CASO M5S GENOVA, QUERELE E RICORSI, TUTTO SI DECIDE IN SETTIMANA
I GIUDICI DECISI A VALUTARE SUBITO LE ISTANZE CIVILI E PENALI
Non è tempo di portare le cose alle lunghe. Sopratutto in campagna elettorale.
Tant’è che il procuratore capo Francesco Cozzi ordina al pm Walter Cotugno di convocare urgentemente da una parte Beppe Grillo ed Alessandro Di Battista indagati per diffamazione; dall’altra Marika Casimatis come persona offesa ed “informata sui fatti”. Soprattutto, il capo dei pm genovesi vuole che la vicenda sia chiusa entro la prossima settimana.
In un verso o nell’altro: sia verso un approfondimento di indagini, sia verso l’archiviazione.
Al leader e al deputato dei Cinque Stelle domani saranno notificati gli avvisi di garanzia, sorti dalla iscrizione dei due pentastellati nel registro degli indagati dopo la querela presentata da Marika Cassimatis, la candidata a sindaco di Genova che ha vinto le primarie on-line, ma che a sorpresa è stata esautorata dal garante, perchè a lui non gradita
La professoressa di Geografia (insegna al “Rosselli” di Sestri Ponente) sostiene di essere stata diffamata, che lei ed i componenti della sua lista siano stati perfino minacciati sul web. L’esposto, presentato il 17 marzo scorso, parte da alcune frasi postate dall’ex comico genovese sul suo blog.
Grillo ha accusato Marika Cassimatis di “avere ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine dei M5S, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti…”.
Inoltre, l’astro nascente del movimento dei grillini, Alessandro Di Battista, durante una intervista rilasciata a Torino in quei giorni, ha detto “…Siamo in una vasca di squali…». Le accuse sarebbero corroborate da prove.
«Nè io, nè qualcuno della mia lista ha fatto mai fatto attività contro i Cinque Stelle – ripete la candidata “scomunicata” – per giunta queste accuse fanno riferimento a documenti che sono stati presentati, ma non sappiamo a cosa si riferiscano. Sto cercando di venirne a conoscenza, ma senza alcun risultato».
Parallelamente alla vicenda penale si muove quella civile. L’avvocato romano Lorenzo Borrè, sempre su mandato di Cassimatis, ha presentato due distinti ricorsi al Tribunale di Genova
Il primo è una classica citazione per richiesta danni e come tale deve essere notificata alla controparte, quindi al Movimento Cinque Stelle oppure al garante, a Grillo.
Il secondo ricorso è una istanza cautelare, con la quale si chiede da una parte l’annullamento della delibera con la quale il fondatore ha azzerato la vittoria della candidata; dall’altra, la revoca della nomina di Luca Pirondini, il competitor.
L’istanza, con carattere di urgenza, chiede l’intervento dirimente dei giudici prima dei 50 giorni che precedono le elezioni amministrative di Genova.
La lettera, però, è stata spedita da Roma attraverso posta certificata. «E io non l’ho ancora vista, sulla mia scrivania non è arrivata – afferma Claudio Viazzi, presidente del Tribunale di Genova – quando la vedrò, deciderò a chi assegnarla, può darsi che vada alla Prima Sezione Civile competente sulle questioni elettorali e su quelle associative».
Al riguardo, però, il presidente dei giudici genovesi non nasconde qualche perplessità su come intervenire sulla vicenda: «Non so se siamo di fronte ad un movimento, ad una associazione che non ha regole, che non ha statuto o a qualcos’altro – precisa – e bisognerà capire fino a che punto l’associato può far valere i diritti eventualmente lesi».
Comunque, le due vicende (penale e civile) dal punto di vista temporale potrebbero essere affrontate contestualmente.
La prossima settimana è decisiva. Si capirà se il Movimento, di colpo, rischia di trovarsi privato del simbolo e con Cassimatis rimessa in sella dal tribunale.
Altrimenti, la candidata non avrebbe quello che i giudici chiamano “diritto esigibile”.
(da “il Secolo XIX”)
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