Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
QUELLO CHE SALVINI HA FATTO IN UN ANNO LA LAMORGESE LO STA FACENDO IN UN MESE… ANCHE I MIGRANTI DELLA GREGORETTI RIDISTRIBUITI IERI IN GERMANIA: LA MINISTRA STA PURE SMALTENDO GLI ARRETRATI DIMENTICATI DA SALVINI
I migranti sbarcati dalla Gregoretti il 31 luglio scorso, dopo sei giorni di attesa sulla nave
della Guardia costiera italiana in attesa che i Paesi europei dessero la loro disponibilità a farsene carico, erano ancora in gran parte in Italia.
Almeno quelli che avrebbero dovuto andare in Germania. Come quasi tutti i ricollocamenti annunciati, era rimasto solo sulla carta.
Ieri, dopo altri cinque mesi di attesa, i migranti della Gregoretti che potrebbero costare il processo per sequestro di persona all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sono stati fatti salire su un aereo con destinazione Berlino, insieme ad altre persone sbarcate da navi umanitarie in Italia tra maggio e settembre.
Un arretrato, quello dei ricollocamenti annunciati dal governo Conte 1 ma non effettuati, che il Viminale sta cercando di smaltire rapidamente.
Sono 392 i migranti fatti partire da settembre ad oggi (una media di 98 al mese contro gli 11 dell’era Salvini) a cui a gennaio si aggiungeranno altri 100 richiedenti asilo arrivati negli ultimi due mesi che andranno ancora in Germania.
E intanto, nonostante le cattive condizioni meteo, dalla Libia si continua a partire. Già due i salvataggi effettuati dalla Ocean Viking di Msf e Sos Mediterranee che, ai 112 soccorsi ieri in zona Sar libica, ha aggiunto altre 50 persone salvate questa notte in zona Sar maltese. A bordo diverse donne e bambini.
(da agenzie)
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Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
I PRECEDENTI: BERLUSCONI E DE MAGISTRIS
Ieri avevamo fatto notare che nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera Matteo Salvini aveva detto una frase sibillina a proposito della legge Severino, in relazione all’indagine sul caso Gregoretti e all’accusa di sequestro di persona nei suoi confronti. «Sempre che non ci siano stranezze legate alla legge Severino»
Oggi Massimo Malpica sul Giornale spiega gli esatti contorni della paura di Salvini. Che è, come vediamo, piuttosto concreta:
Il problema, dunque, è che in caso di condanna Salvini potrebbe dover affrontare, appunto, le «stranezze legate» alla legge che porta il nome del Guardasigilli del governo Monti e che stabilisce, tra l’altro, i casi di sospensione e incandidabilità per le cariche politiche.
Ne sa qualcosa Silvio Berlusconi, ma anche — soprattutto — il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Quest’ultimo, dopo la condanna in primo grado a un anno e tre mesi per abuso d’ufficio, legata a quando, da pm, aveva condotto l’inchiesta Why Not, era stato sospeso proprio per effetto della Severino.
Che impone, appunto, la sospensione degli amministratori pubblici, se condannati anche se solo in primo grado, per un periodo «di almeno 18 mesi».
Per De Magistris, che si vide respingere il ricorso arrivato alla Consulta dal Tar che lo aveva reintegrato, a evitare la sospensione arrivò la sentenza di assoluzione in appello. Quanto serviva perchè quella decisione della Corte costituzionale non avesse più alcun effetto sul sindaco di Napoli.
In che modo la questione riguarda il leader leghista? Per Salvini, una eventuale condanna in primo grado non vorrebbe dire essere incandidabile, ma prevederebbe la sospensione in caso di elezione.
Ed ecco dunque che quel riferimento tra le righe dell’intervista al Corriere evidenzia il vero timore del numero uno della Lega.
Che teme che la trappola si materializzi grazie al combinato disposto tra una condanna in primo grado e quanto previsto dalla legge Severino. Che lo priverebbe degli effetti di una vittoria, costringendolo a finire sospeso — una volta eletto — subito dopo la chiamata al voto.
È questo l’effetto che il leader leghista teme di più nell’appuntamento del 20 gennaio, ed è per questo che il «tradimento» degli ex alleati — con l’annuncio del voto a favore dell’autorizzazione del M5S da parte di Di Maio- non soltanto lo indispettisce. Ma lo preoccupa.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
COMMOZIONE IERI AI FUNERALI DELLA PICCOLA DI 5 MESI
Grande commozione ai funerali della piccola Mistura Alimi, la bimba di cinque mesi che è
morta all’ospedale di Sondrio dopo esserci arrivata in arresto cardiocircolatorio e per la quale i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla, e la cui madre è stata insultata con epiteti razzisti per la sua disperazione.
