Febbraio 3rd, 2021 Riccardo Fucile
IL FONDATORE DEL M5S DETTA LA LINEA DI COERENZA
“Leali a Conte, no al governo tecnico guidato da Draghi”.
Sono queste le istruzioni che Beppe Grillo dà al Movimento 5 stelle, secondo quanto apprende l’AdnKronos.
Dunque nessun sostegno all’ex numero 1 della Bce. Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, la posizione di Beppe Grillo, espressa ad alcuni big del M5S che lo hanno sentito in queste ore.
Il garante del Movimento, viene spiegato, avrebbe approvato la linea indicata dal capo politico Vito Crimi, ovvero nessun sostegno a un governo tecnico presieduto da Draghi.
Ai suoi la raccomandazione di continuare a sostenere il premier uscente, Giuseppe Conte.
(da agenzie)
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Febbraio 3rd, 2021 Riccardo Fucile
TESTA A TESTA TRA I DUE….IL 66% PENSA CHE SIA STATA UNA CRISI INUTILE
I sondaggi di Nando Pagnoncelli per Dimartedì ieri hanno esaminato il momento di transizione
che attraversa la situazione politica che ieri ha visto tramontare la nascita del Conte Ter mentre si affaccia la possibilità di un governo istituzionale a guida Draghi.
Risulta emblematico innanzitutto come nessuno in Italia abbia capito perchè è nata la crisi di governo. Per il 66% degli intervistati si tratta di una crisi inutile
Il borsino della popolarità dei leader politici riflette esattamente qual è l’opinione degli italiani su chi sia responsabile della crisi.
Conte nonostante il fallimento del mandato esplorativo di Fico è sempre il leader che secondo gli intervistati esce meglio dalla crisi di governo. Non svettano Meloni e Salvini praticamente appaiati attorno al 10%.
Anche se per Conte Palazzo Chigi è un’ipotesi tramontata rimane forte il suo consenso tra chi lo vorrebbe ancora presidente del Consiglio. Tra lui e Mario Draghi è un testa a testa, con l’ex capo della BCE che ha l’appoggio del 41% degli intervistati e l’Avvocato del Popolo che rimane al 39%.
Le rilevazioni di Pagnoncelli raccontano bene cosa vorrebbero gli italiani: stabilità . In un momento in cui la crisi è prima di tutto sociale, economica e sanitaria l’Italia non si sarebbe dovuta accollare anche una crisi politica. Ormai non c’è niente da fare se non andare avanti, navigando a vista.
(da agenzie)
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Febbraio 3rd, 2021 Riccardo Fucile
DOVRA’ SCEGLIERE TRA TECNICI O PERSONALITA’ POLITICHE… TRA LORO I NOMI DI MARTA CARTABIA, PAOLA SEVERINO, FABIO PANETTA, CARLO COTTARELLI E ILARIA CAPUA
Quali saranno i ministri del governo Draghi? L’ex capo della BCE dovrà scegliere se affidarsi a personalità politiche o a tecnici.
Come spiega Emanuele Lauria su Repubblica è probabile che in questa fase molto delicata Draghi per rappresentare tutte le sensibilità possa addirittura chiedere ai leader dei vari partiti di partecipare attivamente al governo.
E visto che i nomi che sono stati fatti nei giorni delle trattative portate avanti da Fico sono bruciati, saranno molti i tecnici:
Assieme a Mario Draghi, come premier di un governo istituzionale, era circolato con forza il nome dell’ex presidente della Consulta Marta Cartabia: non è improbabile che le venga offerta la Giustizia, delega al centro di un durissimo scontro politico attorno ai temi della prescrizione.
In alternativa, per il posto di Guardasigilli, Paola Severino, che lo stesso ruolo ricoprì nel governo Monti.
Altra casella importante quella dell’Economia: Draghi potrebbe proporre di guidare il Mef a Fabio Panetta, membro italiano dell’esecutivo Bce, giudicato in grado di affrontare il delicato dossier del Recovery.
