Maggio 9th, 2021 Riccardo Fucile
SALUTE, LAVORO, ECONOMIA, MULTILATERALISMO E DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA
Giuseppe Conte oggi pubblica una lunga lettera sul Corriere della Sera in cui annuncia cinque punti sulla nuova Europa in occasione della Conferenza sul futuro dell’Europa. Per Conte si tratta di “un’occasione straordinaria per programmare il nuovo corso dell’Unione Europea, rendendo più forti e trasparenti le sue strutture democratiche, più efficaci e partecipati i suoi processi decisionali, ancora più ambiziosi i suoi pilastri programmatici”.
“Veniamo da lustri segnati da molteplici crisi economiche, sociali, sanitarie, che hanno messo a nudo tutte le fragilità della nostra casa comune”, scrive Conte. “Ora, a distanza di quasi 14 anni dalla firma del Trattato di Lisbona, siamo chiamati a compiere un risoluto passo avanti, in direzione di un Umanesimo europeo, che abbia al centro la dignità della persona, e ci restituisca il senso di un progetto comune, che non sia solo uno spazio economico condiviso, ma una ricca e articolata comunità di valori, con chiari e ambiziosi obiettivi comuni. L’esperienza di governo sin qui maturata e il lavoro svolto dal Movimento 5 Stelle a Bruxelles mi spingono a formulare una proposta articolata su cinque punti, «cinque stelle europee»: salute, lavoro, economia, multilateralismo, democrazia partecipativa”.
Ecco i punti:
1. Un’Europa della salute per curare chi soffre e prevenire le minacce future.
Dobbiamo rafforzare le competenze e gli strumenti dell’Ue in ambito sanitario. E interessante, ad esempio, il progetto di una nuova Agenzia europea per la ricerca biomedica avanzata, ma bisogna puntare più decisamente agli investimenti comuni e alla cooperazione nell’ambito della ricerca scientifica, anche in vista di una maggiore sicurezza alimentare, allargando le frontiere dell’innovazione, della telemedícina, della prevenzione.
La salute deve essere tutelata nello stesso modo in ogni angolo dei nostri territori. II 21 maggio 2021, si svolgerà, a Roma, nell’ambito del Geo, il Vertice mondiale della Salute: una iniziativa, che, insieme alla presidente von der Leyen, abbiamo fortemente voluto per rimettere al centro di qualsiasi iniziativa il paziente e valorizzare le straordinarie professionalità del personale sanitario italiano ed europeo.
2. Un’Europa sociale per rafforzare il diritti e sconfiggere le diseguaglianze.
In Europa lo sfruttamento dei lavoratori più deboli, con taglio dei diritti e dei salari al fine di guadagnare competitività, è ancora una pratica molto diffusa. Nell’ultimo decennio i lavoratori sotto la soglia di povertà sono aumentati del 12% in Europa, e tale tendenza sta subendo una vertiginosa accelerazione a causa della pandemia. L
L’istituzione di un salarlo minimo europeo è solo il primo passo fondamentale per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori: puntiamo a realizzare un vero pilastro sociale europeo, ambizioso e vincolante, che renda strutturale il sostegno agli ammortizzatori sociali nazionali, sulla scorta di quanto realizzato con lo strumento Sure, al fine di riconciliare il diritto al lavoro con la tutela della qualità della vita.
3. Un’economia eco-sociale al servizio delle persone e dell’ambiente.
L’Italia è stata protagonista della promozione del programma Next Generation Eu, fondato sull’emissione di debito comune. Questo programma va adesso incorporato, in modo strutturale e permanente, nell’architettura istituzionale europea. Dobbiamo superare le rigide regole del Fiscal Compact, introducendo lo scorporo degli investimenti nel green, nella ricerca, nell’istruzione e nella cultura dal pareggio di bilancio.
Voltiamo pagina anche sul voto all’unanimità nelle politiche fiscali, in modo da pervenire a un bilancio pluriennale europeo all’altezza delle nostre ambizioni e a una fiscalità europea equa e giusta, che possa sanare le attuali asimmetrie che generano indebiti vantaggi competitivi. Solo così potremo riconciliare definitivamente economia ed ecologia.