Molti i presenti che non conoscevano la famiglia nigeriana ma che hanno voluto stringersi a loro per dare l’ultimo saluto alla piccola, un gesto di solidarietà umana sia per il grave lutto che per quello che ha dovuto patire la donna nei corridoi del pronto soccorso. Episodio che l’ospedale non aveva smentito a Fanpage.it.
Terminate le funzioni funebri, i famigliari e gli amici più stretti della donna si sono ritrovati presso l’abitazione di quest’ultima, che condivide col compagno di origini ivoriane.
Immenso ancora il cordoglio e il senso di smarrimento dei presenti che cercavano di farsi forza l’un l’altro per cercare di arginare insieme la tristezza. A supportare la madre che ha perso il figlio, c’era la sorella.
Poi, un amico della coppia, anch’egli di origini ivoriane, ha raggiunto l’abitazione rilasciando alcune dichiarazioni raccolte da Fanpage.it: “Il dolore è immenso, siamo tutti molto tristi”.
Incalzato poi sul grave episodio di razzismo che ha colpito la compagna dell’amico, ha aggiunto: “Io sono in Italia da tanto tempo ormai e questi episodi li viviamo in continuazione. Credo che non cambierà mai nulla”, ha concluso sconsolato prima di raggiungere la coppia dentro casa.
(da Fanpage)
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Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
GLI UOMINI DELLA ‘NDRANGHETA REPLICANO: “PEZZENTE, PIDOCCHIO”
Ieri all’alba Roberto Rosso, uno dei punti di riferimento in Piemonte di Fratelli d’Italia e per sei mesi assessore regionale della giunta di centrodestra guidata da Alberto Cirio, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, su ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Giulio Corato. Si è dimesso dall’incarico mentre Giorgia Meloni lo ha cacciato dal partito.
Nel’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia torinese, sono state arrestate altre 7 persone.
Tra queste Mario Burlò, 46 anni, imprenditore nel settore del «Facility management», accusato di concorso esterno, in passato tra i vertici dell’Unione nazionale imprenditori, sponsor di varie società sportive. In manette anche esponenti criminali: Onofrio Garcea, 69 anni, e Francesco Viterbo, di 68.
Gli altri arrestati sono i gregari di questa storia di malaffare: Enza Colavito, 52 anni, amica di Rosso, e Carlo De Bellis, 54 anni, tutt’e due torinesi, ritenuti dagli inquirenti gli intermediari del «patto elettorale criminale»: soldi in cambio di voti dei clan.
Le 4477 preferenze che hanno assicurato a Rosso, che rimane consigliere regionale, un posto in consiglio regionale sono ora macchiate dal reato di voto di scambio politico mafioso che gli è stato contestato dai pm Paolo Toso e Monica Abbatecola. Scrive Repubblica:
Ma se prima Rosso ha promesso, poi ha ritrattato. E così i 15 mila euro pattuiti, alla fine, sono diventati 7.900.
Troppo pochi i voti presi: «Sono dei cacciapalle incredibili» definirà i boss. Che invece adirati per il suo comportamento che «è uno schifo», lo definiranno un «pezzente» o «un pidocchio». […]
Il gip Giulio Corato sottolinea come il politico di centrodestra fosse a conoscenza del calibro dei personaggi con cui aveva a che fare
Era stato lui a firmare, nel 2012, un’interpellanza per denunciare gli intrecci tra ‘ndrangheta e politica: già compariva il nome di Garcea. E nelle carte spunta anche il racconto di un presunto incontro, subito prima delle elezioni, tra i boss e alcuni parlamentari di Forza Italia, per dire che «i lavori del Tav a Chiomonte devono continuare».
Garcea è considerato un boss della cosca dei Bonavota, ben radicata in Liguria, ma viene spedito a Torino dopo che alcuni arresti avvenuti all’inizio del 2019 avevano creato un vuoto di potere. E lui si mette subito al lavoro, come racconta il Corriere nell’articolo di Marco Imarisio:
A febbraio il suo uomo di fiducia Francesco Viterbo (fino ad oggi mai condannato) partecipa a un evento di Forza Italia a Nichelino. Riferirà poi di avere parlato con «4-5 onorevoli» del partito di Silvio Berlusconi e di avere discusso con «Napoli e Bertoncini», che potrebbero essere Osvaldo Napoli di FI e Maurizia Bertoncino, candidata di +Europa, della necessità di «prendere in mano il paese», inteso come la piccola San Gillio, dove si stava per votare, e del fatto che i lavori presso il cantiere della TAV a Chiomonte «devono proseguire».