Altro nome in pole quello di Carlo Cottarelli, cui già Mattarella affidò l’incarico di formare un governo nel 2018, prima che salpasse la nave gialloverde con al timone il debuttante Giuseppe Conte.
Perfino Roberto Speranza, alla guida di un ministero centrale al tempo dell’emergenza COVID come quello della Salute, potrebbe non essere riconfermato. Al suo posto potrebbe arrivare Ilaria Capua.
Lamorgese invece potrebbe rimanere al Viminale per garantire continuità . Altri nomi che fa Lauria sono quelli di Enrico Giovannini, Roberto Cingolani e addirittura quello di Vittorio Colao, a capo della task force nominata dal governo Conte durante la prima ondata che poi è stata accantonata.
(da “NextQuotidiano”)
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Febbraio 3rd, 2021 Riccardo Fucile
L’ARTICOLO 1 VIENE TAGLIATO PERCHE’ LA VERITA’ E’ NELLA SECONDA PARTE
Come quelle persone che leggono solo i titoli e non si affaticano nel leggere un articolo intero.
Matteo Salvini prova a citare la Costituzione per contestare la decisione del Presidente della Repubblica di non sciogliere le Camere e convocare le elezioni anticipate.
Nel farlo, però, cita solamente la prima parte dell’articolo 1, dimenticando l’aspetto fondamentale contenuto all’interno del principio fondamentale della nostra Carta. E con questo Salvini attacca Mattarella per la sua scelta di convocare Mario Draghi al Quirinale per un colloquio (e per dargli il mandato per la formazione di un governo, previa passaggio Parlamentare).
«”L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al Popolo…”. Articolo 1 della Costituzione Italiana», twitta Matteo Salvini pochi istanti dopo l’annuncio del Capo dello Stato, con tanto di bandierina italiana.
Ovviamente, come tutti sanno (e glielo stanno facendo notare nei commenti) il leader della Lega fa una citazione monca dell’articolo 1 della nostra Carta.
Salvini attacca Mattarella citando la Costituzione, ma ne dimentica un pezzo
Perchè la citazione corretta sarebbe dovuta essere: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
Nelle forme e nei limiti della Costituzione che consentono al Capo dello Stato di non sciogliere le Camere e proporre un nome per un governo istituzionale
Sappiamo (o speriamo) che il leader della Lega sia a conoscenza dell’intero testo dell’articolo 1 della nostra Costituzione. Ma, citandolo per intero, non avrebbe aizzato la classica macchina social per gli insulti al Presidente della Repubblica che ha preso una decisione contemplata tra i suoi poteri.
Anche se discutibile
(da agenzie)
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Febbraio 3rd, 2021 Riccardo Fucile
MA NEL M5S C’E’ ANCHE CHI DICE SI’, COME TRIZZINO: “SOTTRARSI SAREBBE DA IRRESPONSABILI”
“Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate. I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese. Noi siamo pronti”. A scriverlo sulla sua pagina Facebook è la senatrice del Movimento 5 Stelle Paola Taverna, vice presidente del Senato.
“Il Movimento 5 Stelle – ha aggiunto la parlamentare romana – è stato al Governo di questo paese in un momento difficilissimo e ha espresso come guida il Presidente del Consiglio più capace degli ultimi decenni. Insieme abbiamo avviato una vera e propria rivoluzione gentile, nonostante tutto, nonostante tutti. La politica ha riacquistato pian piano la credibilità e la fiducia dei cittadini, rimettendo al centro la persona e il bene comune e rendendo trasparenti tutte le decisioni e le azioni intraprese. Pur dovendo gestire in ottica emergenziale una inaspettata e complessa crisi, abbiamo avviato e mai interrotto una stagione riformatrice. Reddito di cittadinanza, Spazzacorrotti, Superbonus 110%, Taglio del numero dei parlamentari sono solo alcune delle misure che abbiamo realizzato per il bene del Paese e che riteniamo necessarie per vivere in una società più equa, moderna, verde e giusta. Con la stessa prerogativa abbiamo scritto il Recovery Plan al fine di usare al meglio i 209 miliardi ottenuti dall’Ue. Abbiamo raggiunto tanti, per alcuni troppi, risultati ed era diventato un problema”, conclude Taverna.