4. Un’Europa multilaterale per proteggere le persone e promuovere i diritti fondamentali.
L’Unione Europea deve dotarsi di strumenti più efficaci e assumere maggiori responsabilità nella politica estera, di sicurezza e di difesa comune per contribuire alla protezione dei diritti fondamentali, al mantenimento della pace e alla stabilità internazionale. Deve privilegiare l’azione multilaterale e la cooperazione euro-atlantica, ma deve essere in grado di poter agire, quando necessario, anche in via autonoma.
Grazie a una efficace azione esterna e a un rinnovato slancio cooperativo, l’Europa deve poter affrontare e rimuovere le cause profonde che generano i fenomeni migratori nei Paesi di origine e di transito, dotandosi di un sistema di asilo comune, in modo da superare i meccanismi del regolamento di Dublino in senso genuinamente solidale. Vogliamo un’Europa protagonista di una stagione di riforme anche nella governance globale in sede Onu e Omc.
5. Un’Europa partecipata per un futuro trasparente e Inclusivo.
L’Europa deve rimettere al centro il concetto di cittadinanza attiva, aumentando le possibilità e l’incisività della partecipazione diretta nei propri processi decisionali. Vogliamo maxi ore trasparenza nel procedimento legislativo e il potenziamento dell’attuale Iniziativa dei Cittadini Europei (Ice), in modo da trasformarla in una vera iniziativa legislativa europea popolare, con la quale i cittadini potranno avanzare proposte da calendarizzare obbligatoriamente in discussione per una prima lettura al Parlamento europeo.
Dobbiamo realizzare le condizioni, infine, per introdurre un referendum pan-europeo, una sfida tanto complessa quando affascinante. Al Parlamento europeo vanno riconosciuti un vero diritto di iniziativa legislativa e poteri di controllo nei confronti della Commissione. Va rivitalizzato anche il processo elettorale europeo, rivedendo in profondità il sistema del cosiddetto «Spitzenkandidat». Valutiamo insieme la possibilità di ancorarlo all’introduzione di liste transnazionali e piattaforme programmatiche pre-elettorali comuni, al fine di rendere le elezioni europee un vero appuntamento democratico pan-europeo.
II futuro di un’Europa unita, democratica e solidale può e deve essere nelle nostre menti e nei nostri cuori. Dobbiamo costruirlo insieme.
(da agenzie)
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Maggio 9th, 2021 Riccardo Fucile
E LA MELONI ALLE CALCAGNA
Matteo Salvini torna al Papeete. Lo ha annunciato lui stesso nei giorni scorsi. Ma ci
torna, racconta oggi Il Fatto Quotidiano, in un modo molto diverso da due anni fa. Quando era il ministro dell’Interno, ai massimi della popolarità e con un partito che cresceva. Oggi nei sondaggi ha perso 16 punti e ha Giorgia Meloni alle calcagna nel centrodestra.
I sondaggi danno la Lega intorno al 21% perdendo 13 punti rispetto alle elezioni europee del 2019 (34,3%) e 16 punti rispetto al 37% dell’agosto successivo, quello del Papeete.
E c’è di peggio. Secondo i dati di Youtrend, la caduta è stata ancora più accentuata: il picco della Lega è stato toccato l’11 luglio 2019 con il 37,7% fino al 21,8% di oggi. Un crollo del 16%.
ello stesso periodo, buona parte di quei consensi persi sono andati a Fratelli d’Italia che ha guadagnato 12 punti rispetto alle europee 2019: dal 6,4% al 18,4% di oggi, il punto più alto di sempre del partito di Giorgia Meloni.
Secondo l’ultima supermedia di Youtrend il distacco tra Lega e FdI è al minimo storico: tra il partito di Salvini e Meloni ci sono solo 3 punti. Quasi come il margine di errore di ogni sondaggio.