Le intercettazioni tra Garcea e la sorella Chiara rivelano, secondo il gip,«una conoscenza tra i citati esponenti politici ma anche la loro consapevolezza della sua caratura criminale». Dopo tanto peregrinare, l’approdo a Rosso. E qui pare che le porte si siano aperte.
Difeso dal legale Maurizio Basile, Rosso è stato rinchiuso nel carcere di Torino; sarà trasferito nel penitenziario di Asti. Secondo le intercettazioni mirava a uno sconto: aveva già versato un acconto di 2.900 euro prima del voto.
Così prendeva tempo: «Sì, però dopo che si sono chiusi gli assessorati … Mi telefoni tra due settimane».
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
IL SINDACO DI COSENZA: “NON C’E’ LIMITE AL TRADIMENTO”… TRE LISTE A SUO SOSTEGNO
Mario Occhiuto scioglie le riserve e annuncia all’ANSA la candidatura a governatore della
Calabria. “Siamo stati trattati molto male. Jole – ha detto Occhiuto – non mi aveva neanche avvisato che avrebbe potuto sostituirsi a me. Anzi, subito dopo la sua designazione mi ha telefonato per dirmi che potevo considerarmi ‘libero’. Devo ammettere invece che Berlusconi mi ha difeso sinceramente e tantissimo e credeva in me. Lo stimo e l’ho sempre ammirato. Alla fine ha dovuto scegliere tra me e la Lega e ha scelto la Lega”.
Al momento sono tre le liste che sosterranno il sindaco di Cosenza che correrà in contrapposizione al suo ex braccio destro in Comune Jole Santelli, suo vicesindaco e assessore alla cultura che ha rassegnato le dimissioni a inizio dicembre e ieri è stata designata a rappresentare il centrodestra unito con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
“E pensare – ha aggiunto Occhiuto – che per più due anni ha condiviso il mio progetto innovativo per la Calabria e che ha sempre sostenuto che sarei stato l’unica speranza per la Calabria. Non c’è limite al tradimento, e in questa occasione ne sto verificando l’amarezza osservando i comportamenti di tanti che erano sempre intorno a me. Ma questa è la vita, figuriamoci la politica. Ora Jole cosa farà ? Proporrà ai calabresi il mio programma?”.
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
SI PRESENTA AL CONGRESSO DELLA LEGA CON UN PRESEPE IN MANO: QUALCUNO GLI RICORDI CHE GESU’ CACCIO’ I MERCANTI DAL TEMPIO
Non si hanno onestamente più parole: Matteo Salvini si è presentato al Congresso della Lega con un presepe in mano.
Ha detto che è stato un dono di un artista e lo ha mostrato ai giornalisti. E noi gli crediamo, perchè ormai crediamo a qualunque cosa. Crediamo davvero che la gente fermi Matteo Salvini per strada per mettergli in mano presepi, rosari e madonne, crediamo davvero che il nostro paese sia diventato un enorme circo di fanatici che vanno in giro con i crocifissi e i santini nel portafoglio.
Ci meriteremmo di meglio.
Meriteremmo che questa ridicola e nauseante pantomima pseudo-religiosa che il carrozzone della Lega ha messo su per il Santo Natale avesse un limite.
Meriteremmo che il Papa che divulga i valori cristiani della carità , della solidarietà e dell’accoglienza non venisse insultato dai sedicenti cristiani leghisti per i quali la religione è solo fatta di simboli e non di sostanza.
Perchè i simboli rappresentano il potere e senza i simboli la Lega non è nulla.
Sfruttare la creduloneria pagana che gli italiani riservano solo ai temi religiosi è un’arma sempre vincente. Si fa leva non tanto sui valori cristiani, perchè questo paese ha dimenticato cosa è la vera cristianità , come ha detto Papa Francesco.
No, il presepe in mano a Salvini rappresenta il vecchio che non vuole morire, le tradizioni chiuse e bigotte, la società che vuole rimpinzarsi la sera di Natale mentre i poveri muoiono di fame al freddo
Perchè questo vuole l’Italia sovranista: vuole fregarsene. Vuole che i migranti muoiano lontano, che le guerre e le bombe distruggano altri paesi, che l’Europa si faccia i fatti propri, che tutti stiano alla larga dal nostro orticello.
Il presepe in mano a Salvini rappresenta tutto questo.
