DANIZA: LA PROCURA DI TRENTO SI DEGNA DI APRIRE UN’INCHIESTA, L’INDEGNO MINISTRO DELL’AMBIENTE: “PENSO AI MORTI PER MALTEMPO”
UNA FARSA INDECOROSA: PRIMA HANNO IGNORATO GLI APPELLI PER SALVARLA, ORA APRONO UNA PRATICA “DOVUTA” DOPO LE DENUNCE, PER POI ARCHIVIARE IL TUTTO… GALLETTI SAREBBE IL MINISTRO DELL’AMBIENTE O DEL PLOTONE DI ESECUZIONE DELLA FAUNA?
Ci sarà anche un’inchiesta penale a determinare perchè è morta l’orsa Daniza e chi sono gli eventuali responsabili.
Dopo l’indagine (quella seria) avviata dal Corpo forestale dello Stato, anche la Procura di Trento ha aperto un fascicolo (dovuto, dopo le denunce ricevute).
Le indagini, delegate alla sezione di polizia giudiziaria, saranno seguite personalmente dal procuratore capo di Trento Giuseppe Amato che per la prossima settimana ha convocato un vertice fra inquirenti e rappresentanti della Provincia e del Corpo forestale incaricato della cattura dell’orsa.
Considerando che quella stessa Procura ha ignorato numerosi esposti delle associazioni animaliste e di esperti che la invitavano a impedire la cattura di Daniza, quanto sopra è davvero una garanzia: in particolare un singolare vertice con gli assassini e i mandanti, non in veste di indagati ma di tecnici dell’esecuzione.
Al momento infatti nessuna persona risulta inserita nel registro degli indagati e pochi sono gli elementi in mano agli inquirenti che attendono gli esiti dell’esame autoptico sull’animale, già eseguito all’Istituto zooprofilattico delle Venezie.
Anche in questo caso ignorato l’invito delle associazioni ad affidare l’autopsia di Daniza alla sede di Roma, in modo da evitare condizionamenti ambientali.
Il reato ipotizzato è quello di uccisione di animale protetto, che nel caso di mancanza di dolo — ovvero la volontà di uccidere — prevede una pena da uno a sei mesi, in caso di dolo fino a due anni.
Riguardo ai cuccioli di Daniza, l’ipotesi di reato potrebbe essere quello di maltrattamento di animale.
Un intervento emblematico di come finirà l’inchiesta è dato dalla esilarante affermazione del cosiddetto ministro dell’ambiente Guan Luca Galletti: “Ci sta tutto sull’onda dell’emotività , ci sta anche questo atteggiamento, sicuramente esagerato”.
Colui che dovrebbe tutelare la fauna protetta non si indigna, anzi invita a “non esagerare” e si augura che “la stessa attenzione ci sia per il dissesto idrogeologico che ha provocato sei morti questa estate”.
Dimenticando che è lui il ministro dell’Ambiente e che i sei morti sulla coscienza dovrebbe averli lui e i suoi predecessori che non hanno fatto una mazza per evitare tali tragedie.
Poi conclude: “Io mi sto concentrando particolarmente sul problema del dissesto idrogeologico, vorrei che tutti insieme continuassimo con questa grandissima attenzione”.
Bravo, concentrati, facciamo così: se si verificherà un’altra tragedia dovuta all’incuria delle istituzioni, dopo che ti sei “concentrato”, vorrà dire che ti spari un colpo di anestetico in testa perchè non sei riuscito a evitarlo.
Manifestazione a Trento
Un centinaio di animalisti ha manifestato questa mattina in piazza Duomo a Trento. All’iniziativa, promossa dalla Lav, hanno aderito altre sigle animaliste fra cui Oipa, Lac ed Enpa. Presenti in piazza anche rappresentanti di Verdi e Sel.
La manifestazione è stata l’occasione per avviare una raccolta di firme in calce ad una petizione in cui vengono richieste le dimissioni del presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, del vice presidente Alessandro Olivi e dell’assessore all’ambiente Michele Dallapiccola, considerati dagli animalisti responsabili della morte di Daniza e della situazione di pericolo che vivono i suoi due cuccioli.
Gli animalisti, molti dei quali con una maschera di orso sul volto, si sono raccolti attorno ad una corona funebre in memoria dell’orsa morta e hanno acceso un cero. Quindi si sono stesi tutti per terra. Nel suo intervento il responsabile della Lav del Trentino, Simone Stefani, ha sottolineato “la pessima figura che il Trentino ha dato nel mondo con una condotta irresponsabile”.
Cresce intanto la preoccupazione per la sorte dei due cuccioli
Restati senza madre, per molti esperti la loro sopravvivenza sarebbe difficile. L’unica certezza è che al momento sono ancora vivi e che si sono riuniti. Ad uno di loro, dopo le fasi concitate della cattura, era stata applicata una marca auricolare per consentire la localizzazione via radio. Dell’altro orsetto, che non era presente al momento del tentativo di cattura, non c’erano più tracce. Venerdì mattina però i forestali trentini li hanno avvistati tutti e due in un bosco mentre camminavano uno accanto all’altro.
I segnali radio che arrivano dal chip di uno degli orsetti consentiranno ora ai tecnici di seguire i loro spostamenti.
Per i due animali, la cui età è stimata in 8-9 mesi, inizia però ora la fase più delicata della loro vita, completamente mutata dopo la morte della madre.
“Anche se gli orsetti di Daniza staranno uniti, è difficile che sopravvivano oltre l’anno di vita”, sostiene Gudrun Pflueger, esperta di fauna selvatica della Società europea Wilderness.
“In base a studi recenti — aggiunge — il 27% dei cuccioli non sopravvive al primo anno di vita perfino se stanno con la madre”. “Gli orsetti — aggiunge — hanno numerosi nemici in natura, come lupi, aquile e volpi, e possono morire di fame. Prima dell’inverno poi hanno bisogno di molte calorie ma devono conoscere i luoghi dove cibarsi di bacche, ma ora non possono farlo perchè non sono accompagnati e istruiti dalla madre”.
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