Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
DOMANDA DEL GIUDICE: “TOTI HA DETTO AL TELEFONO CHE SPINELLI CI DA’ I SOLDI, COME LO SPIEGA?”… SPINELLI: “TOTI PARLA TROPPO, PARLA A VANVERA”
Sulla pratica del Terminal Rinfuse “Toti non ha fatto niente, perché quando si è mosso la pratica era già stata ratificata” ha solo “millantato” dice Spinelli. “Si è venduto cose che non aveva fatto”.
Il riferimento è al rinnovo per 30 anni della concessione dell’area, rinnovo che l’imprenditore difende senza esitazioni: “Abbiamo salvato posti di lavoro, abbiamo fatto tutto quello che l’Autorità Portuale ci ha detto di fare, abbiamo asfaltato, abbiamo pagato, risanato tutti i debiti che aveva l’ex concessionario e non mi prorogano la concessione? Io come posso andare avanti?”.
Al pubblico ministero che gli chiede se abbia chiesto aiuto a Toti per avere la concessione, lui replica: “Scusi, io sono un cittadino dello Stato, pago 11.000.000 di tasse all’anno… a chi mi rivolgevo? Toti è il presidente della Regione, a chi altro dovevo rivolgermi, visto che l’autorità portuale non faceva niente?”.
Toti – ha spiegato Spinelli alla gip Paola Faggioni e al pubblico ministero Luca Monteverde nell’interrogatorio di garanzia di lunedì – “si è venduto cose che non erano vere, perché non ha fatto niente”.
Il pm chiede chiarimenti visto che Spinelli ha ammesso il pagamento di 40mila avvenuto nel dicembre 2021 per il comitato Toti dopo il via libera alla proroga. E lui dice “Va bene, perché si era mosso, non ha fatto niente però si è mosso..Ha telefonato, ha fatto… beh è il presidente della Regione Liguria”
Il pm gli chiede dell’incontro in barca di del primo dicembre 2021 il giorno precedente l’approvazione della pratica al termine del quale Toti al telefono con una collaboratrice dopo l’incontro dice ‘Spinelli ci dà i soldi’. Perché Toti dice quella frase? Gli chiede il pm. “Perché parla troppo, parla a vanvera scusi il termine. Le cose elettorali le ho sempre date a lui, abbiamo fatto il Festival della Scienza, abbiamo fatto il Festival dei Fiori, abbiamo alle chiese dato contributi, ho fatto il Palazzo di San Lorenzo… la chiesa di San Lorenzo”.
La procura insiste e chiede se il finanziamento da 40mila euro era il “ringraziamento” per l’interessamento del presidente. A quel punto Spinelli, che poco prima aveva confermato il pagamento “ufficiale, tutto regolare” dei “40mila euro divisi tra le quattro società” va in confusione e si mette a parlere delle “cene elettorali”.
E allora il tentativo di dare i soldi al comitato Toti attraverso la Icon? “Eh ma non me li hanno fatti dare perché non si poteva, non abbiamo fatto niente”.
Anche sulla spiaggia di punta dell’Olmo “Toti millantava” quando lo ha chiamato nel marzo 2023 dicendo che ‘Abbiamo risolto il problema di tuo figlio, ora facciamo la pratica, si può costruire”.
Al che Spinelli risponde: “Ma non è assolutamente vero, lui non ha fatto proprio niente, non ha combinato niente”
La giudice e il pm provano ad approfondire, a chiedere conferma della consequenzialità dei fatti, del do ut des che sostiene l’accusa dimostra l’impianto corruttivo sostenuto dall’accusa, ma Spinelli da buon giocatore mescola le carte. “Toti le ha chiesto una mano, un finanziamento? chiede il pm? No, lui mi ha detto: ‘Quando ci saranno le elezioni dammi una mano’ e ho detto l’ho data sempre
Spinelli nell’interrogatorio ha anche raccontato “in passato di aver dato i soldi anche a Pannella e alla Bonino, che non conoscevo ma mi arrivò una lettera”. Emma Bonino in una nota ha smentito.
