FURBETTI DEL BONUS, TRIDICO NON FA (PER ORA) I NOMI, ASPETTA IL VIA LIBERA DAL GARANTE
“LA FUGA DI NOTIZIE? NON PARTITA CERTO DA ME”… IL RACCONTO DELL’AUDIZIONE
La parlata veloce, quasi a volere finire il prima possibile. L’agitazione nel tono e nei gesti. Oggi, 14 agosto, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico s’è presentato in videoconferenza in commissione Lavoro alla Camera per l’attesa audizione sul “Bonus gate”.
Sul tavolo, la vicenda dei cinque deputati che hanno chiesto il bonus previsto dal governo per i lavoratori autonomi in piena emergenza Coronavirus. Si attendevano, in particolare, i nomi dei due parlamentari che ne hanno fatto domanda, senza ottenerlo. Ma Tridico ha passato la palla al Garante per la Privacy: «Abbiamo investito l’Autorità , abbiamo chiesto come trattare questi dati. Aspettiamo chiarimenti», ha detto.
Il Garante s’era già espresso sulla questione l’11 agosto, stabilendo che «la privacy non è d’ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo». Che però si sono auto-denunciati prima dell’audizione odierna: Andrea Dara ed Elena Murelli della Lega, e Marco Rizzone del Movimento 5 stelle.
L’Authority dovrà ora tornare sul tema, con riferimento a chi del bonus ha fatto richiesta senza tuttavia beneficiarne. «Abbiamo interrogato direttamente il Garante — ha detto Tridico -, è partita la lettera ieri e, se ci fate pervenire una richiesta formale, sulla base di quella richiesta valuteremo insieme al Garante l’opportunità di dare i due nomi».
Tridico — accompagnato dal direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, e da alcuni funzionari dell’istituto, in remoto al pari dei parlamentari collegati — ha iniziato l’intervento difendendo l’operato dell’ente previdenziale: «Con il decreto Cura Italia il governo ha cercato di dare una risposta veloce ai cittadini, l’istituto ha risposto in maniera efficace predisponendo una misura che non esisteva, l’ha elargito in 15 giorni, almeno per oltre 2 milioni di bonus, per poi arrivare in pochi giorni a 4 milioni di assegni».
«Abbiamo erogato prestazioni Covid a 13,3 milioni di individui», ha proseguito Tridico, per poi concentrarsi sul bonus destinato alle partite Iva.
Stando al presidente dell’Inps, «la procedura utilizzata si basa sulla legge. Ci siamo basati sui nostri archivi di lavoratori attivi. Automaticamente l’istituto ha pagato le prestazioni ai lavoratori che ne hanno fatto richiesta, ove ci fossero le condizioni, ove dunque i richiedenti non fossero iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie». Tridico ha spiegato che indennità e vitalizi dei parlamentari non rientrano tra i fondi obbligatori di previdenza, e dunque l’Inps ha pagato il bonus.
Le notizie relative ai deputati beneficiari del bonus, ha detto Tridico, «non sono uscite dal sottoscritto. Il 7 agosto mi chiama il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e mi dice: “Abbiamo scoperto che cinque parlamentari hanno percepito il bonus” e mi chiede i nomi. Ma i nomi non li abbiamo dati. Sono usciti perchè si sono auto-denunciati. La notizia non è uscita dal sottoscritto nè direttamente nè indirettamente, è stata trafugata e io ho già avviato un audit interno».
I risultati dell’audit dovranno essere comunicati alla commissione Lavoro, ha detto la presidente della commissione Deborah Serracchiani, anche se un comunicato della direzione di Repubblica pubblicato in concomitanza con l’audizione conferma che il quotidiano ha appreso la notizia «da un’altra fonte». Non da Tridico, dunque.
Il presidente dell’Inps ha respinto gli attacchi degli ultimi giorni, chiarendo che non è sua intenzione lasciare la guida dell’istituto.
Tridico è nel mirino dell’opposizione e di parte della maggioranza — Italia Viva in primis — che ne chiedono le dimissioni. L’ultimo partito in ordine di tempo a unirsi al coro è stata la Lega
Al termine dell’intervento del presidente dell’Inps, la parola è tornata alla presidente Serracchiani, tra qualche problema di troppo nel collegamento. Tanto che, dopo alcuni «non ti sentiamo» in sottofondo, la diretta è stata interrotta. Le immagini sono tornate qualche minuto più tardi, con gli interventi dei deputati.
La palla torna al Garante.
(da Open)
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