25 APRILE, L’OMAGGIO DI MATTARELLA ALL’ALTARE DELLA PATRIA
IL DISCORSO DI MATTARELLA A CUNEO
Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è svolta a Piazza Venezia la cerimonia in occasione della ricorrenza del 25 Aprile, Festa della Liberazione. Mattarella ha ricevuto il saluto del picchetto d’onore, con lui il ministro della Difesa Guido Crosetto.
A piazza Venezia c’erano anche le alte cariche della Repubblica, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra.
Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. La Canzone del Piave ha accompagnato la deposizione al sacrario del Milite Ignoto di una corona d’alloro.
La visita a Cuneo
“‘Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione’. È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955”.
Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo in occasione del 25 aprile.
“La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale”, ha detto il Capo dello Stato. “Dopo l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali, che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri” ha detto il capo dello Stato. “Dura fu la lotta per garantire la sopravvivenza dell’Italia nella catastrofe cui l’aveva condotta il fascismo. Ci aiutarono soldati di altri Paesi, divenuti amici e solidi alleati: tanti di essi sono sepolti in Italia”.
“Il frutto del 25 aprile è la nostra Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo”, ha aggiunto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’anniversario della Liberazione. “E’ nata – prosegue – una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati inimmaginabili”. “Come recita la lapide apposta al Municipio di questa città, nell’ottavo anniversario della uccisione di Galimberti, se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: “morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza”.
“È qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione”.
“Sulla scia di quei ‘visionari’ che, nel pieno della tragedia della guerra e tra le macerie, disegnavano la nuova Italia di diritti e di solidarietà, desidero sottolineare che onorano la Resistenza, e l’Italia che da essa è nata, quanti compiono il loro dovere favorendo la coesione sociale su cui si regge la nostra comunità nazionale”. Così Sergio Mattarella celebrando a Cuneo il 25 Aprile. “Onorano la Resistenza i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno non si risparmiano per difendere la salute di tutti. Onorano la Resistenza le donne e gli uomini che con il loro lavoro e il loro spirito di iniziativa rendono competitiva e solida l’economia italiana” sottolinea il capo dello Stato. “Onorano la Resistenza – prosegue – quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I tanti giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell’ambiente. Tutti coloro che adempiono, con coscienza, al proprio dovere pensando al futuro delle nuove generazioni.
(da agenzie)
Leave a Reply