(da Genova24)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
LE DICHIARAZIONI DELL’IMPRENDITORE AI GIUDICI POSSONO FAR ACCUSARE TOTI DI CONCUSSIONE
Toti «millantava» di poter risolvere tutti i problemi, ma alla fine «non ha fatto niente»: apparentemente evita di accusare il governatore, ma nella sostanza Spinelli indossa i panni della vittima e, ammettendo di aver finanziato il governatore che lo sottoponeva a continue pressioni, rischia di inguaiarlo ancora di più. Tecnicamente, si direbbe una concussione.
Il clou arriva a metà delle 5 pagine del verbale, quando il pm gli chiede se Toti è mai andato con lui a Monte Carlo, visto che aveva detto «ti vengo a trovare che andiamo a mangiare al Beach (…) vengo con mia moglie».
«È venuto al Grill (Le Grill del famoso Hotel de Paris, ndr) a mangiare ultimamente con la moglie, si trovava per lavoro con Briatore (estraneo all’inchiesta, ndr) e anche lì non ha pagato nessuno. Al Grill credo che sia venuto questa volta e poi basta, al Beach (Monte Carlo Beach, lussuoso albergo sulla spiaggia, ndr.) mai. (…) È andato per conto suo con Briatore ma non so se in un hotel che costava meno».
Con il governatore si sono ritrovati un’altra volta nel Principato «invitati da un amico» con «una trentina di persone». Le indagini restituiscono un rapporto stretto tra Toti e Spinelli, che così lo spiega: «Non lo so, per simpatia, siamo diventati anche amici».
Scio’ Aldo, come lo chiamano a Genova, ammette di aver dato a Toti finanziamenti elettorali (per l’accusa, 74 mila euro di tangenti) ma rispettando la legge: «Le cose elettorali le ho sempre date a lui. La mano gli ho detto che gliela avrei data in campagna elettorale», i soldi «sono tutti documentati» perché «io finanziamenti (illeciti?, ndr) non li ho fatti mai a nessuno» della società.
«Solo soldi ufficiali», anche «a Pannella e Bonino che non li conosco neanche. Mi hanno mandato una lettera chiedendomi aiuto e glieli ho dati».
Per la proroga di 30 anni della concessione Rinfuse, approvata dall’Autorità portuale dopo l’intervento di Signorini e Toti, i comitati del Governatore, secondo l’accusa, riceveranno mazzette per 40 mila euro.
Doveva «solo essere ratificata, ho chiamato Toti. Non ha fatto nulla e allora ho detto che sarei andato in Procura perché era una vergogna» mette a verbale Aldo Spinelli. La soluzione, dice, arriva dopo che «il comandante Aponte (di Msc, grosso armatore internazionale, non coinvolto nell’inchiesta ndr.) ha chiamato non so chi».
Toti «si era mosso, non ha fatto niente, ha telefonato». E qui fa un’ammissione pesante: «I 40 mila euro glieli abbiamo dati perché si era interessato, era tutto regolare», «confermo tutti gli altri finanziamenti,confermo tutto». «I politici per prendere voti fanno tutto», «questi qua parlano al vento, (Toti) millantava».
Al prezioso Paolo Signorini (il solo in carcere) scio’ Aldo avrebbe promesso un lavoro da 300 mila euro l’anno e dato regali per 100 mila, tra cui, secondo i pm del procuratore Nicola Piacente, 15 mila euro per il catering del matrimonio della figlia.
«Sono l’unica cosa che ho dato a Signorini e me li restituirà entro giugno o luglio del prossimo anno quando prenderà la quattordicesima e avrà gli utili. Mi sono meravigliato che non avesse i soldi» perché «la famiglia non glieli ha dati»
Non una mazzetta, ma un regalo in contanti in modo che «non risultasse perché è un uomo pubblico».
Ed i 22 soggiorni per 42 notti a Monte Carlo, pranzi, cene, massaggi e casinò compresi per il presidente Autorità portuale e compagna? Risponde che, essendo un cliente vip con un credito fino ad 1,5 milioni, lui ed i suoi ospiti non pagavano. Il braccialetto di Cartier da 7.200 euro, la borsa Chanel per la signora, il lavoro per lui? Per ringraziarli: «Mi sono stati vicino dopo la morte di mia moglie».