Così il sorpasso da parte di FdI, che comporterebbe una nuova leadership nel centrodestra, potrebbe verificarsi già nelle prossime settimane. E c’è anche un pronostico. “Anche se non è detto che questo avvenga, se la tendenza fosse costante l’aggancio potrebbe esserci tra tre mesi –spiega Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend – anche perché negli ultimi 90 giorni il distacco tra i due partiti si è quasi dimezzato”.
(da La Notizia)
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Maggio 9th, 2021 Riccardo Fucile
LEGA IN TRINCEA PER DIFENDERE L’INDIFENDIBILE DURIGON E GLI ALTRI ZITTI (A PARTE IL M5S)
Claudio Durigon è un leghista piuttosto robusto, molto votato nel basso Lazio, troppo secondo chi sostiene abbia beneficiato della benevolenza, diciamo così, di personaggi vicini ai clan di Latina.
Non gli ha giovato neppure essere stato pizzicato da una telecamera nascosta di Fanpage mentre discorrendo con un conoscente in merito alle inchieste giudiziarie sui soldi del Carroccio assicurava: “Il generale della Guardia di Finanza che indaga lo abbiamo messo lì noi”.
Ora, poiché il suddetto è stato nominato sottosegretario all’Economia nel governo Draghi, i 5Stelle vorrebbero cacciarlo attraverso una mozione parlamentare che al momento non sembra tuttavia raccogliere ulteriori consensi nella larga maggioranza parlamentare.
Infatti, più delle amicizie chiacchierate e della vanterie del Durigon (di cui si occuperà chi di dovere) ci sembra interessante il tema dell’unità nazionale – strombazzata come un evento prodigioso insieme alla glorificazione di un premier che quasi camminava sulle acque –, ma che tre mesi dopo si manifesta piuttosto come disunità sulle principali questioni di governo.
Dall’abolizione del coprifuoco (Lega contro Pd e M5S) alla proroga del Superbonus (M5S contro tutti).
Senza contare che alla bisogna vengono creati nuovi motivi di contrasto, come il referendum sui magistrati promosso da Matteo Salvini assieme ai Radicali allo scopo di cancellare la legge Severino.
Norme che in seguito al rinvio a giudizio sul caso Open Arms potrebbero pregiudicare sul nascere la corsa dell’ex ministro degli Interni verso Palazzo Chigi. La mozione Durigon, infine, ha tanto l’aria di rendere la pariglia ai leghisti dopo che pochi giorni fa avevano cercato di disarcionare, non riuscendovi, Roberto Speranza dal ministero della Salute.
Insomma, a parte gli incensieri in servizio permanente effettivo, era apparso subito evidente che la favola dell’“unità nazionale” fosse appunto tale, buona per mascherare la manovra di palazzo che avrebbe mandato a casa Giuseppe Conte.
Il quale, ieri, in una conversazione con il Corriere della Sera, confermando la stima per il suo successore (“una grande personalità italiana”) osserva che “è difficile gestire una maggioranza con un perimetro molto largo”. Infatti.
Quanto alla caduta del suo governo, l’ex premier parla di una “convergenza di interessi economici e politici”. Tema che ci sarà tempo per approfondire.
(da Il Fatto Quotidiano)
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Maggio 9th, 2021 Riccardo Fucile
“NON VOGLIO VIVERE IN UN PAESE DOVE NON SI PUO’ ESSERE QUELLO CHE SI VUOLE, E’ UNA VERGOGNA PER UN PAESE CIVILE”
Paola Turci era tra le più attese di questo palco. Perché lei nei giorni scorsi aveva
più volte detto che sarebbe andata con i Sentinelli all’Arco della Pace a Milano per urlare e chiedere a gran voce di approvare, e anche in fretta, il Ddl Zan. E così ha fatto, un po’ cantando e un po’ parlando. E quando ha parlato è stato tutto molto chiaro
“Il tempo è scaduto da anni. L’Italia deve difendere tutti i cittadini, basta con la paura di uscire di casa. Basta con le oppressioni, vogliamo essere tutti tutelati. Il diritto di ognuno è il diritto di tutti. Sono molto emozionata. Sono per la famiglia tradizionale e per tutte le famiglie che vogliono essere chiamate tali. L’ha detto la D’Urso: famiglia è dove c’è l’amore. E se l’ha detto la D’Urso… Non è battaglia politica, eppure c’è una certa politica che vuole farne battaglia solo per propaganda, per farne battaglia. Ma è sulla pelle degli odiati e discriminati. Io non voglio vivere in un Paese dove non si può essere quello che si vuole. È una vergogna per un paese civile, è una vergogna. Basta con le discriminazioni. Siamo dalla parte giusta. Io vi ringrazio, è bellissimo vedere una piazza così civile che rispetta tutti. Ddl Zan subito.
