L’EX EURODEPUTATO SALVINI NON CONOSCE IL REGOLAMENTO DELLA SALA STAMPA DI BRUXELLES
FA DEL VITTIMISMO PERCHE’ GLI HANNO RICORDATO CHE E’ VIETATA LA CLAQUE (SOVRANISTA)
L’allergia ai regolamenti trova il suo punto di sfogo sui social e, nel nome della propaganda perpetua, si finisce per condividere su Facebook video in cui si mostrano le dovute reprimende per comportamenti poco consoni al luogo in cui ci si trova, facendo del vittimismo.
È il caso di Salvini a Bruxelles che, nel corso della sua conferenza stampa, è stato applaudito da alcuni giornalisti.
Un accadimento che è vietato dal regolamento della sala stampa, come ricordato da uno dei cronisti presenti. Ma, nonostante questo, il segretario della Lega tira dritto e grida: «Arrestateci».
Il filmato è stato condiviso, polemicamente, dallo stesso leader della Lega sulla propria pagina Facebook.
Durante il suo intervento davanti ai cronisti, infatti, il leader ha ricevuto l’applauso da parte di alcuni presenti parlando di cordone sanitario
Al termine di questa frase è scattato un timido applauso nella sala stampa (da parte della claque) dell’Europarlamento. Il tutto, però, è stato bloccato dalla speaker della sala e dal rappresentante della stampa internazionale che ha ricordato come per gli applausi ci siano altri luoghi deputati, perchè una conferenza stampa non prevede manifestazioni simili.
Tutto diventa imbarazzante quando il leader della Lega ha replicato al giornalista che ha ricordato il regolamento della sala stampa dell’Europarlamento dicendo: «arrestateci».
Un vittimismo inutile, utile solo per la propaganda a suon di populismo sui social. Le regole ci sono: le conferenze stampa sono un luogo in cui si fanno domande e si danno risposte. Non sono curve di uno stadio che fa il tifo per questo o quel personaggio. Perchè in Europa non è vietato applaudite Salvini, come recita il suo post: nella sala stampa ci sono comportamenti da tenere.
Questo è il punto che un ex eurodeputato, che avrebbe dovuto frequentare regolarmente Bruxelles, dovrebbe saperlo.
(da “NextQuotidiano”)
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