(da Il Corriere della Sera)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
IL GOVERNATORE DELLA LIGURIA NON È INTENZIONATO A FARE RICORSO AL TRIBUNALE DEL RIESAME: PUNTA A RISPONDERE E FARSI REVOCARE I DOMICILIARI DOPO L’INTERROGATORIO, CHE SI TERRÀ TRA DUE SETTIMANE
L’interrogatorio del governatore della Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione nell’ambito dell’indagine della Procura di Genova si terrà tra due settimane. Lo ha spiegato Stefano Savi, difensore del Presidente al termine di un colloquio con i pm genovesi. Il faccia a faccia con i pubblici ministeri, ha detto, dovrebbe essere fissato per la settimana che parte dal prossimo 27 maggio. “Toti aspetta l’interrogatorio – ha aggiunto . Certo, lui l’avrebbe fatto prima, ma aspettiamo”.
Le audizioni davanti agli inquirenti dei componenti del comitato portuale di Genova e l’interrogatorio chiesto e ottenuto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sono due passaggi strettamente connessi. Almeno per la Procura. La data della convocazione di quest’ultimo non è stata ancora fissata e, verosimilmente, arriverà per la prossima settimana.
Ma i pm vorrebbero affrontare questo snodo avendo cristallizzato al meglio quella che, per loro, è la dinamica corruttiva che ha portato al rinnovo trentennale della concessione del Terminal portuale Rinfuse a favore dell’imprenditore Aldo Spinelli.
Intanto Toti ha ribadito al suo difensore, l’avvocato Stefano Savi, una posizione già espressa in passato: «Ho agito solo per evitare una guerra in porto». Dopodomani poi scadono i termini per un ricorso davanti al tribunale del Riesame. E Toti sembra intenzionato a non affrontare questo giudizio
Infine, ieri è emerso come il presidente regionale, intercettato nell’indagine, avesse espresso tutta la sua preoccupazione per il sequestro del 15 aprile 2023 del cantiere per realizzare uno stabilimento di lusso sull’isola Palmaria, nello Spezzino. Proponendo al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani (oggi ai domiciliari e all’epoca anche sindaco di Portovenere) la necessità di interpellare addirittura il comando dell’Arma, per cercare di sbloccare il provvedimento eseguito dai carabinieri forestali.
«Il rinnovo della concessione per il Rinfuse non mi ha mai convinto, da subito», ha detto l’altro giorno in Procura, sentito come persona informata sui fatti, Rino Canavese, l’unico membro del comitato portuale che aveva votato contro il rinnovo della concessione per il Terminal Rinfuse a Spinelli, passaggio per il quale la Procura ritiene che l’impresario avesse pagato tangenti.
Secondo la Finanza, l’obiettivo di Spinelli era quello di utilizzare l’area per i suoi container, al posto delle merci rinfuse. E Canavese, delegato per il Comune di Savona nel comitato, avrebbe ribadito ai pm tutti i suoi dubbi e la sua contrarietà . Fornendo riscontri alle ipotesi formulate dai magistrati. Entro sabato sono in programma gli interrogatori degli altri due membri del board. Ovvero Giorgio Carozzi, ex giornalista del Secolo XIX ed espressione del Comune di Genova, e Andrea La Mattina.
Come rilevato dagli inquirenti , in primis Carozzi, ma anche La Mattina, erano stati scettici sul rinnovo della concessione a Spinelli. Per poi votare a favore, pressati dai politici.
Ma non solo, perché sia Aldo che il figlio Roberto Spinelli, anche lui indagato, erano arrivati «addirittura a ipotizzare la raccolta di informazioni denigratorie» sui membri del comitato «al fine di delegittimarli».
Proprio Carozzi era stato contattato, nel novembre del 2021, anche dal sindaco Marco Bucci (non indagato), dopo che quest’ultimo aveva parlato con Spinelli. «Ci sono alcune cose che devono andare assolutamente bene e ti dico quali sono… in comitato», aveva detto Bucci a Carozzi, ascoltato dalla Finanza.
La strategia difensiva di Giovanni Toti sembra orientata a non ricorrere al tribunale per il Riesame. Anche perché il presidente della Regione, ora sospeso di diritto in base alla legge Severino, ha chiesto di essere interrogato, ma non è stata ancora neppure fissata una data. Certo, entro domani un ricorso al Riesame può essere comunque depositato e poi ritirato, ma non è escluso che neppure questo passaggio venga effettuato.