Voglio uguale diritti per tutti, cazzo.
Questo era quello che la cantante ha detto una volta salita sul palco. Ma aveva parlato anche prima, alla stampa
Sono qui perché mi sento dalla parte giusta, dalla parte di una comunità che difende i diritti di tutti e vuole fermare l’odio e la discriminazione. Questa piazza oggi ha spiegato ampiamente quali sono le fake news riguardo al Ddl Zan. E’ una legge che aspettiamo da anni e ci adegua anche al panorama europeo su questo tema. Quando rivolgi in un post stima a una persona e inviti gli altri a partecipare alla manifestazione non ti aspetti che ti dicano ‘sei vecchia, lesbica e zoccola’. Ho constatato che i post dove mi insultano sono tutti di area leghista”.
Auguriamoci che sia una battaglia di tutti e la vittoria di tutti quelli che non odiano, che vogliono la pace, che hanno rispetto per la diversità altrui”.
(da agenzie)
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Maggio 9th, 2021 Riccardo Fucile
QUESTO IL RISULTATO DELLE RIAPERTURE, TEPPAGLIA IN LIBERA USCITA, MA L’IMPORTANTE E’ RIAPRIRE I LOCALI
Un centinaio di persone che lancia bottiglie contro la polizia, a Milano, è un evento che non succede spesso. Non è accaduto durante manifestazioni da codice rosso e neppure durante scontri con le tifoserie.
Ci è riuscito il coprifuoco in primavera. Ieri, dopo le 22, c’erano almeno 2mila persone alle Colonne di San Lorenzo, uno dei maggiori punti di ritrovo della movida milanese. Sembrava di essere tornati nel 2018. Troppa gente per non intervenire.
Alle 22.20 gli agenti sono arrivati in piazza dal lato di Molino delle Armi, così come accaduto venerdì, quando in strada c’era oltre un migliaio di persone. Ma se venerdì è bastata la sola presenza dei lampeggianti per convincere tutti ad allontanarsi, ieri un gruppo di circa cento persone ha reagito lanciando bottiglie di vetro.
La tensione è durata pochi minuti, i violenti si sono dispersi rapidamente mentre i poliziotti in tenuta antisommossa si sono avvicinati fino a prendere possesso della piazza accanto al sagrato della basilica di San Lorenzo Maggiore.
Dalla radio arrivavano notizie di altri assembramenti in corso Garibaldi, dove è stato necessario intervenire per disperdere 1.500 persone in strada oltre l’orario consentito. Le operazioni si sono svolte senza problemi di ordine pubblico ma comunque si registra più azione che in piazzale Loreto, dove era stata annunciata una manifestazione dei ‘No coprifuoco’. Appuntamento alle 21.45 per una fiaccolata di protesta contro le disposizioni anti Covid, o almeno questo era il programma. La Questura si aspettava una cinquantina di persone, in piazza c’erano solo poliziotti e qualche giornalista superstite.
La rissa
Intanto alle Colonne, alle 23, dopo alcuni minuti di quiete c’è stato un nuovo momento di fibrillazione quando il contingente di poliziotti ha attraversato compatto tutta la piazza delimitata dal colonnato romano per raggiungere corso di Porta Ticinese. Sembrava che potessero esserci nuovi disordini. Invece, pochi metri più avanti, si sono fermati tutti attorno a tre ragazzi che avevano litigato tra loro.
