Maggio 23rd, 2024 Riccardo Fucile
ALDO SPINELLI “INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE”?
È arrivato il momento decisivo per la Liguria. Oggi il presidente della Regione Giovanni Toti si farà interrogare dai pubblici ministeri Luca Monteverde e Federico Manotti, che conducono l’inchiesta sulla corruzione a Genova. Ai domiciliari dallo scorso 7 maggio, il governatore non ha ancora deciso sulle dimissioni proprio perché aspetta l’esito dell’interrogatorio.
Se riuscirà a ottenere la libertà avrà ancora l’agibilità politica per continuare il mandato. Se non ci riuscirà, allora lascerà. E a quel punto cadranno anche i motivi che oggi lo lasciano agli arresti domiciliari.
Intanto gli avvocati che assistono Aldo e Roberto Spinelli hanno chiesto un parere sullo stato psicologico dell’imprenditore. L’incarico lo ha ricevuto Marco Lagazza, psichiatra e criminologo.
Parzialmente incapace
Il Fatto Quotidiano fa sapere oggi che i legali Alessandro Vaccaro e Andrea Vernazza hanno chiesto a Lagazza se il comportamento di Aldo Spinelli possa essere in qualche modo spiegabile con lo stato emotivo in cui versava dopo la morte della moglie, avvenuta nel 2021.
Il figlio Roberto durante gli interrogatori ha detto che il padre era «impossibile da gestire» e che la famiglia ha pensato più volte di farlo affiancare da un amministratore di sostegno. O addirittura di arrivare all’interdizione.
Roberto ha anche sostenuto di aver intimato al padre di smettere di finanziare Toti. Come se Aldo fosse un uomo ricco che non sapeva quello che faceva. Ma sotto la lente c’è anche l’interrogatorio di garanzia, durante il quale l’imprenditore ha cominciato a parlare a ruota libera e contro il parere del suo avvocato. Se la tenuta psicologica dell’imprenditore venisse definita a rischio, la sua situazione potrebbe cambiare di molto. Così come quella degli altri indagati.
I soldi dalla lista Toti al conto di Cozzani
Intanto, oltre ai tre bonifici da 55 mila euro verso il conto personale del governatore, gli inquirenti hanno trovato un altro accredito da 27 mila euro. Stavolta il beneficiario è Mauro Cozzani, l’ex capo di gabinetto di Toti. Ma secondo l’avvocato si tratta di soldi arrivati per il suo ruolo di mandatario elettorale. L’avvocato Stefano Savi dice al Corriere della Sera che il presidente è pronto a farsi interrogare e spera nella libertà.
Le dimissioni del governatore
L’interrogatorio è il primo passo verso la richiesta della revoca degli arresti domiciliari che verrà presentata al giudice per le indagini preliminari. E se dovesse essere ottenuta, il presidente potrebbe confrontarsi con la sua maggioranza e decidere se dimettersi o meno. Diversamente la strada è segnata. E la Liguria si preparerà al ritorno al voto.
(da agenzie)
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Maggio 23rd, 2024 Riccardo Fucile
È L’ENNESIMO TAGLIO AI FONDI DI CIÒ RESTA DELLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO
Nel decreto del Masaf oltre 83 milioni di euro sono stati dirottati
dalle politiche attive per il lavoro alle imprese agricole. Una conferma che il supporto alla formazione non sta andando secondo le previsioni del governo
Un taglio, l’ennesimo, ai fondi dell’ex Reddito di cittadinanza, visti come un bacino di risorse da usare in base ai desiderata del governo. Questa volta sono stati prelevati 83,7 milioni di euro nel decreto Agricoltura, firmato da Francesco Lollobrigida. Certo, l’intervento ha una ratio nobile: sostenere, per tutto il 2024, le imprese agricole con sede nelle zone colpite da alluvioni. Un modo per favorire le assunzioni, alleviando la pressione fiscale.
Nel dettaglio, però, quei soldi verranno usati per garantire degli sgravi contributivi destinati al personale. Resta il dato politico dietro l’operazione: il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida chiede e la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, mette simbolicamente mano al portafogli. Dimostrando anche quali siano i rapporti di forza interni alla squadra di governo.
L’operazione non è proprio un inno alla fiducia verso le politiche attive del lavoro. Gli 83,7 milioni erano stati infatti piazzati sul Supporto per la formazione e il lavoro, uno dei pilastri post Reddito di cittadinanza: sulla carta dovrebbe garantire il ritorno nel mondo del lavoro dei cosiddetti idonei, in precedenza percettori del Rdc.
Nell’attesa di terminare i corsi previsti, ogni persona incassa un assegno mensile di 350 euro. Era la grande novità annunciata da Calderone rispetto al sussidio introdotto dal primo governo Conte, bandiera del Movimento 5 stelle: spingere alla ricerca di nuova occupazione alimentando la retorica anti-divanista.
Numeri alla mano, però, il progetto non sta funzionando granché. Il ministero del Lavoro aveva stimato una platea di circa 250mila beneficiari. Fino al marzo 2024, meno del 25 per cento ha effettivamente avviato percorsi di formazione.
Di fronte a dati quantomeno deludenti, il governo ha quindi deciso di usare una parte di quel plafond, oltre il 5 per cento, come un piccolo bancomat quantomeno per l’anno in corso. Una spia su un meccanismo pensato male e sovrastimato nell’impatto.
Lo stanziamento iniziale rischia di non essere impiegato completamente. Poco male, comunque. Quelle risorse sono buone per altro, a cominciare dai provvedimenti elettorali. Ne sa qualcosa Lollobrigida, che da parte sua ha portato a casa un decreto ad hoc per il settore agricolo.
Non è del resto la prima volta che il decreto Agricoltura mostra alcuni problemi sulle coperture economiche. Come raccontato da Domani, infatti, i 102 milioni di euro messi a disposizione per gli interventi contro la siccità sono il riutilizzo di vecchie risorse, risalenti addirittura al 2017. Per un capitolo, invece, sono stati attinti soldi freschi: l’istituzione di un dipartimento per le politiche del Mare.
(da Editorialedomani)
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Maggio 23rd, 2024 Riccardo Fucile
QUESTA MATTINA TRASFERITA AGLI ARRESTI DOMICILIARI A BUDAPEST… IL PADRE: “IL PRIMO PASSO PER RIVEDERLA IN ITALIA”
L’attivista Ilaria Salis è uscita nella mattinata di oggi, giovedì 23 maggio, dalla prigione di massima sicurezza di Gyorskocsi utca a Budapest. Era rinchiusa lì da oltre 15 mesi.
Salis è stata trasferita al domicilio dove sconterà la misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa della fine del suo processo. S
alis è stata arrestata l’11 febbraio del 2023 assieme a due antifascisti tedeschi con l’accusa di aver partecipato a due aggressioni nei confronti di tre militanti di estrema destra
Il 15 maggio una commissione di secondo grado del tribunale di Budapest ha accolto il ricorso presentato dai suo legali e le ha concesso la detenzione ai domiciliari con il braccialetto elettronico e dietro il pagamento di una cauzione di 40mila euro.
Dopo alcuni giorni di attesa il bonifico, partito la settimana scorsa dall’Italia, è arrivato e Salis è uscita quindi dal carcere. Domani è prevista la terza udienza del processo a suo carico.
Il padre Roberto dice all’agenzia di stampa Ansa che «finalmente abbiamo la possibilità di riabbracciare Ilaria, speriamo che questa sia una tappa temporanea prima di vederla finalmente in Italia».
(da agenzie)
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