Cosa farà Toti? La sua speranza è di rispondere punto per punto ai pm, durante l’interrogatorio. Arrivando a una revoca dei domiciliari. Ma la scelta di evitare il Riesame può essere letta anche come una rinuncia all’unico vero giudizio che può entrare nel merito delle accuse contenute nell’ordinanza di custodia. E a un possibile verdetto in tal senso. Un tirarsi indietro, insomma, dalla possibilità di far valere la propria innocenza e, secondo Toti, l’insussistenza delle accuse.
(da La Stampa)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
PENULTIMO RILEVAMENTO PER LA SUPERMEDIA YOUTREND PRIMA DELLO STOP IN VISTA DEL VOTO… TRE LISTE A RIDOSSO DELLO SBARRAMENTO DEL 4%
A quindici giorni dallo stop ai sondaggi prima delle Europee -e a tre settimane dal voto – si riduce ancora la forbice tra Fratelli d’Italia e Partito democratico.
Saltata la prospettiva di uno scontro diretto in tv tra le due leader, nella Supermedia YouTrend / Agi di questa settimana, ricavata con una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, i dem rosicchiano altri due decimi alla lista della premier, che resta stabile al 27,2%, punto più basso dall’insediamento del governo di Giorgia Meloni.
Elly Schlein sorride invece a un risultato ormai stabilmente sopra al 20%. Perde invece terreno – tre decimi, nelle ultime due settimane – il M5S di Giuseppe Conte che ora è sotto al 16%.
Prosegue la lotta sul filo dei decimali tra Lega e Forza Italia per il posto di seconda forza del centrodestra: questa settimana il Carroccio risale e torna ad agganciare gli azzurri di Antonio Tajani. riavvicinamento del ‘pacchetto di mischia’ tra le tre liste che puntano a superare il 4%, mai così vicine come oggi.
Emma Bonino e Matteo Renzi non vanno al di là del 4,6% con gli Stati Uniti d’Europa, Alleanza Verdi Sinistra sale di un decimo fino al 4,2%, mentre Carlo Calenda in questa settimana raggiunge la soglia di sbarramento grazie ai due decimi guadagnati nel confronto col dato delle due settimane precedenti preso in considerazione dalla Supermedia.
FdI 27,2% (=). Pd 20,6% (+0,2%), M5s 15,8% (-0,3%), Forza Italia 8,5% (-0,2%), Lega 8,5% (+0,2%), Stati Uniti d’Europa 4,6% (=, Verdi/Sinistra 4,2% (+0,1%), Azione 4,0% (+0,2%). Libertà 2,0% (+0,1%). Pace Terra Dignità 2,0% (+0,1%)
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
IL QUOTIDIANO CONSERVATORE BRITANNICO ACCENDE UN FARO SULLE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE VOLUTE DAI SOVRANISTI
Il Times accende un faro sulle riforme costituzionali portate avanti dalla presidente del Consiglio italiana.
“Giorgia Meloni ha in programma di rivedere la Costituzione per dare maggiori poteri ai futuri leader italiani, sostenendo che l’attuale sistema lascia i primi ministri in preda a complotti di partito”, scrive il quotidiano britannico.
Partendo dal discorso contro il premierato di Liliana Segre in Senato, il Times ricorda come la regola del premio di maggioranza “riecheggi una legge introdotta da Benito Mussolini, il dittatore fascista per darsi più potere”.
Si tratta della legge Acerbo, citata in un passaggio del discorso della senatrice a vita, introdotta nel 1923 dal dittatore fascista, “prima di chiudere del tutto il Parlamento”, aggiunge il Times che già in un ritratto della leader di Fratelli d’Italia dopo la vittoria elettorale, aveva formulato la domanda: Chi è la vera Meloni? L’erede del duce o il futuro dell’Europa?
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
SI CONTESTA DI AVER VIOLATO IL “CODICE ETICO”… IL DOCENTE RIBATTE: “RITORSIONE GROTTESCA”
Un provvedimento disciplinare da parte del Ministero dell’Istruzione e dell’ufficio scolastico regionale, indirizzato a Christian Raimo, insegnante, scrittore e adesso candidato alle Europee con Alleanza verdi sinistra.
Il motivo? Aver violato il “codice etico” con un post social nel quale lamentava il silenzio del ministro Giuseppe Valditara verso gli striscioni di minaccia dei neofascisti verso lo stesso Raimo.
Il prossimo 21 maggio l’insegnate e scrittore dovrà presentarsi negli uffici dell’Ufficio Scolastico Regionale per rispondere, di una presunta violazione del codice etico per le sue dichiarazioni contro il ministro Giuseppe Valditara.
