancora al 3,6%, avvicinata da +Europa che è al 3%.
Le rilevazioni di Tecnè per Quarta Repubblica ieri davano invece il partito di Renzi sopra il 4%. Azione di Carlo Calenda fa il suo debutto nella rilevazione di Cartabianca con lo 0,7%.
La scorsa settimana la Lega di Salvini era al 31,5% mentre il Partito Democratico era al 20,4%, il M5S arrivava al 16,4% e Fratelli d’Italia al 10,6% e Italia Viva al 4,5%. Possiamo quindi ipotizzare che i voti conquistati da Meloni arrivano dal piccolo calo di Salvini, mentre quelli persi da Italia Viva servano come base per il neonato partito di Calenda.
Nei sondaggi di Quarta Repubblica la percentuale di giudizi positivi espressi a favore di ciascun leader dà Matteo Salvini al 23% e subito dopo Giorgia Meloni con il 22% e Nicola Zingaretti con il 21%.
Fuori dal podio Luigi Di Maio con il 19%, appaiato a Silvio Berlusconi. Matteo Renzi chiude la classifica al 9%.
(da agenzie)
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Dicembre 4th, 2019 Riccardo Fucile
PERCHE’ NASCONDE LE NOTIZIE? …HANNO FATTO BENE LE SARDINE A RIFIUTARE L’INVITO, CON CERTI PERSONAGGI NON SI DISCUTE PIU’
Ieri Mario Giordano ha rivolto un accorato appello alle Sardine. Dopo aver fatto una puntata dove aveva offerto a Salvini un panino con le sardine il conduttore di Fuori dal Coro chiede al movimento di protesta di non sottrarsi al confronto.
«Abbiamo un gran bisogno di idee e la democrazia è il confronto di idee» ha detto Giordano, che magari ci è rimasto male perchè nessuna sardina ha accettato di partecipare al suo show.
Infatti il conduttore dice che le sardine dopo aver detto cosa vogliono e cosa propongono dovrebbero accettare un dibattito: «e una volta che avete manifestato le vostre idee non abbiate paura del confronto qui e da tutte le parti».
Questo però già avviene, il cosiddetto leader delle Sardine è stato ospite di parecchi programmi televisivi.
Altre “sardine” si sono collegate con talk show o programmi di approfondimento come quello di Lucia Annunziata (che qualche giorno fa ha intervistato una “sardina” di Taranto). Se le sardine non vogliono andare a Fuori dal Coro forse è il caso di farsi due domande.
Ma Giordano ha già la risposta: perchè «la mancanza di idee e la paura di confrontarsi, quella è l’unica cosa che mi puzza un po’».
Ma al di fuori del piccolo microcosmo di Rete 4 succedono un sacco di cose degne di nota. Ad esempio la Cassazione revoca la misura dell’obbligo di dimora al primo cittadino di Bibbiano Andrea Carletti. Di quella notizia però Giordano non ha dato conto.
Forse aspetta che la Cassazione depositi la sentenza, ma di sicuro è una notizia importante che a distanza di sei mesi Carletti sia tornato in libertà . In attesa delle motivazioni, la Cassazione avrebbe deciso per la revoca sentenziando che non sussistevano le condizioni per l’arresto e quindi per una misura cautelare.
Ma è strano che su Bibbiano, o meglio sull’inchiesta Angeli e Demoni, Fuori dal Coro abbia dedicato così tanti approfondimenti anche se non è nemmeno iniziato il processo (pare la fine delle indagini preliminari sia prevista per la metà di dicembre) e che nel frattempo notizie senza dubbio importanti vengono taciute.
Il dubbio è che su Bibbiano Giordano voglia evitare il confronto, quasi che a lui interessasse raccontare solo un aspetto della vicenda senza andare a scandagliare a fondo negli altri.
E non sembra un caso: perchè quando il Tribunale dei Minori di Bologna ha detto che non esiste nessun sistema Bibbiano (ma potrebbero esistere, se i PM lo dimostreranno) Giordano non ne ha parlato.
Perchè quando ha avuto in studio Salvini non gli ha chiesto chi fosse “Greta di Bibbiano” che era sul palco a Pontida.
Ma non è che a questo punto le Sardine non “accettano il confronto” da Giordano perchè lui è uno di quelli che ha contribuito a trasformare l’inchiesta su alcuni affidi di Bibbiano in uno slogan?
Quand’è che Giordano si confronterà con la verità su Bibbiano?
(da “NextQuotidiano”)
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