Da simbolo di gioia e di umanità , è divenuto il simbolo delle barriere, della chiusura, del bigottismo fanatico
(da Globalist)
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Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
IL CONGRESSO FARSA: BOSSI RESTA PRESIDENTE A VITA MA SENZA POTERI
“Propongo al congresso di autodenunciarci in massa se dovessero procedere”: il segretario
della Lega Matteo Salvini lo ha detto parlando al congresso federale del partito a Milano della richiesta di autorizzazione a procedere per sequestro di persona riguardo al blocco della nave Gregoretti.
Frase esilarante non solo perchè ministro degli Interni era solo lui e quindi nessuno si può autodenunciare per un reato che non ha potuito commettere, ma anche perchè immaginiamo il fuggi fuggi degli eroi ex padagni il giorno che dovessero autodenunciarsi per davvero e rischiare il ricco conto in banca
Il Congresso della Lega Nord ha approvato all’unanimità per alzata di mano il nuovo statuto. Rispetto al testo precedente (che risale al 2015), le principali modifiche riguardano il ruolo di Bossi e la possibilità , scritta nero su bianco, che il consiglio federale conceda il simbolo ad altri movimenti politici.
Il Senatùr rimane presidente a vita del Movimento che fece nascere (federando tutti i soggetti politici autonomisti 28 anni fa). Bossi resta “garante dell’unità della Lega Nord”, ma gli viene tolta la possibilità di “assumere i poteri e le competenze del consiglio federale” in caso di dimissioni del segretario e di “convocare entro 120 il congresso straordinario degli organi elettivi”.
In caso di dimissioni del segretario, viene quindi introdotta una nuova figura, quella del “commissario federale con pieni poteri” che gestisce la transizione verso il congresso. Altra funzione che viene tolta alla presidenza federale, e quindi a Bossi, è quella di rappresentare l’ultima istanza cui possono fare “ricorso in appello” i padri fondatori che vogliano contestare eventuali provvedimenti disciplinati.
(da agenzie)
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Dicembre 21st, 2019 Riccardo Fucile
“NON SI CHIUDE NESSUN PARTITO, SIAMO NOI A CONCEDERE IL DOPPIO TESSERAMENTO”… MA SULL’USO DEL SIMBOLO SI E’ SVEGLIATO TROPPO TARDI E SE LO BECCA SALVINI… “LE SARDINE? ERANO COME NOI”
“Oggi non si chiude nessun partito. I giornalisti mi hanno chiesto se oggi è il funerale della Lega. Col cazzo il funerale, non c’è nessun funerale alle porte”. Lo ha detto il fondatore della Lega e senatore Umberto Bossi nel suo intervento dal palco del Congresso del partito che si tiene a Milano.
“Sono contento di dirvi che oggi non si chiude nessuna Lega, questo Congresso nella sostanza dà la possibilità di avere il doppio tesseramento, sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini”, ha detto il fondatore del Carroccio Umberto Bossi. “Questo – ha aggiunto – glielo possiamo concedere: siamo noi che concediamo, non è Salvini che ci impone. Salvini non può imporci un cazzo, lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano”.
Se Salvini vuole il simbolo – ha proseguito il Senatùr – si metta a raccogliere le firme. “Salvini vuole, nel partito che sta facendo, avere la possibilità di avere il simbolo della Lega: deve raccogliere le firme”.
Il fondatore ha poi messo in guardia dal rischio di sottovalutare il movimento delle Sardine, che a poche centinaia di metri dall’hotel Da Vinci, dove si tiene la convention, ha organizzato un flash mob di protesta. “Il palazzo spontaneamente non dà niente, bisogna essere forti politicamente. Bisogna avere una spinta sociale forte da fuori. Le Sardine sono una operazione intelligente, non vanno sottovalutate”.
“Le Sardine – ha aggiunto – non diventeranno un partito, il partito c’è già , si chiama Pd, aumenteranno il consenso del Pd. Non basta andare in Parlamento, bisogna avere una spinta sociale continua, quotidiana, se si vogliono portare i risultati”.
Subito dopo la Lega lo corregge via nota stampa: “Nessuna raccolta firme. Il futuro legale rappresentante della Lega Nord, previo passaggio nel prossimo consiglio federale, potrà concedere il simbolo alla Lega Salvini Premier”.
Poco dopo le 13 Bossi ha lasciato la sala dell’Hotel Da Vinci di Milano dove è in corso il congresso per aggiornare lo statuto del partito.
(da “Huffingtonpost”)
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