“C’è una notizia che mi riguarda, che sarebbe grottesca, ridicola, se non fosse forse grave, e un po’ preoccupante”, ha scritto lo stesso Raimo in un post su Facebook.
A Raimo viene contestata la violazione del codice etico a cui sono sottoposti i docenti della scuola pubblica. In particolare l’articolo 10 che recita: “Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all’immagine dell’amministrazione”.
E ancora l’articolo 11 ter: “Con riferimento all’utilizzo dei mezzi di informazione e dei social-media, inoltre, dispone che in ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale”.
La lettera notificata però non contesta tanto quantodetto da Raimo in televisione a proposito di Ilaria Salis, scatenando polemiche e interrogazioni parlamentari della maggioranza e richieste di censura, oltre che striscioni di minacce, quanto un post social in cui appunto si rivolgeva così al Ministro nel suo passaggio più significativo:
“Il ministro Valditara mostra quanto rischia di diventare violenta l’autorità, ma diciamo anche il potere, quando non ha autorevolezza né capacità di ascolto e di dialettica. Per le dichiarazioni che ho fatto in trasmissione – e non a scuola, ovviamente – ho ricevuto violente dichiarazioni minatorie di parlamentari leghisti e di Fratelli d’Italia. E striscioni di minacce di gruppi ultras neonazisti e gruppi di studenti di organizzazioni neofasciste con altri striscioni sotto scuola, tutti a volto coperto. Anche se famigliari, amici, colleghi, compagni, avvocati insistono che dovrei esserlo, io non sono preoccupato per le minacce personali, ma per il gioco democratico e il senso delle istituzioni .Un ministro dovrebbe difendere tout-court un docente minacciato da gruppi neonazisti invece di avviare un approfondimento interno, e invece finisce proprio per accodarsi agli striscioni intimidatori”.
(da Fanpage)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
CESSIONE IN VISTA PER LA ROYAL MAIL ALLE PRESE CON UNA CRISI GESTIONALE DA CUI STENTA A USCIRE: L’OPERATORE POSTALE POTREBBE FINIRE NELLE MANI DEL MILIARDARIO CECO DANIEL KRETINSKY CHE HA OFFERTO 4,1 MILIARDI DI EURO… IL CDA VUOLE ACCETTARE L’OFFERTA NEL SILENZIO DEL GOVERNO CONSERVATORE DI RISHI SUNAK CHE SI È BEN GUARDATO DAL PRONUNCIARSI
Cessione in vista per Royal Mail, storico operatore postale britannico con oltre 500 anni di storia alle spalle che – alle prese con una crisi gestionale da cui stenta a uscire – appare avviato a passare nelle mani di un acquirente straniero con base in quella che fu l’Europa centro-orientale comunista: il miliardario ceco Daniel Kretinsky.
International Distributions Services (Ids), casa madre dell’azienda, da tempo privatizzata, ha infatti annunciato oggi di aver ricevuto da Kretinsky un’offerta elevata fino a 3,5 miliardi di sterline (4,1 miliardi di euro). Offerta non vincolante, ma che il consiglio d’amministrazione ha intenzione di accettare, una volta superate le verifiche delle autorità di controllo e regolazione, come anticipato ai media dal presidente del board, Keith Williams.
La nuova offerta mette sul piatto 370 pence per azione e ha fatto volare i titoli dell’azienda, quotata alla Borsa di Londra dal 2013, con un balzo odierno di circa il 16%. Più caute le reazioni del mondo politico, fra il silenzio del governo conservatore di Rishi Sunak e le preoccupazioni espresse dall’opposizione laburista di Keir Starmer, grande favorita in vista delle elezioni in agenda quest’anno: che accoglie positivamente – come un segnale “di attrazione” di Royal Mail, nonostante le difficoltà – un’offerta d’investimento straniera di questa portata; ma sollecita “garanzie” da Kretinsky sui livelli occupazionali e sull’intenzione di mantenere nel Regno Unito la gestione del servizio e di non trasferire attività “all’estero”.