Ma il Movimento al suo interno è diviso. Per il deputato Giorgio Trizzino, ad esempio, M5S non può “sottrarsi all’appello alla responsabilità che è stato rivolto dal Capo dello Stato a tutte le forze politiche per fare fronte comune e compatto nel momento più difficile per il Paese dal dopoguerra. Sarebbe da irresponsabili e noi non lo siamo mai stati”.
“Il M5S deve contribuire alla formazione del governo con propri ministri. Solo con la partecipazione attiva e fattiva di Ministri del Movimento 5 Stelle potrà supplirsi all’obbligato deficit di rappresentanza popolare con cui sembra nascere il governo Draghi. Che dovrà essere in stretta linea di continuità con il governo Conte uscente. Un governo che ha fatto cose eccellenti ed è stato guidato con saggezza ed autorevolezza”, conclude il deputato pentastellato.
(da agenzie)
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Febbraio 3rd, 2021 Riccardo Fucile
“IL M5S NON CI STA E IL PD COME PUO’ STARE CON LA LEGA A SOSTENERE LO STESSO GOVERNO”
“Temo che Draghi, per i veti reciproci tra gli schieramenti, abbia in Parlamento meno voti di
Conte. Senza i Cinque Stelle non c’è nè la formula Ursula nè il Pd può stare con la Lega a sostenere lo stesso governo”.
A dirlo è il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, uno tra i responsabili chiamati in causa per salvare il Conte bis.
“Resterebbero a sostenerlo solo Pd, Italia Viva e Forza Italia” e a quel punto i responsabili “serviranno a gogo”, spiega Mastella. Certo è che questo scenario significherebbe “la scomparsa della politica, resta l’aritmetica. E come diceva Totò: somma fa totale”.
(da agenzie)
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Febbraio 3rd, 2021 Riccardo Fucile
CRIMI: “NON LO VOTEREMO”… CENTRODESTRA CONVOCA VERTICE MA UNA POSIZIONE COMUNE NON C’E’… PD: “DECIDEREMO IN BASE A QUELLO CHE FARANNO GLI ALTRI PARTITI” (GRANDE DIMOSTRAZIONE DI AVERE IDEE PROPRIE)
Alle 12 Mario Draghi sale al Colle, ma la carta giocata dal Quirinale dopo il nulla di fatto dell’esploratore Roberto Fico scuote la politica.
Il Movimento 5 Stelle non intende sostenere il nuovo esecutivo. “Siamo per un governo tecnico, non voteremo per Draghi”, fa sapere il capo politico Vito Crimi. Intanto, su Twitter il giorno dopo aver fatto saltare il tavolo delle trattive con la maggioranza, il leader di Italia viva Matteo Renzi su Twitter oggi scrive: “Draghi va sostenuto, è l’ora dei costruttori”.
Ma l’atteggiamento di Renzi nella crisi è stato duramente attaccato dal leader del Pd Nicola Zingaretti e oggi il il vicesegretario dem Andrea Orlando rispetto all’ipotesi di un esecutivo guidato da Draghi spiega: “In Senato pesiamo per l’11 per cento, il Pd dovrà ragionare su cosa fare anche in relazione a cosa faranno gli altri”
Se da un parte Iv si dice pronta ad appoggiare Draghi, dall’altra Leu si tira indietro. “E’ difficile sostenere l’ex presidente della Bce”, dice Nicola Fratoianni. Dal centrodestra si continua a invocare il voto e in giornata i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si riuniranno per decidere la linea comune da tenere su Draghi. Intanto, mentre la politica si interroga, la Borsa festeggia e lo spread scende a quota 107
(da agenzie)
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