Una breve rissa durante la quale un quarto ventenne è stato colpito da una bottigliata. Il ferito è stato medicato per una contusione poco grave, mentre i tre sono stati accompagnati in Questura per essere identificati. Prima che scoccasse la mezzanotte la piazza era di nuovo vuota come nell’ultimo anno, ma stavolta ricoperta di bottiglie e bicchieri.
(da agenzie)
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Maggio 9th, 2021 Riccardo Fucile
“OVVIO CHE LIMITA LA CIRCOLAZIONE DELLA PERSONE, E’ QUELLO IL SUO SCOPO A TUTELA DELLA SALUTE”
L’indice Rt, che a lungo è stato quello maggiormente preso in considerazione dal
governo per decidere quali restrizioni applicare nelle regioni, potrebbe presto essere superato.
Ad annunciarlo è stato Fabio Ciciliano, membro del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos. “Superare l’Rt? Come comitato tecnico scientifico noi su questo ci siamo comunque già espressi il mese scorso. Abbiamo suggerito di calcolare l’Rt sui ricoveri nei reparti di degenza covid e nelle terapie intensive per due ordini di motivi: primo perché in questa maniera i dati sarebbero più recenti e raccolti più rapidamente e secondo perché così si potrebbe valutare l’impatto della pandemia sui sistemi sanitari regionali, risentendo meno delle fluttuazioni determinate dal numero dei tamponi positivi”.
Interpellato sulla proposta avanzata dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, di rivedere l’Rt, Ciciliano ha spiegato. “L’indice Rt calcolato con questa modalità acquisirebbe maggiore significato con l’incremento del numero dei cittadini vaccinati e avremmo quindi la contemporanea registrazione dei casi gravi. In questo momento quello che ci interessa, non sono tanto i numeri dei contagi, che ovviamente sono importanti, ma in una proiezione estiva l’obiettivo è che le terapie intensive e i reparti covid si svuotino per restare stabilmente sotto la soglia critica”.
In merito all’ipotesi di allungamento del coprifuoco, tema di cui si continua a discutere, il membro del Cts spiega: “Su questo il Comitato non si è mai pronunciato. È indubbio che il coprifuoco limiti la circolazione delle persone e quindi se ci sono meno persone in giro c’è meno capacità di trasmettere il virus”.
(da agenzie)
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Maggio 9th, 2021 Riccardo Fucile
TUTTO DIPENDERA’ DAI DATI NEI PROSSIMI GIORNI
L’ipotesi circola ormai da qualche giorno e viene rilanciata sia dai più aperturisti che da coloro i quali, all’interno della maggioranza, vengono ritenuti maggiormente rigoristi: il coprifuoco potrebbe essere spostato in avanti non solo di un’ora, ma di due, già dalla metà di maggio.
Non più coprifuoco alle 22 dal 16-17 maggio, quindi, ma a mezzanotte. L’opzione che sembrava più probabile fino a qualche giorno fa era quella di spostare il coprifuoco alle 23, ma ora si va nella direzione di un’ulteriore ora aggiuntiva di spostamenti liberi prima dello stop notturno.
La questione del coprifuoco continua a tenere banco anche per le reiterate richieste delle Regioni, che puntano allo spostamento in avanti di almeno un’ora, come dimostrano le parole del presidente della Toscana, Eugenio Giani: “Io ora sono nell’ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni e ieri abbiamo dato un parere molto favorevole per allungare il coprifuoco fino alle 23 e per consentire un allentamento di quelle che sono le misure verso varie categorie”.
Linea ribadita anche dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che spiega come sia stata “avanzata una soluzione di buon senso. Decide il governo, ma penso che il primo passo avverrà a breve”.
Nella maggioranza di governo il tema viene ripreso da Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera
E proprio l’opzione del coprifuoco a partire dalle 24, quindi, sembra quella al momento più plausibile.
(da agenzie)
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