Fondate a Londra nel lontano 1516, le Poste Reali britanniche, orgoglio e punto di riferimento dell’isola per molti secoli, cessarono di essere un monopolio per essere esposte alla concorrenza a partire dal 2006: sullo sfondo di un’ultima fase di privatizzazioni di servizi pubblici varate sotto i governi del New Labour, dopo le ondate della stagione Tory thatcheriana. Nel 2011 fu poi completata la privatizzazione del 90% delle sue azioni all’epoca dell’esecutivo di coalizione fra conservatori e liberaldemocratici guidato da David Cameron: processo sfociato tuttavia in una situazione d’instabilità endemica.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
“TENGONO UN’ORA GLI ALLIEVI CON IL BRACCIO ALZATO”
Dopo la vicenda dell’allieva della Scuola Marescialli di Firenze che si è tolta la vita arrivano denunce ed esposti nei confronti degli insegnanti.
L’edizione fiorentina di Repubblica dice che il sindacato dei carabinieri Unarma depositerà un esposto in cui ne racconta altri. Per denunciare un clima da Full Metal Jacket nella caserma. Il sindacato aveva segnalato il 12 febbraio scorso al ministero della Difesa alcune pratiche. Come quella di tenere gli allievi per circa un’ora sul destr’riga con il braccio sinistro alzato.
Oppure il controllo dei messaggi su Whatsapp e le perquisizioni degli effetti personali contenuti nelle valigie. In un altro esposto si parla di un dado utilizzato per scegliere le sanzioni per i ritardi nelle libere uscite o nelle violazioni del dress code.
Finora una sessantina di aspiranti marescialli ha lasciato la scuola. La ragazza suicida invece si lamentava per l’ambiente rigido e totalitario. Tanto da rovinarle la vita, da farle perdere i capelli e da renderla insofferente ai divieti. Come quello di indossare stivaletti tipo Doctor Martens o Timberland durante le libere uscite.
Intanto la procura di Firenze ha acquisito la lettera dei genitori della ragazza. Sono state anche raccolte decine di testimonianze di persone vicine alla vittima. Ma nessuno ha fatto cenno a un clima di violenza psicologica nei suoi confronti. L’indagine è per istigazione al suicidio e a carico di ignoti.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Maggio 16th, 2024 Riccardo Fucile
BYSTRON, NUMERO 2 NELLE LISTE DELL’AFD PER LE EUROPEE, È STATO INCASTRATO DA REGISTRAZIONI AUDIO E VIDEO
Per sospetti di corruzione e riciclaggio di denaro, la Procura Generale di Monaco di Baviera ha avviato indagini contro un deputato di spicco dell’Afd, Petr Bystron, al quale il parlamento aveva già revocato l’immunità. Lo riferisce l’agenzia Dpa.
Bystron, numero due nella lista dei candidati per le elezioni europee del partito partito tedesco di estrema destra Afd, è stato accusato di aver ricevuto tangenti per fare propaganda pro-Russia e anti-Ucraina. Era già noto che su di lui fossero in corso indagini preliminari a Monaco e che esisterebbero registrazioni audio e video a suo carico.
La Procura generale del capoluogo bavarese ha reso noto per oggi sono previste perquisizioni nell’ufficio parlamentare di Bystron a Berlino, in diversi luoghi della Baviera nelle province di Monaco, Erding e Deggendorf, nonché nell’arcipelago spagnolo delle Baleari, a Maiorca, riferisce ancora la Dpa. In azione sono 11 pubblici ministeri e circa sessanta agenti della polizia criminale della Baviera.
Sono state perquisite anche le abitazioni di testimoni, che non sono indagati, ha detto un portavoce della Procura Generale. L’obiettivo principale dei raid è quello di sequestrare documenti e supporti informatici alla ricerca di prove. La Procura Generale di Monaco ha sottolineato che fino a un’eventuale condanna vale la presunzione di innocenza.
Bystron, deputato del collegio elettorale di Monaco-Nord, è dal 2017 il capo delegazione dell’Afd nella Commissione Affari Esteri del Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco. Dal 2021 è anche portavoce per la politica estera del suo partito nonché suo rappresentante presso il Consiglio d’Europa e l’Unione Interparlamentare. Assieme al capolista del partito alle Europee del 9 giugno, Maximilian Krah, il deputato è da settimane al centro dell’attenzione per possibili legami con reti filorusse. Recentemente, a seguito di notizie su possibili versamenti di denaro a entrambi i politici, diverse procure stanno valutando se avviare indagini.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »